#Giornale L'Ora » Feed Giornale L'Ora » Feed dei commenti Giornale L'Ora » L’Africa e le armi Made in China Feed dei commenti alternate alternate Skip to content -- -- * Mondo * Politica L’Africa e le armi Made in China Published 7 mesi ago - Simone Pasquini - 7mesi ago [bookmark-meta-mobile.svg] [bookmark-meta.svg] 11 -- -- [bookmark-meta-mobile.svg] [bookmark-meta.svg] 11 __________________________________________________________________ La lontana Cina ha ben piantati i piedi in Africa. La scorsa settimana avevamo avuto modo di discutere delle massicce politiche di investimento portate avanti dalla Repubblica popolare cinese nei Paesi dell’Africa subsahariana, alla perenne ricerca di materie prime e -- -- stiamo parlando delle armi. Non importa quale sia il calibro o il munizionamento, se siano armi convenzionali, anticarro o antiaeree. […] La lontana Cina ha ben piantati i piedi in Africa. La scorsa settimana avevamo avuto modo di discutere delle massicce politiche di investimento portate avanti dalla Repubblica popolare cinese nei Paesi dell’Africa subsahariana, alla perenne ricerca di materie prime e -- -- stiamo parlando delle armi. Non importa quale sia il calibro o il munizionamento, se siano armi convenzionali, anticarro o antiaeree. La Cina copre ormai da sola il 25% del traffico di armi nel continente, e dal 2010 è divenuta il principale concorrente della Russia nella fornitura di sistemi d’arma complessi. -- -- principale concorrente della Russia nella fornitura di sistemi d’arma complessi. L’economicità del made in china -- Made in China sono perfino nuovi modelli di droni, meno sofisticati ma di gran lunga più economici degli equivalenti forniti dagli Stati Uniti. Per primi Egitto e Nigeria stanno testando i nuovi modelli cinesi. Quelli acquistati dalla Nigeria, in particolare, sono già -- -- I Paesi africani che oggi utilizzano, in tutto o in parte, armamenti cinesi sono 16. Fra questi, anche Sierra Leone, Congo e Ruanda, ai quali la Cina negli ultimi anni ha fornito armi leggere e anticarro in violazione dell’embargo deciso dall’ONU nel tentativo di smorzare la perenne guerra civile. -- -- violazione dell’embargo deciso dall’ONU nel tentativo di smorzare la perenne guerra civile. vIA L’URSS, DENTRO LA CINA -- Uno dei fattori che hanno favorito la posizione della Cina in questo remunerativo mercato riguarda l’ex Unione sovietica. Durante la guerra fredda, Mosca era la principale fornitrice di armi ai Paesi africani che stavano faticosamente cercando l’indipendenza dalle nazioni -- -- Un altro elemento che a suo tempo accattivò il favore di questi Stati era la vecchia politica di Pechino della “non interferenza”: in base a questo principio, la Cina non avrebbe in alcun modo condizionato politicamente i Paesi con cui operava e faceva affari. Tuttavia, questo principio è diventato, col tempo, per così dire “flessibile”. Oggi, -- politicamente i Paesi con cui operava e faceva affari. Tuttavia, questo principio è diventato, col tempo, per così dire “flessibile”. Oggi, dopo la costruzione dell’imponente base navale di Gibuti, la Cina ha una base logistica straordinaria nella zona. A cui si aggiungono le migliaia di soldati che negli ultimi anni ha inviato nelle missioni peacekeeping. -- -- nell’ultimo articolo. Tanto per fare un esempio, durante la guerra civile che ha insanguinato il Sudan e il Darfur, la Cina aveva installato un intero stabilimento di armi leggere e munizioni a Khartoum, così da meglio rifornire i combattenti. E tanto per fare un altro esempio, magari più recente, moti osservatori hanno segnalato la presenza di blindati cinesi in -- -- Mappa della presenza cinese in Africa Fonte: “La Stampa” la cina e la politica di potenza Il problema maggiore, come abbiamo detto, non riguarda tanto il fatto -- Il problema maggiore, come abbiamo detto, non riguarda tanto il fatto che la Cina venda delle armi, ma piuttosto che ne venda in una quantità sempre maggiore, a prezzi sempre più concorrenziali. Ed ormai non ci si limita solo a comuni fucili d’assalto, ma a carri armati ed aerei (come il nuovo cacciabombardiere JF-17, già in uso dalla Nigeria e dallo -- -- stato segnalato l’anno scorso, in un’intervista rilasciata a “La Stampa”, dall’analista dell’ European Council on Foreign Relations Mathieu Duchatel. Forse dovremmo incominciare a considerare queste iniziative di Pechino come il segnale che la Cina non rimarrà ancora per molti anni una potenza “dormiente”. Simone Pasquini -- -- Simone Pasquini More » #Africa, armi, cina, Gibuti, guerra, onu, peacekeeping Related posts -- -- [bookmark-small.svg] Bookmark?Remove? Missione in Cina: sostegno dell’Ambasciata Italiana a Pechino per il gemellaggio con Ji’An Published 2settimane ago - 5 bookmarks