Nella stessa rubrica Relazioni tra Cina ed America Latina. Lo stato dell’arte EDUARDO REGALADO, ELDA MOLINA -- EDUARDO REGALADO, ELDA MOLINA L’attualità della Cina tra riforme economiche e nuova composizione di classe BIAGIO BORRETTI -- -- classe BIAGIO BORRETTI Made in China e dintorni. Un gioco d’azzardo in un Mercato troppo libero... COLLETTIVO POLITICO MILITANZ -- -- libero... COLLETTIVO POLITICO MILITANZ In difesa della Cina contro l’eurocentrismo HOSEA JAFFE __________________________________________________________________ -- -- Made in China e dintorni. Un gioco d’azzardo in un Mercato troppo libero... COLLETTIVO POLITICO MILITANZ -- -- particolare che “pesano” sul quadro economico: l’audizione della Federal Riserve americana (Fed) sullo stato dell’economia interna ed internazionale, l’abbandono del regime di cambi fissi da parte della Cina; la paura, in Occidente, per altri attentati terroristici, che condiziona il quadro politico internazionale anche alla luce di imprese militari di occupazione imperialistica di aree geostrategiche del mondo (Iraq, Afghanistan, etc.) che non trovano soluzione a breve termine e -- -- vengono investiti nei titoli di Stato, i governi riescono a finanziarsi a tassi relativamente bassi. L’economia, dunque, andrebbe benissimo se non fosse che i risparmi eccessivi sono quelli asiatici e con essi la Cina - ad esempio! - continua a comprare senza posa titoli di stato americani ed europei. Allora l’economia occidentale non va più tanto bene e i relativi governi devono finanziarsi a credito, indebitandosi ulteriormente al punto da (ri)fondare le loro stesse linee di tendenza -- -- entra quindi in crisi (e a questo punto Marx prevedeva la rivoluzione). Non sembra una descrizione accurata del modello di sviluppo attuale nei paesi del terzo mondo? E poi, come si fa a lamentarsi che paesi del terzo mondo come la Cina ed, in generale, il Sud-Est asiatico risparmiano troppo?” (L. B. Ingles) Come non pensare, inoltre, alle condizioni economiche di regioni come quelle del Mezzogiorno d’Italia, sacche di sottosviluppo economico-sociale funzionale al mantenimento di -- -- non necessariamente “amici”, la Russia su tutti. Il sospetto ormai ce l’hanno in tanti, comunisti e non. 3. La Cina s’avvicina -- Intanto la Cina abbandona il regime di cambi fissi. La valuta cinese non è più ancorata al DollaroUS ma ad un paniere di riferimento non rivelato. La Banca Popolare Cinese fissa, dunque, le chiusure ufficiali bilaterali alla fine di ogni giornata e il giorno dopo quelle -- -- rappresenteranno la nuova parità centrale della banda d’oscillazione monetaria. Tecnicamente si tratta di un sistema di parità striscianti. Questo implica: il DollaroUS svalutato con conseguente crescita dell’inflazione negli Usa; che la bilancia tra Usa e Cina si riequilibrerà un po’, cioè i cinesi riceveranno un po’ meno dollari e quindi compreranno un po’ meno titoli di stato americani; che tutti corrono a vendere DollariUS che crolla e relativi titoli di stato per -- -- quindi compreranno un po’ meno titoli di stato americani; che tutti corrono a vendere DollariUS che crolla e relativi titoli di stato per comprare borse. Ma oltre la macroeconomia c’è la politica. Le considerazioni da farsi sarebbero molte e diverse. La Cina sembra cedere alle pressioni politiche dell’Occidente nel frattempo in grave difficoltà a causa della competizione delle merci cinesi sui mercati mondiali tanto da siglare, l’anno scorso, un accordo (a perdere!) -- -- mondiali tanto da siglare, l’anno scorso, un accordo (a perdere!) “d’intesa commerciale” pur di preservare varchi di mercato dalla lunga marcia neocapitalistica cinese. D’altro canto e così facendo, la stessa Cina ottiene anche uno strumento in più per “frenare” la propria crescita impetuosa, allo stato insostenibile per i mercati internazionali; a livello di sistema, il suo adeguamento ai meccanismi economico-finanziari del mondo capitalistico fa un salto avanti -- -- presente. E mentre il sistema anti-missile americano (il cosiddetto scudo spaziale BMT) viene istallato in Europa Orientale tanto da provare a “circondare” e “contenere” eventuali - ma improbabili! - azioni aggressive di Russia e Cina, riecheggiano i sonori proclami contro l’Occidente imperialista da parte dell’Iran dei khomeynisti di governo che riattivano programmi di espansione e proliferazione nucleare con l’appoggio strutturale e logistico del colosso petrolifero -- -- governo che riattivano programmi di espansione e proliferazione nucleare con l’appoggio strutturale e logistico del colosso petrolifero russo Gazprom. Intanto, di ritorno, per la prima volta nella Storia, proprio Russia e Cina hanno condotto, al confine dei rispettivi paesi, manovre di esercitazione militare congiunte - con forze terrestri, corazzate ed aviotrasportate - proprio nel momento in cui si determina, palesemente, la dipendenza reale delle economie occidentali dalle -- -- palesemente, la dipendenza reale delle economie occidentali dalle forniture energetiche di quei Paesi. E allora: tutti a rivendere le borse appena comprate e a ricomprarsi i titoli di Stato occidentali appena venduti. I mercati si rimangiano tutto l’effetto Cina. E giungono, dai governi, manovre correttive e inviti alla prudenza ed al “risparmio” secondo Finanziarie già, di per sé stesse, “lacrime e sangue” per lavoratori, operai e piccoli commercianti mentre il -- -- mentre, in Medioriente, in Palestina, si radicalizzano e radicano nel Popolo, le posizioni panarabe ed anti-occidentali, fuori e contro le “strategie compatibiliste” imposte, per anni, dalle diplomazie internazionali marcate Nord America... Il gioco riparte! La Cina s’avvicina, mentre i suoi tedofori ne esportano l’immagine e il portato. Qualche contestazione isolata e sparsa, la timida ostilità di un Occidente sull’orlo d’una crisi recessiva. La questione è, come