Milano, 25 ottobre 2016 - 19:53

Primo giorno di lezioni per Federica: «Non ho dormito per l’emozione»

La bimba di 8 anni, gravemente malata, che ha commosso l’Italia donando il suo dondolo per diversamente abili al parco comunale, ha finalmente iniziato la terza elementare dopo che è stato sbloccato il progetto di insegnamento domiciliare

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Federica Calà, 8 anni, ascolta la lezione di scienze della maestra Cettina Artino Federica Calà, 8 anni, ascolta la lezione di scienze della maestra Cettina Artino
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«La nottata d’attesa è stata molto lunga perché Federica stentava a prendere sonno per l’emozione di rivedere, a casa nostra, le sue maestre e iniziare la terza elementare — racconta la madre Laura Portale, 39 anni — ma poi appena le ha viste si è sciolta e ha seguito le due ore di Scienze con entusiasmo». Federica Calà, otto anni di Rocca di Capri Leone nel Messinese, come tutti i suoi coetanei ha sciolto le sue emozioni. La bimba siciliana è ammalata di una rara atrofia muscolare spinale con distress respiratorio (Smard 1) che le ha tolto l’autosufficienza nei movimenti e la costringe a dover utilizzare un apparecchio che l’aiuta respirare e a deglutire senza soffocare. Per questo motivo non può recarsi in aula e, per frequentare la terza elementare, era stato elaborato un progetto personalizzato di istruzione domiciliare — ideato dalla preside Bianca Fachile e dalle maestre dell’Istituto comprensivo di Torrenova — che tardava a partire.

L’interrogazione parlamentare e il governo

Sul caso, sollevato il 22 ottobre dal Corriere della Sera, era intervenuto il senatore Giuseppe Lumia (Pd) che aveva preannunciato un’interrogazione parlamentare e lo studio di «un disegno di legge per colmare il vuoto legislativo». Lunedì scorso anche il sottosegratario all’Istruzione, Davide Faraone, aveva detto di aver «chiesto chiarimenti all’ufficio scolastico regionale siciliano per capire per quale ragione ancora non ci sia un intervento a scuola iniziata» e che «coloro che sono responsabili di questo ritardo pagheranno».

Federica e le lezioni

Intanto, a meno di 20 ore dal via libera definitivo, a casa Calà sono arrivate la preside Fachile e le maestre per consentire a Federica di iniziare a recuperare il tempo perduto. «Oggi abbiamo ripassato qualche nozione di scienze dello scorso anno — racconta felice Federica che aveva fatto emozionare tutta l’Italia donando la sua altalena per diversamente abili al parco comunale del suo paese — e mi hanno spiegato il funzionamento cinque sensi e ora scusa se non posso trattenermi oltre ma devo fare i compiti»

L’appello dei genitori

«Per questo risultato vorrei ringraziare il Corriere che ha sollevato il caso in tutta la sua drammaticità e siamo felici che la vicenda si sia improvvisamente risolta — affermano Laura Portale e il marito Davide, guardia giurata di 40 anni — ma rilanciamo il nostro appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché garantisca il diritto allo studio di Federica e più in generale dei bimbi che, come lei, non possono recarsi in classe. Occorre l’approvazione di una legge che colmi il vuoto normativo perché ogni anno non possiamo avere il cardiopalmo per aver approvato un progetto che comunque prevede solo due ore di lezione».

Il sostegno delle associazioni

Un’obiettivo condiviso dall’associazione che segue la vicenda. «Complimenti a Federica ma complimenti anche ai sui “battaglieri” genitori che si sono battuti per far valere suoi diritti — afferma il presidente Roberto Speziale — ma ora dobbiamo far sì che anche tutti gli altri studenti con disabilità, che si trovano nelle medesime condizioni di Federica, possano godere di tale importante conquista, anche cambiando le attuali normative. Anffas continuerà a battersi al loro fianco, fino a quando non avremo ottenuto la soluzione definitiva!».

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