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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2014 alle ore 14:25.

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WASHINGTON, DC – L'anno scorso è stato un anno importante per i paesi in via di sviluppo, anche solo per il fatto che hanno ricordato al mondo il vero valore dell'istruzione. Malala Yousafzai, la giovane ragazza pachistana che si è esposta in difesa del diritto dei bambini di andare a scuola, anche dopo essere sopravvissuta ad un tentativo di omicidio da parte dei talebani, ha infatti dimostrato in maniera struggente che non istruire i bambini nei paesi in via di sviluppo è significativamente più costoso che farlo.

Con l'istruzione al centro dell'attenzione, stanno prendendo slancio dei nuovi trend, alcuni dei quali legati alla finanza innovativa, un concetto molto amato dai policy maker e dai sostenitori dello sviluppo nei periodi di difficoltà economica. In particolar modo, l'insorgenza dei cosiddetti prestiti buy-down potrebbe incoraggiare il finanziamento dell'istruzione da parte dei paesi donatori tendenzialmente riluttanti.

Un prestito buy-down è una transazione in cui un soggetto terzo ripaga parte del prestito allentando i termini o riducendo l'ammontare del capitale da rimborsare, e liberando in tal modo il soggetto che contrae il prestito da alcuni o da tutti gli obblighi futuri di ripagamento. Dato che il buy-down viene generato dal raggiungimento di un target predefinito, questo tipo di transazioni promuove dei finanziamenti basati sui risultati, incoraggiando riforme quantificabili che altrimenti non verrebbero realizzate. Dei trigger adeguatamente definiti sono quindi in grado di far fronte a uno dei principali aspetti critici degli aiuti internazionali. Essi incoraggiano inoltre i paesi mutuatari ad investire in progetti con profitti a lungo termine che potrebbero non essere attrattivi da un punto di vista politico, come ad esempio la formazione degli insegnanti.

Purtroppo, il settore dell'istruzione rimane ancora indietro rispetto ad altri settori in termini di sfruttamento del potenziale della finanza innovativa per lo sviluppo, ed i prestiti buydown non fanno eccezione. Infatti, i pochi esempi finora realizzati sono state iniziative nel campo della sanità.

Il Progetto di partnership per l'eradicazione della Polio in Nigeria e in Pakistan - lanciato nel 2003 da Banca Mondiale, Fondazione Bill e Melinda Gates, Rotary International e Fondazione delle Nazioni Unite - è un esempio fondamentale di come un programma buy-down può unire gli sforzi globali su una singola questione e garantire dei benefici a tutte le parti. In questo caso, la Banca Mondiale ha garantito dei prestiti anticipati a lungo termine ad interessi zero per l'acquisto di vaccini orali contro la polio in Nigeria e Pakistan, mentre le altre tre organizzazioni hanno coperto le spese legate ai servizi e agli obblighi dei prestiti.

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