con ogni probabilità i miei telefonini sono fatti in Cina, scopro ora
che le mie scarpe vans authentic sono made in China, e chissà quanti
altri prodotti di largo consumo... La mia sacca Nike, stavo guardando
ora, Indonesia, va bene, non c'è la dittatura ma probabilmente si
sfrutta la manodopera, sembra che il primo mondo non produca più nulla,
--
--
__________________________________________________________________
è una parola...
anch'io ero abbastanza orientato a evitare il made in china, ma diventa
sempre più arduo
perfino Alcatel, che consideravo una delle marche più affidabili, alla
fine è diventata mezza cinese
--
--
Citazione:
Messaggio inviato da gijoe
con ogni probabilità i miei telefonini sono fatti in Cina, scopro ora
che le mie scarpe vans authentic sono made in China, e chissà quanti
altri prodotti di largo consumo... La mia sacca Nike, stavo guardando
ora, Indonesia, va bene, non c'è la dittatura ma probabilmente si
sfrutta la manodopera, sembra che il primo mondo non produca più nulla,
--
--
__________________________________________________________________
Il Made in Italy vero e puro non esiste più... ormai è tutta roba che
fanno in Cina..... come si dice, la Cina è vicina....
__________________
Ogni giorno un esponente del PD si alza e sa di dover correre più
--
--
Citazione:
Messaggio inviato da xreader
Il Made in Italy vero e puro non esiste più... ormai è tutta roba che
fanno in Cina..... come si dice, la Cina è vicina....
veramente non è così. ci sono aziende che sono veramente made in italy,
e non sono quei grandi marchi che troviamo sempre pubblicati in prima
pagina.
* Interviste
Sostieni Difesa Online Contattaci
Home Geopolitica Analisi “Made in China 2025” e Intelligenza Artifi...
--
“Made in China 2025” e Intelligenza Artificiale: la Cina prepara la nuova
rivoluzione industriale
(di Antonio Vecchio)
--
--
(di Antonio Vecchio)
23/08/18
È l’intelligenza artificiale (AI) il campo in cui la Cina sta
preparando il suo futuro primato globale e nel quale sta maggiormente
investendo risorse, umane e finanziarie. Il campo che, per dirla con le
parole di Andrew Ng^1, professore a Standford, “cambierà il mondo della
--
--
decisioni proprie basate esclusivamente sui dati disponibili e non
sulla programmazione ricevuta.
Sono ormai diversi anni che, in questo campo, la gara della Cina con il
resto del modo procede serrata; non solo con gli USA, cui spetta il
primato globale nella ricerca e sviluppo (R&S) e quello della
produzione di hardware, ma anche con UK, Canada e con l’Unione Europea.
--
--
di 75 miliardi di USD per il periodo 2006 - 2020 e il lancio, a livello
nazionale, di 16 mega progetti.
Nel 2015, la dirigenza del Dragone lancia il piano “Made in China 2025”
(in mandarino Zhōngguó zhìzào 2025, 中国制造2025), che si propone di
trasformare l’industria cinese in una industria 4.0, assicurandole in
un decennio la leadership in campo tecnologico.
--
--
Si dovrà però aspettare il XIX Congresso del Partito Comunista Cinese
del 2017 per la sua consacrazione definitiva, con la dichiarazione del
leader Xi Jinping di fare della futura Cina “una superpotenza
scientifica e tecnologica”, in cui la AI rivestirà una parte decisiva.
Un impegno formale, quello della dirigenza cinese, in linea con lo
--
--
firme estere. La costituzione di centri di ricerca in città europee o
USA avanzate in campo scientifico permette di “respirare l’aria adatta”
e agevola il trasferimento di saperi. Grazie a questa strategia, la
Cina ha potuto realizzare ben 167 centri di calcolo avanzato (tre in
più di quanti gli USA ne possiedono oggi).
--
più di quanti gli USA ne possiedono oggi).
Ciò nonostante, la Cina appare ancora indietro rispetto al competitor
americano: basti pensare che tutt’oggi produce solo il 13% del proprio
fabbisogno di circuiti integrati.
--
--
al web da piattaforme mobili).
Consapevole dell’importanza di questo primato per il futuro della AI,
la Cina favorisce una politica di continuo scambio tra soggetti
pubblici e privati, che permette il trasferimento di dati personali
degli utenti dagli uffici governativi alle società fornitrici di
servizi e viceversa. Basti pensare che secondo il presidente
--
--
pubblici e privati, che permette il trasferimento di dati personali
degli utenti dagli uffici governativi alle società fornitrici di
servizi e viceversa. Basti pensare che secondo il presidente
dell'Accademia delle Scienze di Pechino, entro il 2020 la Cina gestirà
il 20% dei dati a livello globale: circa 44 trilioni di gigabyte.
Anche nel campo della ricerca i cinesi stanno dimostrando una
--
--
Anche nel campo della ricerca i cinesi stanno dimostrando una
particolare abilità, evidente soprattutto nella elaborazione di
algoritmi già sviluppati da altri. In questo settore, la Cina ha già
39.000 ricercatori a fronte degli oltre 72.000 americani; e sono circa
200.000 i lavoratori qualificati che hanno lavorato nel campo della
intelligenza artificiale nel corso del 2017, con un aumento tendenziale
--
--
scientifica di settore: aspetto questo che denota, se non altro, un
perdurante deficit qualitativo dei lavori di ricerca.
Ciò nonostante, la Cina può vantare (dati riferiti a giugno 2017) il
23% delle 2.542 compagnie impegnate nel mondo nel campo della
intelligenza artificiale, contro il 42% americane.
* MEDITERRANEO
* AFRICA
* EUROPA
* CINA
* EURO E FINANZA
* RUSSIA
* NORD-AMERICA
--
--
* NORD-AMERICA
* ASIA
[print.png] World Affairs / La roadmap "Made in China 2025" e la guerra
commerciale di Trump
--
commerciale di Trump
La roadmap "Made in China 2025" e la guerra commerciale di Trump
--
La roadmap Made in China 2025 e la guerra commerciale di Trump
Tweet
--
--
di Pepe Escobar - "Asia Times"
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
Pensato per placare i timori di una minacciosa guerra commerciale
USA-Cina, il discorso del Presidente Xi Jinping al Boao Forum, pieno di
metafore cinesi, è stata la logica estensione dell'importante discorso
--
metafore cinesi, è stata la logica estensione dell'importante discorso
tenuto a Davos all'inizio dello scorso anno - quando ha messo la Cina
all'avanguardia della globalizzazione 2.0.
Al Forum di Boao Xi ha sottolineato una "nuova fase di apertura"
dell'economia cinese, ha deplorato la "guerra fredda e la mentalità a
--
--
Al Forum di Boao Xi ha sottolineato una "nuova fase di apertura"
dell'economia cinese, ha deplorato la "guerra fredda e la mentalità a
somma zero" ed ha elogiato la lunga marcia di sviluppo economico della
Cina - dall'adesione al WTO al più importante progetto di integrazione
eurasiatica del 21 ° secolo su commercio/connettività, la Belt and Road
Initiative (BRI).
Per il prossimo futuro l'economia cinese dovrebbe seguire uno dei due
--
--
scena un'altra svolta, solidificandosi come una Mecca dell'high-tech.
Questo è il piano A.
Il piano A è totalmente integrato con la connettività della BRI - dalla
Cina orientale all'Europa occidentale attraverso l'Asia centrale, il
Sud-est asiatico, il Sud-ovest asiatico e persino il Caucaso. La Cina,
attraverso la BRI, ha l'obiettivo di esportare non solo il capitale e
le conoscenze aziendali ma anche i prodotti tecnologici ad alto valore
aggiunto.
--
--
aggiunto.
E questo ci porta allo scontro tra due roadmap - che dovrebbero essere
lette in dettaglio - che sono al centro di una guerra commerciale molto
dibattuta, possibile e certamente feroce: China 2030 e Made in China
2025.
2030 o 2025?
--
2025.
2030 o 2025?
Cina 2030 fu pubblicato, in modo significativo, già nel 2013, dalla
Banca mondiale in collaborazione con il Ministero delle Finanze cinese
e del Consiglio di Stato. È ancora un prodotto dell'era Hu Jintao, che
chiede le necessarie "riforme di mercato", con particolare attenzione
--
--
Banca mondiale in collaborazione con il Ministero delle Finanze cinese
e del Consiglio di Stato. È ancora un prodotto dell'era Hu Jintao, che
chiede le necessarie "riforme di mercato", con particolare attenzione
alla "necessità" per la strategia della Cina "di essere governata da
alcuni principi chiave: mercati aperti, giustizia ed equità,
cooperazione reciprocamente vantaggiosa, inclusione globale e sviluppo
sostenibile".
--
--
fatto che l'OBOR era nientemeno che un progetto, completo, per
l'integrazione pan-euroasiatica.
Poi, nel 2015, Pechino ha presentato quella che è di fatto la strategia
economica nazionale: Made in China 2025.
Si tratta - ancora una volta - per la Cina di spingere
sull'acceleratore, questa volta per ridurre la dipendenza dalla
tecnologia straniera ed il ruolo nella filiera delle aziende straniere,
aumentando gli investimenti in ricerca e sviluppo, migliorando
--
--
l'automazione nelle fabbriche cinesi e sviluppando settori strategici
come la robotica.
C'è già un obiettivo per il 2020: arrivare al 70% della produzione con
componenti fatti in Cina. Il fatto che il successo di Huawei abbia
messo i brividi negli Stati Uniti - la patria della Apple - è solo una
piccola illustrazione di ciò che potrebbe accadere.
--
messo i brividi negli Stati Uniti - la patria della Apple - è solo una
piccola illustrazione di ciò che potrebbe accadere.
Eppure Made in China 2025 è molto più ambizioso, mirando a portare il
Regno di Mezzo ai primi tre posti tra i leader mondiali dell'industria
high-tech prima del 2049, quando la Repubblica Popolare compierà 100
--
Regno di Mezzo ai primi tre posti tra i leader mondiali dell'industria
high-tech prima del 2049, quando la Repubblica Popolare compierà 100
anni. È così che la Cina intende battere la trappola del reddito medio.
Così Pechino ha disegnato la propria roadmap indigena per diventare uno
--
Così Pechino ha disegnato la propria roadmap indigena per diventare uno
stato high-tech "superpotenza di produzione" esportando Made in China,
alta velocità ferroviaria, aerea, veicoli elettrici, robotica,
tecnologie AI e gli standard 5G che alimenteranno l'Internet of thing.
Tra i precedenti modelli economici figura sicuramente la Corea del Sud,
--
--
essenzialmente una politica industriale concertata e guidata dallo
stato.
Come sottolineato in un editoriale del Global Times una guerra
commerciale tra Cina e Stati Uniti non risolverà nulla, tanto meno lo
scontro tra China 2030 e Made in China 2025. Gli industriali
statunitensi sono in una posizione molto delicata poiché hanno
--
statunitensi sono in una posizione molto delicata poiché hanno
investito massicciamente in Cina, trasferito la tecnologia e persino
usato la tecnologia cinese, poiché le linee di rifornimento sono
globali. Se mai venisse eretto un muro tecnologico tra le imprese
americane e cinesi, gli europei sostituirebbero volentieri gli
--
--
del disavanzo. Ma questo ha un costo pesante in termini di crescita più
debole. In parole povere l'unico modo sicuro per ridurre drasticamente
il deficit per rappresaglia è una recessione ".
Guerra commerciale o recessione solo una cosa è chiara, la Cina farà
tutto il necessario per implementare il Made in China 2025 - la sua
roadmap verso la preminenza nell'alta tecnologia.
--
--
perch_gli_stati_uniti_potrebbero_essere_sconfitti_dalla_cina_nella_batt
aglia_per_lafrica
Perché gli Stati Uniti potrebbero essere sconfitti dalla Cina nella
"battaglia" per l'Africa?
Il consigliere per la sicurezza nazionale...
* Listino
* Portafoglio
Dazi Usa, dal 23 agosto scattano su altri 16 miliardi di made in China. Borse
deboli
--
deboli
Dazi Usa, dal 23 agosto scattano su altri 16 miliardi di made in China.
Borse deboli Dazi Usa, dal 23 agosto scattano su altri 16 miliardi di
--
Borse deboli Dazi Usa, dal 23 agosto scattano su altri 16 miliardi di
made in China. Borse deboli (ansa)
Nuovo capitolo della guerra commerciale, Pechino risponde con misure di
pari importo. Tokyo chiude debole a -0,1% e anche Wall Street si muove
--
--
rappresentare l'ago della bilancia che sposta l'umore degli
investitori, con i mercati che procedono deboli dopo che gli Stati
Uniti hanno ufficializzato che applicheranno dal 23 agosto prossimo
dazi del 25% su prodotti importati dalla Cina per un valore pari a 16
miliardi di dollari. Si tratta di 279 prodotti che spaziano dalle due
ruote alle carrozze ferroviarie. Le imposizioni si vanno a sommare a
quelle del 6 luglio, sempre del 25%, per un valore di 34 miliardi di
--
--
Non si fa aspettare molto la risposta di Pechino, che aveva detto di
voler ribattere dollaro su dollaro a queste nuove imposizioni, e
infatti annuncia mosse di pari importo.
In realtà, se Trump dovesse far scattare la minaccia totale la Cina non
potrebbe ribattere perché non ha tanto import dagli Usa. Come nota Tim
Drayson, capo economista di Legal & General Investment Management, la
rappresaglia cinese potrà passare dal colpire "le società a stelle e
--
--
rappresaglia cinese potrà passare dal colpire "le società a stelle e
strisce che operano al suo interno. Ritardi, controlli fiscali e
maggiori controlli normativi sono possibili con 'bersagli facili' come
Hollywood e le società farmaceutiche americane. La Cina si è inoltre
dimostrata molto efficace in passato nel creare una macchina della
propaganda per incoraggiare il boicottaggio delle importazioni di merci
americane o anche i viaggi verso gli Usa".
--
--
propaganda per incoraggiare il boicottaggio delle importazioni di merci
americane o anche i viaggi verso gli Usa".
Il grosso degli interessi economici degli Usa in Cina sono legati alla
presenza delle proprie aziende. Queste, come già minacciato verso
Apple, dovranno esser colpite da Pechino in caso di escalation della
guerra commerciale
--
--
Apple, dovranno esser colpite da Pechino in caso di escalation della
guerra commerciale
Il grosso degli interessi economici degli Usa in Cina sono legati alla
presenza delle proprie aziende. Queste, come già minacciato verso
Apple, dovranno esser colpite da Pechino in caso di escalation della
guerra commerciale
--
--
presenza delle proprie aziende. Queste, come già minacciato verso
Apple, dovranno esser colpite da Pechino in caso di escalation della
guerra commerciale
La Cina ha mostrato una resilienza a questa fase di guerra commerciale
con buoni dati sui flussi. E' ripiegato leggermente (del 2,8%) il
surplus con gli Stati Uniti a luglio, dopo aver registrato un record a
giugno. L'avanzo è stato di 28,09 miliardi di dollari verso gli Usa,
--
--
con l'esito di peggiorare il saldo commerciale complessivo. Resta la
preoccupazione a lungo termine per una guerra commerciale: secondo
Oxford Economics ridurrà la produzione globale dello 0.7% entro il
2020, con i Pil di Cina e Usa impattati rispettivamente dell'1,3 e
dell'1%.
La notizia era tutto sommato attesa sui mercati, dove comunque domina
l'incertezza: gli scambi in Asia sono stati poco mossi e sui listini
--
--
Tokyo ha terminato in ribasso dello 0,08% e Shanghai ha perso l'1,27%
preoccupata per i dazi.
L'euro risale sopra 1,16 dollari, mentre sui intensificano le tensioni
tra Usa e Cina. la sterlina invece arretra per i timori della Brexit.
La moneta europea passa di mano a 1,1608 dollari e 128,80 yen. La
sterlina affonda a 1,2886 dollari, il minimo dall'agosto 2017 e scende
sotto 90 pence sull'euro, il minimo dal novembre 2015. Dollaro/yen cala
--
--
Articoli correlati
Le Borse Ue chiudono deboli. Ripartono le trattative Usa-Cina sul commercio
di RAFFAELE RICCIARDI
#Radio Lombardia » Feed Radio Lombardia » Feed dei commenti Radio
Lombardia » Brescia, sequestrati tre milioni di prodotti Made in China
Feed dei commenti alternate alternate
[tr?id=1207342559371529&ev=PageView&noscript=1]
--
--
____________________ Cerca
[guardia-di-finanza.jpg]
Home News Brescia, sequestrati tre milioni di prodotti Made in China
* News
--
--
* News
Brescia, sequestrati tre milioni di prodotti Made in China
Da
Redazione Radio Lombardia
--
--
Print
Telegram
Più di 3 milioni di prodotti marchiati Made in China sono stati
sequestrati dalla Guardia di Finanza di Brescia perché privi delle
caratteristiche di sicurezza previste dal Codice del Consumo. In
particolare, i militari di Desenzano del Garda hanno ispezionato un
--
--
la cura della persona. Il titolare della società è stato denunciato per
il reato di frode nell’esercizio del commercio.
Brescia, sequestrati tre milioni di prodotti Made in China
https://www.radiolombardia.it/2018/09/06/brescia-sequestr…ti-made-in
-china/
--
--
* TAG
* brescia
* Calcinato
* Cina
* desenzano del garda
* guardia di finanza
* Lombardia
--
--
* desenzano del garda
* guardia di finanza
* Lombardia
* made in china
IFRAME:
https://www.facebook.com/plugins/like.php?href=https://www.radiolombard
* SCATTI DAL MONDO
* CONTATTI
MADE IN CHINA, ORRORI DIETRO UN' ETICHETTA
Immagine
Spesso quando cerchiamo di spiegare e di spiegarci il basso costo di
--
--
Immagine
Spesso quando cerchiamo di spiegare e di spiegarci il basso costo di
tutta la merce proveniente dalla Cina come scarpe, occhiali, vestiti,
giocattoli, ci accontentiamo delle semplici risposte date dai media:
ore di lavoro raddoppiate rispetto agli operai Italiani, sfruttamento
del lavoro minorile, salari minimi; purtroppo però non è tutto qui,
--
--
giocattoli, ci accontentiamo delle semplici risposte date dai media:
ore di lavoro raddoppiate rispetto agli operai Italiani, sfruttamento
del lavoro minorile, salari minimi; purtroppo però non è tutto qui,
dietro i costi abbattuti del “Made in China” ci sono storie di torture,
omicidi, espianti e traffici d’organi illegali ed abusi contro la
dignità umana che riguardano milioni di persone, dietro tutto questo
c’è la storia dei Laogai.
--
--
I Laogai sono dei veri e propri campi di concentramento sui cui si basa
il sistema carcerario cinese, il campo al suo interno racchiude diverse
sezioni, ma non è solo una semplice galera.
In Cina infatti per reati “minori” si può essere rinchiusi per 3 anni
senza nessun tipo di processo, è la polizia a decidere la gravità di
questo tipo di reati: violazioni come parlare a favore della
democrazia, mostrare idee politiche in conflitto con il regime o
--
--
materiale da lavorare, assemblare o finire, soltanto che tutto questo
lavoro viene svolto servendosi degli operai rinchiusi nei campi, a
nessun costo, se non quello delle eventuali materie prime.
In Cina per legge non si può rimanere rinchiusi per più di 3 anni senza
un processo; ma molto spesso, per non diminuire la forza lavoro, alcuni
detenuti che hanno già scontato la pena vengono considerati “non
completamente riabilitati e non idonei alla società” , quindi la
--
--
completamente riabilitati e non idonei alla società” , quindi la
detenzione nei campi viene prorogata.
Ma tutto questo non basta, le atrocità più cruente vengono commesse
contro i condannati a morte, in Cina ci sono 60 reati per cui si può
essere giustiziati ( le esecuzioni capitali avvengono con una frequenza
impressionante), una volta giustiziati si procede all’espianto degli
organi: reni, cornee, cuore, tutto destinato alla vendita negli
--
--
essere giustiziati ( le esecuzioni capitali avvengono con una frequenza
impressionante), una volta giustiziati si procede all’espianto degli
organi: reni, cornee, cuore, tutto destinato alla vendita negli
ospedali militari, per legge in Cina chi riceve un organo non può
chiederne la provenienza, né tanto meno i parenti del condannato
possono vedere il cadavere, perché sempre per legge i corpi vengono
cremati, cancellando così ogni traccia di misfatto.
--
--
cremati, cancellando così ogni traccia di misfatto.
La copertura usata fino ad ora dal governo è che: “ogni espianto è
autorizzato dai condannati a morte”, cosa difficile da credere visto
che in Cina il corpo è considerato sacro, quindi intoccabile anche dopo
la morte.
Per ogni giustiziato a cui vengono “presi” gli organi un soldato riceve
40 dollari di premio.
--
--
simpatie per la democrazia. Harry Wu, ora è cittadino americano ed ha
fondato la Laogai Research Foundation, un’organizzazione no-profit che
divulga e fa conoscere al mondo questa orribile realtà. Per anni Harry
Wu ha viaggiato tra Cina e Stati Uniti con la copertura di diplomatico
o imprenditore per indagare e provare quale fosse l’effettiva
provenienza delle merci cinesi.
Tra le varie campagne in atto dalla Laogai Research Foundation c’è
Tutti i Forum
Sciamo!
Materiali
VOLKL made in cina Nuova Discussione Nuovo Sondaggio Nuovo
Sondaggio
Rispondi
Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
--
--
__________________________________________________________________
OP il tuo discorso non fa una grinza, semplicemente io mi rifiuto di
comprare sci made in China, se posso evito il made in China per
qualsiasi articolo oltre agli sci.
Torna all'inizio della Pagina
--
--
Quotando
__________________________________________________________________
io non ho nulla contro il made in china, però se è finalizzato ad un
risparmio di prezzo. Prendiamo gli allround top level: i Volkl costano
in media 100 euro più degli Atomic/Rossignol anche se sono fatti in
--
risparmio di prezzo. Prendiamo gli allround top level: i Volkl costano
in media 100 euro più degli Atomic/Rossignol anche se sono fatti in
Cina.
Vorrei veramente conoscere i margini delle ditte in questione!
Cmq la discriminazione di prezzo su bae geografica è normale. Basta
vedere i prezzi dei libri su Amazon, o il prezzo dell'Ipod che l'Apple
--
--
a questo punto metto solo Volkl e K2 sulla mia lista nera!
_______________________________________________________________
Scusate tanto, ma Made in China non vuol mica dire che
automaticamente si tratta di schifezze ..... perché, scusate, un
Salomon o un Elan prodotti in Slovenia, un Atomic prodotto in
Bulgaria, o cose del genere, sono migliori per il solo fatto di non
--
--
automaticamente si tratta di schifezze ..... perché, scusate, un
Salomon o un Elan prodotti in Slovenia, un Atomic prodotto in
Bulgaria, o cose del genere, sono migliori per il solo fatto di non
essere fatti in Cina?
Prima di giudicare, perché non provate? Io ho un K2 GS sandwich che,
--
Prima di giudicare, perché non provate? Io ho un K2 GS sandwich che,
anche se fosse fabbricato in Cina (non so dove sia stato assemblato,
se in Cina o in USA), è e rimane un ottimo sci. Chiunque io conosca
è contento dei suoi K2, specie coloro che si indirizzano a modelli
freeride.
Lo stesso dicasi per Völkl. Provate un top di gamma da negozio e poi
--
--
_______________________________________________________________
BRAVO CASF!!! stavo per scriverlo io!!! non credo che gli sci da
negozio differiscano tanto se sono fatti sotto casa o in cina... uno
sci può nascere male anche se fatto in germania... quante punte di p50
anche da gs ho visto piegate o addirittura spezzate e non erano di
--
sci può nascere male anche se fatto in germania... quante punte di p50
anche da gs ho visto piegate o addirittura spezzate e non erano di
certo fatte in cina!!!
__________________________________________________________________
[mondialiscilocandina3bv7.jpg] [davidevdfroosso6.jpg]
--
--
__________________________________________________________________
ragazzi, partendo dal presupposto che quasi tutto quello che tocchiamo
per 80% è fabbricato in Cina, mi chiedo perchè mai lo sci debba
sottrarsi a questa logica di globalizzazione.
Però, c'è un però : provate a guardare qual'e la tipologia di chi
scrive su questa rubrica. Vi accorgerete che la maggioranza sono
--
--
Messaggio inserito da stucci79
OP il tuo discorso non fa una grinza, semplicemente io mi rifiuto di
comprare sci made in China, se posso evito il made in China per
qualsiasi articolo oltre agli sci.
_______________________________________________________________
--
--
amici Rispondi Quotando
__________________________________________________________________
io non sono contro il MADE IN CHINA, solo mi sembra giusto sapere dove
viene costruito quello che compro...
Nessuno dubita sulla qualità, che se prodotti con gli stessi standard
europei non ce differenza...
--
--
Nessuno dubita sulla qualità, che se prodotti con gli stessi standard
europei non ce differenza...
Il mio dubbio è il prezzo di quasti sci, se prodotti li, DEVONO costare
meno...e secondo me non ci mettono il made in china x non sporcarsi il
nome, visto che gran parte della produzione VOLKL vive esclusivamente
di quello...
Sarebbe normale che l utente che va in negozio e vede gli sci made in
--
--
nome, visto che gran parte della produzione VOLKL vive esclusivamente
di quello...
Sarebbe normale che l utente che va in negozio e vede gli sci made in
austria a 500euro, poi vede i made in china a 700 gli vengano dei
dubbi...o no??
Allora ben venga la produzione in china, ma di conseguenza un bel
abbattimento dei prezzi (almeno un 20%) che sono assurdi per sci fatti
--
--
adesso mi viene un dubbio a vedere stampato sulla coda dei miei
Doberman un bel made in italy con tanto di bandiera tricolore!
La nordica produce in italia? sarebbe scioccante sapere che uno sci da
1000 di listino lo producono in cina!
__________________________________________________________________
[image-a-6D2D_5494412A.jpg]
--
--
( sempre secondo me ) uno o due grossi produttori che produrranno sci e
attacchi per tutti.
E ritorno al problema principale: se paragoniamo il costo di produzione
di uno sci made in China a quello di uno costruito in Europa del
medesimo tipo c'è da rabbrividire e di conseguenza come chi ha scritto
prima di me ha ribadito, il costo dello sci dovrebbe essere nettamente
inferiore, altrimenti sarebbe troppo facile prendere gli appassionati
--
--
Messaggio inserito da blossom
... quante punte di p50 anche da gs ho visto piegate o addirittura
spezzate e non erano di certo fatte in cina!!!
_______________________________________________________________
Questo vale per tutti gli sci da gara, anche per quelli piu' belli e
--
--
tua lista di amici Rispondi Quotando
__________________________________________________________________
La mia critica non era sviluppata sul fatto che in cina costruiscano
bene o male, anzi su certe cose sono piu avanti di altri ma come
qualcuno di voi a scritto volkl è una azienda che vende scia prezzi
--
bene o male, anzi su certe cose sono piu avanti di altri ma come
qualcuno di voi a scritto volkl è una azienda che vende scia prezzi
alti e il fatto che vadano in cina a fare sci dovrebbe diminuire i
costi degli sci stessi, invece no, i margini restano quelli e i
guadagni finiscono nelle tasche dei propietari della volkl stessa. A
parte questo, siamo sicuri che i cinesi abbiano le qualità e i mezzi e
RUBRICA - Scienza e beni culturali
Made in China
di Alessia Colaianni
* Dimensione Font riduci dimensione font aumenta la dimensione del
--
--
*
* E-mail
Made in China
--
Made in China. Lo troviamo scritto su moltissimi degli oggetti che
utilizziamo tutti i giorni, è un’etichetta che ci informa della
provenienza di quei prodotti. Lo stesso tipo di indicazione, riferita
però a un altro luogo, è stata ritrovata su un manufatto orientale che,
--
--
commercio. Per molto tempo gli archeologi si sono dedicati allo studio
di questo tesoro, per capire provenienza e destinazione
dell’imbarcazione. Come primo indizio una specie di etichetta, simile
all’attuale “Made in China”, una iscrizione che conteneva l'indicazione
"Jianning Fu" su un pezzo di ceramica, per cominciare a capire in quale
periodo della storia cinese si posizionasse il naufragio.
--
--
divenendo più legati a quest’ultime rispetto a quelle continentali
della Via della Seta. L’affondamento della nave risale, quindi, a
un’importante fase di transizione. In questo caso un’etichetta, simile
all’attuale - spesso disprezzata - dicitura ”Made in China”, ci ha
aiutato a scoprire parte dell’affascinante storia della civiltà
orientale.
blitz in Abruzzo, Campania, Lazio e Puglia
Sequestrati un milione di giochi pericolosi "made in China"
L'operazione è partita nel maggio scorso quando i finanzieri fecero un
controllo in un negozio di un cinese nel pescarese
--
--
di Redazione
- 20 Luglio 2018 alle 20:43
Sequestrati un milione di giochi pericolosi "made in China"
Foto ANSA
* EVENTI 2017-2018
+ Cucire il Mondo
+ Micromega
+ Made in China
+ Vite di Cartone
+ Campo Minato
* 2016-2014
--
--
* Home
* EVENTI 2017
* Made in China
8 gennaio 2019
--
--
8 gennaio 2019
Made in China
--
Made in China
A essere esposti nei corridoi dell’Ospedale di Sassuolo, in un mese
tradizionalmente legato ai doni e ai bambini come Dicembre, saranno i
--
--
A essere esposti nei corridoi dell’Ospedale di Sassuolo, in un mese
tradizionalmente legato ai doni e ai bambini come Dicembre, saranno i
giocattoli ‘Made in China’ raccolti dal poliedrico artista Marco
Bertin. Una mostra davvero sui generis, spettacolare e colorata, che
porta i visitatori a riflettere sulla necessità di sviluppare una
maggior consapevolezza critica verso i consumi, e la forza e persuasiva
--
--
5 anni e il suo impegno è ancora in pieno svolgimento; raccoglie e
acquista infatti tutti gli oggetti che rappresentano le più importanti
simbologie occidentali (religiose, sociali, ludiche e commerciali), ma
che sono costruiti in Cina: proprio da qui nasce il titolo della
mostra, “Made in China”.
L’utilizzo dei giocattoli, mette in evidenza come le strategie del
marketing siano sempre più aggressive anche con bambini e ragazzi,
--
--
L’utilizzo dei giocattoli, mette in evidenza come le strategie del
marketing siano sempre più aggressive anche con bambini e ragazzi,
abituandoli a desiderare sempre nuovi oggetti in modo acritico. La
scelta di oggetti ‘Made in China’ stigmatizza inoltre un modello di
sviluppo che, anche quando si propone di dare felicità e spensieratezza
(attraverso i giocattoli ai bambini) nasconde un meccanismo che produce
infelicità. Infatti gli operai cinesi, protagonisti passivi della
--
--
valore estetico aggiunto. Come dichiara l’artista stesso: “Le mie
immagini non sono documentazione di un’azione, ma opere in se stesse.”
Espone nel 2012 in mostra personale al Museo Lissone, e viene scelto
per tutte le 4 edizioni della Biennale Italia – Cina, a Monza nel 2012,
a Pechino nel 2014 e nel 2016 e a Torino/Vercelli nel 2015. Nel 2013
--
a Pechino nel 2014 e nel 2016 e a Torino/Vercelli nel 2015. Nel 2013
espone alla collettiva “Pianeta Cina” a Palazzo Te a Mantova.
[Luigi-Dellatorre-280-x-131.jpg]
--
--
[280x131.jpg]
Made in China
[in-evidenza.jpg]
Made in China - page 36
MADE IN
CHINA
--
--
| 2012
36
D
a decenni “Cina” e “lavoro” sono un bi-
nomio inscindibile agli occhi dell’opinio-
ne pubblica occidentale. Storie cinesi di
salari da fame o addirittura non pagati, incidenti
--
--
quella che è stata definita la “fabbrica del mon-
do”. Eppure, ciò che colpisce maggiormente l’os-
servatore non è tanto la diffusione dei fenomeni di
sfruttamento in Cina, quanto piuttosto il fatto che
essi accadano a dispetto della retorica dello Stato
cinese sulla necessità di tutelare i diritti dei lavo-
ratori. Di fatto, sono ormai quasi vent’anni che le
--
--
diritti al fine di attrarre investimenti? Per azzarda-
re una risposta a queste domande è necessaria una
riflessione su quello che è stato il processo che ha
portato alla nascita del diritto del lavoro in Cina,
nonché sulla questione della percezione del diritto
da parte dei lavoratori cinesi. Solamente in questo
--
nonché sulla questione della percezione del diritto
da parte dei lavoratori cinesi. Solamente in questo
modo si capirà come il diritto del lavoro in Cina
più che un’arma al servizio dei lavoratori si riveli
uno strumento nelle mani dello Stato, il quale se ne
serve ai fini del rafforzamento della legittimazione
--
--
serve ai fini del rafforzamento della legittimazione
politica e del mantenimento della stabilità sociale.
Un discorso ufficiale sui diritti dei lavoratori
ha iniziato ad emergere in Cina nella prima metà
degli anni Ottanta, sull’onda del boom del setto-
re privato e dell’introduzione del sistema dei con-
tratti di lavoro. Fino ad allora i lavoratori cinesi,
--
--
Ivan Franceschini
La legge come un’arma
per i lavoratori?
Il diritto del lavoro in Cina, fra attivismo e propaganda
FOCUS | DIRITTI
SEO Version
#la Cina Sognando la Cina Cerca su la Repubblica.it Homepage - La
Repubblica.it
* Repubblica.it
--
--
Studente Reporter
MADE IN CHINA
di deviddedja (Medie Superiori) scritto il 05.03.18
--
--
di deviddedja (Medie Superiori) scritto il 05.03.18
Se pensiamo alla Cina ci potrebbe venire in mente il classico "made in
china". Da sempre la Cina occupa un ruolo importante nell'economia
mondiale, ma oggi più che mai si sta affermando in vari tipi di
mercato. Durante il regime comunista, infatti, l'economia cinese non
era rose e fiori, ma in breve tempo è riuscita a risollevarsi per poi
--
--
mondiale, ma oggi più che mai si sta affermando in vari tipi di
mercato. Durante il regime comunista, infatti, l'economia cinese non
era rose e fiori, ma in breve tempo è riuscita a risollevarsi per poi
diventare una potenza mondiale. La Cina sta cercando di innovarsi anche
da un punto di vista ecologico, poichè 1,379 miliardi di persone
producono molto inquinamento. La storia di questo Paese è ricca di
contenuti e di tradizioni che noi Italiani comprendiamo e conosciamo
--
--
producono molto inquinamento. La storia di questo Paese è ricca di
contenuti e di tradizioni che noi Italiani comprendiamo e conosciamo
solo in piccola parte. Infatti se chiedi all'Italiano medio cosa
conosce della Cina, probabilmente ti risponderà che ha molti abitanti,
si fanno gli involtini primavera e che in Italia la comunità cinese
possiede molti bar e ristoranti. La cultura e le tradizioni cinesi mi
hanno sempre affascinato, un po' meno il modo in cui è organizzata la
--
--
politica. In un Paese dove internet e tutti i social network sono
controllati dallo Stato è difficile comunicare con il mondo esterno. Il
governo cinese in questo modo può filtrare tutte le informazioni,
mostrandoci solo ciò che vuole. Inoltre la Cina è stata anche
protagonista di uno sterminio di massa di bambine femmine, causato da
una legge che prevedeva che ogni coppia cinese potesse avere solo un
figlio. Per una coppia cinese avere una figlia è considerata quasi un
--
--
Questo componimento è stato scritto sul tema:
La tua idea della Cina
scrivi una storia
Ultimi giorni per partecipare. Entro il 5 marzo 2018 gli studenti
NEWS
LE AZIENDE GIAPPONESI??? ORAMAI MADE IN CHINA.
Sempre piu’ di frequente le aziende giapponesi riempiono la lista della
spesa delle societa’ cinesi. Se la tendenza sara’ confermata, alla fine
--
--
2007, due nel 2004. Si tratta dunque di una scalata impressionante,
anche se la base di partenza era molto ridotta. Le transazioni hanno
trasferito alle ex proprieta’ nipponiche 2 miliardi di Yen nel 2004 e
17 nel 2009. Attualmente la Cina e’ responsabile del 27% di tutte le
M&A in Giappone. Sebbene non ancora ratificata, l’ultima operazione e’
probabilmente la piu’ eclatante. La Ruyi, il gigante tessile dello
Shangdong, ha raggiunto un accordo per l’acquisto del 41% della Renown,
--
--
diventandone di conseguenza il maggior azionista. L’azienda giapponese,
che l’anno scorso ha venduto la storica azienda inglese Aquascutum, ha
bisogno di capitali, di ridurre i costi, di crescere, possibilmente in
nuovi mercati. La Cina appare la soluzione a portata di mano, seppure a
costo della cessione di una quota di proprieta’ significativa.
L’investimento e’ il primo nell’industria tessile-abbigliamento in
Giappone. Se ne erano tuttavia verificati altri in settori differenti.
--
--
elettrodomestici, ha acquistato la maggioranza della Laox, un ex
concorrente giapponese.
L’obiettivo e’ stato duplice: riorganizzare i negozi nelle metropoli
nipponiche ed aprire nuovi punti vendita in Cina, sotto il nome
prestigioso di Laox. Al di la’ dei nomi piu’
famosi, le maggior parte delle acquisizioni coinvolgono piccole a
aziende con importi finora limitati. Gli imprenditori cinesi non
--
--
tra i due paesi. Le ferite dell’occupazione giapponese e della seconda
guerra mondiale non sono rimarginate e l’animosita’ politica ne
amplifica gli effetti. Il mondo degli affari sperimenta altre direzioni
e trova la sua autonomia per affermarsi. Gia’ dal 2007 la Cina e’ il
principale partner commerciale del Giappone. Quest’ultimo e’ il primo
--
principale partner commerciale del Giappone. Quest’ultimo e’ il primo
fornitore ed il terzo cliente per la Cina. Ora la tradizionale ritrosia
del Sol Levante ad aprire la proprieta’ delle sue aziende sembra messa
--
del Sol Levante ad aprire la proprieta’ delle sue aziende sembra messa
alla dura prova dalla crisi e la Cina appare un partner credibile
perche’, al di la’ delle differenze, presenta contemporaneamente
capacita’ di acquisto e margini di crescita.
* FASHION DIARY
* SPORT & STREET
Home / SPOSA / News / SIUF, la lingerie Made in China
* Share
*
*
--
--
*
*
SIUF, la lingerie Made in China
Folla di entusiasti visitatori professionali all’ultima edizione del
salone SIUF di Shenzhen, dedicato a tutta la filiera produttiva
--
--
produttore tessile tedesco Taubert Textile, questa volta è rimasto
letteralmente elettrizzato sia nel vedere l’enorme folla di visitatori
sia l’impressionante numero di marchi che vogliono essere presenti a
quella che è la più grande fiera di lingerie della Cina.
“Ho incontrato un sacco di buyer di primo piano al nostro stand,
persino il responsabile acquisti di Aimer, il secondo brand di intimo
--
--
“Ho incontrato un sacco di buyer di primo piano al nostro stand,
persino il responsabile acquisti di Aimer, il secondo brand di intimo
cinese”. In Cina il settore intimo è in pieno boom, con un fatturato
che entro il 2017 raggiungerà i 25 miliardi di dollari. Organizzato da
“Shenzhen Shengshi Jiuzhou Exhibition” e per gli aspetti operativi dal
Tarsus Group il salone congiunto “China (Shenzhen) International Brand
La Meglio Gioventù [search-icon.svg]
____________________ Cerca
Inter, progetto made in China. Raiola, non è finita. Ranocchia assediato,
ma...
--
ma...
Inter, progetto made in China. Raiola, non è finita. Ranocchia
assediato, ma...
Mi Piace
60K
--
--
Chievo Verona -3
[INS: :INS]
Un'Inter made in China. Suona strano, ma si può. Ormai sono mesi che
spulciamo tutti i dettagli del canale diretto con l'Oriente, la nuova
via di casa Inter. Una via battuta già anni fa e diventata bollente
negli ultimi mesi. Il viaggio di Massimo Moratti a Pechino per il
--
--
società con quote dedicate (naturalmente in minima parte) di azionisti
e investitori cinesi. Il progetto esiste, è realistico. Ma naturalmente
futuribile. Moratti non ha mai chiuso la porta a questa prospettiva,
anzi. Si va sempre più verso un'apertura, perché in Cina hanno fame di
investimenti nel calcio (Drogba e Lippi, due costosi esempi recenti) e
il progetto stadio potrebbe concretamente allargarsi anche a un
ingresso in società.
--
--
azionisti esteri che possano aiutare. Massimo Moratti vuole consegnare
al figlio Angelomario una società a posto. Il progetto del futuro è
questo, l'Inter dei Moratti, più avanti di Mao (guarda caso, con la
Cina qualcosa ha a che vedere...), senza problemi di natura economica.
Per il bene dell'FC Internazionale.
A proposito di Paris Saint-Germain, di conti in tasca e di vivaio.
#CineTeatro "La Provvidenza" » Feed CineTeatro "La Provvidenza" » Feed
dei commenti CineTeatro "La Provvidenza" » Made in China Napoletano
Feed dei commenti Ammore e malavita Emoji
* +39 0974 717089
--
--
*
*
Made in China Napoletano
dal
21
--
--
capo né coda, e un parassita che non pensa ad altro che a mangiare.
Ed è da questo spunto, ovvero la paura e la rabbia che la crescita
della presenza cinese nel nostro Paese genera in molti concittadini,
che prende le mosse la sceneggiatura di Made in China napoletano,
ideata, scritta, diretta e interpretata dal comico Simone Schettino,
membro del cast della trasmissione televisiva Made in Sud. Questa
concentrazione di tutti i ruoli nelle mani di una sola persona, per di
* Meteo
* Chi siamo
Nazionalismo Made in China
Plusvalore
--
--
Plusvalore
Nazionalismo Made in China
di Loretta Napoleoni
--
--
A poche settimane dall’insediamento della nuova élite politica, esplode
il nazionalismo cinese. Il casus belli è stato l’acquisto da parte del
governo giapponese delle isole Senkaku, che in Cina vanno sotto il nome
Diaoyu, un gruppo di isolette oggetto di lunghe dispute territoriali
--
Diaoyu, un gruppo di isolette oggetto di lunghe dispute territoriali
tra Cina, Giappone e Taiwan.
Nonostante molti siano convinti che nelle loro viscere ci sia il
petrolio, le isole non sono preziose. Nell’immaginario collettivo
cinese, però, queste sono il simbolo della dominazione giapponese. Non
--
--
proprio in concomitanza con l’anniversario dell’incidente della
Manciuria, che cadeva proprio ieri. 131 anni fa le truppe imperiali
giapponesi fecero saltare in aria una ferrovia cinese ed usarono questo
attentato come pretesto per invadere il nord della Cina. Da allora di
tempo ne è passato, ma a giudicare dalla reazione delle masse cinesi e
dalla decisione del governo giapponese di acquistare le isole dai
proprietari, le relazioni sino-giapponesi sono cambiate poco.
--
--
dalla decisione del governo giapponese di acquistare le isole dai
proprietari, le relazioni sino-giapponesi sono cambiate poco.
I primi a soffrire le conseguenze di questo ennesimo scontro
nazionalistico tra Cina e Giappone sono i produttori giapponesi in
Cina. Molti hanno chiuso le fabbriche per paura che venissero
attaccate. La Canon, ad esempio, ha sospeso la produzione in ben tre
impianti fino ad oggi per proteggere gli operai. La Seven & I Holding,
proprietaria della celeberrima catena 7-11, piccoli empori aperti
--
--
protestare contro l’acquisizione giapponese. Per ora la leadership
cinese non ha espresso alcuna opinione a riguardo, nè per calmare nè
per infuocare gli animi, e questo in fondo è un segnale negativo.
Cina e Giappone sono le due economie più grandi dell’estremo oriente ed
invece di scontrarsi dovrebbero ricucire i rapporti diplomatici. Nel
2006 e 2007 ci provarono con scarsissimo successo i rispettivi leader
politici proprio dopo un incidente simile a quello attuale. A seguito
--
--
novembre abbia più successo di quella attuale nel calmare gli animi
cinesi e nel conquistare quelli giapponesi.
Tags: plusvalore, nazionalismo, cina, giappone, petrolio
Gallery image
Gallery image
[9788804674023_0_280_0_100.jpg] SFOGLIA LE PRIME PAGINE
Cuore di seta. La mia storia italiana made in China
di Shi Yang Shi
--
--
pochi momenti che ero sveglio sbirciavo verso il finestrino alla mia
sinistra e inventavo storie coi personaggi che le forme delle nuvole di
volta in volta mi suggerivano. Erano nuvole di "mian hùatàng", 'cotone
caramella', lo zucchero filato che spiluccavo, in Cina, fra le
bancarelle dei mercatini serali. Era il marzo del 1990 e, a soli undici
anni, stavo volando verso Ouzhòu, l'Europa, insieme a Marna, mia
madre..." Inizia così l'avventura di Shi Yang Shi in Italia, un mondo
--
--
madre..." Inizia così l'avventura di Shi Yang Shi in Italia, un mondo
sul quale ha spesso fantasticato ma che scoprirà fin da subito molto
diverso da come lo aveva immaginato. Dopo un viaggio interminabile,
infatti, il piccolo Yang, in Cina studente brillante e figlio unico
adorato di genitori benestanti, si ritrova a Milano, senza il padre,
costretto a dormire insieme a Marna su giacigli improvvisati nella
cucina di una famiglia di conoscenti, alle prese con una lingua di cui
--
--
dopo l'altro di fronte alla realtà. A mano a mano che questo accade, lo
strappo che la partenza da Jinàn ha prodotto nel suo giovane cuore di
seta avanza, inesorabile e silenzioso. Perché la sua anima è divisa, in
bilico, tra la vecchia vita in Cina e la nuova in "Yìdàlì", tra vecchie
e nuove abitudini, tra la voglia di rispettare la tradizione e la
famiglia e il desiderio di affermare se stesso, realizzando i suoi
sogni. Come se dentro di lui germogliasse invisibilmente un seme
--
--
storia che sa essere amara, ma anche divertente e piena di speranza.
Sfoglia le prime pagine
Titolo
Cuore di seta. La mia storia italiana made in China
Autore
Shi Yang Shi
Collana
* Referenze
* Contatti
18.05.2018 "Italia 4.0 - Made in China 2025"
--
Un vero e proprio ITALIA 4.0 – MADE IN CHINA 2025 DAY organizzato e
promosso da MB Consulting e dall’Associazione Italy-China Link, grazie
ad un convegno altamente specializzato ed incontri B2B con le aziende
espositrici.
--
--
espositrici.
La nuova rivoluzione industriale 4.0 accomuna Italia (con Impresa 4.0)
e Cina (con China 2025) in una nuova era di opportunità di
cooperazione e business “io vinco tu vinci “(win-win), che possono e
devono essere colte dalla Provincia di Brescia, che con le sue
eccellenze industriali è la 1° Provincia in Europa specializzata
--
--
Verso la COOPERAZIONE WIN -WIN
Il rapporto tra imprese manifatturiere lombarde e la Cina, grazie a
China 2025, sta vivendo una nuova fase di espansione, trainata anche da
investimenti diretti cinesi nelle imprese italiane e da una migliore
cooperazione industriale e commerciale tra italiani e cinesi.
--
--
Brochure
* Programma convegno “Italia 4.0 Made in China 2025”
* Promozione incentivi Ricerca & Sviluppo e Formazione 4.0
* Promozione incentivi Impresa 4.0
--
--
* GdB 17.05.2018 “Il convegno Italy 4.0-China 2025. Opportunità a
360°”
* BresciaOggi 17.05.2018 “L’internazionalizzazione si concentra su
Italia-Cina”
* BresciaOggi 17.05.2018 “La rassegna senza confini apre le porte del
mondo”
* Mtm On line “La China sceglie BIE 2018”
--
--
* BresciaOggi 17.05.2018 “La rassegna senza confini apre le porte del
mondo”
* Mtm On line “La China sceglie BIE 2018”
* Provincia di Brescia “Italia 4.0 – Made in China 2025”
Presentazioni
Nella stessa rubrica
Relazioni tra Cina ed America Latina. Lo stato dell’arte
EDUARDO REGALADO, ELDA MOLINA
--
EDUARDO REGALADO, ELDA MOLINA
L’attualità della Cina tra riforme economiche e nuova composizione di
classe
BIAGIO BORRETTI
--
--
classe
BIAGIO BORRETTI
Made in China e dintorni. Un gioco d’azzardo in un Mercato troppo
libero...
COLLETTIVO POLITICO MILITANZ
--
--
libero...
COLLETTIVO POLITICO MILITANZ
In difesa della Cina contro l’eurocentrismo
HOSEA JAFFE
__________________________________________________________________
--
--
Made in China e dintorni. Un gioco d’azzardo in un Mercato troppo libero...
COLLETTIVO POLITICO MILITANZ
--
--
particolare che “pesano” sul quadro economico: l’audizione della
Federal Riserve americana (Fed) sullo stato dell’economia interna ed
internazionale, l’abbandono del regime di cambi fissi da parte della
Cina; la paura, in Occidente, per altri attentati terroristici, che
condiziona il quadro politico internazionale anche alla luce di imprese
militari di occupazione imperialistica di aree geostrategiche del mondo
(Iraq, Afghanistan, etc.) che non trovano soluzione a breve termine e
--
--
vengono investiti nei titoli di Stato, i governi riescono a finanziarsi
a tassi relativamente bassi. L’economia, dunque, andrebbe benissimo se
non fosse che i risparmi eccessivi sono quelli asiatici e con essi la
Cina - ad esempio! - continua a comprare senza posa titoli di stato
americani ed europei. Allora l’economia occidentale non va più tanto
bene e i relativi governi devono finanziarsi a credito, indebitandosi
ulteriormente al punto da (ri)fondare le loro stesse linee di tendenza
--
--
entra quindi in crisi (e a questo punto Marx prevedeva la rivoluzione).
Non sembra una descrizione accurata del modello di sviluppo attuale nei
paesi del terzo mondo? E poi, come si fa a lamentarsi che paesi del
terzo mondo come la Cina ed, in generale, il Sud-Est asiatico
risparmiano troppo?” (L. B. Ingles) Come non pensare, inoltre, alle
condizioni economiche di regioni come quelle del Mezzogiorno d’Italia,
sacche di sottosviluppo economico-sociale funzionale al mantenimento di
--
--
non necessariamente “amici”, la Russia su tutti. Il sospetto ormai ce
l’hanno in tanti, comunisti e non.
3. La Cina s’avvicina
--
Intanto la Cina abbandona il regime di cambi fissi. La valuta cinese
non è più ancorata al DollaroUS ma ad un paniere di riferimento non
rivelato. La Banca Popolare Cinese fissa, dunque, le chiusure ufficiali
bilaterali alla fine di ogni giornata e il giorno dopo quelle
--
--
rappresenteranno la nuova parità centrale della banda d’oscillazione
monetaria. Tecnicamente si tratta di un sistema di parità striscianti.
Questo implica: il DollaroUS svalutato con conseguente crescita
dell’inflazione negli Usa; che la bilancia tra Usa e Cina si
riequilibrerà un po’, cioè i cinesi riceveranno un po’ meno dollari e
quindi compreranno un po’ meno titoli di stato americani; che tutti
corrono a vendere DollariUS che crolla e relativi titoli di stato per
--
--
quindi compreranno un po’ meno titoli di stato americani; che tutti
corrono a vendere DollariUS che crolla e relativi titoli di stato per
comprare borse. Ma oltre la macroeconomia c’è la politica. Le
considerazioni da farsi sarebbero molte e diverse. La Cina sembra
cedere alle pressioni politiche dell’Occidente nel frattempo in grave
difficoltà a causa della competizione delle merci cinesi sui mercati
mondiali tanto da siglare, l’anno scorso, un accordo (a perdere!)
--
--
mondiali tanto da siglare, l’anno scorso, un accordo (a perdere!)
“d’intesa commerciale” pur di preservare varchi di mercato dalla lunga
marcia neocapitalistica cinese. D’altro canto e così facendo, la stessa
Cina ottiene anche uno strumento in più per “frenare” la propria
crescita impetuosa, allo stato insostenibile per i mercati
internazionali; a livello di sistema, il suo adeguamento ai meccanismi
economico-finanziari del mondo capitalistico fa un salto avanti
--
--
presente. E mentre il sistema anti-missile americano (il cosiddetto
scudo spaziale BMT) viene istallato in Europa Orientale tanto da
provare a “circondare” e “contenere” eventuali - ma improbabili! -
azioni aggressive di Russia e Cina, riecheggiano i sonori proclami
contro l’Occidente imperialista da parte dell’Iran dei khomeynisti di
governo che riattivano programmi di espansione e proliferazione
nucleare con l’appoggio strutturale e logistico del colosso petrolifero
--
--
governo che riattivano programmi di espansione e proliferazione
nucleare con l’appoggio strutturale e logistico del colosso petrolifero
russo Gazprom. Intanto, di ritorno, per la prima volta nella Storia,
proprio Russia e Cina hanno condotto, al confine dei rispettivi paesi,
manovre di esercitazione militare congiunte - con forze terrestri,
corazzate ed aviotrasportate - proprio nel momento in cui si determina,
palesemente, la dipendenza reale delle economie occidentali dalle
--
--
palesemente, la dipendenza reale delle economie occidentali dalle
forniture energetiche di quei Paesi. E allora: tutti a rivendere le
borse appena comprate e a ricomprarsi i titoli di Stato occidentali
appena venduti. I mercati si rimangiano tutto l’effetto Cina. E
giungono, dai governi, manovre correttive e inviti alla prudenza ed al
“risparmio” secondo Finanziarie già, di per sé stesse, “lacrime e
sangue” per lavoratori, operai e piccoli commercianti mentre il
--
--
mentre, in Medioriente, in Palestina, si radicalizzano e radicano nel
Popolo, le posizioni panarabe ed anti-occidentali, fuori e contro le
“strategie compatibiliste” imposte, per anni, dalle diplomazie
internazionali marcate Nord America... Il gioco riparte! La Cina
s’avvicina, mentre i suoi tedofori ne esportano l’immagine e il
portato. Qualche contestazione isolata e sparsa, la timida ostilità di
un Occidente sull’orlo d’una crisi recessiva. La questione è, come
* Iraq e Siria
* Terrorismo
Escalation. L'Africa invasa da armi «Made in China»
__________________________________________________________________
Francesco Palmas domenica 22 aprile 2018
--
--
Francesco Palmas domenica 22 aprile 2018
Due terzi degli Stati fanno affari con Pechino, che sta scalzando
Mosca. Malgrado i problemi di qualità, la Cina propone dispositivi “low
cost” che fanno gola ai governi locali
*
*
--
--
*
*
L'Africa invasa da armi «Made in China»
È un gigante economico africano, con 180 miliardi di dollari di
--
È un gigante economico africano, con 180 miliardi di dollari di
profitti e oltre 10mila aziende attive. Parliamo della Cina, che sta
proiettando sul continente nero tutta l’esuberanza della sua crescita
globale, fra business, affari e diplomazia semi-armata. Pechino si
appresta a diventare infatti una sorta di braccio militare del
--
--
bilanci contenuti dei governi africani e al formato tradizionale dei
loro eserciti. I cacciabombardieri leggeri JF-17 stanno andando a
gonfie vele. Costano la metà di un omologo occidentale. Anche i droni
«Made in China» stanno fagocitando intere fette di mercato, a dispetto
delle critiche della Nigeria per gli scarsi risultati ottenuti nelle
--
delle critiche della Nigeria per gli scarsi risultati ottenuti nelle
battaglie contro Boko Haram. La Cina di Xi Jinping sta crescendo nei
servizi post vendita. Ha rivisto parzialmente la politica di
non-ingerenza negli affari interni degli altri regimi. Lo si vede
benissimo nei conflitti attuali. Le armi leggere sono vendute senza
--
--
Nell’ultimo Paese ha giocato un ruolo oscuro durante il golpe contro
Robert Mugabe. I suoi blindati erano presenti negli scontri, anche
perché la Cina esercita da anni una forte influenza sul paese. Guarda
caso, il primo contratto dell’era post-Mugabe non ha tardato ad
arrivare, siglato istantaneamente a fine 2017. Accorda un prestito di
153 milioni di dollari ad Harare, per modernizzare l’aeroporto
--
--
adottata su scala continentale, almeno dal 2015, quando Xi ha promesso
un piano di investimenti da 60 miliardi dollari, che potrebbero salire
a 100. I beneficiari non si fanno troppe illusioni. Sanno benissimo che
la Cina opera per tornaconto, non per filantropia. Ma sono pragmatici e
apprezzano il fatto che abbia i mezzi finanziari delle sue ambizioni
politiche, contrariamente a partner storici come la Francia. I prestiti
e i doni sono strettamente vincolati al rientro delle risorse
--
--
apprezzano il fatto che abbia i mezzi finanziari delle sue ambizioni
politiche, contrariamente a partner storici come la Francia. I prestiti
e i doni sono strettamente vincolati al rientro delle risorse
investite, a tutto profitto delle aziende coinvolte. La Cina toglie con
un mano e con l’altra mitiga. Se l’impronta militare si espande
pericolosamente, si accompagna a un impegno maggiore nelle operazioni
delle Nazioni Unite, da sempre vettore e vetrina di proiezione
--
--
dello Zambia, del ferro mauritano e del famigerato cobalto del Congo e
dell’Africa del Sud.
Gibuti segna per la Cina la fine dell’era neutralista di Bandung. La
issa al rango di potenza militare globale, con capacità di proiezione
oltremare, in una vetrina in cui dominano, forse ancora per poco, i
francesi, gli americani e i giapponesi. Mette Pechino in condizione di
--
--
influenzare i traffici del canale di Suez, in una sorta di controllo
indiretto, già suggellato dalla relazione privilegiata con l’Egitto,
unico partner africano, insieme al Sudafrica, a godere dello status
aureo nei rapporti con la Cina. Non paga, Pechino punta a nuove
infrastrutture militari. Si parla della Namibia e della Costa d’Avorio,
ultimi arruolati alla «pax sinica».
--
--
infrastrutture militari. Si parla della Namibia e della Costa d’Avorio,
ultimi arruolati alla «pax sinica».
Perché la Cina punta ad espandersi. Ha già appoggi portuali in Tanzania
e lungo il litorale est-africano. Gibuti è solo una tappa intermedia
verso altri lidi, lungo l’asse per l’Africa del-l’Est, l’Africa
australe e il Maghreb, aree di gravitazione principale dei commerci
#alternate diid » Feed diid » Feed dei commenti diid » Made in China
Feed dei commenti InteractivEAST Digital Patagonia alternate alternate
* Italiano
--
--
* SUBMISSIONS
* CONTATTI
Made in China
--
Made in China
Wu Xuesong
--
--
Pechino
Made in China
--
Nella Cina continentale la professione di moderno designer industriale
prende piede a partire dai primi anni ’80, quando il paese ha da poco
avviato le riforme e cominciato ad aprirsi. È anche l’epoca in cui lo
sviluppo aziendale cinese muove i suoi primi passi. Rispetto ai
--
--
avviato le riforme e cominciato ad aprirsi. È anche l’epoca in cui lo
sviluppo aziendale cinese muove i suoi primi passi. Rispetto ai
prodotti esteri simili, non esiste competitività per quelli nazionali,
per cui in Cina è stata introdotta e si è sviluppata la Concept
Creation nel Design Industriale. Nel corso degli ultimi venti o
--
Creation nel Design Industriale. Nel corso degli ultimi venti o
trent’anni la Cina ha condotto una serie di politiche di apertura che
hanno creato un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo delle
aziende cinesi. Questo ha comportato ripercussioni positive anche sul
design industriale che, come professione, si può dire abbia di recente
--
--
contribuito finanziariamente inviando la prima generazione di designer
a specializzarsi all’estero. Al loro ritorno in patria tutti hanno
insegnato nei college e, di fatto, sono loro ad aver sistematicamente
introdotto l’Idea di Industrial Design in Cina. La prima vera
generazione di designer locali si è formata negli anni ’90 e questi
giovani sono oggi attivamente impegnati tanto sul fronte aziendale
quanto su quello sociale. Il numero di college cinesi in cui i giovani
--
--
talenti del design possono formarsi è passato da 5 negli anni ’90
(Università di Hunan, di Tsinghua, di Tongji, di Jiangnan, Università
di Tecnologia di Wuhan, Accademia di Belle Arti di Guangzhou) a 300.
Oggi in Cina si laureano annualmente oltre 3000 studenti di Industrial
Design che ne vanno ad ingrossare le fila. I designer industriali in
--
Design che ne vanno ad ingrossare le fila. I designer industriali in
Cina forniscono servizi alle imprese e alla società attraverso tre
modalità principali. Sono designer interni, consulenti indipendenti e
ricercatori che si occupano di insegnare design nelle scuole.
--
--
I loro clienti vanno dai produttori di elettrodomestici alle ditte
informatiche, passando per quelle elettroniche e per quelle di
apparecchiature mediche. I designer di questi gruppi indipendenti
provengono soprattutto dalle aree economiche più sviluppate della Cina,
quella settentrionale, quella orientale e quella meridionale. In Cina,
agli inizi degli anni ’90 si sono create società specializzate in
design industriale nel delta del fiume Pearl. Questo è dovuto allo
sviluppo economico urbano cinese. Guangzhou e Shenzhen, ad esempio, tra
--
--
forza internazionale delle grandi metropoli, queste società hanno
creato il proprio marchio di design in modo ancor più rapido e
incisivo. In questo momento l’area di Pechino è il cuore della ricerca
e dello sviluppo dell’alta tecnologia in Cina. Molte famose
multinazionali hanno aperto filiali nella capitale e vi hanno
opportunamente trasferito i centri R&D per l’Asia. Le società di
consulenza in design industriale di Pechino, quali ad esempio
--
--
limitano a formare i giovani designer ma forniscono anche un supporto
teorico alle società e agli studi indipendenti.
In Cina l’industrial design esiste da soli 30 anni. Molti settori vanno
ancora esplorati. I continui cambiamenti delle aziende richiedono le
nuove competenze di nuove generazioni di designer. Quelle precedenti,
che consistevano nel visualizzare l’idea astratta, oggi non sono più
--
--
Dati questi tre tipi di formazione, le capacità professionali dei
giovani designer variano a seconda della carriera intrapresa. Il design
è il minimo comun denominatore di tutte e tre le tipologie. Vista la
particolarità della professione, la Cina sta puntando sulla creazione
di un gruppo di designer preparati di alto livello, anziché
focalizzarsi sul singolo designer indipendente. Con una popolazione
come quella cinese e un mercato ampio e in rapido sviluppo, i giovani
Hardware Upgrade Forum > Off Topic > Discussioni Off Topic > La
Piazzetta (forum chiuso) > Souvenirs made in China
__________________________________________________________________
PDA
--
--
PDA
View Full Version : Souvenirs made in China
__________________________________________________________________
luposelva
--
--
24-12-2009, 14:28
L'altra settimana un amica di mia moglie è stata a New York ed ha
portato un paio di souvenirs in regalo. Quando poi li ho spulciati mi
accorgo della scritta made in China :doh: non è possibile ma non si
poteva fare più attenzione e comprare qualcosa di veramente americano,
praticamente mi ha portato delle cose che troverei anche in un negozio
vicino a casa mia :asd:
--
--
24-12-2009, 15:02
L'altra settimana un amica di mia moglie è stata a New York ed ha
portato un paio di souvenirs in regalo. Quando poi li ho spulciati mi
accorgo della scritta made in China :doh: non è possibile ma non si
poteva fare più attenzione e comprare qualcosa di veramente americano,
praticamente mi ha portato delle cose che troverei anche in un negozio
vicino a casa mia :asd:
--
--
matti157
24-12-2009, 15:19
io ho una gondola veneziana presa a Venezia fatta in Cina
__________________________________________________________________
sauro82
--
--
sauro82
24-12-2009, 15:39
io ho una gondola veneziana presa a Venezia fatta in Cina
La maggior parte dei souvenirs di Venezia sono fatti in Cina.
Anche a Murano in alcuni negozi trovi oggetti in vetro prodotti in
--
Anche a Murano in alcuni negozi trovi oggetti in vetro prodotti in
Cina.
Ieri sera con alcuni amici mi sono fermato a bere qualcosa in un bar
gestito da cinesi.
A tutti hanno regalato un angioletto di vetro (credo) con una luce blu
--
--
gestito da cinesi.
A tutti hanno regalato un angioletto di vetro (credo) con una luce blu
all'interno.
Ovviamente sulla scatola non c'era il marchio CE, solo Made in China e
basta. :rolleyes:
__________________________________________________________________
--
--
CYRANO
24-12-2009, 16:15
a me hanno pure regalato una riproduzione di un vaso ming made in china
!
non c'e' piu' religione !
c'.a'.z'.a'.za
--
--
luposelva
24-12-2009, 16:24
a me hanno pure regalato una riproduzione di un vaso ming made in china
!
non c'e' piu' religione !
c'.a'.z'.a'.za
--
--
non c'e' piu' religione !
c'.a'.z'.a'.za
Se mi avesse ragalato un mac book 13" mi andava bene anche se fatto in
cina. :sofico:
__________________________________________________________________
fendermexico
--
--
fendermexico
26-12-2009, 10:29
Se mi avesse ragalato un mac book 13" mi andava bene anche se fatto in
cina. :sofico:
infatti i macbook li fanno proprio in cina... e non scherzo.
Non so se tutti i modelli, ma alcuni sì.
--
Non so se tutti i modelli, ma alcuni sì.
Anche mia nonna è stata fatta in Cina
:sofico:
__________________________________________________________________
--
--
balint
26-12-2009, 11:09
infatti i macbook li fanno proprio in cina... e non scherzo.
Non so se tutti i modelli, ma alcuni sì.
--
Non so se tutti i modelli, ma alcuni sì.
Anche mia nonna è stata fatta in Cina
:sofico:
Anche gli iPod... c'è scritto "designed in California" e "Made in
China" :asd:
--
--
porradeiro
26-12-2009, 11:42
è ovvio che sono fabbricati in Cina, costa di meno assemblare li, ma
non è detto che chi assembla sia Cinese. Se gli ipod fossero assemblati
in USA costerebbero di più e avrebbero la stessa qualità. Non
converrebbe
--
--
CYRANO
26-12-2009, 11:44
e chi li assembla in cina ?
operai americani pagati 1 euro al giorno ? :D
c;a;.z;a;z;a
__________________________________________________________________
--
--
Aku
26-12-2009, 11:49
Poco male, ormai in USA non hanno quasi più industrie il 50% della loro
produzione è in Cina. Almeno per quano riguarda alcuni settori. Quello
militare per esempio non lo fanno in cina :D
__________________________________________________________________
fendermexico
--
--
fendermexico
26-12-2009, 12:24
e chi li assembla in cina ?
operai americani pagati 1 euro al giorno ? :D
le marmotte che incartano la cioccolata, che quando non incartano la
cioccolata producono i notebook.
--
--
Gli stipendi degli operai non sono l'unica spesa di un'azienda, le
tasse non le conta nessuno? Bisognerebbe informarsi un pò prima di
sparare a zero. Ovvio che una sciarpa comprata da un cinese è quella
che é, ma un ipod assemblato in Cina è fatto in una determinata maniera
__________________________________________________________________
CYRANO
--
--
26-12-2009, 13:05
guarda che sono assemblati sempre dai cinesi.
l'unica cosa che cambia , ma non sempre , tra un prodotto di marca
prodotto in cina e un prodotto cinese economico e' , oltre alla
qualita' dei materiali , un controllo di qualita' serio...
il costo della manodopera e' quello che pesa di piu' eh.... ma mica lo
si scopre oggi.
--
--
tehblizz
26-12-2009, 13:50
Poco male, ormai in USA non hanno quasi più industrie il 50% della loro
produzione è in Cina. Almeno per quano riguarda alcuni settori. Quello
militare per esempio non lo fanno in cina :D
dèh perchè qui in Italia è diverso :rolleyes:
__________________________________________________________________
--
--
Johnn
26-12-2009, 14:59
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/esteri/cina/fabbrica-natale/fa
bbrica-natale.html
--
bbrica-natale.html
In Cina la fabbrica di Babbo Natale
E' il mercato più grande del mondo
Migliaia di operai lavorano a pieno ritmo in 100 mila industrie
e a vendere ci pensano 200 mila commercianti in 62 mila stand
--
--
Migliaia di operai lavorano a pieno ritmo in 100 mila industrie
e a vendere ci pensano 200 mila commercianti in 62 mila stand
dal nostro inviato GIAMPAOLO VISETTI
In Cina la fabbrica di Babbo Natale E' il mercato più grande del mondo
YIWU (Cina) - Sulle mappe cinesi, o nelle guide, non è segnata. Yiwu
però non è solo la città più ricca della Cina. Per gli economisti della
Banca Mondiale è ormai la più importante del pianeta. Fino a vent'anni
fa era un villaggio tra le risaie e i campi di grano, nel delta dal
fiume Yangzi: centomila contadini poveri dello Zhejiang, seminati a sud
--
--
venditore di certe nuove treccine elettriche colorate da sera - e
offrire di più. Avere ciò che nessun altro ha e fare in modo che tutti
ne abbiamo bisogno". Altrove suonerebbe come una formuletta scontata. A
Yiwu, "per contribuire al successo della Cina", l'hanno trasformata nel
miracolo economico del nuovo millennio.
Una città per le pentole, una per le parrucche, una per le bilance, una
per le conchiglie, una per i palloni, una per i cellulari, una per le
--
--
ricchi a prezzi da poveri. Spiegare come, porterebbe lontano. Ma è una
metamorfosi invisibile, che sta ridisegnando la geografia della
ricchezza. "America ed Europa - dice il sindaco Lu Xuhang - comprano
meno. Sono state rimpiazzate da Cina, India e Medio Oriente. Prodotti
diversi: ma il saldo, per noi, è in attivo. Una sola preoccupazione:
Vietnam e Cambogia, se non spicchiamo un altro balzo, potrebbero
costare ancora meno di noi".
--
--
più", e per un glorioso protagonista dell'apocalittico show dello
scambio, è una sentenza di morte.
Attorno a tale inafferrabile ma decisiva entità superiore, che a Yiwu
chiamano "la corrente perpetua", in quest'angolo di Cina che salva e
terrorizza, crescono parchi, campi da Golf, ville di lusso. Era un
esperimento economico comunista, è diventato il più invidiato modello
di vita capitalista: ciò che vedremo dopo esserci accorti che il mondo
--
--
terrorizza, crescono parchi, campi da Golf, ville di lusso. Era un
esperimento economico comunista, è diventato il più invidiato modello
di vita capitalista: ciò che vedremo dopo esserci accorti che il mondo
è già oltre il superato "made in China". Nel padiglione degli ombrelli,
che occupa la superficie di quattro stadi, due imprenditori sedicenni
di Guangzhou stanno lanciando quelli riciclabili. Appena smette di
piovere, si buttano via: sette centesimi l'uno.
--
--
17-02-2010, 16:45
A tutti hanno regalato un angioletto di vetro (credo) con una luce blu
all'interno.
Ovviamente sulla scatola non c'era il marchio CE, solo Made in China e
basta. :rolleyes:
OH MIO DIO :eek: e sono ancora vivi?????????
:rolleyes:
* Autori
* Fonti
Repubblica Ceca: Made in China, iva esclusa
Una confezione a Prato.
Una confezione a Prato.
--
--
Hospodářské noviny
Ogni giorni quasi 50 containers pieni di 800 tonnellate di prodotti
tessili e di scarpe importate illegalmente dalla Cina e dal Vietnam
arrivano in Repubblica ceca. Una parte rimane nel paese, l'altra
continua la sua rotta verso gli altri paesi europei.
--
--
Rubriche
* Cina
* Vietnam
* Repubblica Ceca
* Criminalità
* Events
* Contact
Made in China
Matteo Attruia, Nicola Genovese, Antonio Guiotto
Asolo (I), Galleria Browning
--
--
cinesi ci hanno sorpassato, sverniciandoci come fa un centauro a due
ruote con uno scooter truccato di un adolescente che smarmitta per la
statale.
Negli ultimi vent’anni la Cina, infatti, si è trasformata nella nazione
che produce fisicamente la maggior parte delle cose che ci circondano.
Questa lenta ma inesorabile conquista è avvenuta però senza strepiti,
in forma silenziosa, declinando inconsapevolmente nella logica delle
--
--
merci il precetto epicureo del vivi nascosto: tutto il lavoro svolto è
avvenuto senza clamore, mentre qui si chiudevano molte aziende
manifatturiere, e qualsiasi cosa comprassimo aveva sulla scatola la
scritta “made in china”. Dai vestiti alle scarpe, dai prodotti
tecnologici ai libri, la capacità cinese di produrre merci a prezzi
abbordabili ha portato quel paese lontano nei nostri uffici e dentro
alle nostre case fino agli anfratti quotidiani della nostra vita, e –
--
--
per quella legge vera, ma mai dimostrata, per cui la realtà si può
cogliere solo in forma paradossale), è presente davvero ovunque con
merci di ogni tipo per i viziati consumisti globalizzati.
E con la stessa modalità sottotraccia la Cina ha inoltre iniziato
parallelamente a produrre varianti low cost e low quality di molti
manufatti: copiare, imitare e falsificare sono diventate così alcune
delle strategie, mai dichiarate apertamente, grazie a cui molte delle
#Giornale L'Ora » Feed Giornale L'Ora » Feed dei commenti Giornale
L'Ora » L’Africa e le armi Made in China Feed dei commenti alternate
alternate
Skip to content
--
--
* Mondo
* Politica
L’Africa e le armi Made in China
Published 7 mesi ago - Simone Pasquini - 7mesi ago
[bookmark-meta-mobile.svg] [bookmark-meta.svg] 11
--
--
[bookmark-meta-mobile.svg] [bookmark-meta.svg] 11
__________________________________________________________________
La lontana Cina ha ben piantati i piedi in Africa. La scorsa settimana
avevamo avuto modo di discutere delle massicce politiche di
investimento portate avanti dalla Repubblica popolare cinese nei Paesi
dell’Africa subsahariana, alla perenne ricerca di materie prime e
--
--
stiamo parlando delle armi. Non importa quale sia il calibro o il
munizionamento, se siano armi convenzionali, anticarro o antiaeree. […]
La lontana Cina ha ben piantati i piedi in Africa. La scorsa settimana
avevamo avuto modo di discutere delle massicce politiche di
investimento portate avanti dalla Repubblica popolare cinese nei Paesi
dell’Africa subsahariana, alla perenne ricerca di materie prime e
--
--
stiamo parlando delle armi.
Non importa quale sia il calibro o il munizionamento, se siano armi
convenzionali, anticarro o antiaeree. La Cina copre ormai da sola il
25% del traffico di armi nel continente, e dal 2010 è divenuta il
principale concorrente della Russia nella fornitura di sistemi d’arma
complessi.
--
--
principale concorrente della Russia nella fornitura di sistemi d’arma
complessi.
L’economicità del made in china
--
Made in China sono perfino nuovi modelli di droni, meno sofisticati ma
di gran lunga più economici degli equivalenti forniti dagli Stati
Uniti. Per primi Egitto e Nigeria stanno testando i nuovi modelli
cinesi. Quelli acquistati dalla Nigeria, in particolare, sono già
--
--
I Paesi africani che oggi utilizzano, in tutto o in parte, armamenti
cinesi sono 16. Fra questi, anche Sierra Leone, Congo e Ruanda, ai
quali la Cina negli ultimi anni ha fornito armi leggere e anticarro in
violazione dell’embargo deciso dall’ONU nel tentativo di smorzare la
perenne guerra civile.
--
--
violazione dell’embargo deciso dall’ONU nel tentativo di smorzare la
perenne guerra civile.
vIA L’URSS, DENTRO LA CINA
--
Uno dei fattori che hanno favorito la posizione della Cina in questo
remunerativo mercato riguarda l’ex Unione sovietica. Durante la guerra
fredda, Mosca era la principale fornitrice di armi ai Paesi africani
che stavano faticosamente cercando l’indipendenza dalle nazioni
--
--
Un altro elemento che a suo tempo accattivò il favore di questi Stati
era la vecchia politica di Pechino della “non interferenza”: in base a
questo principio, la Cina non avrebbe in alcun modo condizionato
politicamente i Paesi con cui operava e faceva affari. Tuttavia, questo
principio è diventato, col tempo, per così dire “flessibile”. Oggi,
--
politicamente i Paesi con cui operava e faceva affari. Tuttavia, questo
principio è diventato, col tempo, per così dire “flessibile”. Oggi,
dopo la costruzione dell’imponente base navale di Gibuti, la Cina ha
una base logistica straordinaria nella zona. A cui si aggiungono le
migliaia di soldati che negli ultimi anni ha inviato nelle missioni
peacekeeping.
--
--
nell’ultimo articolo.
Tanto per fare un esempio, durante la guerra civile che ha insanguinato
il Sudan e il Darfur, la Cina aveva installato un intero stabilimento
di armi leggere e munizioni a Khartoum, così da meglio rifornire i
combattenti. E tanto per fare un altro esempio, magari più recente,
moti osservatori hanno segnalato la presenza di blindati cinesi in
--
--
Mappa della presenza cinese in Africa
Fonte: “La Stampa”
la cina e la politica di potenza
Il problema maggiore, come abbiamo detto, non riguarda tanto il fatto
--
Il problema maggiore, come abbiamo detto, non riguarda tanto il fatto
che la Cina venda delle armi, ma piuttosto che ne venda in una quantità
sempre maggiore, a prezzi sempre più concorrenziali. Ed ormai non ci si
limita solo a comuni fucili d’assalto, ma a carri armati ed aerei (come
il nuovo cacciabombardiere JF-17, già in uso dalla Nigeria e dallo
--
--
stato segnalato l’anno scorso, in un’intervista rilasciata a “La
Stampa”, dall’analista dell’ European Council on Foreign Relations
Mathieu Duchatel. Forse dovremmo incominciare a considerare queste
iniziative di Pechino come il segnale che la Cina non rimarrà ancora
per molti anni una potenza “dormiente”.
Simone Pasquini
--
--
Simone Pasquini
More »
#Africa, armi, cina, Gibuti, guerra, onu, peacekeeping
Related posts
* Sarno
* Ultime Notizie
Sarno: merce made in China sequestrata. Ma i lavoratori chi li tutela?
Di
Antonio Russo
* La Redazione
* Contatti
Lauria (PZ) – Sequestrati 5.200 articoli di prodotti “Made in China”
redazione
--
--
Potenza – Nell’ambito del dispositivo di controllo economico del
territorio promosso dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Potenza, le Fiamme Gialle della Compagnia di Lauria hanno sottoposto a
sequestro circa 5.200 articoli di prodotti “Made in China” privi delle
indicazioni previste dal Codice del Consumo (in violazione agli artt.
6, 7, 9 e 11 del Decreto Legislativo n. 206/2005). Nel corso di un
servizio finalizzato al controllo del rispetto della normativa
#ZonaK » Feed ZonaK » Feed dei commenti ZonaK » MADE IN CHINA
liberamente ispirato alla storia vera di due contadini cinesi – teatro
– Feed dei commenti Il GOLEM, COME VENNE AL MONDO – musica – CON TUTTO
L’AMORE DEL MONDO– teatro – in una CASA PRIVATA DEL QUARTIERE ISOLA
--
--
20, 21 e 22 febbraio - ore 21.00
23 febbraio - ore 16.00
MADE IN CHINA
liberamente ispirato alla storia vera di due contadini cinesi
– teatro –
--
--
diverso e incomprensibile tanto da avere bisogno di sottotitoli. Il suo
corpo è adagiato sulle spalle di Chang Showei, amico di sempre, che
cammina a lungo, per chilometri, per giorni. Attraversa lo sterminato
Impero Economico della Cina del XXI secolo per dare a quel corpo
l’onore della sepoltura nel luogo natale. Andando contro le regole del
mondo “civile”, Chang compie involontariamente un atto eroico, guidato
solo dal proprio istinto e dalle proprie “scarpe”. Un intreccio di
--
--
solo dal proprio istinto e dalle proprie “scarpe”. Un intreccio di
storie vere che, passando dalla rivoluzione culturale di Mao alle
condizioni dei lavoratori asiatici, arriva fino a noi, per i quali il
Made in China è solo la targhetta sui prodotti che acquistiamo.
Maschere, pupazzi, volti del Teatro d’Opera di Pechino, ventagli del
Tai Chi, ritmi adrenalinici di pubblicità pluripremiate, il libretto
rosso, ombre, luci, proiezioni, disegni animati, una TV rotta e una
--
--
ambito di progetti sociali e presso l’Idrafactory – Fabbrica del Teatro
di Brescia.
MADE IN CHINA liberamente ispirato dalla storia vera di due contadini
cinesi trailer
ZONA K - Via Spalato 11, 20124 Milano +39 02 97378443 - P.IVA
ARTantide nel Mondo
* Italia
* Spagna
* Cina
it | en
--
--
* News
* Eventi
Home>Eventi>Made in China
--
Made in China
Archivio Eventi
14 dicembre 2017 - 16 febbraio 2018
--
--
Marco Bertìn espone opere coloratissime realizzate con migliaia di
giocattoli ed un enorme polittico work in progress da 32 metri quadri.
Da 5 anni l'artista raccoglie e compra tutti i giocattoli di foggia
occidentale, solo se rigorosamente “Made in China”, per realizzare
opere dal cuore etico.
Agire con Responsabilità Sociale e attenzione ai temi scottanti della
società civile è la caratteristica indispensabile che ogni artista
--
--
Marco Bertìn sta lavorando a questo progetto da 5 anni e il suo impegno
è ancora in pieno svolgimento; egli raccoglie e acquista tutti gli
oggetti che rappresentano le simbologie occidentali (religiose,
sociali, ludiche e commerciali), ma che siano tutti costruiti in Cina:
da qui nasce il titolo della mostra, “Made in China”.
Il suo obiettivo educativo è quello di attirare l'attenzione del
visitatore sui limiti del Consumismo, analizzando in modo critico le
conseguenze che il marketing (motore di questo modello economico)
--
--
messaggi pubblicitari durante i loro programmi preferiti e attraverso i
social più utilizzati) per poter crescere nuove generazioni di
consumisti acritici.
Ma perchè proprio “Made in China” (sarebbero bastati giocattoli di
qualunque provenienza)?
Il motivo sottolinea la genialità di Marco Bertìn, capace di
approfondire i temi analizzandoli da tutti i punti di vista, che, con
--
--
rappresentano in nessuna maniera la loro cultura e che non consentono,
in regime di sfruttamento economico, di conseguire nessuna
soddisfazione nel proprio lavoro.
La mostra “Made in China”, spettacolare e colorata, spinge i visitatori
a riflettere sullo sviluppo di una maggiore consapevolezza critica
verso i mercati, acquisendo conoscenza sui meccanismi di produzione e
sulla forza propulsiva e persuasiva della propaganda del marketing
--
--
Responsabilità, Copyright, Informazioni Generali - Privacy Policy
ARTantide nel Mondo: Italia - Spagna - Cina
© Copyright 2000-2019 EbLand srl - Via Messedaglia 7, 37135 - Verona -
ITALY - P. Iva: 03056570231
Torna indietro Forum Macchine > Macchine Edili / Industriali >
Macchine per il Sollevamento > Carrelli Elevatori
Ricarica questa pagina Linde made in china?
Username Username__ [ ] Ricordami?
Password __________ Entra
--
--
Data registrazione: 23-11-2010
Messaggi: 888
Predefinito Linde made in china?
__________________________________________________________________
c'è chi mi dice che gli è stato proposto un Linde di importazione
--
--
Si è vero, è molto strana questa cosa....Comunque credo che Linde
Italia, non permetta di commercializzare prodotti Linde, anche se
provenienti dalla Cina, a qualcuno che non faccia parte della sua rete
di vendita. Boh......
Rispondi citando
--
--
Bisogna vedere se questi carrelli siano immessi sul mercato da Linde (o
da un concessionario) o da un terzo. Nel secondo caso non sarà
difficile per Linde di rendere la cosa al quanto difficile in futuro
via avvocati. Oltre al fatto che è semplice risalire alla fonte in Cina
via un controllo del numero di serie..
Inoltre al momento dell'immissione delle macchine sul mercato, queste
devono rispettare tutte le normative CE in tema di emissioni (per
--
--
Discussioni simili
Discussione Autore discussione Forum Risposte Ultimo messaggio
Attrezzature per carrelli elevatori "made in China" Andrew T. Carrelli
Elevatori 1 19-11-2013 20.25.41
[NEWS] Bauma 2012 (China) Paula Fiere, Open House e Raduni MMT 1
04-12-2012 16.49.18
#Liceo Linguistico Internazionale Grazia Deledda » Feed Liceo
Linguistico Internazionale Grazia Deledda » Feed dei commenti Liceo
Linguistico Internazionale Grazia Deledda » Moda Made in China Feed dei
commenti Nove incontri sulla contemporaneità Graduatoria di ammissione
classi prime a.s. 2018/19 alternate alternate
--
--
+ Orario per Classi – Scarica il PDF
* Contatti
Moda Made in China
Posted on 12 gennaio 2018
in Foto-gallery
--
--
Posted on 12 gennaio 2018
in Foto-gallery
Moda Made in China
Autrice: Serena Ponta
IFRAME: https://www.googletagmanager.com/ns.html?id=GTM-M4WGV6R
Taranto - Primitivo made in China: in cantiere il ricorso dei
produtto...
Aumenta la dimensione del testo
--
--
seguici su [facebook40x40.png] [twitter40x40.png] [rss40x40.png]
Primitivo made in China: in cantiere il ricorso dei produttori
--
Primitivo made in China: in cantiere il ricorso dei produttori
di Nazareno DINOI
Tweet
Tra le tante contraffazioni in giro, non poteva mancare quella sul
--
--
di Nazareno DINOI
Tweet
Tra le tante contraffazioni in giro, non poteva mancare quella sul
«Primitivo di Manduria doc» made in China.
Al momento la sua esistenza non è stata dimostrata materialmente, nel
senso che non è stata ancora scoperta una bottiglia con l’etichetta del
famoso vitigno Messapico. C’è però la certezza, questa volta
--
--
le procedure per individuare e bloccare la frode cinese.
La prima è stata quella di fare una ricerca di mercato interno per
vedere chi e quanto Primitivo di Manduria originale viene esportato in
Cina. Su proposta del direttore Pasculli De Angelis, dagli uffici del
Consorzio sono partire circa trecento lettere indirizzate ai produttori
di Primitivo, non solo quelli consorziati ma a tutte le cantine e
imprese del territorio del disciplinare.
--
--
Nel testo che fa esplicito riferimento al sospetto Primitivo taroccato
cinese, il Consorzio di tutela fa sapere di avere ricevuto dagli
addetti alla sorveglianza una segnalazione di utilizzo improprio, in
Cina, della denominazione protetta. «Chiediamo quindi – si legge nella
nota – se abbiate esportato in Cina negli ultimi due anni e, in tal
caso, se possiate inviarci le fatture relative a suddette esportazioni,
al fine di presentarle per intentare opposizione».
«Il sistema cinese della registrazione dei marchi – afferma Pasculli De
Il Mattino > Tecnologia > Internet
La guerra delle App «made in China»
di Rosita Rijtano
__________________________________________________________________
18 app
MADE IN CHINA Postcards from Van Gogh
1 Ott 2015 - 4 Ott 2015
[Made-in-China_foto-Nico-Bruchi_-880x495.jpg]
--
--
Foto di scena Nico Bruchi
Produzione Fondazione Teatro della Toscana
Debutto dall'1 al 4 ottobre 2015, Pontedera, Teatro Era
MADE IN CHINA Postcards from Van Gogh
PRIMA NAZIONALE
--
--
garanzie, ma anche i cliché, del rapporto uomo-donna sulla scena. Lo
stile del tutto sarà suggerito dal titolo dello spettacolo. Richiamerà
quell’universo kitsch ed effimero proprio dell’oggetto cinese a basso
costo. E se è vero che tutto ciò che è Made in China ha una vita breve,
anche lo spettacolo dovrà portare in sé il germe della deteriorabilità,
andando ad esaurirsi come una luce al LED quando le batterie si
scaricano. La vita all’interno della scena ricorderà quella vissuta
--
--
* condividi
* condividi
MADE IN CHINA Postcards from Van Gogh
IFRAME: https://www.youtube.com/embed/eZpjp0yA0YQ?feature=oembed
Spettacoli mercoledì 14 dicembre 2016 ore 13:55
Made in China al Teatro Era
Tweet
Foto di: Nico Bruchi (fonte ufficio stampa Teatro Era)
--
--
Dal 16 al 18 dicembre lo spettacolo che racconta la passione cinese del
pittore Vincent Van Gogh. L'attrice Marsicano candidata al Premio Ubu
PONTEDERA — Made in China – postcards from Van Gogh è un lavoro che
trova ispirazione nel grandissimo pittore olandese, non solo dalla
produzione pittorica, ma anche da quella letteraria: le lettere a Theo,
ma soprattutto quelle a Émile Bernard e alla sorella Wilhelmina.
--
--
la spontaneità, quella che vive quotidianamente il giovane artigiano
della riproduzione seriale cinese.
Made in China è uno spettacolo su Van Gogh, ma soprattutto per Van
Gogh.
Il lavoro nasce da un’attenzione meticolosa ai dettagli degli ultimi
--
--
costo.
“Pensando all’ opera d’arte e al suo significato di eternità - ha detto
Perinelli - non potevamo non cadere nel suo contrario e cioè nell’opera
Made in China, effimera, a basso costo e destinata alla
deteriorabilità. Un contrasto che dà vita ad un luogo geografico e
--
deteriorabilità. Un contrasto che dà vita ad un luogo geografico e
mentale: la Cina. Un luogo lontano ma che ci dà la misura di fin dove
sia arrivata (a sua insaputa) la fama del pittore; fabbriche a cielo
aperto dove quotidianamente “artisti” riproducono Van Gogh su richiesta
e su misura".
--
--
e su misura".
L’attrice Claudia Marsicano, 24 anni, protagonista insieme a Simone
Perinelli di Made in China, è in finale al prestigioso Premio Ubu,
maggior riconoscimento per il teatro italiano, come migliore nuova
attrice Under 35.
* Le lettere di Van Gogh al Teatro Era
--
--
Tag
* pontedera
* cina
* vincent van gogh
* premio ubu
* paesi bassi
#Formiche.net » Feed Formiche.net » Feed dei commenti Formiche.net »
L’eurozona made in China Feed dei commenti
____________________ (BUTTON)
--
--
* Trump
* Mobilità
L’eurozona made in China
Maurizio Sgroi Blog
--
--
frattempo, i salari cinesi non avevano ancora raggiunto il livello del
’94.
Perché mai la Cina fece una cosa del genere?
All’interno la manovra servì ad abbattere notevolmente l’inflazione
(che evidentemente dipende molto dal costo del lavoro). All’esterno, la
--
--
All’interno la manovra servì ad abbattere notevolmente l’inflazione
(che evidentemente dipende molto dal costo del lavoro). All’esterno, la
Cina si preparò a entrare nel WTO (accadde nel dicembre del 2001),
l’organizzazione mondiale del commercio. Il taglio dei salari fece
schizzare verso l’alto la produttività dell’industria, più che
--
l’organizzazione mondiale del commercio. Il taglio dei salari fece
schizzare verso l’alto la produttività dell’industria, più che
triplicata. La conseguenza fu che la Cina iniziò a crescere del 10%
l’anno grazie alle esportazioni.
Un caso classico di mercantilismo spinto.
--
--
Si dice spesso che i tedeschi siano i cinesi d’Europa.
Ma forse ormai tutta l’Eurozona è sempre più Made in China.
More from my site
#publisher Amico Antennista » Feed Amico Antennista » Feed dei
commenti Amico Antennista » Materiali Made in China VS Made in Germany
Feed dei commenti alternate alternate
logo_lettering_payoff_220_98 favicon-32x32 logo_lettering_payoff_220_98
--
--
____________________ Submit
0
Materiali Made in China VS Made in Germany
* Home
* Antenna Digitale Terrestre
--
--
* Home
* Antenna Digitale Terrestre
* Materiali Made in China VS Made in Germany
Ciao Caro 2016
--
--
0
Materiali Made in China VS Made in Germany
[INS: :INS]
--
--
un’impresa italiana ad esempio.
Il paese che ha avuto e sta avendo maggiore influenza su questa
globalizzazione è la Cina, famosa per saper duplicare se non copiare i
progetti e i prodotti che vengono creati da altri.
--
progetti e i prodotti che vengono creati da altri.
La Cina è anche il grande assemblatore del mondo, molti infatti
mantengono la progettazione nel quartier generale per delegare alla
manodopera cinese la fase di assemblaggio e talvolta la distribuzione.
--
--
Se ci pensiamo ci sono pochissimi settori della tecnologia che non sono
entrati a contatto con questo fenomeno, la maggior parte riporta
l’etichetta Made in China, anche se questo non è necessariamente un
simbolo di minor qualità perché anche la Apple (considerata
un’eccellenza nel campo tecnologico) si avvale di manodopera cinese,
ritengo sia comunque giusto realizzare il fatto che il prodotto
--
--
wi-fi, quindi altamente tecnologico, abbiamo assistito a questo
fenomeno in modo eclatante.
Molte delle aziende che producevano in Italia hanno esportato in Cina
almeno la parte di assemblaggio, altri sono andati completamente a
produrre là e infine le case cinesi hanno comprato o copiato i progetti
e oggi molti prodotti vengono progettati costruiti e assemblati
Auto
Ottimo, la Fiat made in China
Affianca la sorella Viaggio
Presentata la seconda vettura del Lingotto destinata al mercato cinese.
--
--
La Fiat ha presentato oggi al salone dell'automobile di Guangzhou, ex
Canton, la Ottimo, nuova e seconda vettura ad essere prodotta dalla
società torinese in Cina. Sulla scia del successo della Viaggio (la
berlina prima auto nata dalla joint venture tra la Fiat e la cinese
Gac), la Ottimo farà il suo debutto sul mercato cinese nella prima metà
dell'anno prossimo, probabilmente a marzo.
--
--
fabbrica di Changsha, inaugurata nel giugno del 2012 grazie alla joint
venture del 2010 tra la Fiat e la Gac, va ad unirsi oltre che alla
sorella maggiore Viaggio (della quale oggi è stata presentata una nuova
versione), alle auto che Fiat esporta in Cina: la Freemont e la 500.
raddoppio -- Le vendite di Viaggio sono state, lo scorso anno, pari a
11.228 unità, secondo i calcoli della società di consulenza e di
business intelligence Ihs Global Insight, mentre per il 2013, si
REFRESH(720 sec):
https://www.motorionline.com/2017/08/28/chery-il-nuovo-suv-made-in-chin
a-prende-forma-rendering/
#Motorionline.com » Chery: il nuovo SUV Made in China prende forma
[RENDERING] Feed dei commenti GMC valuta il lancio di un nuovo SUV
compatto Ecorally 2017: si corre green tra San Marino, Sansepolcro e
Arezzo alternate alternate NextGEN Gallery RSS Feed
--
--
Anticipazioni
Chery: il nuovo SUV Made in China prende forma [RENDERING]
La vettura sarà presentata al prossimo Salone dell'auto di Francoforte
--
--
* Chery SUV
* Chery SUV
Chery – Il Made in China è un fattore sempre più determinate
nell’economia mondiale e il comparto auto non fa differenza. Negli
ultimi anni stanno aumentando in maniera esponenziale i veicoli
provenienti dal sol levante.
Torna indietro Telefonino.net Forum > Altre Discussioni > Non solo
telefonini
Ricarica questa pagina come evitare il made in china
Username Username__ [ ] Ricordami?
Password __________ Entra
--
--
Cellulari: 2
Messaggi archiviati: 249
Predefinito come evitare il made in china
__________________________________________________________________
[INS: :INS]
--
--
__________________________________________________________________
[INS: :INS]
con ogni probabilità i miei telefonini sono fatti in Cina, scopro ora
che le mie scarpe vans authentic sono made in China, e chissà quanti
altri prodotti di largo consumo... La mia sacca Nike, stavo guardando
ora, Indonesia, va bene, non c'è la dittatura ma probabilmente si
sfrutta la manodopera, sembra che il primo mondo non produca più nulla,
--
--
__________________________________________________________________
è una parola...
anch'io ero abbastanza orientato a evitare il made in china, ma diventa
sempre più arduo
perfino Alcatel, che consideravo una delle marche più affidabili, alla
fine è diventata mezza cinese
--
--
Citazione:
Messaggio inviato da gijoe
con ogni probabilità i miei telefonini sono fatti in Cina, scopro ora
che le mie scarpe vans authentic sono made in China, e chissà quanti
altri prodotti di largo consumo... La mia sacca Nike, stavo guardando
ora, Indonesia, va bene, non c'è la dittatura ma probabilmente si
sfrutta la manodopera, sembra che il primo mondo non produca più nulla,
--
--
__________________________________________________________________
Il Made in Italy vero e puro non esiste più... ormai è tutta roba che
fanno in Cina..... come si dice, la Cina è vicina....
__________________
Ogni giorno un esponente del PD si alza e sa di dover correre più
--
--
Citazione:
Messaggio inviato da xreader
Il Made in Italy vero e puro non esiste più... ormai è tutta roba che
fanno in Cina..... come si dice, la Cina è vicina....
veramente non è così. ci sono aziende che sono veramente made in italy,
e non sono quei grandi marchi che troviamo sempre pubblicati in prima
pagina.
Ultimi articoli
Dopo Dolce&Gabbana tocca a Burberry, bufera sui social in Cina
--
Dopo Dolce&Gabbana tocca a Burberry, bufera sui social in Cina
IKEA, Mc Donald’s e Nike: i migliori annunci stampa del 2018
--
--
* Ninja Academy
* Twitter Linkedin Facebook Google Plus YouTube
Il "Made in China" diventa "Innovated in China"
Share
--
--
Pubblicato il 03/09/2014
Il made in China è sempre stato sinonimo di innovazione. Le invenzioni
dei cinesi hanno influenzato la storia dell'umanità: dalla carta alla
stampa a caratteri mobili, dalla bussola alla polvere da sparo.
--
dei cinesi hanno influenzato la storia dell'umanità: dalla carta alla
stampa a caratteri mobili, dalla bussola alla polvere da sparo.
Nell'attuale epoca della produzione globale la Cina si è
contraddistinta per la capacità di produrre rapidamente e a basso
costo, spesso a discapito della qualità dei prodotti.
--
--
contraddistinta per la capacità di produrre rapidamente e a basso
costo, spesso a discapito della qualità dei prodotti.
Se da una parte la Cina è il luogo di assemblaggio di prodotti
d'eccellenza Package and Product Designed in Occidente, dall'altra lo è
anche per quei prodotti low-cost che vengono realizzati localmente
sfruttando un basso costo del lavoro, che hanno pian piano portato a
--
--
d'eccellenza Package and Product Designed in Occidente, dall'altra lo è
anche per quei prodotti low-cost che vengono realizzati localmente
sfruttando un basso costo del lavoro, che hanno pian piano portato a
screditare il "Made in China" agli occhi di consumatori sempre più
informati.
--
informati.
La sfida dal Made in China all'Innovated in China
--
La Cina è uno dei mercati più importanti al mondo, ma questo non le
basta, e così si è posta un obiettivo preciso: diventare Innovation
Nation entro il 2020. Come raggiungere tale risultato? Abbandonando il
--
basta, e così si è posta un obiettivo preciso: diventare Innovation
Nation entro il 2020. Come raggiungere tale risultato? Abbandonando il
concetto di "Made in China" per sostituirlo con "Innovated in China".
Il paese dispone di una massiccia forza lavoro ed il governo offre
forti finanziamenti per l'innovazione. Tuttavia le grandi scoperte
--
--
Le case histories dell'eccellenza "Innovated in China"
Nella lista The World's Most Innovatives Companies stilata da Forbes
troviamo ben sei società con Head Quartet in Cina: Henan Shuanghui
Investment (al 24° posto in classifica), Tingyi Holding (25°), Hengan
International Group (26°), Baidu (31°), Tencent Holdings (37°) ed Inner
Mongolia Yili (80°).
--
--
La rivoluzione digitale alla base del processo di "Innovated in China"
La Cina vanta 632 milioni di utenti online, attivi su 700 milioni di
smart devices. Nel 2013 le vendite e-tailing hanno raggiunto quota 300
miliardi di dollari. Ogni giorno l'e-commerce Taobao effettua
transazioni per un valore superiore ai 36 milioni di RMB (circa 6
--
--
La conseguenza diretta di questa rivoluzione digitale è la creazione di
nuovi mercati cui destinare sia prodotti che servizi, ampliando
l'offerta di lavoro per chi possiede le competenze digitali. L'aumento
della produzione digitale guiderà la Cina attraverso una rapida
crescita economica.
Un'economia che si genera online
--
--
Un'economia che si genera online
L'economia generata online nel 2013 ha costituito il 4,4% del PIL della
Cina (un valore percentuale superiore a quello di Stati Uniti e
Germania) e gli esperti prevedono che entro il 2025 la produttività
derivata da internet possa raggiungere il 25% del PIL.
--
--
Leggi anche
La Cina, il lusso e 10 trend della moda per il prossimo anno (secondo
The State of Fashion 2019) La Cina, il lusso e 10 trend della moda per
il prossimo anno (secondo The State of Fashion 2019)
--
il prossimo anno (secondo The State of Fashion 2019)
Abbiamo passato una notte al Robot Hotel a Chengdu, in Cina Abbiamo
passato una notte al Robot Hotel a Chengdu, in Cina
Internet of Things: le 6 rivoluzioni che ti aspettano Internet of
Things: le 6 rivoluzioni che ti aspettano
* Ricerca
+ ____________________
E-commerce made in China
5 giugno 2017
|In News Nativa
--
--
|In News Nativa
|By noname
JD.com, la maggior compagnia di e-commerce in Cina per fatturato, offre
ai consumatori cinesi un’esperienza di shopping on line che spazia
dall’elettronica di consumo e beni di lusso a cibi freschi, prodotti
per la casa e abbigliamento. In questa intervista, Lijun Xin,
--
--
La risposta del consumatore cinese è ottima se consideriamo che abbiamo
226 milioni di utenti attivi e siamo in corsa per diventare entro il
2021 la maggior piattaforma di e-commerce B2C in Cina. Questo anche
grazie alla più grande rete logistica cinese nel settore che permette
di fornire un elevato livello di servizi: durante lo scorso anno, fino
al 92% degli ordini di vendita diretta sono stati consegnati in
--
--
JD.com offre ai brand internazionali la possibilità di accedere alla
domanda di arredi per la casa da parte del mercato cinese: può
diventare un ponte capace di collegare Italia e Cina nel segmento del
design? Restando nel settore dell’eccellenza, la piattaforma ha in
programma di ampliare le competenze anche nel food e nella moda, altri
due capisaldi del Made in Italy nel mondo?
--
--
La tolleranza è zero: o le aziende presenti sulla piattafoma
garantiscono elevata qualità del prodotto e rispetto del diritto
d’autore oppure vengono espulse. Anche per questo motivo vogliamo
portare aziende del made in Italy in Cina attraverso JD.com: i prodotti
italiani infatti non garantiscono solo qualità, originalità,
creatività, ma sono portatori di una filosofia, di una esperienza
culturale da diffondere.
#AGC COMMUNICATION NEWS » Feed AGC COMMUNICATION NEWS » Feed dei
commenti AGC COMMUNICATION NEWS » CINA. Creato un fondo per lo sviluppo
di aeromobili made in China Feed dei commenti COREA DEL NORD. Basta
guerra! Pyongyang apre a Seul e USA SHAM. Controffensiva sciita contro
ISIS e Raqqa tiene alternate alternate
--
--
____________________ Cerca
Home Economia Reale
CINA. Creato un fondo per lo sviluppo di aeromobili made in China
* Economia Reale
--
--
* Economia Reale
CINA. Creato un fondo per lo sviluppo di aeromobili made in China
maggio 14, 2017
101
--
--
dimostrato la capacità di Comac di realizzare aerei moderni, riporta il
giornale e il passo successivo è quello di nutrire le aziende cinesi
per rendere le strutture e i componenti dell’aereo un’altra gamma di
prodotti fatti in Cina.
Nella fase iniziale, il fondo si concentrerà sullo sviluppo e la
ricerca di componenti di aeromobili quali motori, controlli e
--
--
* TAGS
* #C919
* #COMAC
* Cina
CONDIVIDI
Facebook
--
--
IFRAME:
https://www.facebook.com/plugins/like.php?href=https://www.agcnews.
eu/cina-creato-un-fondo-lo-sviluppo-di-aeromobili-made-in-china/&la
yout=button_count&show_faces=false&width=105&action=like&colorschem
e=light&height=21
--
--
Economia Reale
CINA. I nuovi alchimisti creano oro dal rame
Economia Reale
--
--
Economia Reale
CINA. Solo dati economici ufficiali per l’hub export, bloccati tutti gli
altri
Economia Reale
--
--
SCELTO DALLA REDAZIONE
CINA. Il 2018 ha esaltato il controllo di Xi sul Celeste...
dicembre 31, 2018
--
--
ULTIMORA:
CINA. Il 2018 ha esaltato il controllo di Xi sul Celeste...
dicembre 31, 2018
* Home
* Articoli
* Articoli
* Made in Italy e made in China, made insieme
* 008
--
--
Scritto da (A cura di) FRANCESCO RUTELLI il 07 Marzo 2017. Articoli
Made in Italy e made in China, made insieme
--
Francesco Rutelli, presidente del Forum Culturale Italia-Cina
--
L’apertura del Forum culturale tra Cina e Italia, fortemente voluto dai
due Governi, richiede da parte nostra un forte e sincero ringraziamento
al Governo cinese, e in particolare a S. E. il vice-ministro Ding Wei,
per l’eccellente organizzazione ed accoglienza. Il Forum, istituito nel
--
--
Chi scrive ha avuto l’onore di firmare l’Accordo di cooperazione tra le
città capitali, Roma e Pechino. Non si può guardare a quell’esperienza
di venti anni fa, senza vedere il nostro mondo così profondamente
cambiato. Eppure, se la Cina ha compiuto straordinari progressi sulla
scena internazionale, e l’Italia ha consolidato il suo ruolo come
nazione tra le più vitali al mondo, una cosa non è cambiata: è la
nostra profonda, e autentica, amicizia.
--
--
internazionale debbono contrastare con unità e fermezza - non pochi
puntano su paure, barriere, divisioni.
Noi vogliamo puntare su responsabilità e soluzioni condivise. Vediamo
un’ispirazione comune tra Italia e Cina basata sulla capacità di
apprezzare gli insegnamenti di chi ci ha preceduto. «Un testo
classico–ha scritto Machiavelli–è un testo da cui si possono estrarre
idee nuove». Era vero nel Rinascimento; è vero ancora oggi.
--
--
un’Italia che è meravigliosa nelle sue città, nei suoi paesaggi, nel
suo patrimonio materiale ed immateriale, e nelle sue produzioni
contemporanee: è aperta agli investimenti e alle collaborazioni con la
Cina. Vorremmo mettere in comune le generazioni propense ad una
globalizzazione non ingiusta, ma governata da quei valori che vogliono
ridurre le diseguaglianze e far crescere, in Oriente come in Occidente,
le rispettive classi medie, e quelle in sofferenza.
--
--
globalizzazione non ingiusta, ma governata da quei valori che vogliono
ridurre le diseguaglianze e far crescere, in Oriente come in Occidente,
le rispettive classi medie, e quelle in sofferenza.
In Cina, vorremmo veder crescere le partnership nei settori culturali e
creativi con l’Italia. Della nuova Via della Seta noi siamo pronti a
far parte, come di quella storica. Nel mondo che cambia, le grandi
dinamiche di dimensione, popolazione e crescita economica inducono la
--
--
creativi con l’Italia. Della nuova Via della Seta noi siamo pronti a
far parte, come di quella storica. Nel mondo che cambia, le grandi
dinamiche di dimensione, popolazione e crescita economica inducono la
Cina a sviluppare una nuova diplomazia pubblica, una nuova diplomazia
culturale. L’Italia può esserne un partner strategico.
Sappiamo, come scrisse lo storico romano Cassio Dione, che «i radicali
rinnovamenti richiedono sempre molto tempo e una grande
Ermanno Durantini | 17.03.2017
Derby made in China?
[facebook.svg] [twitter.svg]
Per la prima volta il derby di Milano si disputerà all'ora di pranzo
--
--
supposizioni fatte in merito alle ragioni di questa scelta, è
inevitabile pensare a una decisione dettata dall’intenzione di venire
incontro al mercato asiatico e al fuso orario di sette ore che
intercorre tra Milano e Pechino: alle 12.30 italiane in Cina saranno le
19.30, e ciò consentirà alle svariate migliaia di tifosi dell’Inter e
del Milan recentemente emersi in quei lidi di riversarsi sui
teleschermi per seguire una partita che, diversamente, si sarebbe
--
--
Immagine 3 Immagine 3
Un recente studio Nielsen ha calcolato in 106 milioni per squadra i
tifosi interisti e milanisti in Cina. Le due milanesi sono seconde in
questa classifica solo al Real Madrid, con 127 milioni di tifosi
Inoltre, se fosse così importante anticipare le partite di cartello per
* Home
* Appuntamenti
* Tricase
* Tricase made in China
--
Tricase made in China
228 Commenta 22 dicembre 2016
* »
* Roma Capitale
Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi
euro
I locali di proprietà del Campidoglio finiti in mano agli orientali. In molti
--
--
casi li subaffittano da italiani
13 Febbraio 2016
* Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati
a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di
negozi regalati a pochi euro
1401N_A_WEB
--
negozi regalati a pochi euro
1401N_A_WEB
* Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati
a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di
negozi regalati a pochi euro
D_A_WEB
--
negozi regalati a pochi euro
D_A_WEB
* Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati
a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di
negozi regalati a pochi euro
ROM_WEB
--
negozi regalati a pochi euro
ROM_WEB
* Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati
a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di
negozi regalati a pochi euro
F_A_WEB
--
negozi regalati a pochi euro
F_A_WEB
* Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati
a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di
negozi regalati a pochi euro
A_A_WEB
--
--
negozi regalati a pochi euro
A_A_WEB
Ecco a voi l’Affittopoli made in China. Ci mancava solo questa. Decine
di insegne composte da ideogrammi a far da cornice ai palazzi umbertini
dell’Esquilino. Che il Dragone abbia invaso ormai da tempo quel pezzo
di città che va da Porta Maggiore fino a Termini non è una novità.
--
--
La luce è fioca e molta della merce esposta, nonostante sia in vendita,
è ancora imballata nel cellophane. Sugli scaffali c’è di tutto: dalle
cartine di Roma agli orologi a parete, passando per articoli da cucina
e bigiotteria varia. Tutto rigorosamente «made in China». Cerchiamo di
parlare con l’uomo che si trova all’interno, ma a ogni nostra domanda
si infrange sistematicamente contro un «non capisco, non capisco».
#publisher TVOGGI Salerno » Feed TVOGGI Salerno » Feed dei commenti
TVOGGI Salerno » PRODOTTI MADE IN CHINA. SEQUESTRO DELLA GUARDIA DI
FINANZA Feed dei commenti alternate alternate
* Home
--
--
http://www.italpress.com/rss-ticker/index.pdo.php?noLink&height=20&widt
h=600
PRODOTTI MADE IN CHINA. SEQUESTRO DELLA GUARDIA DI FINANZA
Di Redazione 29 Lug 2016 | Nessun commento
Nella categoria: Cronaca, News 2
--
--
irrogare sanzioni amministrative sino ad euro 205.000,00 circa, a
testimonianza del costante presidio esercitato sul territorio dalla
Guardia di Finanza.
Guardia di Finanza pagani prodotti Made in China
Entra a far parte della CHAT di TV Oggi Salerno
NOTE SUI COMMENTI
L'area dei commenti vuole fornire agli utenti di questo sito la
* »
* Roma Capitale
Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi
euro
I locali di proprietà del Campidoglio finiti in mano agli orientali. In molti
--
--
casi li subaffittano da italiani
13 Febbraio 2016
* Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati
a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di
negozi regalati a pochi euro
1401N_A_WEB
--
negozi regalati a pochi euro
1401N_A_WEB
* Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati
a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di
negozi regalati a pochi euro
D_A_WEB
--
negozi regalati a pochi euro
D_A_WEB
* Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati
a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di
negozi regalati a pochi euro
ROM_WEB
--
negozi regalati a pochi euro
ROM_WEB
* Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati
a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di
negozi regalati a pochi euro
F_A_WEB
--
negozi regalati a pochi euro
F_A_WEB
* Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati
a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di
negozi regalati a pochi euro
A_A_WEB
--
--
negozi regalati a pochi euro
A_A_WEB
Ecco a voi l’Affittopoli made in China. Ci mancava solo questa. Decine
di insegne composte da ideogrammi a far da cornice ai palazzi umbertini
dell’Esquilino. Che il Dragone abbia invaso ormai da tempo quel pezzo
di città che va da Porta Maggiore fino a Termini non è una novità.
--
--
La luce è fioca e molta della merce esposta, nonostante sia in vendita,
è ancora imballata nel cellophane. Sugli scaffali c’è di tutto: dalle
cartine di Roma agli orologi a parete, passando per articoli da cucina
e bigiotteria varia. Tutto rigorosamente «made in China». Cerchiamo di
parlare con l’uomo che si trova all’interno, ma a ogni nostra domanda
si infrange sistematicamente contro un «non capisco, non capisco».
Kenya China Student E1440541462893 1900X700 C Lo scenario
Africa made in China: attenta ai più poveri, non ai dittatori
di
* Donata Columbro
--
--
QR Code
Tutto quello che abbiamo sempre saputo sulla politica degli aiuti della Cina
in Africa è falso: lo dice un nuovo report di AidData, che rivela aspetti
poco conosciuti dei progetti di cooperazione finanziati da Pechino
--
--
in Africa è falso: lo dice un nuovo report di AidData, che rivela aspetti
poco conosciuti dei progetti di cooperazione finanziati da Pechino
Gli aiuti allo sviluppo della Cina all’Africa non favoriscono i regimi
autoritari o corrotti, come i governi d’Occidente hanno sempre
sostenuto. Lo rivela uno studio pubblicato da AidData dal titolo Apples
and Dragon Fruits: The Determinants of Aid and Other Forms of State
--
--
di 94 miliardi di dollari di fondi cinesi a cinquanta paesi africani
tra il 2000 e il 2013. Secondo i ricercatori del College of William &
Mary, della Heidelberg University e di Harvard, quindi, tutto quello
che abbiamo sempre saputo sulla politica degli aiuti della Cina in
Africa è falso.
Anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, durante il suo
--
--
Africa è falso.
Anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, durante il suo
ultimo viaggio in Africa, ha parlato della Cina contestandone la
pratica di versare flussi di denaro verso quei paesi da cui può
ottenere risorse minerarie. “Le relazioni economiche tra due paesi non
riguardano solo la costruzione di infrastrutture o l’accaparramento di
--
--
Ma i dati raccolti dai ricercatori di AidData raccontano un scenario
differente.
Per esempio, in Liberia la Cina ha finanziato l’installazione di
semafori a energia solare nella capitale Monrovia e anche la
costruzione di un centro per la prevenzione della malaria. In
Mozambico, tra i progetti cinesi c’è una scuola per le arti visuali a
--
--
costruzione di un centro per la prevenzione della malaria. In
Mozambico, tra i progetti cinesi c’è una scuola per le arti visuali a
Maputo. In Algeria ha finanziato la realizzazione di un teatro
dell’opera da 1400 posti. Durante la crisi del virus ebola la Cina ha
anche mandato centinaia di operatori sanitari nei paesi più colpiti
dell’Africa occidentale e organizzato corsi di formazione per 1600
infermieri e medici locali.
--
--
all’energia. La maggioranza dei finanziamenti è andata a progetti per
migliorare la vita della popolazione in termini di assistenza
sanitaria:
Categorie Progetti Finanziati CINA
La prima causa di confusione nell’identificare obiettivi e scopi dei
finanziamenti sta nella difficoltà nel differenziare tra aiuti nel
--
--
poco afffidabili: questo ad alimentare le speculazioni sulle sue
intenzioni in Africa rendendo difficile la verifica delle informazioni.
La Cina infatti non pubblica i dati secondo le classiche categorie
dell’Ocse, nè rilascia sistematicamente informazioni sui progetti o sui
suoi finanziamenti bilaterali. Per il rapporto quindi i ricercatori si
sono affidati al database di Aid Data, che include 2647 progetti in 50
--
--
stati diversi nel periodo dal 2000 al 2012.
Nel report si sfatano altri miti. Per esempio, che diversamente a
quanto si è sempre creduto, la Cina non privilegia regimi autoritari o
“stati canaglia” nella sua allocazione degli aiuti. Un’analisi degli
--
“stati canaglia” nella sua allocazione degli aiuti. Un’analisi degli
Oda (aiuti allo sviluppo ufficiali) rivela che la Cina non ha interessi
commerciali diretti nei paesi in cui realizza più progetti di
cooperazione, anzi i flussi di aiuti sono orientati verso i paesi più
poveri, e le decisioni di Pechino si rifanno a reali bisogni umanitari
--
--
(nella mappa, navigabile qui, il colore rosso indica la percentuale di
popolazione che vive con meno di 2$ al giorno, i pallini indicano i
progetti):
Povertà E Progetti Cina
Rispetto alla percezione che gli aiuti cinesi siano incanalati verso
paesi corrotti e ricchi di risorse, i dati indicano il contrario.
--
--
Piuttosto, nei confronti di questi governi, sono più orientati a creare
partnership commerciali e concessioni di prestiti.
In sostanza, il modo in cui la Cina fornisce aiuti ai paesi in via di
sviluppo, assomiglia a quello dei donatori dell’Occidente.
Un aspetto “divergente” segnalato dai ricercatori riguarda la politica
--
--
Un aspetto “divergente” segnalato dai ricercatori riguarda la politica
di allineamento nel voto all’assemblea generale dell’Onu: quando i
paesi africani votano allo stesso modo della Cina, o si allineano alle
posizioni della Cina nel lungo periodo, tendono a ricevere più aiuti
allo sviluppo da Pechino.
Il discorso del presidente cinese Xi Jinping all’Onu
--
--
Nel suo discorso Xiha sottolineato come la comunità internazionale
debba considerare l'agenda di sviluppo post 2015 come un nuovo punto di
partenza per "cercare uno sviluppo congiunto e creare partenariati di
mutuo vantaggio". La Cina continuerà ad aumentare gli investimenti nei
Paesi più arretrati per raggiungere una cifra di 12 miliardi di dollari
nel 2030.
--
--
Anche in questo ambito, le motivazioni dell’aiuto allo sviluppo cinese
assomigliano molto a quelle dell’occidente.
In totale, la Cina ha impegnato 31,5 miliardi di aiuti pubblici
all’Africa tra il 2000 e il 2013, circa 2,25 miliardi all’anno. Gli
Stati Uniti però hanno inviato tre volte di più: 92,7 miliardi dal 2000
al 2013, quasi 6,62 miliardi per anno.
--
--
E secondo un sondaggio di Gallup sull’opinione degli africani nei
confronti delle leadership statunitensi e cinese, l’impegno americano è
particolarmente apprezzato:
Apprezzamento Leadership Paesi Africani Cina Usa
Vita Bookazine
#Tuttoggi » Feed Tuttoggi » Feed dei commenti Tuttoggi » Ceramiche
“Made in China” al Padiglione Italia di Expo, Presciutti chiede
spiegazioni Feed dei commenti alternate alternate
[tr?id=221376761828318&ev=PageView&noscript=1]
--
--
* Pubblica
Città di Castello Cronaca Gallery
Ceramiche “Made in China” al Padiglione Italia di Expo, Presciutti
chiede spiegazioni
--
chiede spiegazioni
Ceramiche “Made in China” al Padiglione Italia di Expo, Presciutti chiede
spiegazioni
Il primo cittadino di Gualdo Tadino scrive a istituzioni regionali, “Da
--
--
alle Associazioni di Categoria, alla Giunta regionale, ai Consiglieri
regionali e ai Parlamentari umbri, il sindaco di Gualdo Tadino
Massimiliano Presciutti ha chiesto dei chiarimenti su alcuni prodotti
in ceramica prodotti in Cina presenti al Padiglione Italia di Expo
2015, dopo una segnalazione fatta da alcuni cittadini
gualdesi. Quest’ultimi, la scorsa settimana, si sarebbero infatti
recati all’esposizione mondiale meneghina, concentrando la loro
--
--
imbattuti in alcuni prodotti di questo “familiare” materiale, che sul
retro riportavano un’etichetta con su scritta la provenienza dei
singoli manufatti. Su molti di essi, con grande sorpresa dei gualdesi,
era riportata la dicitura “Made in China” e “Made in Europe”. Fatto
molto strano considerato che alcuni dei prodotti presenti in quella
zona di merchandising riportavano anche il claim “Orgoglio Italia”.
[INS: :INS]
--
--
china
prodotti expo 2015 padiglione Italia
TOPICS ceramicheexpogualdo tadinoletteramade in chinapadiglione
italiapresciutti
Precedente: Non si fermano all’alt dei CC. di Norcia e scappano con 2
auto rubate
#Gualdo News » Feed Gualdo News » Feed dei commenti Gualdo News »
Ceramica made in China a Expo, Presciutti protesta Feed dei commenti
alternate alternate
*
--
--
*
* Economia
*
* Ceramica made in China a ...
*
*
--
--
*
* Economia
* Ceramica made in China a Expo, Presciutti protesta
* Economia
--
--
* Economia
Ceramica made in China a Expo, Presciutti protesta
*
* di Redazione Gualdo News 29 ottobre 2015
--
--
+ Email
* 0 Condivisioni
Prodotti made in China al Padiglione Italia di Expo 2015. In seguito a
una segnalazione ricevuta da un cittadino, il sindaco di Gualdo Tadino,
Massimiliano Presciutti, ha denunciato questa presenza con una lettera
indirizzata all’Associazione Italiana Città della Ceramica, alle
--
--
Tadino hanno trovato nel Padiglione Italia dei prodotti in ceramica con
sul retro un’etichetta riportante la provenienza dei manufatti. E
sorpresa alquanto negativa è stata prendere visione delle stesse, che
in modo inequivocabile riportano la dicitura “Made in China” e “Made in
Europe”. Una svista forse o un errore non voluto, poiché alcuni dei
prodotti presenti in quella zona di merchandising riportavano anche il
claim “Orgoglio Italia”. Da sindaco di Gualdo Tadino “Città della
--
--
Tags:
* ceramica
* cina
* expo 2015
* gualdo
* gualdo tadino
--
--
* expo 2015
* gualdo
* gualdo tadino
* made in china
* massimiliano presciutti
* Commenti (0)
* Skiforum - il forum degli sciatori italiani
* Chiedo consiglio, discussioni attrezzatura, sci, scarponi,
bastoncini, preparazione e manutenzione
* K2 MADE IN CHINA
__________________________________________________________________
Pagina 1 di 4 1234 Successivo Ultimo Ultimo
--
--
Mostra risultati da 1 a 15 di 50
Discussione: K2 MADE IN CHINA
* Strumenti discussione
+ Mostra versione stampabile
--
--
Senior Member Skifoso
______________________________________________________________
Predefinito K2 MADE IN CHINA
[INS: :INS]
--
[INS: :INS]
ho notato che i k2 nn riportano la scritta made in china.
visto che dal 2001 hanno spostato li tutta la loro produzione,
perchè nn lo scrivono?
mi sembra che la legge 204 del 2004(?) parli chiaro.
--
--
forse perchè il gruppo che comprende Tacnica Woelkl Marker a altri
marchi
NON produce tutto in Cina ma solo una parte , probabilmente le linee
meno pregiate
Rispondi citando Rispondi citando
______________________________________________________________
--
--
occidente eil basso di gamma lo producono nell"est europeo (tranne
l"abbigliamento che ormai viene tutto da la ). quello che voglio
dire é che nn lo fanno x contenere iprezzi xché a noi costano uguali
agli altri , ma costruire 1 paio di sci alto di gamma in cina gli
costera" 10 euro... ho preo 1 salomon medio x mio papa" (75
anniauguri) e made in romania é scritto chiaro e il prezzo é buono
(quelli di bassa gamma ereano made in austria ! )
--
--
Predefinito
Secondo me la provenienza vuol dire poco, sia in cina che in italia
si possono fare cose bellissime o bruttissime, dipende dallo
sviluppo, dai materiali che si vogliono usare.. da tante cose..
--
--
Predefinito
Citazione Originariamente scritto da crazy-skier
Secondo me la provenienza vuol dire poco, sia in cina che in italia si
possono fare cose bellissime o bruttissime, dipende dallo sviluppo, dai
materiali che si vogliono usare.. da tante cose..
--
--
Predefinito
secondo me bisognerebbe boicottare un pò le cose fatte in cina,
specie l'abbigliamento, perchè è una vera presa per il culo, 1000
euro di goldwind
che all'origine costerà forse 70........e premiare quelli che con
--
--
Predefinito
pensare di boicottare le cose Made in China è per me impossibile
ormai.. finiresti per boicottare le stesse aziende europee che
producono ormai almeno una parte dei prodotti in China...
--
--
Predefinito
Citazione Originariamente scritto da fausto1961
secondo me bisognerebbe boicottare un pò le cose fatte in cina, specie
l'abbigliamento, perchè è una vera presa per il culo, 1000 euro di
goldwind
che all'origine costerà forse 70........e premiare quelli che con
--
--
coraggio producono ancora qui in europa, almeno......... a proposito
Colmar dove sforna i suoi capi?
Che si tenda a spostare la produzione in Cina, questo è un fatto
negativo anche per me, ma non credere che produrre un completo
goldwin costi 70 .... così fai credere a molti che le tute spyder su
ebay che propongono a meno di 100 siano originali, invece sono dei
--
--
originali, perchè la goldwing ne fa tante, ne farà milioni, non ne
compra 10 come farà chi le vende su ebay..e la quantità si sa che
cambia radicalmente il prezzo.
Poi sul boicottare il made in china io sono in disaccordo, vi spiego
perchè io la penso così:
NIntanto non ci vedo proprio nulla di male se i cinesi che si fanno
un culo così guadagnino anche qualcosa.
--
--
NIntanto non ci vedo proprio nulla di male se i cinesi che si fanno
un culo così guadagnino anche qualcosa.
Allo stato attuale in occidente c'e' più tecnologia , ricerca e
sviluppo, dobbiamo proprio lavorare insieme con la cina in modo che
ognuno faccia quel che sa fare, ci vuole un lavoro di team in cui
qui si sviluppa e la si produce.
L'idea di produrre qui a tutti i costi francamente non mi sembra
--
--
Predefinito
k2 produce in cina tutta la sua linea di sci da almeno 5 anni.
La progettazione è rimasta a s.franciso (mi pare), comunque negli
states.
--
La progettazione è rimasta a s.franciso (mi pare), comunque negli
states.
Dopo un paio d'anni di produzione in cina dei suoi attrezzi (venduti
al prezzo di quelli prodotti da altre marche in altri Paesi che
hanno costi di mano d'opera diversi ), hanno potuto comprare voelkl.
Quest'ultima (almeno fino ad un paio di anni fa) produceva anch'essa
--
--
al prezzo di quelli prodotti da altre marche in altri Paesi che
hanno costi di mano d'opera diversi ), hanno potuto comprare voelkl.
Quest'ultima (almeno fino ad un paio di anni fa) produceva anch'essa
in cina tutti gli sci eccetto l'alto di gamma, credo i gara in sw e
gli altri sempre in sw.
Il fatto è che per l'utente finale non c'è stato nessun risparmio,
sono solo aumentati i profitti della k2. Globalizzazione vuol dire
--
--
dicevano la stessa cosa dei giapponesi ma,almeno all"inizio i loro
prodotti costavano meno ela concorrenza ha fatto bene ai prezzi il
fatto e" che tra poco tutte le marche produrranno gli sci in cina
manoi li pagheremo ugualmente cari per quanto riguarda la voelkl nn
--
manoi li pagheremo ugualmente cari per quanto riguarda la voelkl nn
credo abbia mai prodotto in cina
boicottare l"abbigliamento è impossibile ,ormai viene tutto da la
Rispondi citando Rispondi citando
REFRESH(180 sec):
https://zon.it/made-in-china-lallarme-dal-rapex/?refresh_ce
#ZON » Feed ZON » Feed dei commenti ZON » Made in China: l’allarme dal
Rapex Feed dei commenti alternate alternate
[tr?id=2128751967188969&ev=PageView&noscript=1]
--
--
+ Health ZON
____________________ Cerca
Home Attualità Made in China: l’allarme dal Rapex
--
Made in China: l’allarme dal Rapex
Di
Rossella Della Vecchia
--
--
Pinterest
WhatsApp
Made in China: è allerta su un lotto di scarpe tossiche, con un contenuto di
Dimetilfumarato, ben oltre i limiti consentiti dalla legge. Questo l’allarme
dal RAPEX
--
--
Dimetilfumarato, ben oltre i limiti consentiti dalla legge. Questo l’allarme
dal RAPEX
Il Made in China, nell’era di una crisi inconsapevolmente ignorata,
allarga il suo target di consumo per i prezzi iper-concorrenziali con
cui si propone sul mercato, tanto che ormai ha invaso quelli italiani
ed europei. I prodotti delle importazioni cinesi, prevalentemente
--
--
sfruttamento del lavoro e non ultimo l’uso di materiali e sostanze
nocive.
Made in China : l'allarme dal Rapex Un prodotto pericoloso su due è
Made in China, l’altro di provenienza europea. Sono questi i risultati
di attente analisi condotte con il sistema d’informazione rapida RAPEX
(European Rapid Alert System for non-food consumer products) , che
oggi lancia l’allerta su un lotto di scarpe, individuato e rimosso
--
--
individuato come rischioso in uno Stato viene bloccato in tempo reale
in tutti gli altri.
Nelle scarpe Made in China in questione sono state trovate tracce, ben
al di sopra dei limiti di legge, di una sostanza chimica, il
Dimetilfumarato, che provoca irritazione della pelle ed è un
sensibilizzante della cute quando questa ne viene a contatto. Il
--
--
Il Rapex ha inoltre segnalato che queste scarpe hanno causato un caso
denunciato di dermatite da contatto. Le scarpe interessate dall’allerta
sono da donna, di colore nero, vendute in una scatola da scarpe bianca
e dorata ed hanno l’etichetta Made in China.
E sono proprio i cittadini, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti”, ad avere un ulteriore ed importante ruolo
Hai dimenticato password o nome utente? Clicca qui per recuperare i
dati!
Nikon obbiettivi made in china
--
Forum » Obiettivi » Nikon obbiettivi made in china
PAGINA: TUTTE LE PAGINE | PAGINA SUCCESSIVA »
VAI A : 1 2 3
--
--
avatar senior
inviato il 29 Luglio 2017 ore 8:58
Ho avuto modo di provare obbiettivi Niki 50 1.9 g, e altri ancora con
tutti la scritta made in China, io ho Canon e sono tutti made in Japan,
I Nikon costano di più ma alla fine é cineseria, ma!!! Questa cosa
proprio non la capisco
--
--
marineria delle mie parti!
In verità anche Canon si fa costruire degli obiettivi in Tailandia, ma
si tratta di ottiche di basso pregio, Nikon invece mi risulta che si
faccia assemblare in Cina finanche ottiche come il 105/1.4 ...
parliamoci chiaro: non so voi, ma io un 85/1.2 costruito in Cina non lo
comprerei MAI ... sic et simpliciter.
Carlopi
--
--
Carlopi
avatar junior
inviato il 29 Luglio 2017 ore 11:07
Credo ci sia molto pregiudizio sul made in China. Fondato fino a
qualche anno fa, ora decisamente meno.
--
qualche anno fa, ora decisamente meno.
La qualità di un prodotto (non espressamente made in China) la decide,
nei casi di delocalizzazione della produzione, il committente.
Se ordino 1000 pezzi e chiedo (quindi pago) per una qualità al 100% so
che ogni pezzo verrà controllato e in caso non rispondesse ai requisiti
--
--
I guasti negli iPhone sono assai rari (considerate che ne sono stati
venduti/prodotti oltre UN MILIARDO di pezzi), perchè è Apple che ha
deciso di tenere alto lo standard di qualità.
Il made in China può essere di altissima qualità, ovviamente tutto ha
un prezzo...
ciao
C.
--
--
Ilgattonenero
avatar senior
inviato il 29 Luglio 2017 ore 11:23
Oggi la Cina ha delle fabbriche e delle capacità produttive che colgono
impreparati i più grandi paesi, al di là del costo della manodopera in
--
impreparati i più grandi paesi, al di là del costo della manodopera in
sè. Basti vedere che prodotti come gli iPhone sono prodotti in Cina
nonostante da anni stiano facendo passi per organizzarsi e portare
parte delle produzione negli Stati Uniti.
--
--
avatar senior
inviato il 29 Luglio 2017 ore 12:06
Allora molto meglio Canon che li fanno in Giappone e costano meno di
Nikon che nonostante costruisca in Cina
Paolo Iacopini
avatar senior
[INS: :INS]
Fender made in China: perché no?
--
Fender made in China: perché no?
di toposodo [user #36871] - pubblicato il 23 marzo 2013 ore 11:00
Fender, una delle bandiere del made in USA, da qualche tempo ha portato
--
--
di toposodo [user #36871] - pubblicato il 23 marzo 2013 ore 11:00
Fender, una delle bandiere del made in USA, da qualche tempo ha portato
la produzione del brand anche in Cina con la serie Modern Player. Negli
anni della globalizzazione e dell'imposizione sul mercato del colosso
asiatico, ha ancora senso parlare delle produzioni orientali come
alternative economiche a bassa qualità?
--
--
alternative economiche a bassa qualità?
"Ciò che deve accadere accade", cantava Lindo Ferretti all'epoca dei
Csi. E così è capitato: Fender s'è messa a produrre in Cina chitarre
brandizzate Fender.
Novità relativa: perché è da fine 2011 che Strat e company escono fuori
dalle fabbriche di Pechino con il marchio simbolo per eccellenza delle
--
--
Stratocaster giapponesi degli anni '80: delle vere perle, secondo molti
specialisti migliori di gran parte delle coeve fatte negli States (e la
cosa non stupisce, vista l'alta qualità dei manufatti giapponesi).
Ma la Cina, si dice, è un'altra storia: da almeno vent'anni, è il Paese
in cui si realizza massivamente a basso costo. Come poter mettere sul
mercato sei-corde brandizzate Fender all'altezza delle aspettative,
costruite con materiali di prima scelta e come Dio comanda, con queste
--
--
non produce scintillanti iPad e derivati in questo Oriente? Quale
grande marchio americano non ha fabbriche qui? Anche per oggetti di
ottima qualità?
Perché la verità è che in Cina le cose si sanno fare bene: basta
spendere il giusto in produzione.
--
spendere il giusto in produzione.
Fender made in China: perché no?
Ecco quindi le Fender Modern Player, sempre più diffuse: una serie di
sei-corde costruite bene a prezzi molto, molto accessibili. Modelli
tradizionali ma al contempo innovativi, un po' hipster, che fanno
Comprimi
Ancora nessun annuncio.
Il topic del "Made in China"
Comprimi
X
--
--
#1
Il topic del "Made in China"
17-09-2015, 07:11 AM
NOTA DELLO STAFF: LEGGERE CON ATTENZIONE PRIMA DI PROSEGUIRE!
--
--
17-09-2015, 07:11 AM
NOTA DELLO STAFF: LEGGERE CON ATTENZIONE PRIMA DI PROSEGUIRE!
Rimane pur sempre un epiphone Made in china è normale abbia difetti!
sempre la solita cineseria con 2 pickup gibson ma come costruzione
rimane sempre la solita classica epiphone standard da 200 euro
Le chitarre per un musicista sono come le scarpe per una donna...Non
--
--
#2
17-09-2015, 07:45 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Non sono affatto daccordo, questa è una conclusione che di potrebbe
dare solo dopo che qualunque tentativo di setup sia andato male. Alla
fine dei conti è un prodotto fatto al 99% con delle macchine
--
--
#3
17-09-2015, 09:06 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da aleter
Non sono affatto daccordo, questa è una conclusione che di potrebbe
dare solo dopo che qualunque tentativo di setup sia andato male. Alla
--
--
Tutto è prodotto nel 99% da macchine utensili ormai tranne
l'artigianato! Allora è tutto uguale??? Fiat Ferrari Mercedes sono
tutte prodotte da macchine quindi sono tutte uguali???
Come fai a dire che le macchine lavorano nello stesso modo in Cina e in
America!!! Ma secondo te le macchine sono le stesse e solo le macchine
fanno la chitarra??? E i materiali, l'hardware, le rifiniture,
l'assemblaggio, gli studi che ci stanno dietro che parte hanno secondo
--
--
#4
17-09-2015, 09:50 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da shopper
Tutto è prodotto nel 99% da macchine utensili ormai tranne
l'artigianato! Allora è tutto uguale??? Fiat Ferrari Mercedes sono
--
--
Tutto è prodotto nel 99% da macchine utensili ormai tranne
l'artigianato! Allora è tutto uguale??? Fiat Ferrari Mercedes sono
tutte prodotte da macchine quindi sono tutte uguali???
Come fai a dire che le macchine lavorano nello stesso modo in Cina e in
America!!! Ma secondo te le macchine sono le stesse e solo le macchine
fanno la chitarra??? E i materiali, l'hardware, le rifiniture,
l'assemblaggio, gli studi che ci stanno dietro che parte hanno secondo
--
--
chitarre senza nemmeno darne dei motivi tecnici, e invece ti assicuro
che non fa tutto così schifo.
Se leggi la storia della Fender scoprirai che capolavori uscivano da
Corona negli Anni 70 mentre in Giappone (la Cina odierna come paragone
con la produzione) sfornava chitarre di ottima qualità ancora oggi con
quotazioni di tutto rispetto.
Il tutto naturalmente con lo spirito di un confronto sano e costruttivo
--
--
#5
17-09-2015, 10:05 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da [email protected]
Ringrazio tutti per le risposte.
Non voglio entrare nelle solite polemiche Gibson-Epiphone: anche fosse
--
--
#6
17-09-2015, 10:08 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Vorrei però capire le tue motivazioni, magari i mod potrebbero spostare
la discussione ma mi piacerebbe capire dal punto di vista tecnico per
quale motivo ritieni scadente tutta la produzione orientale, quando
--
--
#7
17-09-2015, 10:48 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da aleter
Vorrei però capire le tue motivazioni, magari i mod potrebbero spostare
la discussione ma mi piacerebbe capire dal punto di vista tecnico per
--
--
#8
17-09-2015, 12:23 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da shopper
--
Citazione da shopper
Rimane pur sempre un epiphone Made in china è normale abbia difetti!
sempre la solita cineseria con 2 pickup gibson ma come costruzione
rimane sempre la solita classica epiphone standard da 200 euro
Citazione da shopper
--
--
tutte le chitarre abbiano bisogno di un setup, vale anche per una
Gibson da 5.000 euro, quindi perché tiri fuori il prezzo??
Perché la definisci "cineseria" in modo dispregiativo? Se è fatta in
Cina non è detto che sia M...a
Citazione da shopper
No non generalizziamo! Io non ritengo scandente tutta la roba
orientale! Io ritengo scadenti tutte le chitarre cinesi!!!
--
--
#9
17-09-2015, 02:14 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da shopper
Ho scritto che la tua è una chitarra da 200 euro perché nuova costa
poco più che 500. I pick-up gibson costano sui 200-250 euro la coppia.
--
--
#10
17-09-2015, 02:42 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da aleter
i pickup sono prodotti dalla Gibson stessa e che probabilmente il loro
costo di produzione non supera i 30-40 dollari
--
--
#11
17-09-2015, 02:43 PM
Re: Il topic del "Made in China"
L'assemblaggio è un conto ma la produzione interamente in Cina è un
altro. Comunque che motivazioni tecniche vuoi??? Ma non ti accorgi che
i cinesi copiano qualsiasi cosa la fanno a casa loro risparmiando il
più possibile sui materiali e tutto il resto per rivenderla alla metà
--
--
più possibile sui materiali e tutto il resto per rivenderla alla metà
della concorrenza! Non ti accorgi di come stanno distruggendo medie
piccole e grandi imprese??? Perché pensi che aziende come la eko
producono in Cina??? Dove pensi che nasca il risparmio??? Solo dalla
manodopera?
Le chitarre per un musicista sono come le scarpe per una donna...Non
sono mai abbastanza! Mai la scelta + sensata riuscirà ad avere la
--
--
#12
17-09-2015, 03:50 PM
Re: Il topic del "Made in China"
comunque, giusto per dire:
Gibson Factory Tour
Chapman Guitars (made in Korea)
--
--
Chapman Guitars (made in Korea)
Che c'entrano la chapman e la korea scusa??? Allora anche Indonesia
India Malesia Siberia Giappone Thailandia Birmania....
Ogni volta che si parla della Cina c'è qualcuno che tira fuori la
Korea...
Le chitarre per un musicista sono come le scarpe per una donna...Non
sono mai abbastanza! Mai la scelta + sensata riuscirà ad avere la
--
--
#14
17-09-2015, 05:07 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da shopper
--
Citazione da shopper
L'assemblaggio è un conto ma la produzione interamente in Cina è un
altro. Comunque che motivazioni tecniche vuoi??? Ma non ti accorgi che
i cinesi copiano qualsiasi cosa la fanno a casa loro risparmiando il
più possibile sui materiali e tutto il resto per rivenderla alla metà
--
--
più possibile sui materiali e tutto il resto per rivenderla alla metà
della concorrenza! Non ti accorgi di come stanno distruggendo medie
piccole e grandi imprese??? Perché pensi che aziende come la eko
producono in Cina??? Dove pensi che nasca il risparmio??? Solo dalla
manodopera?
--
manodopera?
Se non compri in Cina per motivi di scelta personale è un conto, in
realtà è una scelta assolutamente condivisibile e che condivido appieno
e quando posso anche io cerco di evitare il made in PRC.
Rimane però il fatto che non per forza debbano essere prodotti
--
--
può generalizzare e se fai una affermazione così assoluta mi sembra il
minimo argomentarla e spiegare tecnicamente in cosa le reputi inferiori
e perché, ne hai prove ? Non puoi dire che fanno schifo a priori solo
perché sono fatte in Cina. Perché altrimenti 10 anni fa avresti dovuto
denigrare le coreane e 30 anni fa le giapponesi per gli stessi motivi
che stai utilizzando ora.
__________________________________________________________________
--
--
#15
17-09-2015, 06:04 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da shopper
Che c'entrano la chapman e la korea scusa??? Allora anche Indonesia
India Malesia Siberia Giappone Thailandia Birmania....
--
--
Citazione da shopper
Che c'entrano la chapman e la korea scusa??? Allora anche Indonesia
India Malesia Siberia Giappone Thailandia Birmania....
Ogni volta che si parla della Cina c'è qualcuno che tira fuori la
Korea...
cercherò di risponderti con calma.
Volevo pubblicare solo il video della Gibson, per farti vedere come
--
--
cercherò di risponderti con calma.
Volevo pubblicare solo il video della Gibson, per farti vedere come
quasi tutto è fatto a macchina (esattamente come quasi tutto è fatto a
macchina in Cina), ma ho detto "ehi, tiriamo dentro anche una
produzione molto meno costosa orientale, per fare vedere le
differenze". Ho cercato in fretta e postato il primo che ho trovato.
hai ragione non è cinese, ti chiedo UMILMENTE perdono.
--
--
produzione molto meno costosa orientale, per fare vedere le
differenze". Ho cercato in fretta e postato il primo che ho trovato.
hai ragione non è cinese, ti chiedo UMILMENTE perdono.
In ogni caso, dalla Cina (come ovunque) non escono cattive chitarre, o
oggetti. ciò accade solo quando il produttore OCCIDENTALE decide che
vuole qualcosa a basso prezzo.
--
oggetti. ciò accade solo quando il produttore OCCIDENTALE decide che
vuole qualcosa a basso prezzo.
Se sei disposto a pagare di più la produzione, anche dalla Cina escono
ottimi strumenti. E te lo dico dopo aver provato varie Tokai cinesi, a
Londra. 450/500€ ed erano superiori a buona parte delle epiphone che ho
provato.
* Associna Forum »
* Approfondimenti »
* Attualità »
* Made in Italy e Made in China
« precedente successivo »
* Stampa
--
--
Pagine: [1] 2 3
Autore Topic: Made in Italy e Made in China (Letto 6464 volte)
0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.
--
--
*
+ Mostra profilo
Made in Italy e Made in China
« il: 06 Luglio, 2005, 17:19:52 pm »
Grande dilemma...il made in italy sottintende anche che sia made by
--
--
scarpe etc. come Gucci e Prada nei dintorni di Firenze e Fratelli
Rossetti a Vigevano.
quindi sarebbe un Made in Italy but made by Chinese.
e quale sarebbe la differenza allora di un prodotto made in China e
made by Chinese da uno sopra citato? Ovviamente con design italiano,
sto parlando di produzione in licenza.
Ragazzi, cerco degli esempi e delle conferme...se qualcuno di voi sa
--
--
avere informazioni!!! (digli che sei laureato, penso che forse ti darà
una mano; però non garantisco niente digli che devi fare la tesi
sull'argomento!!!)
Penso che la Cina sia una cosa molto diversa dai cinesi in Italia; la
prima è che in cina loro rispettano le leggi vigenti; mentre in Italia
i cinesi non rispettano le leggi vigenti!!!
P.S: ma voi che studiate, tesi sui cinesi sulla produttività cinese
ecc...... (te, viola e l'altra che non ricordo il nome); io sono
--
--
prestigiosi.
Questi però, vengono selezionati per la loro qualità. E' mada in italy
by high quality chinese manifactor (spero di non aver sbagliato).
Attualmente, la maggioranza dei prodotti made in china, sono
qualitativamente inferiori rispetto a quelle europee. Questo, presto,
anzi prestissimo, non sarà più così.
Ritornando al MIIBHQCM (mada in italy by high quality chinese
--
--
anzi prestissimo, non sarà più così.
Ritornando al MIIBHQCM (mada in italy by high quality chinese
manifactor :lol: ), i cinesi in italia, oltre ad lavorare diversamente
rispetto ai nostri compaesani in cina, hanno anche mezzi e strumenti
diversi.
Chiamarlo Made in Italy ci sta!! Anche se pu? stonare un po'.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »
--
--
tutti i componenti stranieri che siano cinesi ,indiani o afghani... non
fa' differenza,inoltre il prodotto puo' essere anche semi lavorato,
cioe' ancora non completto e non ancora confezionato. Per dire un capo
di abbigliamento se lo producci in cina lasci una parte finale da
complettare in italia e la stiri e imballi in italia, e' un prodotto
per tutti effetti MADE IN ITALY.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da alfa »
--
--
nn so prada o altre marche prestigiose, ma la maggior parte delle
amrche giovanili (miss sixty, gas ecc) hanno subito una lavorazione
tramite i cinesi in italia...
caro cugy, nnc redo proprio che in cina rispettino le leggi viggenti,
anzi, io penso e credo che la differenza i 2 tipi di prodotti è dovuto
al basso costo. in italia il prezzo della lavorazione è + alto e quando
si dovrà una buona ditta x cui lavorare, si cerca sempre di tenerselo +
--
--
al basso costo. in italia il prezzo della lavorazione è + alto e quando
si dovrà una buona ditta x cui lavorare, si cerca sempre di tenerselo +
caro possibile, lavorando bene e rispettando i tempi di consegna... in
cina, avendo costi di manodopera così bassi e il costo del prodotto
sempre sul basso-economico, nn credo che i laboratori pensino a quanto
possa durare il prodotto o se è ben fatto... magari esteticamente
sembra persino + bello , ma dopo 5 minuti che indossi una 1 indumento,
--
--
Il Made in Italy by high quality Chinese manufaturer di Bai lascia
molto su cui riflettere ^__^
Il problema principale su cui volevo soffermarmi è questo: pu? l'Italia
discriminare i prodotti fatti in Cina solamente perchè fatti in Cina
mentre in Italia produce lo stesso prodotto tramite laboratori cinesi?
--
mentre in Italia produce lo stesso prodotto tramite laboratori cinesi?
non è assolutamente vero poi che in Cina producano moda di basso
livello, come sa bene chi ha un laboratorio, un capo finito di altà
qualità differisce da quello di bassa qualità solamente nel tepmo
dedicato al capo ed alla bravura del lavoratore ed ovviamentei
--
--
qualità differisce da quello di bassa qualità solamente nel tepmo
dedicato al capo ed alla bravura del lavoratore ed ovviamentei
materiali utilizzati.Cose che si possono imparare nel giro di 2-3 mesi.
Il vero problema è che i prodotti di altà qualità fatti in cina non
verrebbero acquistati solo perchè aventi il label made in China.
Quindi se non c'è la domanda..inutile produrli.
Patrizia pepe la conosco, ha avuto uno sviluppo eccezionale negli
ultimi 3-5 anni. non sapevo che si affidasse a laboratori cinesi.
--
--
a quella cinese .
La benetton,oltre a servirsi dei cinesi nelle loro fabbriche e nei
indotti che lavoravano per loro, di recente hanno aperto dei
stabilimenti in Cina e hanno quasi cessato di produre in italia.
Di conseguenza in mancanza di lavoro ,i cinesi del triveneto hanno
rilevato le confezioni contoterzisti italiani.E i cinesi che lavoravano
nelle loro fabbriche si sono ritrovati a lavorare di nuovo per i cinesi
--
--
(Nessun oggetto)
« Risposta #11 il: 08 Luglio, 2005, 09:02:34 am »
nn dico che il made in china sia solo economico e di bassa qualità, ma
quello cn cui abbiamo contatto noi è così, xkè come hanno già detto, il
--
quello cn cui abbiamo contatto noi è così, xkè come hanno già detto, il
made in china di buona qualità ed a prezzo medio-alto, nn potrebbe
durare molto qui in italia... 1 mio amico c'ha provato ad aprire 1
--
durare molto qui in italia... 1 mio amico c'ha provato ad aprire 1
negozio del made in china medio-alto, ma dopo 3 mesi ha dovuto
chiudere...
--
chiudere...
tra il made in italy e made in china, c'è la differenza della
provenienza... differenza del costo e differenza del pensiero dei
clienti.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da VampireMiyu »
--
--
* Associna Forum »
* Approfondimenti »
* Attualità »
* Made in Italy e Made in China
* SMF 2.0.5 | SMF © 2013, Simple Machines
Comprimi
Ancora nessun annuncio.
Il topic del "Made in China"
Comprimi
X
--
--
#16
17-09-2015, 09:26 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Questa discussione, derivante da un OT su un thread specifico, è
relativa allo scambio di opinioni sulla qualità delle produzioni Made
in China (e per estensione sulle produzioni asiatiche in generale) 8)
--
--
#17
18-09-2015, 08:09 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Shopper, l'impressione che stai dando è che il tuo disprezzo per le
cinesi vada ben oltre l'argomento della discussione.
Non so se hai una faccenda personale che ti fa odiare i prodotti
--
--
Non so se hai una faccenda personale che ti fa odiare i prodotti
cinesi, ma qui siamo tutti concordi che la produzione cinese non è
necessariamente scadente.
Si produce in cina soprattutto per abbassare i costi di manodopera e
questo lo saprai, ma la qualità la fa il controllo, non il cinese. Nel
senso che se un prodotto cinese non rispecchia la qualità che il
produttore si aspetta la rimanda indietro. E' il controllo qualità che
--
--
cinese ha rovinato il mercato europeo e sarà causa di un nuovo
conflitto mondiale, ma non è questo il luogo adatto.
Parliamo di chitarre cinesi. Ne ho viste tante di chitarre prodotte in
Cina e sono tutte di molto superiori rispetto a chitarre europee di
trent'anni fa.
il 99% dei problemi di una chitarra si trovano tra la chitarra e la
tracolla.
--
--
#18
18-09-2015, 08:57 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Esatto è questo il fulcro, se parliamo di etica del lavoro, di rispetto
dell'ambiente e di argomenti simili sono il primo che quando può evita
--
Esatto è questo il fulcro, se parliamo di etica del lavoro, di rispetto
dell'ambiente e di argomenti simili sono il primo che quando può evita
il made in China. Ma se parliamo di prodotti (in questo caso di
chitarre) in modo assoluto un simile disprezzo dovrebbe come minimo
avere motivazioni tecniche concrete ben fondate, perchè di fatto a meno
di non scendere in disgustosi discorsi razzisti una fabbrica cinese può
--
--
di non scendere in disgustosi discorsi razzisti una fabbrica cinese può
tranquillamente produrre una chitarra con gli standard qualitativi
richiesti senza il minimo problema.
Basti vedere che in Cina vengono prodotti sia gli Ihpone originali che
i cloni osceni che si trovano in rete, tutto sta agli standard di
produzione ma non c'è un vero limite dettato dal fatto che lo
--
i cloni osceni che si trovano in rete, tutto sta agli standard di
produzione ma non c'è un vero limite dettato dal fatto che lo
stabilimento sia in Cina piuttosto che a Palo Alto, forse un telefono
prodotto in California avrebbe più Mojo (un po come coi componenti
inutilmente esotici montati su chitarre e pedali ) ma non per forza
dovrebbe essere superiore.
--
--
dovrebbe essere superiore.
Che una Music Man sia uno strumento di altissima qualità è
indiscutibile, ma se cerchi opinioni sulle Stirling troverai moltissimi
pareri positivi, la Shur aveva prodotto le Rasmus in Cina, un flop
proprio per pregiudizi legati allo stabilimento di produzione, quando
in realtà il livello delle rifiniture e delle chitarre era
probabilmente superiore a quello di alcune produzioni americane di
--
--
#19
18-09-2015, 12:18 PM
Re: Il topic del "Made in China"
condivido pienamente quanto detto da aleter e GuitarImho
__________________________________________________________________
--
--
#20
18-09-2015, 07:06 PM
Re: Il topic del "Made in China"
A mio avviso l'unica differenza dei prodotti cinesi, ma anche di tutti
quelli dei paesi emergenti, è la mancanza dei diritti fondamentali dei
lavoratori che li producono, quindi è solo un problema etico. Dirò di
--
--
quelli dei paesi emergenti, è la mancanza dei diritti fondamentali dei
lavoratori che li producono, quindi è solo un problema etico. Dirò di
più, alla fine la colpa è dei nostri imprenditori che pensano solo ed
esclusivamente al profitto. In Cina oramai c'è tutto compreso il Know
how, e sta esclusivamente all'imprenditore decidere la qualità del
proprio prodotto. Ora affermare che le chitarre sono pessime perché
--
how, e sta esclusivamente all'imprenditore decidere la qualità del
proprio prodotto. Ora affermare che le chitarre sono pessime perché
fatte in Cina non è corretto, è più corretto dire che la ditta che ha
deciso di fare le chitarre in Cina ha voluto le più economiche, per poi
avere un ricavo migliore, tutto li. Do qualche esempio per essere più
--
avere un ricavo migliore, tutto li. Do qualche esempio per essere più
chiaro. Tutta la produzione Apple è in Cina, Più dell'ottanta per cento
della produzione di Canon, Nikon, Casio, ecc.. è in Cina nell'isola di
Taiwan, che è sempre Cina, si producono tutti i telai in Carbonio delle
migliori Mountain bike del mondo, e così via.
Ciao
"Perché non danno a Iannone una Factoty? Per non penalizzarlo
--
--
#21
18-09-2015, 10:33 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Ragazzi esiste il made in cina del cacchio come esiste quello fatto in
ogni altro stato, Italia compresa. Ci sono molti marchi tecnologici e
--
ogni altro stato, Italia compresa. Ci sono molti marchi tecnologici e
hobbystici dove il made in cina regna sovrano non solo come produzione
ma anche come qualità, faccio modellismo statico e i migliori kit ora
come ora vengono dall'oriente.
--
ma anche come qualità, faccio modellismo statico e i migliori kit ora
come ora vengono dall'oriente.
Così come per gli strumenti, leggere il made in cina sulla paletta
della chitarra è solo una indicazione di provenienza, e diciamoci la
verità, leggere made in USA a volte (non spesso, non sempre) è solo
sinonimo di "aumentiamo il prezzo che tanto la gente è polla e sta
--
--
#22
18-09-2015, 11:36 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Si ma mi piacerebbe che esponesse le sue idee per capire il suo punto
di vista. Invece non ha più risposto magari ha avuto da fare....
__________________________________________________________________
--
--
#23
18-09-2015, 11:42 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da aleter
Si ma mi piacerebbe che esponesse le sue idee per capire il suo punto
di vista. Invece non ha più risposto magari ha avuto da fare....
--
--
Citazione da aleter
Si ma mi piacerebbe che esponesse le sue idee per capire il suo punto
di vista. Invece non ha più risposto magari ha avuto da fare....
Le ha esposte diverse volte qua sul forum, per lui il made in cina
nelle chitarre è strettamente collegato allo stereotipo in parte vero
delle fabbriche che producono "cineserie"
Krank Rev+1, ENGL 4X12 V 12-60;
Bugera 333 Head;
1X12 DIY
--
--
#24
19-09-2015, 09:18 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Capisco...però ecco sconsigliare o parlare male di un certo prodotto
solo per un discorso di stereotipi senza reali motivazioni mi sembra
quantomeno leggermente discutibile, specie quando si danno consigli su
--
--
#25
19-09-2015, 09:26 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Ho letto a grandi linee tutta la discussione.
E' fuor di dubbio che una chitarra da 200€ non è allo stesso livello di
una da 2000€, ma questo non significa che le moderne chitarre made in
--
--
E' fuor di dubbio che una chitarra da 200€ non è allo stesso livello di
una da 2000€, ma questo non significa che le moderne chitarre made in
China siano dei ciocchi di legno come accadeva una volta.
Tra l'altro, parlare di made in China è limitativo, perchè molti marchi
low costo non producono in Cina, come ad esempio Samick o Cort.
Da possessore di una moderna Samick (Greg Bennett UM4) non posso che
confermare quanto precedentemente detto: con le moderna macchine a
controllo numerico, c'è una maggiore standardizzazione del processo,
--
--
Lo scorso inverno ho acquistato una OLP MM1, copia cinese della
MusicMan Axis di Van Halen, e ho beccato una chitarrina mica male, con
un ponte molto utilizzabile e un suono molto piacevole.
Insomma, il delta che separava la produzione Made in China dalla
produzione Made in USA è diminuito notevolemente.
Certo, i pickup sono quelli che sono, e i ponti mobili pure, ma se si
vogliono pickup di alta qualità e ponti mobili stabili, bisogna
--
--
#26
19-09-2015, 11:42 AM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da VSmolsky
Ho letto a grandi linee tutta la discussione.
E' fuor di dubbio che una chitarra da 200€ non è allo stesso livello di
--
--
E' fuor di dubbio che una chitarra da 200€ non è allo stesso livello di
una da 2000€, ma questo non significa che le moderne chitarre made in
China siano dei ciocchi di legno come accadeva una volta.
Tra l'altro, parlare di made in China è limitativo, perchè molti marchi
low costo non producono in Cina, come ad esempio Samick o Cort.
Da possessore di una moderna Samick (Greg Bennett UM4) non posso che
confermare quanto precedentemente detto: con le moderna macchine a
controllo numerico, c'è una maggiore standardizzazione del processo,
--
--
Lo scorso inverno ho acquistato una OLP MM1, copia cinese della
MusicMan Axis di Van Halen, e ho beccato una chitarrina mica male, con
un ponte molto utilizzabile e un suono molto piacevole.
Insomma, il delta che separava la produzione Made in China dalla
produzione Made in USA è diminuito notevolemente.
Certo, i pickup sono quelli che sono, e i ponti mobili pure, ma se si
vogliono pickup di alta qualità e ponti mobili stabili, bisogna
--
--
una coppia di HB DiMarzo, non puoi aspettarti miracoli.
ma in una chitarra da 3000 euro non mi pare che il ponte e i pickup
costano 2800 euro... semmai il contrario... quindi, nulla vieta, una
volta comprata una onestissima chitarra made in china, che gli cambi
ponte e pickup, il che ti permette di avere quello che più si adatta
alle tue esigenze, e quindi avere, alla fine, una chitarra ottima, non
avrà il blasone e il valore commerciale di una gibson o di una fender o
--
--
#27
19-09-2015, 12:15 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Non parlavo di chitarre da 3000€ (MusicMan, ad esempio), ma di chitarre
a 3 zeri, quindi dai 1000€ in su, come Fender o PRS SE.
Comunque, discorso affrontato N-mila volte da quando sono iscritto su
--
--
#28
19-09-2015, 04:55 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Io ho ì'impressione che si faccia un po' di confusione fra vari
discorsi: non pretendo di insegnare niente a nessuno, ma, piuttosto di
fare un po' di ordine.
--
--
immodificabili.
Chiariamo subito un secondo punto: costo minore della manodopera non
significa necessariamente una lavorazione qualitativamente inferiore.
In Cina, Taiwan e Korea ci sono produttori in grado di fornire una
lavorazione assolutamente in linea con qualunque standard qualitativo,
anche il più alto e non mi stupirei se da qui a non molto inizino a
uscire modelli e marchi locali di alto profilo, visto che mi risulta
--
--
uscire modelli e marchi locali di alto profilo, visto che mi risulta
che produttori cinesi stiano, da qualche tempo, accaparrandosi grandi
scorte di legname pregiato per liuteria!!!
Il vero problema è che, spesso, si producono in Cina chitarre
progettate per essere di basso profilo dal punto di vista qualitativo.
In altre parole, è una scelta commerciale il fatto di produrre chitarre
--
progettate per essere di basso profilo dal punto di vista qualitativo.
In altre parole, è una scelta commerciale il fatto di produrre chitarre
mediocri in Cina, per avere prezzi da assalto nella fascia entry level,
diciamo fra i 150 e i 250 euro euro.
--
diciamo fra i 150 e i 250 euro euro.
Il problema quindi non è la Cina in sé, ma il fatto che le case
costruttrici, per scelta commerciale, facciano costruire lì le chitarre
meno curate!!!
--
costruttrici, per scelta commerciale, facciano costruire lì le chitarre
meno curate!!!
In ogni caso ci sono chitarre prodotte in Cina/Taiwan/Korea che, in una
fascia di prezzo dai 600 euro in su offrono una qualità costruttiva
eccellente.
Se prendi una PRS SE made in Korea, e gli metti due PAF Di Marzio, hai
--
--
paragoni fra modelli economici, non certo per fare pubblicità) per
avere uno scatto qualitativo oggettivo, bisognerebbe prendersi una
Pacifica 611, che è chitarra di TUTT’altro livello… anche se costruita
in cina
Ma costa più del doppio: 600 euro, almeno, quindi rientra più o meno
nella fascia delle Epiphone e PRS SE, citata prima...
E non tutti i principianti hanno da spendere sull’unghia 600 euro,
--
--
si deve, fanno comunque la loro porca figura (ragione in più per
dubitare dei "sound samples che si trovano nei siti di pickup...
Attaccato a un Mesa pure un tostapane, suona bene)
Per concludere: buone chitarre costruite in Cina, Korea, Taiwan, ce ne
sono eccome.
--
sono eccome.
Il fatto che siano poco diffuse chitarre d'eccellenza made in china,
non significa che non siano in grado di costruirle, ma è semplicemente
una scelta di mercato da parte delle case: diverse Guild attuali sono
--
non significa che non siano in grado di costruirle, ma è semplicemente
una scelta di mercato da parte delle case: diverse Guild attuali sono
made in Cina e costano oltre 1000 dollari!!!!
Io non le ho mai provate, ma non penso che la Fender voglia s*******re
un marchio storico con prodotti al di sotto di un certo standard
qualitativo...
--
--
#29
19-09-2015, 06:09 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da David_Platt
--
Citazione da David_Platt
In ogni caso ci sono chitarre prodotte in Cina/Taiwan/Korea che, in una
fascia di prezzo dai 600 euro in su offrono una qualità costruttiva
eccellente.
Se prendi una PRS SE made in Korea, e gli metti due PAF Di Marzio, hai
--
--
paragoni fra modelli economici, non certo per fare pubblicità) per
avere uno scatto qualitativo oggettivo, bisognerebbe prendersi una
Pacifica 611, che è chitarra di TUTT’altro livello… anche se costruita
in cina
Ma costa più del doppio: 600 euro, almeno, quindi rientra più o meno
nella fascia delle Epiphone e PRS SE, citata prima...
E non tutti i principianti hanno da spendere sull’unghia 600 euro,
--
--
#30
19-09-2015, 07:09 PM
Re: Il topic del "Made in China"
Citazione da VSmolsky
Beh, le PRS SE sono l'equivalente delle Strato Messicane, strumenti che
a molti fanno storcere il naso, ma comunque suonabilissimi e in grado
* All Activity
* Home
* Made in China?
Sign in to follow this
Followers 0
--
--
Followers 0
giannisegala
Made in China?
By giannisegala, September 25, 2011 in Riproduzione Audio
*
--
--
Posted September 25, 2011
Mi piacerebbe sapere se ai nostri giorni esistono elettroniche e
diffusori che non abbiano al loro interno qualcosa di prodotto in Cina.
Se esistono, mi fate qualche esempio per favore ? Grazie
--
--
Mi piacerebbe sapere se ai nostri giorni esistono elettroniche e
diffusori che non abbiano al loro interno qualcosa di prodotto in
Cina. Se esistono, mi fate qualche esempio per favore ? Grazie
segala gianni
--
--
Mi piacerebbe sapere se ai nostri giorni esistono elettroniche e
diffusori che non abbiano al loro interno qualcosa di prodotto in
Cina. Se esistono, mi fate qualche esempio per favore ? Grazie
segala gianni
--
--
id=quote>id=quote>
Caro Gianni,come si fa a saperlo? Forse,scrivo forse,nei diffusori e
piu' facile non trovare componenti made in China ! Sicuramente non
nelle gomme delle mie racchette da ping-pong icon_smile_big.gif
--
nelle gomme delle mie racchette da ping-pong icon_smile_big.gif
icon_smile_big.gif icon_smile_big.gif che se sono made in China e'in
genere sinonimo di alta qualita'come pure l'abbigliamento sportivo da
tennis tavolo della LI-NING !Ciao e grazie per la risposta nel mio
post...Mauro
--
--
Posted September 25, 2011
Triste realta',io sono rimasto un po' male quando ho scoperto che le
CM9 che mi avevano prestato erano made in China.
10ynjb9.jpg
--
--
Posted September 25, 2011
Gente,non vi siete accorti? Ormai la Cina ha nelle sue mani l'economia
di tutto il mondo,USA compresi. Semo tutti cinesi...
icon_smile_dissapprove.gif icon_smile_dissapprove.gif
0
--
--
quote:
Gente,non vi siete accorti? Ormai la Cina ha nelle sue mani
l'economia di tutto il mondo,USA compresi. Semo tutti cinesi...
icon_smile_dissapprove.gif icon_smile_dissapprove.gif
_______________________________________________________________
--
--
Tutti i nostri diffusori sono realmente prodotti in italia, le
componenti delle serie maggiori completamente realizzate con componenti
che nulla hanno a che vedere con la Cina.
Nelle serie minori i drivers sono realizzati su nostre specifiche a
Taiwan.
--
--
Nelle serie minori i drivers sono realizzati su nostre specifiche a
Taiwan.
Nelle serie maggiori anche le viti non sono made in china.
Sinceri saluti
--
--
Tutti i nostri diffusori sono realmente prodotti in italia, le
componenti delle serie maggiori completamente realizzate con componenti
che nulla hanno a che vedere con la Cina.
Nelle serie minori i drivers sono realizzati su nostre specifiche a
Taiwan.
--
--
Nelle serie minori i drivers sono realizzati su nostre specifiche a
Taiwan.
Nelle serie maggiori anche le viti non sono made in china.
Sinceri saluti
--
--
Posted September 26, 2011
Accuphase, Luxman, technical Brain, Lfd, Sonus Faber,ci sono ancora
marchi che lascuano la Cina agli altri
Trico
--
--
ormai il mondo è così ... finchè dura
tutti a costruire in cina e vendere di qua
finchè dura ...
--
--
Posted September 26, 2011
E' un disonore produrre in Cina ? ... e se invece della Cina fosse
Corea o Vietnam ?
--
--
Posted September 26, 2011
Cristian, certo che non è un disonore produrre in Cina , ci mancherebbe
. Sai cosa mi rompe? Il fatto che ci fanno pagare delle cose fatte in
oriente con dei prezzi che puoi immaginare , ai prezzi occidentali.
Cazzo !! Questa è la vera fregatura !
--
--
quote:
Cristian, certo che non è un disonore produrre in Cina , ci
mancherebbe . Sai cosa mi rompe? Il fatto che ci fanno pagare delle
cose fatte in oriente con dei prezzi che puoi immaginare , ai prezzi
occidentali. Cazzo !! Questa è la vera fregatura !
--
--
ingegnerizzazione, marketing, logistica etc. etc.
Inoltre quasi nessuna aziende cinese, per ovvi e comprensibili motivi
e' disponibile a produrre piccoli lotti; i trasporti dalla Cina costano
assai e cosi' via.
--
--
quote:
Accuphase, Luxman, technical Brain, Lfd, Sonus Faber,ci sono ancora
marchi che lascuano la Cina agli altri
Trico
--
--
riferisco ad assemblaggi fatti per conto terzi.Io comunque mi sarei
accontentato a fronte di un abbattimento dei costi della manodopera,
che perlomeno si fosse mantenuta una certa omogeneita' con i listini
precedenti al made in China.Invece si sono abbattuti i costi per i
produttori ed in molti casi aumentati a dismisura i listini.In questi
casi le cose sono due,o ti vogliono fregare o realmente le aziende
produttrici vendono molto poco oggi,per cui il budget di fatturato è
--
--
spalmato su pochissimi pezzi venduti.In uno degli ultimi TAV un
operatore del settore mi confesso' che un diffusore,da loro
distribuito,dal costo a listino di circa 8000 euro era come mobile
interamente costruito in Cina
ciao
--
--
quote:
Accuphase, Luxman, technical Brain, Lfd, Sonus Faber,ci sono ancora
marchi che lascuano la Cina agli altri
Trico
--
--
il problema serio è che noi italiani ed europei stiamo insegnando hai
cinesi come si lavora bene,quando passerà questa sfuriata di correre
tutti a costruire in cina perchè la manodopera e tutto il resto si paga
prezzi da schiavismo,le ditte per forza di cose ritorneranno al paese
di origine quando non converrà più lavorare la,allora dopo si che viene
il bello,perchè anno imparato tutto quello che c'era da imparare dagli
--
--
mercato mondiale a prezzi molto vantaggiosi quello che vogliono,è
questo il guaio più grande che può ritorcersi contro secondo
me...esempio...b&w costruisce la serie 800 in inghilterra (almeno
spero) le restanti serie in cina...ora piace come suonano o non
piace,questo non conta,però sulla tecnologia,sullo sviluppo.sulla
ricerca di materiali,etc etc,c'è poco o nulla da eccepire di questo
marchio straconosciuto in tutto il mondo...il punto per chiudere il
--
--
Posted September 26, 2011
anche la mia ditta di merda che produce motori per piccoli
elettrodomestici ha inviato un paio di anni fa alcuni operai in cina ad
insegnare le nostre metodologie di lavoro.
risultato?
--
--
quote:
Accuphase, Luxman, technical Brain, Lfd, Sonus Faber,ci sono ancora
marchi che lascuano la Cina agli altri
Trico
--
--
quote:
Accuphase, Luxman, technical Brain, Lfd, Sonus Faber,ci sono ancora
marchi che lascuano la Cina agli altri
Trico
--
--
quote: ...In uno degli ultimi TAV un operatore del settore mi
confesso' che un diffusore,da loro distribuito,dal costo a listino
di circa 8000 euro era come mobile interamente costruito in Cina
ciao
--
--
* All Activity
* Home
* Made in China?
Il Club
* Videohifi.com
[icon_users.png] 2
[photo-thumb-1945873.jpg?_r=0]
made in china o made in GB ?!?!?!?!?!?!?!?
Started by mc20, Jan 17 2013 10:13 AM
* This topic is locked This topic is locked
* MTB Hardtail (Moderatori: Dream Bikes, -Guru Oiro-, alegen,
ventiseidieci, X-trasgrilli, Matte X.0, Ueuezaza, franzanco,
danibiker) »
* Made in china 650b........ VERNICIATO :-P
« precedente successivo »
* Stampa
--
--
Pagine: [1] 2 3 4 5 6 ... 9 Vai giù
Autore Topic: Made in china 650b........ VERNICIATO :-P (Letto 21795 volte)
0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.
--
--
* MTB: In arrivo...........
* Road Bike: NoBrain
Made in china 650b........ VERNICIATO :-P
« il: Febbraio 28, 2014, 07:08:00 pm »
Passo passo comincio ad assemblarmi la bici per la nuova stagione, che
--
--
« il: Febbraio 28, 2014, 07:08:00 pm »
Passo passo comincio ad assemblarmi la bici per la nuova stagione, che
per me comincerà ad aprile purtroppo..
Telaio arrivato direttamente dalla cina, peso 1250 gr, pesantuccio, ma
almeno speriamo sia bello resistente :D come fattura mi sembra molto
bello! Sembrerebbe essere anche abbastanza rigido...
I componenti trapianterò quelli che avevo sulla flash ad eccezzione
--
--
* MTB: SG Compositi Waraxe 2.0, Cannondale Scalpel SI Hi-Mod
* Road Bike: SG Compositi Eris
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #1 il: Febbraio 28, 2014, 07:10:35 pm »
Bella la "linea" :biggrin2:
--
--
* Eta': 32
*
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #2 il: Febbraio 28, 2014, 07:39:41 pm »
Bella Simone......no sembra male anche se non è leggerissimo!!!
--
--
* MTB: In arrivo...........
* Road Bike: NoBrain
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #3 il: Febbraio 28, 2014, 07:47:35 pm »
Che simone, mi chiamo Nicolò io! :P
--
--
* Visitatore
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #4 il: Febbraio 28, 2014, 09:36:42 pm »
Ciao felix ben tornato alla carica.
--
--
* MTB: Flash Di2
* Road Bike: LTK 027
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #5 il: Febbraio 28, 2014, 10:13:33 pm »
vai Simone :laughing1:
--
--
* MTB: Chinnondale 29er fm036
* Road Bike: Chinalized FM098
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #6 il: Febbraio 28, 2014, 10:37:51 pm »
"Eccezione" con una zeta... si vede che non vai piu a studiare
--
--
* MTB: Cdale Scalpel 650b e/o 29er
* Road Bike: w il bitume!
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #7 il: Febbraio 28, 2014, 10:40:08 pm »
Citazione da: eliflap - Febbraio 28, 2014, 10:13:33 pm
--
--
* MTB: S-WORKS HT
* Road Bike: SL3
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #8 il: Febbraio 28, 2014, 10:43:00 pm »
Vernice fluo??? :naughty:
--
--
* Eta': 32
*
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #9 il: Marzo 01, 2014, 12:12:41 am »
Citazione da: felix93 - Febbraio 28, 2014, 07:47:35 pm
--
--
* MTB: Flash Di2
* Road Bike: LTK 027
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #10 il: Marzo 01, 2014, 09:08:10 pm »
asse 142 ...
--
--
* MTB: Epic FSR - Intense Recluse 650b
* Road Bike: Pinarello GAN S
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #11 il: Marzo 01, 2014, 09:18:07 pm »
Perché non lo lasci così come mamma l'ha fatto? È bellissimo!
--
--
* MTB: In arrivo...........
* Road Bike: NoBrain
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #12 il: Marzo 02, 2014, 07:32:58 am »
Citazione da: eliflap - Marzo 01, 2014, 09:08:10 pm
--
--
* MTB: EPIC TEAM SPACEBIKES
* Road Bike: KLEIN QUANTUM PRO XX
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #13 il: Marzo 02, 2014, 07:53:01 am »
Citazione da: felix93 - Marzo 02, 2014, 07:32:58 am
--
--
* MTB: In arrivo...........
* Road Bike: NoBrain
Re:Made in china 650b........work in progress
« Risposta #14 il: Marzo 02, 2014, 08:36:01 am »
Ahaha, ho capito :D quindi meglio i crest o altro? Mi era anche
--
--
balenata l'idea di fare il posteriore a 36 raggi, ma non esistono
cerchi da 27.5 con 36 raggi :-(
Il carbonio non me lo posso permettere, al limite potrei fare un
acquisto in cina, ma non so quanto mi convenga!!
PS, Nicolò con una C !! Ce l'avete tutti col mio nome?? :P :P
Inviato dal mio GT-I9505 con Tapatalk 2
Connesso
--
--
* MTB Hardtail (Moderatori: Dream Bikes, -Guru Oiro-, alegen,
ventiseidieci, X-trasgrilli, Matte X.0, Ueuezaza, franzanco,
danibiker) »
* Made in china 650b........ VERNICIATO :-P
* SMF 2.0.13 | SMF © 2011, Simple Machines
Questo sito utilizza cookies. Chiudendo questa finestra acconsenti
all'utilizzo dei cookies e approvi la nostra informativa sulla privacy.
Made in CHINA
Discussione in '29 pollici' iniziata da Skrag72, 28/8/11.
Tags:
--
--
Discussione in '29 pollici' iniziata da Skrag72, 28/8/11.
Tags:
* carbonio
* cina
* ditta miracle
* mtb
* telaio 29
--
--
Clicca per allargare...
Dirò di più: una polizza RC Prodotto costa X = 100 per prodotti
fatti in Italia e Unione Europea e X = 800 circa per prodotti fatti
in Cina...
Una Certificazione UNI-EN fatta seriamente comporterebbe visite in
--
Una Certificazione UNI-EN fatta seriamente comporterebbe visite in
stabilimento (in Cina...) con prelievo dei pezzi da testare
direttamente dalla linea di produzione.....
--
--
3.484
non cerchiamo di travisare sempre il discorso la sostanza che fa
incaxxare è perchè il prodotto palesemente made in china viene
venduto come per ITALIANO? scusate ma a me qst fa incaxxare verso
quei produttori seri come gas29 che produce effettivamente in italia
e qnd non lo fa lo dichiara(va)....i telai pesano meno???chi mi dice
--
--
gas29 ha scritto: ↑
Una Certificazione UNI-EN fatta seriamente comporterebbe visite in
stabilimento (in Cina...) con prelievo dei pezzi da testare
direttamente dalla linea di produzione.....
Clicca per allargare...
--
--
Dirò di più: una polizza RC Prodotto costa X = 100 per prodotti
fatti in Italia e Unione Europea e X = 800 circa per prodotti fatti
in Cina...
Una Certificazione UNI-EN fatta seriamente comporterebbe visite in
--
Una Certificazione UNI-EN fatta seriamente comporterebbe visite in
stabilimento (in Cina...) con prelievo dei pezzi da testare
direttamente dalla linea di produzione.....
Clicca per allargare...
--
--
Clicca per allargare...
Tutto vero, ma parliamo di conti veri e non ipotetici:
costo telaio made in China 260 circa
costo polizza RC 80 circa ( salvo convenzioni particolari che
farebbero diminuire sensibilmente il prezzo)
costo trasporto 20 circa ( un importatore compra almeno 10 telai
--
--
1. mity93
Manubrio, pipetta e reggisella in carbonio, come distinguere made in china da
cinesate?
mity93, 11/6/17, nel forum: Altre parti
--
--
2. citrusgs
gravel made in china..?
citrusgs, 10/4/16, nel forum: Gravel
Risposte:
--
--
3. Cerbo
Telaio Cube made in China
Cerbo, 30/4/14, nel forum: Principianti MTB
Risposte:
--
--
4. DoctorFabio
titanio made in china
DoctorFabio, 24/10/13, nel forum: 29 pollici
Risposte:
--
--
5. Amuro_Rey
27,5' in carbonio ... solo made in China ??
Amuro_Rey, 31/8/13, nel forum: Cross Country
Risposte:
Questo sito utilizza cookies. Chiudendo questa finestra acconsenti
all'utilizzo dei cookies e approvi la nostra informativa sulla privacy.
[Made in China] Visita a Create Carbon Leader, produttori di telai in
carbonio
Discussione in 'Visite' iniziata da marco, 12 Gennaio 2012.
--
--
possiBile : fare profitti delocalizzando le produzioni mantenedo
inalterato il prezzo al consumatore. Questo giochino va avanti da
decenni: prima è stata la Romania, poi la Polonia, etc etc..poi la
Cina..
La cosa antipatica è che hanno sempre presentato il prodotto come
Made in italy e ciò ovviamente per giustificare i prezzi elevati.
Moda, auto, ceramica, meccanica, farmaceutica, cosmesi, legno,
--
--
possiBile : fare profitti delocalizzando le produzioni mantenedo
inalterato il prezzo al consumatore. Questo giochino va avanti da
decenni: prima è stata la Romania, poi la Polonia, etc etc..poi la
Cina..
La cosa antipatica è che hanno sempre presentato il prodotto come
Made in italy e ciò ovviamente per giustificare i prezzi elevati.
Moda, auto, ceramica, meccanica, farmaceutica, cosmesi, legno,
--
--
loro prezzi dovrebbero comprargli direttamente i marchi (come hanno
fatto gli indiani con la ditta dove lavoro) e vendere sempre coi
soliti marchi e non con la nomenclatura cinese,altrimenti col
cacchio che vendono un De Rosa o un Pinarello "full made in China" a
4000 euro...
--
--
loro prezzi dovrebbero comprargli direttamente i marchi (come hanno
fatto gli indiani con la ditta dove lavoro) e vendere sempre coi
soliti marchi e non con la nomenclatura cinese,altrimenti col
cacchio che vendono un De Rosa o un Pinarello "full made in China" a
4000 euro...
Clicca per allargare...
--
--
sviluppo e marketing), ma in questo caso bisognerà aggiungere al
mero costo di produzione anche quello relativo agli altri ulteriori
fattori sopra enunciati, facendo lievitare il costo di vendita.
Oggi se vuoi il bene standardizzato compri in cina se vuoi altro
devi spendere qualcosina in più e guardarti in giro.
Indice Lab Tecniche e materiali
Camalot Black Diamond made in china
Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.
Rispondi al messaggio
--
--
57 messaggi • Pagina 3 di 3 • 1, 2, 3
Re: Camalot Black Diamond made in china
Messaggio da Sbob » gio giu 11, 2009 11:41 am
--
--
Top
__________________________________________________________________
Re: Camalot Black Diamond made in china
Messaggio da Vigorone » gio giu 11, 2009 11:44 am
--
--
Top
__________________________________________________________________
Re: Camalot Black Diamond made in china
Messaggio da al-bi » gio giu 11, 2009 15:24 pm
--
--
nuvolarossa ha scritto:Taiwan millemila volte meglio di China.
Quoto.
Sempre una Repubblica di Cina. Anni luce da Repubblica Popolare di
Cina.
E
Avatar utente
--
--
ITALY e non capisco perche quelle da alpinismo no :roll:
Made in Italy potrebbe non voler dire niente (puoi produrre tutti i
componenti in Cina e poi assemblarli in Italia).
Puo' darsi poi che in Cina non ci siano aziende che hanno le tecnologie
necessarie per produrre attrezzature da sub, o che non sia
--
necessarie per produrre attrezzature da sub, o che non sia
economicamente conveniente produrle in Cina.
Avatar utente
Sbob
--
--
Messaggio da ste_car » mer ago 05, 2009 12:49 pm
a mio avviso sono discorsi che oramai non si possono più fare a meno
che non ci siamo motivazioni etiche tipo cina-tibet o lavori
sottopagati etc etc.
--
sottopagati etc etc.
ci sono tecnologie che solo in cina fanno. e non perchè siano più bravi
o meno bravi, ma perchè la sono nate e la continuano a crescere.
ad oggi sarebbe un disastro per un'azienda un problema di immagine
legata alla scarsa qualità del prodotto made in... o un'immagine legata
--
--
ad oggi sarebbe un disastro per un'azienda un problema di immagine
legata alla scarsa qualità del prodotto made in... o un'immagine legata
al lavoro minorile o roba simile. per cui -le aziende serie- fanno le
cose bene qui come in cina (o simili). solo costa meno. punto.
ricordiamoci poi... che il mercato alpinistico è
piiiiiiiiiiiiiicccccccccolissssssimo. non si vendono camelot come si
vendono crocs.... se non vogliamo pagare ancor di più i camelot ad
--
--
ricordiamoci poi... che il mercato alpinistico è
piiiiiiiiiiiiiicccccccccolissssssimo. non si vendono camelot come si
vendono crocs.... se non vogliamo pagare ancor di più i camelot ad
esempio, ben venga una produzione in cina (controllata).
io sarei più incazzato per un crocs a 40EUR che per un camelot a
100EUR.
mi sembra strano che Kinobi non abbia fatto questo discorso essendo
--
--
ste_car ha scritto:ricordiamoci poi... che il mercato alpinistico è
piiiiiiiiiiiiiicccccccccolissssssimo. non si vendono camelot come si
vendono crocs.... se non vogliamo pagare ancor di più i camelot ad
esempio, ben venga una produzione in cina (controllata).
io sarei più incazzato per un crocs a 40EUR che per un camelot a
100EUR.
mi sembra strano che Kinobi non abbia fatto questo discorso essendo
--
--
Appunto, non mi sembra il caso di dargli ancora più potere.
Comunque, per tornare a prima, me la sono messa da parte, vendo meno
moschettoni "Made in Austria 100% incluso alluminio" e lascio l'onore,
ed il guadagno, a chi li fa fare in Cina (o Taiwan).
Au revoir.
E
--
--
__________________________________________________________________
Messaggio da ste_car » mer ago 05, 2009 16:14 pm
con il mio discorso non voglio dire "facciamo tutto in cina e dintorni
e qui chissenefrega..."
pero', e tu Kinobi lo sai meglio di me forse, per gli acquirentii
dell'attrezzatura alpinistica, almeno qui da noi in Italia, è sempre e
--
--
si voglia la botte piena (prezzi stracciati sempre) e la moglie ubriaca
(solo roba made in Italy da italiani). non è purtroppo possibile.
Da me vengono e mi fanno gli esempi di Report (la famosa trasmissione
di rai3) che fa vedere La tal marca di moda che fa le borse in cina a
3dollari e le rivende qui a 300EUR. quindi chiedono sconti su sconti
sempre perchè pensano che noi paghiamo la roba un c***o e la rivendiamo
col 300% di ricarico minimo.....
--
--
GENTE.... NON E' COSI' nell'outdoor purtroppo. e dico purtroppo per
tutti....
poi è vero anche, che alcuni mantengono gli stessi prezzi sia col made
in cina che col made in canada (ad esempio), magari stesso identico
articolo. ma NON generalizziamo.
--
articolo. ma NON generalizziamo.
sono io il primo che non vorrebbe il made in china, ma sono anche il
primo che se lo tiene, se lo compra e in un certo senso se lo accetta.
abbiamo (primo mondo) fatto i fighi anni fa.... ottimo. ora raccogliamo
quello che abbiamo seminato.
skibridge1
May 3 2012, 12:19 AM
Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made
in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che
proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari,
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come
possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia)
--
--
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come
possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia)
provenienti dalla Cina, rispettino gli standar di qualit e di
accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made
in China" lascia molto a desiderare?
Skibridge1
--
--
May 3 2012, 12:23 AM
QUOTE(skibridge1 @ May 3 2012, 01:19 AM) *
Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made
in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che
proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari,
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come
possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia)
--
--
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come
possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia)
provenienti dalla Cina, rispettino gli standar di qualit e di
accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made
in China" lascia molto a desiderare?
Skibridge1
--
--
accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made
in China" lascia molto a desiderare?
Skibridge1
che i prodotti top provenienti dalla cina siano scadenti tutto da
dimostrare .... un' azienda seria ( come ritengo nikon ) controlla la
sua linea produttiva rispettando certi standard dovunque avvenga la
produzione
--
--
May 3 2012, 01:02 AM
QUOTE(skibridge1 @ May 3 2012, 01:19 AM) *
Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made
in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che
proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari,
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come
possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia)
--
--
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come
possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia)
provenienti dalla Cina, rispettino gli standar di qualit e di
accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made
in China" lascia molto a desiderare?
Skibridge1
--
--
in China" lascia molto a desiderare?
Skibridge1
I prodotti top di gamma arrivano dal Giappone.
E comunque le linee produttive in Cina rispettano ampiamente gli
standard qualitativi della Nikon.
--
standard qualitativi della Nikon.
Che il Made in China sia scadente oramai una leggenda metropolitana.
Almeno per le linee ufficiali di aziende serie....
gianfranco357
May 3 2012, 03:39 AM
--
--
May 3 2012, 03:39 AM
QUOTE(FZFZ @ May 3 2012, 02:02 AM) *
I prodotti top di gamma arrivano dal Giappone.
E comunque le linee produttive in Cina rispettano ampiamente gli
standard qualitativi della Nikon.
--
standard qualitativi della Nikon.
Che il Made in China sia scadente oramai una leggenda metropolitana.
Almeno per le linee ufficiali di aziende serie....
vivo in Usa e gran parte di tutti i prodotti tecnologici venduti in
--
Almeno per le linee ufficiali di aziende serie....
vivo in Usa e gran parte di tutti i prodotti tecnologici venduti in
questo paese sono prodotti in Cina con specifiche produttive che
vengono fornite dalle case madre ovunque siano, dagli obiettivi ai
corpi macchina dagli amplificatori ai videoproiettori .
l'importante e' che il fornitore abbia seri controlli di qualita in
--
--
Gianfranvo
Cesare44
May 3 2012, 07:57 AM
la Cina, quando vuole, ha le competenze per produrre tecnologia ad alto
contenuto qualitativo, e sicuramente Nikon controlla tutta la filiera
produttiva prima di mettere un commercio un qualsiasi prodotto con il
suo marchio.
--
--
May 3 2012, 08:00 AM
QUOTE(skibridge1 @ May 3 2012, 01:19 AM) *
Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made
in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che
proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari,
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi
Fattelo dire da un ingegnere che con i cinesi ci lavora, ahilui,
--
--
Antonio Canetti
May 3 2012, 08:24 AM
della qualit cinese non la metto indubbio soprattutto per i prodotti
progettati da marchi esteni dalla Cina, sono solo degli esecutori la
qualit dipende dal committente e non dal costruttore finale, quello che
mi preoccupa invece il problema Politco/Economico, ormai in occidente
--
qualit dipende dal committente e non dal costruttore finale, quello che
mi preoccupa invece il problema Politco/Economico, ormai in occidente
tutto quello che compriamo costruito in Cina, ne deriva che i nostri
euro, i nostri dollari se ne vanno in Cina, ne consegue un lento
imporivemento del denaro circolante nei paesi occidentali.
Antonio
Manuel_MKII
--
--
E con che logica allora la fascia pro delle ammiraglie e delle ottiche
top hanno scritto sotto made in japan?
Se fosse davvero tutto uguale, anche in giappone potrebbero produrre
D700 o D3100 e magari in cina anche le D3s.
Non e' quantomeno strano che le linee produttive siano molto ben
differenziate su questi tipi di prodotto con target differente?
francesco spighi
--
--
May 3 2012, 08:49 AM
QUOTE(Manuel_MKII @ May 3 2012, 09:28 AM) *
Se fosse davvero tutto uguale, anche in giappone potrebbero produrre
D700 o D3100 e magari in cina anche le D3s.
Non e' quantomeno strano che le linee produttive siano molto ben
differenziate su questi tipi di prodotto con target differente?
Beh, certo che qualche differenza c'. Come c' differenza fra le
--
--
a mano.
Diciamo che ci sono comunque anche differenze non legate strettamente
alla qualit:
- prestigio (se su una "pro" ci scrivi made in china sei finito.
Risparmi in produzione ma ti dai una zappata sui piedi a livello
commerciale)
- Nuove tecnologie: i cinesi copiano. Gli si fa produrre solo prodotti
--
--
"assodate". Specie quando in gioco c' la meccanica o l'letromeccanica,
e non solo il SW.
Per, ti ripeto, il mio 16-35 made in japan ed ha una resa molto pi
schifosa del 50one 1,4 made in china! wink.gif
Manuel_MKII
May 3 2012, 08:53 AM
QUOTE(cexco @ May 3 2012, 09:49 AM) *
--
--
May 3 2012, 08:53 AM
QUOTE(cexco @ May 3 2012, 09:49 AM) *
Per, ti ripeto, il mio 16-35 made in japan ed ha una resa molto pi
schifosa del 50one 1,4 made in china! wink.gif
Beh dai....la perfezione non e' di questo mondo....nemmeno dio e' nato
in Giappone ehehhehe
Scherzi a parte, puo' essere frutto di un progetto sbagliato o un
--
--
May 3 2012, 08:59 AM
QUOTE(cexco @ May 3 2012, 09:49 AM) *
...il mio 16-35 made in japan ed ha una resa molto pi schifosa del
50one 1,4 made in china! wink.gif
E' un falso, lo han fatto in Cina in una fabbrica di bicchieri e ci han
scritto made in japan messicano.gif
A parte gli scherzi, le lenti pro le fanno in giappone e ci possiamo
fidare (ne ho tre, tra l'altro tutte import, e sono
--
--
Se si delocalizza per contenere i costi va da se che anche la qualita'
della manodopera sara' differente.
Qualcuno prima ha scritto che c'e la BMW che fa costruire i motori di
alcune moto in cina....pero' poi perche' le moto le assembla in
germania?
Un conto e' da dove arriva un pezzo, l'altro e' dove lo assembli
perche' e' in quest'ultimo stabilimento che puoi decidere se montare o
--
--
fabbricati in Giappone anche allora.
ANTERIORECHIUSO
May 3 2012, 10:43 AM
Made in China, made in Japan, che problema c'e', tanto il prezzo e'
sempre alla made in Japan, quello non lo delocalizzano!!!!!! dry.gif
Antonio Canetti
May 3 2012, 10:49 AM
--
--
diferenze tra personale di differenti nazionalit.
Antonio
QUOTE(ANTERIORECHIUSO @ May 3 2012, 11:43 AM) *
Made in China, made in Japan, che problema c'e', tanto il prezzo e'
sempre alla made in Japan, quello non lo delocalizzano!!!!!! dry.gif
parzialmente!!
Antonio
--
--
Antonio
robermaga
May 3 2012, 02:29 PM
Il problema non solo il produrre in Cina Thailandia o Giappone, un
problema pure la qualit complessiva dell'oggetto e in particolare la
sua costruzione: prendete un AIS 50 f1,2, ma pure un 50 1,4 o
addirittura il vecchio AI 50 f2 e confrontatelo con un qualsiasi
--
--
Antonio Canetti
May 3 2012, 02:55 PM
QUOTE(robermaga @ May 3 2012, 03:29 PM) *
Il problema non solo il produrre in Cina Thailandia o Giappone,...
....costruzione impeccabile, resa impeccabile e forma da vera opera
d'arte. Quelli di oggi se li sognano....
se il progetto dice plastica...il costruttore finale non mette
--
--
E con che logica allora la fascia pro delle ammiraglie e delle ottiche
top hanno scritto sotto made in japan?
Se fosse davvero tutto uguale, anche in giappone potrebbero produrre
D700 o D3100 e magari in cina anche le D3s.
Non e' quantomeno strano che le linee produttive siano molto ben
differenziate su questi tipi di prodotto con target differente?
forse volevi dire D7000, la D700 Jap wink.gif
--
--
cranb25
May 3 2012, 05:05 PM
QUOTE(robermaga @ May 3 2012, 03:29 PM) *
Il problema non solo il produrre in Cina Thailandia o Giappone, un
problema pure la qualit complessiva dell'oggetto e in particolare la
sua costruzione: prendete un AIS 50 f1,2, ma pure un 50 1,4 o
addirittura il vecchio AI 50 f2 e confrontatelo con un qualsiasi
--
--
marce956
May 3 2012, 07:49 PM
QUOTE(FZFZ @ May 3 2012, 02:02 AM) *
...E comunque le linee produttive in Cina rispettano ampiamente gli
standard qualitativi della Nikon.
--
standard qualitativi della Nikon.
Che il Made in China sia scadente oramai una leggenda metropolitana.
Almeno per le linee ufficiali di aziende serie....
Quoto al 100% Pollice.gif ...
Gian Carlo F
--
--
May 3 2012, 09:11 PM
QUOTE(skibridge1 @ May 3 2012, 01:19 AM) *
Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made
in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che
proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari,
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come
possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia)
--
--
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come
possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia)
provenienti dalla Cina, rispettino gli standar di qualit e di
accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made
in China" lascia molto a desiderare?
Skibridge1
--
--
Mdzone
May 6 2012, 10:58 AM
Concordo con Gian Carlo... nel mio piccolo ho acquistato un treppiedi
Benro in carbonio recentemente. Quindi marca cinese, made in China, su
ebay da rivenditore cinese... ebbene qualit ottima (chiaramente non a
prezzi stracciati ma cmq concorrenziali), velocit allucinante di
spedizione e cortesia al top del venditore con tanto di biglietto di
--
--
davvero lo pensi veramente.
Della qualit dei prodotti Nikon ne possiamo parlare, ovviamente da
Nikonista trovo pi pregi che difetti.
Il punto non se il prodotto viene costruito in Cina, Thailand o Japan,
certo, se c' un problema specifico come in questo esatto momento stato
riscontrato in alcune batterie per D7000-D800 e Nikon 1 una cosa che pu
accadere in qualsiasi stabilimento a cui fanno tempestivamente rimedio.
--
--
May 8 2012, 09:31 AM
QUOTE(Mdzone @ May 6 2012, 11:58 AM) *
Concordo con Gian Carlo... nel mio piccolo ho acquistato un treppiedi
Benro in carbonio recentemente. Quindi marca cinese, made in China, su
ebay da rivenditore cinese... ebbene qualit ottima (chiaramente non a
prezzi stracciati ma cmq concorrenziali), velocit allucinante di
spedizione e cortesia al top del venditore con tanto di biglietto di
--
--
emergenti" sono ormai emersi da un bel p e piuttosto preoccupiamoci che
Nikon mantenga ai livelli a cui siamo abituati la qualit dei suoi
prodotti. Ciao a tutti
anch'io acquisto periodicamente in cina da produttori cinesi e con
marchi loro....
sulla qualita' non mi sento proprio di discutere.... tutta ottima merce
affidabile e di ottima costruzione
--
--
May 8 2012, 10:27 AM
QUOTE(skibridge1 @ May 3 2012, 01:19 AM) *
Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made
in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che
proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari,
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come
possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia)
--
--
a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che
proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come
possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia)
provenienti dalla Cina, rispettino gli standar di qualit e di
accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made
in China" lascia molto a desiderare?
Skibridge1
--
--
'distinguo'..
.....possono esserci anche prodotti made in Japan' non all'altezza del
prezzo e delle caratteristiche..
come anche prodotti 'made in China' ottimi....
...cito due esempi di oggetti, Made in China, da me posseduti: il 50mm
Af Nikkor D ( una 'spada'..al punto tale che bisogna stare attenti a
'non tagliarsi'!! laugh.gif )e un cellulare HTC HD2 che di una qualit
inimmaginabile, e confrontato, sempre al mio i-phone, non certo
--
--
Nickfuji
May 8 2012, 01:40 PM
Certo che htc e iPhone hanno la stessa qualita' anche Apple produce in
Cina.......
VOGLIO_IL_TREDICI
May 8 2012, 07:57 PM
Concordo pienamente con chi ha sottolineato che NOI paghiamo il made In
--
--
VOGLIO_IL_TREDICI
May 8 2012, 07:57 PM
Concordo pienamente con chi ha sottolineato che NOI paghiamo il made In
China, e per made in China (non nascondiamoci dietro un dito) vogliamo
intendere costruito in maniera approssimativa e con materiali scadenti,
e lo paghiamo per un Made In Japan...ma potrebbe essere anche made in
Germany o made in Italy.
--
--
acquisto, di ottiche cadute da 50 cm che si sfracellano
irrimediabilmente, eserciti di baionette di plastica che si
sbriciolano.
La Cina f quello che gli chiediamo.
Stiamo assistendo ad una involuzione industriale, passivamente, come se
fosse un assunto...oramai cos
A me non piace, mi aggiungo al coro di chi si "lagna"
--
--
May 8 2012, 08:31 PM
QUOTE(Nickfuji @ May 8 2012, 02:40 PM) *
Certo che htc e iPhone hanno la stessa qualita' anche Apple produce in
Cina.......
Sicuramente!!..ma non per questo sono scadenti!.. per non parlare poi,
e l'avevo gi scritto, del 50mm Nikkor D f1,8 rapporto
--
Sicuramente!!..ma non per questo sono scadenti!.. per non parlare poi,
e l'avevo gi scritto, del 50mm Nikkor D f1,8 rapporto
qualit(eccezionale)/prezzo imbattibile, prodotto anch'esso in Cina?
Patrizio
Salta a inizio pagina | Per vedere la versione completa del forum
Clicca qui.
Feb 8 2017, 09:14 AM
Ottica dalle prestazioni stellari, 2500 euro, tanti ma non cos tanti se
rapportati alle prestazioni.
Per ... per ... made in China ...
Cosa ne pensate?
1Ale82
Feb 8 2017, 11:44 AM
--
--
QUOTE(a_deias @ Feb 8 2017, 09:14 AM) *
Ottica dalle prestazioni stellari, 2500 euro, tanti ma non cos tanti se
rapportati alle prestazioni.
Per ... per ... made in China ...
Cosa ne pensate?
--
Cosa ne pensate?
Il made in China, non dovrebbe pi fare testo. Fanno tutto loro, e non
sempre detto che lo facciano male.
L'incidente alla centrale nucleare che, ancora oggi sta dando grossi
problemi, potrebbe essere uno dei validi motivi.
--
--
rapportati alle prestazioni.
Esatto, anche per me 2500 sono pochi e io alzerei ancora di un 50%,
ragazzi non possiamo pretendere che il nebbione allo zolfo ce lo
facciano a gratis per cui io direi comperare tutto made in China in
modo da incentivare ulteriormente "il trattamento",
qualche anno fa girava la voce di grossissimi investimenti cinesi nel
mondo delle energie rinnovabili e lotta all'inquinamento che poi per
--
--
.............^@�*[#+]........ ph34r.gif
giulysabry
Feb 8 2017, 03:13 PM
Che le norme anti-inquinamento ecc.... in Cina boh? Poi ci sono
prodotti e prodotti,se compri ,iPhone o Win o Android li fanno tutti
la,oppure Benro che fa ottimi tripod al giusto prezzo.
Giuliano
--
--
QUOTE(a_deias @ Feb 8 2017, 09:14 AM) *
Ottica dalle prestazioni stellari, 2500 euro, tanti ma non cos tanti se
rapportati alle prestazioni.
Per ... per ... made in China ...
Cosa ne pensate?
provato una mezzora ad un Nikon day, sicuramente un'ottima
realizzazione sotto l'aspetto ottico, ma 2500 � sono veramente tanti.
--
--
elettrodomenstico e non solo e noi compriamo di tutto da loro, am gli
obiettivi no quelli sono sacri e devono essere rigorosamente made in
japan, anche i tedeschi; al massimo made in canada per i leitz.
Anche a me danno fastidio le ottiche made in china poi mi ricordo del
periodo in cui in Cina ci ho vissuto e lavorato( Nanchino), in officina
con gli operai cinesi tutti con la medesima tuta verde, vi assicuro,
per quello che valgono le mie parole, che gente molto collaborativa e
disponibile l'importante farsi apprezzare, personalmente lavoravo con
--
--
mi fanno apprezzare le mie ottiche "gialle".
Ho avuto modo di rimpinagere i cinesi quando ho dovuto lavorare negli
Usa, sempre nelle stesse condizioni, in officina.
Comunque concordo che il made in cina dovrebbe portare dei vantaggi
anche al consumatore finale visti i costi realmente minori della
manodopera cinese ma cos non , forse i costi lievitano nel viaggio
messicano.gif
--
--
produttiva era del 10% per gruppo. I due semi-Gauss erano fatti
separatamente (e smontabili dall'utente) per ridurre gli scarti e
manutenere diaframma e otturatore centrale. Se hai macchine automatiche
e scarti, lo fai un USA, Germania, Cina, Vietnam..., circa allo stesso
prezzo. Questi obiettivi a volte hanno costi elevati per i vetri (un
caso di grandi vetri con guadagni risicati l'85/1.4 AFD, al contrario
del moderno AFS) e non puoi buttarli a cuor leggero e un robot non lo
--
--
livello prestazionale qui), ha certamente buoni vetri, ma anche un
disegno che ammette tolleranze elevate di montaggio (progetto robusto)
e ha lenti non particolarmente difficili da lavorare, poco curvate. In
Cina va bene cos, ma un 55/2.8 o un 105/2.5 o uno ZF 50/1.4 o uno ZM
25/2.8 o un Ultron 40/2 o un Leica M o un Heliar 15 o anche un Sigma
ART non lo puoi fare cos. Resta da dire che 2500 cocuzze sono tante, ma
lo ZF 100/2 (Milvus) sta l vicino a f/2 e 62 mm di attacco filtri!
--
--
sarogriso
Feb 8 2017, 08:33 PM
QUOTE(Mauro Villa @ Feb 8 2017, 06:27 PM) *
Anche a me danno fastidio le ottiche made in china poi mi ricordo del
periodo in cui in Cina ci ho vissuto e lavorato( Nanchino), in officina
con gli operai cinesi tutti con la medesima tuta verde, vi assicuro,
per quello che valgono le mie parole, che gente molto collaborativa e
disponibile l'importante farsi apprezzare, personalmente lavoravo con
--
--
sul controllo ambientale stanno diventando molto pi severe ed osservano
molto cosa fanno gli altri paesi sul controllo ambientale. Inoltre sono
molto ospitali e rispettano le regole del gioco.
Molti produttori famosi producono in Cina, compreso questo iphone7 da
900 euro e pi fatto in Cina ma pensato in California.
Li vale 900 euro? Certo che no, per acceso 24H, lo uso per qualsiasi
cosa e non si pianta mai, come non si piantava il vecchio 5.
--
Li vale 900 euro? Certo che no, per acceso 24H, lo uso per qualsiasi
cosa e non si pianta mai, come non si piantava il vecchio 5.
Nikon concepisce in Giappone e poi realizza in Cina. Stesso discorso di
prima. Macchine ed operatori sono stati impiantati e formati da Nikon.
Le sapiente manine piccole di qualche cinesina sa accomodare con pi
dolcezza i delicati vetri, meglio di un panzone tedesco intriso di
--
--
passeggiare con i fendinebbia attaccati alle orecchie, c' una nebbia di
smog che la met basta, tre settimane da quelle parti possono essere
letali per un occidentale. A prescindere, le major come apple e nikon
producono in Cina perch in manodopera spendono un quarto di quello che
spenderebbero in patria, risparmio feroce allo stato puro, punto. Se ne
strafottono degli operai ridotti in semi schiavit (chi segue la cronaca
sa che i suicidi sono all'ordine del giorno) nella provincia di Shenzen
--
--
molto ospitali e rispettano le regole del gioco.
Punti di vista:
Uno dei tanti :
http://www.slowfood.it/scandali-pesticidi-...velena-la-cina/
fullerenium2
Feb 9 2017, 09:28 AM
QUOTE(sarogriso @ Feb 9 2017, 09:16 AM) *
--
--
QUOTE(sarogriso @ Feb 9 2017, 09:16 AM) *
Punti di vista:
Uno dei tanti :
http://www.slowfood.it/scandali-pesticidi-...velena-la-cina/
Cosa facevamo noi negli anni 70? Cosa facciamo oggi? Uguale a loro e
siamo uno stato pi piccolo e con meno abitanti. In CAMPANIA, in ABRUZZO
ed altrove, quanti scandali ci sono su falde acquifere inquinate da
--
--
La normativa ambientale sta cambiando. Ci sono norme che diventano
sempre pi severe e stringenti. Acquistano dall'Europa analizzatori per
controllare gli inquinanti. Fino a 2 anni fa non era cos. Oggi le cose
sono gi cambiate. Non vado in Cina per turismo ma per lavoro ed osservo
e parlo con gente del posto per capire.
Riguardo il 105 anche a me non va gi il prezzo visto il costo della
manodopera specie se poi un Sigma altrettanto valido costa meno della
--
--
a_deias
Feb 9 2017, 10:21 AM
Leggo diversi interventi piuttosto pragmatici.Certo una fabbrica in
Cina dovrebbe garantire gli stessi standard rispetto al Giappone,
magari
con personale Made in Japan a controllare il processo.
Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in
--
--
con personale Made in Japan a controllare il processo.
Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in
China sul fondello della agognata D5 o su un 24-70 ....
Se non erro il 105mm l'unico f1.4 Made in China insieme al 50mm .....
Perch?
Potrei forse accettarlo,e sottolineo forse, se il prezzo fosse stato
d'attacco per un obiettivo come questo, tipo 1200 euro ....
--
--
solo le ultra economiche quando Nikon ha spostato la produzione in
Thailandia pure della D810 ....
Evidentemente se vendono di pi sono pi bravi, fanno grandi numeri e non
hanno bisogno di andare in Cina per recuperare profitti.
Canon ha la sua ottica base che eccellente, il 24-70, senza profusione
inutile di metallo e dal giusto ingombro e peso ....
Nikon cosa fa? Rinnova il 24-70 rendendolo pi pesante e
--
--
Feb 9 2017, 10:33 AM
QUOTE(a_deias @ Feb 9 2017, 10:21 AM) *
Leggo diversi interventi piuttosto pragmatici.Certo una fabbrica in
Cina dovrebbe garantire gli stessi standard rispetto al Giappone,
magari
con personale Made in Japan a controllare il processo.
Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in
--
--
con personale Made in Japan a controllare il processo.
Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in
China sul fondello della agognata D5 o su un 24-70 ....
Se non erro il 105mm l'unico f1.4 Made in China insieme al 50mm .....
Perch?
Potrei forse accettarlo,e sottolineo forse, se il prezzo fosse stato
d'attacco per un obiettivo come questo, tipo 1200 euro ....
--
--
solo le ultra economiche quando Nikon ha spostato la produzione in
Thailandia pure della D810 ....
Evidentemente se vendono di pi sono pi bravi, fanno grandi numeri e non
hanno bisogno di andare in Cina per recuperare profitti.
Canon ha la sua ottica base che eccellente, il 24-70, senza profusione
inutile di metallo e dal giusto ingombro e peso ....
Nikon cosa fa? Rinnova il 24-70 rendendolo pi pesante e
--
--
Feb 10 2017, 10:00 AM
QUOTE(a_deias @ Feb 9 2017, 10:21 AM) *
Leggo diversi interventi piuttosto pragmatici.Certo una fabbrica in
Cina dovrebbe garantire gli stessi standard rispetto al Giappone,
magari
con personale Made in Japan a controllare il processo.
Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in
--
--
con personale Made in Japan a controllare il processo.
Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in
China sul fondello della agognata D5 o su un 24-70 ....
Non questo il punto. Fabbricare in Cina non implica automaticamente che
sia una ciofeca. Come mi aveva detto una volta un ragazzo uiguro, in
--
sia una ciofeca. Come mi aveva detto una volta un ragazzo uiguro, in
Cina le cose di qualit alta se le prende il governo, quelle di qualit
medio alta ve le prendete voi laowei (=occidentali), quelle di qualit
medio bassa se le prendono i cinesi e quelle di qualit bassa se le
prendono uiguri, tibetani, mongoli e minoranze varie.
--
--
medio alta ve le prendete voi laowei (=occidentali), quelle di qualit
medio bassa se le prendono i cinesi e quelle di qualit bassa se le
prendono uiguri, tibetani, mongoli e minoranze varie.
Ci sono un sacco di cose fatte in Cina che vanno benissimo e altre che
sono delle schifezze (cosa molto pi probabile se la produzione stata
--
sono delle schifezze (cosa molto pi probabile se la produzione stata
spostata in Cina di punto e in bianco solo allo scopo di abbassare i
costi di produzione). Il fatto che se hai una lente, il 105 DC,
fabbricato in Giappone e con una meccanica pi complessa venduto a tot e
--
costi di produzione). Il fatto che se hai una lente, il 105 DC,
fabbricato in Giappone e con una meccanica pi complessa venduto a tot e
poi hai un altro obiettivo, fatto in Cina a costi minori con una
meccanica meno complessa e venduto a 2x tot, allora qualche dubbio
viene.
Cobaltatore
--
--
viene.
Cobaltatore
Feb 10 2017, 11:40 AM
All'atto pratico made in China o Japan non dovrebbe fare differenza.
Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come
d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio
attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare
--
--
Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come
d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio
attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare
la costruzione in Cina), viene da pensare che la riduzione costi possa
essere anche sui materiali.
Del resto una Ferrari o una Lamborghini costruita in Polonia o in
Brasile, suonerebbe sinistramente male, ecco quella la sensazione.
--
--
t_raffaele
Feb 10 2017, 12:58 PM
QUOTE(Cobaltatore @ Feb 10 2017, 11:40 AM) *
All'atto pratico made in China o Japan non dovrebbe fare differenza.
Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come
d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio
attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare
--
--
Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come
d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio
attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare
la costruzione in Cina), viene da pensare che la riduzione costi possa
essere anche sui materiali.
Del resto una Ferrari o una Lamborghini costruita in Polonia o in
Brasile, suonerebbe sinistramente male, ecco quella la sensazione.
--
--
robermaga
Feb 10 2017, 01:33 PM
QUOTE(Cobaltatore @ Feb 10 2017, 11:40 AM) *
All'atto pratico made in China o Japan non dovrebbe fare differenza.
Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come
d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio
attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare
--
--
Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come
d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio
attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare
la costruzione in Cina), viene da pensare che la riduzione costi possa
essere anche sui materiali.
Del resto una Ferrari o una Lamborghini costruita in Polonia o in
Brasile, suonerebbe sinistramente male, ecco quella la sensazione.
--
--
campionato.
Il problema che l'ottica in questione costa veramente troppo, anche se
da quello che si legge e si vede, sembra straordinaria. Sicuramente la
produzione in Cina risponde all'esigenza di risparmio sulla mano
d'opera, esigenza dovuta al fatto che Nikon , ed inutile negarlo,
un'azienda in crisi. Ma non penso a un risparmio sui materiali anzi,
una maggior leggerezza rispetto ad esempio ai Sigma Art, che hanno dei
--
--
questi.
In fondo non si vedono differenze nei materiali fra la D800 (Giappone)
e la 810 (Thailandia) cosi come fra i 105 micro dei quali esistono 2
versioni, una Made in China e una Made in Japan.
Roberto
lupaccio58
Feb 10 2017, 02:33 PM
--
--
indipendentemente dal luogo di produzione per una esigenza di risparmio
pure sui materiali. Se cos questo esula dal paese di produzione poich
credo che se polimero di qualit X viene scelto, che sia prodotto in
Cina o Giappone questo non faccia differenza. Ne testimonia il fatto
che la Apple produca in Cina tablet e smart.
Probabilmente il brand che abbiamo scelto e che amiamo o comunque che
consideriamo migliore, versa e non da ora in un periodo che non si pu
definire aureo. Lo pu dire bene chi come me ha cominciato a scattare
* Forum
* Albums
Home / Forum / Società / In tema "natale" il made in china è ormai in
tutti i settori...polemica
--
tutti i settori...polemica
In tema "natale" il made in china è ormai in tutti i settori...polemica
Augusta23474121
28 dicembre 2005 alle 14:20
--
--
28 dicembre 2005 alle 14:20
prendo spunto da un post, di un altro forum, che parla dei giochi
prodotti in cina, che hanno invaso i negozi e i supermercati italiani,
e che sono poco sicuri, per polemizzare sul fenomeno made in China, ma
quando si deciderà il governo italiano a mettere un limite alle
--
quando si deciderà il governo italiano a mettere un limite alle
impoertazioni, per i vari settori, dei prodotti made in China?, ormai è
risaputo che la disoccupazione è aumentata, anche a causa di questo
fenomeno, ormai anche benetton, sisley, e altre marche del settore
abbigliamento, e chicco per il settore giochi, e tutti gli altri
--
--
risaputo che la disoccupazione è aumentata, anche a causa di questo
fenomeno, ormai anche benetton, sisley, e altre marche del settore
abbigliamento, e chicco per il settore giochi, e tutti gli altri
settori, vendono prodotti "made in cina", e l'industria Italiana andrà
pian pianino a scomparire, per non parlare del fatto che, nonostante le
--
pian pianino a scomparire, per non parlare del fatto che, nonostante le
marche conosciute fabrichino i prodotti in cina, (e quindi manodopera a
bassissimo prezzo, venda poi i prodotti in Italia a prezzi alti,
facendoci pagare solo ed esclusivamente la marca, andando in giro per i
negozi ho notato inoltre che i negozi cinesi, vendono capi "made in
--
--
Non sei per niente daccordo con me! In Economia sono completamente zero
ti ringrazio quindi per avermi fatto una bella lezione su dazi, e
protezionismo, mi rendo conto inoltre che litalia, come produttore,
ormai non è in grado di competere con la grande Cina, e questo sempre
per colpa nostra, ma dal basso della mia ignoranza permettimi di
preoccuparmi un pochino, siamo completamente dipendenti da lei, mi dici
--
per colpa nostra, ma dal basso della mia ignoranza permettimi di
preoccuparmi un pochino, siamo completamente dipendenti da lei, mi dici
come andrebbe a finire se la Cina si dovesse rifiutare di produrre per
noi? Potrebbe un giorno o laltro approfittare del fatto che, noi ormai
pendiamo dalle loro.mani, o meglio dalle mani dei milioni di Cinesi,
stacanovisti che lavorano per una miseria? , il mio ragionamento è
--
--
più per cuore che per altro ahaha
Comunque, la questione è molto più complessa
Tu mi parli di economia in crisi e poi mi dici di aziende che vanno a
produrre in cina. Ebbene...i redditi di queste aziende che hanno SEDE
IN ITALIA..in quale conteggio del PIL vanno inserite? eheh
Oltre a questa piccola precisazione..mi spiace, ma l'economia funziona
così...efficienza ed efficacia.
--
--
profitti?
Evidentemente, se non siamo in grado di puntare sui costi
bassissimi..dobbiamo puntare su altro.
P.S. tutti parlano dell'incubo CINA per l'economia...ma io vedo un
altro incubo mooooltooo più vicino per le aziende produttrici in
italia...ossia...la distribuzione commerciale...ehehehe
--
--
più per cuore che per altro ahaha
Comunque, la questione è molto più complessa
Tu mi parli di economia in crisi e poi mi dici di aziende che vanno a
produrre in cina. Ebbene...i redditi di queste aziende che hanno SEDE
IN ITALIA..in quale conteggio del PIL vanno inserite? eheh
Oltre a questa piccola precisazione..mi spiace, ma l'economia funziona
così...efficienza ed efficacia.
--
--
profitti?
Evidentemente, se non siamo in grado di puntare sui costi
bassissimi..dobbiamo puntare su altro.
P.S. tutti parlano dell'incubo CINA per l'economia...ma io vedo un
altro incubo mooooltooo più vicino per le aziende produttrici in
italia...ossia...la distribuzione commerciale...ehehehe
--
--
Denis60525512
29 dicembre 2005 alle 2:41
La cina è vicina, anzi vicinissima
Il governo italiano è parte della comunità europea e pochi giorni fa
--
Il governo italiano è parte della comunità europea e pochi giorni fa
Silvio Berlusconi ha buttato sul lavoro europeo l'idea che la cina
possa esportare in europa in ragione di quanto l'europa esporta in
--
possa esportare in europa in ragione di quanto l'europa esporta in
cina.
Io acquisto in cina e i prodotti cinesi son sempre più sofisticati e
chi pensa siano solo di bassa tecnologia prende lucciole per lanterne.
Se l'europa non fa qualcosa (come italia sarebbe un suicidio... i
cinesi ci bloccherebbero le già poche esportazioni e buonanotte al
--
--
secchio) entro breve tempo noi italiani potremo contare forse sul
turismo e sui servizi.
Le aziende manifatturiere spariranno.
Ma se chiedi a Prodi e non solo a Prodi ti dice che la cina è una
grandissima opportunità e quando Tremonti dice che Prodi fa il
rappresentante cinese in italia, viene deriso.
E di Prodi in europa, purtroppo, ce n'è più d'uno, tutta gente che non
--
--
29 dicembre 2005 alle 14:16
In risposta a Denis60525512
La cina è vicina, anzi vicinissima
Il governo italiano è parte della comunità europea e pochi giorni fa
--
Il governo italiano è parte della comunità europea e pochi giorni fa
Silvio Berlusconi ha buttato sul lavoro europeo l'idea che la cina
possa esportare in europa in ragione di quanto l'europa esporta in
--
possa esportare in europa in ragione di quanto l'europa esporta in
cina.
Io acquisto in cina e i prodotti cinesi son sempre più sofisticati e
chi pensa siano solo di bassa tecnologia prende lucciole per lanterne.
Se l'europa non fa qualcosa (come italia sarebbe un suicidio... i
cinesi ci bloccherebbero le già poche esportazioni e buonanotte al
--
--
secchio) entro breve tempo noi italiani potremo contare forse sul
turismo e sui servizi.
Le aziende manifatturiere spariranno.
Ma se chiedi a Prodi e non solo a Prodi ti dice che la cina è una
grandissima opportunità e quando Tremonti dice che Prodi fa il
rappresentante cinese in italia, viene deriso.
E di Prodi in europa, purtroppo, ce n'è più d'uno, tutta gente che non
REGISTRAZIONE Dal Sito 1 Dal Sito 2 Dal Sito 3 Dal Sito 4 Dal Sito 5
aiuto ps3 made in china
Discussione in 'Ps3 Hardware Generale' iniziata da thailand83, 9
Novembre 2008.
--
--
ps3da 40 o 60 giga che sono made in jap quindi assemblate in
giappone ma quelle da 80 che dovrebbero anche montare il nuovo
lettore esente dalle vecchie problematiche sono tutte versione jap
ma made in china quindi fabbricate in cina....ora ho sentito dire
che in tutti i modi al giorno doggi tutto ormai viene fabbricato in
--
che in tutti i modi al giorno doggi tutto ormai viene fabbricato in
cina per ridurre i costi... ma vorrei sapere da qualcuno di voi che
sicuramente ha piu esperienza di me se conviene comprarla anche se
--
sicuramente ha piu esperienza di me se conviene comprarla anche se
made in china o e meglio perdere tanto tempo per trovarne una made
in jap....
potrebbe sembrare un problema stupido ma ce anche gente che sostiene
--
in jap....
potrebbe sembrare un problema stupido ma ce anche gente che sostiene
che il processo di assemblamenteo che si fa in cina e molto meno
affidable di quello giaponese... ma poi vai a sapere queale e la
verta.... con l occasione vorrrei chiedere a voi che siete in italia
di controllare se vi e possile da dove vengono le vostre ps3...
--
--
Località:
Venezia
.....la mia PS3 40Gb .. sul retro sta scritto ''made in cina'' ...ha
quasi un anno di vita e finno adesso non ho avuto nessun problema :)
Dreamworx, 9 Novembre 2008
#2
--
--
Dreamworx ha scritto: ↑
.....la mia PS3 40Gb .. sul retro sta scritto ''made in cina'' ...ha
quasi un anno di vita e finno adesso non ho avuto nessun problema :)
Clicca per allargare...
--
--
ciao e grazie mille per la tua risposta :)
buono a sapersi!!! io 2 anni fa comprai una ps2 slim sempre in
tailandia in quel caso il negoziante aveva 2 modelli 1 made in jab
130 euro e laltro made in china 100 euro..
lui mi disse che con la cansole cinese avrei potuto incontrare
qualche problema a leggere alcune copie mentre con la giaponese non
avrei avuto nessun problema... ma la cosa piu strana e che
--
--
Punteggio:
36
pure la mia nuova ps3 rigenerata è made in china ( così come quella
vecchia che dopo 10 mesi gli si è rotto il lettore blu-ray).
--
vecchia che dopo 10 mesi gli si è rotto il lettore blu-ray).
Comunque made in china o made in japan è la stessa cosa fidati, non
farti inutili seghe mentali. I lettori bluray nuovi li dovrebbero
montare pure sulle ultime 40gb oltre che sulle 80. Il problema più
comune è infatti il guasto del vecchio modello di lettore bluray,
--
--
Clicca per allargare...
Fra 40gb e 80gb non vedo nessuna differenza in favore della 40gb.
l'unica differenza è la nand che a noi poco interessa.
P.S. La mia 60gb è stata costruita in cina
rewrew, 9 Novembre 2008
#6
7. Evil_Sephiroth
--
--
Punteggio:
16
guardate che non sempre made in china vuol dire fatto male eh, non
tutte le azinede lavorano allo stesso livello, non è che la fabbrica
che pruduce i giochini che si vedono al mercato per 1 euro sia la
stessa a cui si affida la sony, quindi tranquillo che vai comunque
--
--
kennuz
Io ho una 60gb che il 20 dicembre fa 1 anno...a parte 2o3 freeze
nessun tipo di porblema...a dietro sta scritto MADE IN CHINA....
:asd: :asd: . Mi dvevo ritenere fortunato che non è usccesso niente
per mo??? :O
kennuz, 9 Novembre 2008
--
--
Località:
A casa mia.
non sapevo che ci fossero ps3 made in china.
La mia 60 è made in japan.
--
La mia 60 è made in japan.
non sò (mia sensazione) ma le cose fatte in Cina mi sembrano meno
affidabili.
giuseppe.distefano2, 10 Novembre 2008
#14
--
--
Località:
Nino...per sempre nel mio cuore..addio amico!
la mia PS3 60Gb e' MADE IN CHINA.....nn mi pronuncio sull'
affidabilita' perke' sono molto scaramantico :D
ramone901, 10 Novembre 2008
#15
--
--
La mia prima PS3 (che si è rotta dopo una settimana esatta) era made
in china.
La mia seconda PS3 (che funziona perfettamente da un anno circa) è
sempre made in china :p
hummerstyle, 10 Novembre 2008
#16
17. TRIP3
Precedente Argomenti Recenti Attiva versione KB Download Discussione
Versione Stampabile Segnala via email Successivo
Chitarre Made In China
Nuova Discussione Rispondi alla Discussione Pagina 1 di 1
--
--
Nuova Discussione Rispondi alla Discussione Pagina 1 di 1
Cerca in questo argo Cerca
Chitarre Made In China
Autore Messaggio
Offline Chaos Uomo
Membri Attivi
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Chitarre Made In China
Premetto non ho mai voluto prendere in mano una chitarra, suono da
sempre il basso....
--
--
in un negozio ho trovato una SG della epiphone a 150 euro, nera, molto
bella... la provo e mi dico "vabbe per 150 ero vomitare proprio non fa,
vorrei un suono di questo tipo in fondo, magari con un pedale
migliora..."... la rigiro e noto un "made in china" che mi fa
rabbrividire....
che fareste??? per me si scassa subito....
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
pregiudizio insensato.
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
--
Ho visto vari strumenti made in China e direi che non sono fatti male
anzi,abbiamo molti pregiudizzi che con il tempo passeranno come per
altre nazioni che ora vanno per la maggiore,vedi Japan,Corea,Mexico
ecc.
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
beh si sa che gli standard qualitativi non sono sempre eccezionali...
si riflette anche a livello strumenti musicali questo discorso????
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
Si sa da parte di chi?
Varr? quello che costa. L'hai provata? Ti piace?
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
Chaos,
Guarda che gli standard non li fa mica il paese di produzione, ma la
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
In base a questo tuo discorso tutte le aziende dovrebbero chiudere.
A parte il fatto che per 200 euro ? ormai ovvio che la produzione
--
--
dev'essere per forza orientale, e poi in rapporto qualit?/prezzo paghi
quello che hai (rispetto alle fascie pi? alte), anche se ci sono
strumenti fatti in oriente che sono di ottimo livello.
Ci dovremo abituare a leggere un p? ovunque Made in China, se consideri
che anche marche gloriose come per esempio Vox, Ampeg, Ashdown e
compagnia bella producono l? c'? da aspettarsi di tutto.
Ci? non vuol dire che tutto si rompe subito, ci sono testate cinesi che
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
--
dei miei 6 bassi almeno 3 sono stati costruiti in Cina e Indonesia,
uno dei quali ? il celeberrimo Squier Jazz Fretless Vintage etc etc....
suonano tutti e per quello che li ho pagati vanno pi? che bene...
del resto i Rockbass da dove arrivano?
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
Lascia perdere da dove arriva.
Valuta
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
Darsti ha scritto:
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
Il mio vecchio Peavey made in Korea dopo 14 anni ? ancora in ottime
condizioni. Penso che vista la qualit? (ora non ? che suoni come il mio
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
a me ? piaciuta confrontando altre chitarre dello stesso prezzo (a
parte le ibanez che non mi piacciono esteticamente, e conta people,
--
--
a me ? piaciuta confrontando altre chitarre dello stesso prezzo (a
parte le ibanez che non mi piacciono esteticamente, e conta people,
voglio uno sguardo soddisfatto sul mio strumento)
ma, qualcuno ce l'ha una epiphone made in china?????
Ma premetto che non sono abituato ne pratico di chitarre magari prendo
una cagata senza saperlo
voglio fare chitarra epiphone sg + ampli fender che me la renda
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
Chaos, peraltro il CS-2 ? un pedale per chitarra...
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
Tutto vero.
Oltretutto vorrei farvi notare una cosa...
--
--
Tutto vero.
Oltretutto vorrei farvi notare una cosa...
Gran parte del cosiddetto "Made in Japan" o "Made in Korea", ? in
realt? merce realizzata in Cina da societ? dei rispettivi paesi.
Lo so per esperienza diretta per quello che riguarda il mio settore
(abbigliamento) ma anche per altri prodotti (ho visto personalmente in
--
Lo so per esperienza diretta per quello che riguarda il mio settore
(abbigliamento) ma anche per altri prodotti (ho visto personalmente in
Cina la fabbrica di condizionatori di un noto marchio Coreano).
La merce viene completamente realizzata in Cina, poi se ne va in Corea
o in Giappone dove subisce minimi interventi (controllo qualit?,
packaging, etc..).
Il processo produttivo viene comunque realizzato con la supervisione di
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
Comprai circa tre anni e mezzo fa una chitarra acustica Ibanez per meno
--
Comprai circa tre anni e mezzo fa una chitarra acustica Ibanez per meno
di ?200 made in Cina, ? una chitarra favolosa per quello che l'ho
pagata, esiste tutt'ora e spero che possa suonare ancora per tanto
--
pagata, esiste tutt'ora e spero che possa suonare ancora per tanto
tempo. Fidati, il made in Cina sar? una realt? sempre pi? presente
nelle nostre vite, basta guardarsi intorno. Se la chitarra che hai
preso suona bene e ti piace il resto conta poco
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
LucaG ha scritto:
--
--
LucaG ha scritto:
La merce viene completamente realizzata in Cina, poi se ne va in Corea
o in Giappone dove subisce minimi interventi (controllo qualit?,
packaging, etc..).
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
Claudio Cardia ha scritto:
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
x la cronaca alla fine ho preso una estwood made in USA ad un ottimo
prezzo e mi piace anche molto in generale, era in ballottaggio con una
--
--
x la cronaca alla fine ho preso una estwood made in USA ad un ottimo
prezzo e mi piace anche molto in generale, era in ballottaggio con una
telecaster blade (dicono che sono favolose) ma costava un p? di +...
la diavoletto epiphone made in cina la comprerei lo stesso 150 ?
davvero un gran prezzo, ma vabbe so bassista!
Io uso: solo il plettro
--
--
Rispondi Citando Download Messaggio
Messaggio Re: Chitarre Made In China
OMR, Ti garantisco che l'abbigliamento "Made in Korea" e al 100%
--
OMR, Ti garantisco che l'abbigliamento "Made in Korea" e al 100%
realizzato in Cina. I container arrivano in Korea e ripartono da li.
Se poi su altri articoli ? diverso me ne sto zitto.
Io uso: plettro e dita
Forum di AV Magazine > Home Theater & Audio multicanale > Diffusori ed
altoparlanti MCH > Chi non è "made in China"?
__________________________________________________________________
PDA
--
--
PDA
Visualizza Versione Completa : Chi non è "made in China"?
__________________________________________________________________
Akassios
--
--
andrea.illegal
17-02-2011, 21:13
ciao! anche le b&w dm 600 sono made in china! :( uffi
__________________________________________________________________
antonio leone
--
--
zaragos
17-02-2011, 22:17
Le mie Mordaunt Short serie Mezzo sono made in England
....molte aziende producono in cina,poi magari mettono anche solo
l'ultima vite in europa ,e ci mettono la scritta made in
.....diversamente dalla realtà,
--
l'ultima vite in europa ,e ci mettono la scritta made in
.....diversamente dalla realtà,
ormai tutto è fatto in cina....
purtroppo
__________________________________________________________________
--
--
markko8
18-02-2011, 08:52
B&W CM i cabinet sono fatti in Cina, mentre i driver dovrebbero essere
fatti in Inghilterra, ma non sono sicuro.
--
fatti in Inghilterra, ma non sono sicuro.
Cabasse cabinet in Cina, driver in Francia.
__________________________________________________________________
greco
--
--
Akassios
18-02-2011, 10:10
E' assolutamente falso che tutti producono in Cina. Ripeto: Canton,
System Audio, Cambridge e Mordaunt Short hanno la fabbrica e la sede
dell'azienda nel paese di origine e non hanno alcuno stabilimento in
estremo oriente. Boston Acoustics ha la progettazione in Usa, ma tutta
--
--
chiedo perché è pazzesco pagare prezzi al top sapendo che loro hanno
ridotto di tre quarti le spese. Tra l'altro ho avuto una pessima
esperienza personale: per lavoro ho dovuto acquistare un partita di 20
cuffie microfoniche AKG HSC 171 (ormai AKG è made in China) e - al di
là dei mostruosi tempi di attesa - alcune ci sono arrivate senza cavi!
--
là dei mostruosi tempi di attesa - alcune ci sono arrivate senza cavi!
Non vi dico cosa abbiamo dovuto fare per farli arrivare dalla Cina...
Altre case che producono in Europa o negli Usa?
Grazieeeeeeeeeeeee!!
__________________________________________________________________
--
--
antonio leone
18-02-2011, 11:19
in Cina, le grandi aziende, quelle vere, ci vanno con le proprie
strutture in primis per penetrare nei mercati emergenti dove ci sono
2,5 miliardi di potenziali consumatori contro 500 milioni di potenziali
esauriti negli acquisti visto che hanno un pò tutti tutto
--
--
dedicato agli speaker e che nella mia domanda parlavo di diffusori? A
volte basta leggere con attenzione prima di essere scortese con gli
altri utenti del forum. I diffusori Cambridge (S-Series per capirci)
non sono prodotti in oriente. Non è vero che tutti producono in Cina.
__________________________________________________________________
Akassios
--
--
E' possibile tornare alla domanda iniziale ed evitare off-topic? Sapete
oltre ai marchi che ho segnalato chi produce diffusori in Europa? B&W
produce interamente in UK sia la serie Nautilus che la serie 800. Tutte
le altre sono progettate in UK, ma prodotte in Cina. Il fatto che le
serie più prestigiose vengano prodotte in Europa dovrebbe far
riflettere...
__________________________________________________________________
--
--
grezzo72
18-02-2011, 12:35
quoto Antonio Leone! produrre in cina non è necessariamente sinonimo di
cattiva qualità.....sui costi potremmo stare qui a parlare all'infinito
ma senza vedere i bilanci di queste società non si può capire il perchè
di questa scelta!;)
--
--
antonio leone
18-02-2011, 12:54
questo . I diffusori Cambridge (S-Series per capirci) non sono prodotti
in oriente. Non è vero che tutti producono in Cina.
il sub....per esempio....è made in China....tanto per citarne un altro
a volo
Comunque dietro ai diffusori c'è scritto Designed in England e non
manufactured il chè la dice già ababstanza lunga.......poi non è
--
--
Akassios
18-02-2011, 14:10
il sub....per esempio....è made in China....tanto per citarne un altro
a volo
Comunque dietro ai diffusori c'è scritto Designed in England e non
manufactured il chè la dice già ababstanza lunga.......poi non è
--
--
Ancora? Sto parlando di diffusori! Il sub non mi interessa. Ripeto, la
S-series non è prodotta in oriente. E che vuol dire che non è
un'azienda di diffusori? Nel mio topic chiedo se c'è qualcuno che
conosce aziende che producono diffusori NON made in China semplicemente
perché non mi va di pagare prezzi europei a chi produce a basso costo e
a bassa qualità (altrimenti non si spiega perché i prodotti di alta
qualità continuano a produrli in Europa come fa B&W). Senza poi
--
--
a bassa qualità (altrimenti non si spiega perché i prodotti di alta
qualità continuano a produrli in Europa come fa B&W). Senza poi
ragionare delle garanzie sociali che ha chi produce in Uk rispetto a
chi produce in Cina, ma questo è off-topic. Possiamo ritornare
all'argomento? Grazie.
__________________________________________________________________
--
--
Ancora? Sto parlando di diffusori! Il sub non mi interessa. Ripeto, la
S-series non è prodotta in oriente. E che vuol dire che non è
un'azienda di diffusori? Nel mio topic chiedo se c'è qualcuno che
conosce aziende che producono diffusori NON made in China
sub = diffusore.
comunque se esiste ancora un'azienda che produce nel ''paese di
origine'' usa comunque al 99 % componenti che provengono da paesi dove
--
--
nano70
19-02-2011, 11:04
E' assolutamente falso che tutti producono in Cina. Ripeto: Cambridge
hanno la fabbrica e la sede dell'azienda nel paese di origine e non
hanno alcuno stabilimento in estremo oriente.
--
hanno la fabbrica e la sede dell'azienda nel paese di origine e non
hanno alcuno stabilimento in estremo oriente.
Mi spiace ma Cambridge produce in Cina. Così come Arcam, Nad, Rotel,
Kef, B&W. Exposure è 100% inglese, Dali, Dynaudio e System Audio sono
100% danesi, Focal è 100% francese, Linn 100% scozzese, Totem 100%
canadese. Anche i marchi nostrani sono 100% italiani come Sonus Faber o
--
--
100% danesi, Focal è 100% francese, Linn 100% scozzese, Totem 100%
canadese. Anche i marchi nostrani sono 100% italiani come Sonus Faber o
Chario per fare un paio di nomi. Quello che mi ha fatto scendere un pò
la catena è Krell che ha iniziato a fare qualcosa in Cina (roba da
matti!!!). :(
__________________________________________________________________
--
--
Sub=basso, non diffusore. In questo topic vorrei che si parlasse di
casse, grazie.
Quindi zaragos mi stai dicendo che il cabinet in legno della 800 Series
Bowers & Wilkins viene dalla Cina? Accidenti...
__________________________________________________________________
zaragos
--
--
zaragos
19-02-2011, 13:26
Quindi zaragos mi stai dicendo che il cabinet in legno della 800 Series
Bowers & Wilkins viene dalla Cina? Accidenti...
:what: io ti ho detto questo? :confused:
io ho solo detto che funziona così ...magari arriva tutto dalla
--
:what: io ti ho detto questo? :confused:
io ho solo detto che funziona così ...magari arriva tutto dalla
cina,poi le assemblano li..chi lo può sapere? nell'abbigliamento
funziona così..i marchi più prestigiosi , quelli che si fanno pagare
una camicia + di 1000 con la scritta made in italy,di italiano hanno
solo l'ultimo bottone,e questo telo posso garantire !visto che ci sono
--
--
dell'origine dei singoli componenti (dite che vi rispondono? E se vi
rispondono saranno forse non bugie, ma verità con riserve mentali? :D).
Detto tutto questo, vengo al nocciolo della questione: il diffusore è
"costruito" in Cina, bene, è allora?
Non è che quando lo collego tutti i brani escono automaticamente
cantati in cinese, no, rimangono gli stessi incisi sul CD/DVD/Vinile,
non cambia nulla.
--
--
pieni di paccottaglia che ormai si trovano sempre più frequentemente
nelle città (e dove compro regolarmente le lampadine per la mia auto,
durano esattamente come le "originali" e costano un terzo).
Il fatto che sia costruito in Cina non significa che un oggetto sia
automaticamente scadente, privo di qualità, di durata limitata e,
magari, anche pericoloso.
Ci sono anche questi prodotti, ci sono gli orologi da 2 EUR pila di
--
--
Ci sono anche questi prodotti, ci sono gli orologi da 2 EUR pila di
ricambio compresa, ma ci sono ampli di classe elevata, così come altri
prodotti.
Se una ditta di gran nome fa realizzare, su proprio progetto, in Cina
lo fa solo per risparmiare, ma non sulla qualità, ne va del suo buon
nome.
Per non parlare del fatto che ci sono ditte, grosse ditte, cinesi
--
--
anche Apple faccia costruire qua e là (una CPU prodotta in Malesia, ma
scherziamo? La voglio fatta in USA).
Per non parlare della Corea (che orrore, un TV coreano! :D).
Ripeto: è fatto in Cina? Bene, l'ìmportante è che sia fatto bene.
Non è che se un prodotto è costruito in Inghilterra, Italia, Francia è
sicuramente fatto meglio, ci sono tanti prodotti italiani, anche nel
nostro settore, che non comprerei neanche a prezzo scontatissimo.
--
--
Ultima cosa, ma forse la più importante: io, se devo scegliere un
diffusore (o un qualsiasi altro componente A/V) lo ascolto, non vado a
leggere la targhetta, non metto come primo parametro nella scelta che
sia fatto "non in Cina", poichè la cosa non ha alcuna influenza sul
risultato finale.
Ciao
__________________________________________________________________
--
--
orientale ma l'assemblaggio e la costruzione del diffusore è in mano
alla "coral electronic di Rivoli" ma
si parla pur sempre di made in Italy
guarda che anche le IL sono al 100% Made in China. un paio di anni fa
vi fu anche un bella recensione su AF Digitale della linea completa
serie TESI, sub woofer compreso dove fu messo in evidenza anche questo
particolare.
--
--
19-02-2011, 15:43
Concordo con quanto scrive Nordata, discussione abbastanza surreale
:eek:
Il mio Sunfire è assemblato in Cina che faccio lo butto ? :D
__________________________________________________________________
Akassios
--
--
19-02-2011, 15:54
:what: io ti ho detto questo? :confused:
io ho solo detto che funziona così ...magari arriva tutto dalla
cina,poi le assemblano li..chi lo può sapere? nell'abbigliamento
funziona così..i marchi più prestigiosi , quelli che si fanno pagare
una camicia + di 1000 con la scritta made in italy,di italiano hanno
solo l'ultimo bottone,e questo telo posso garantire !visto che ci sono
--
--
un'azienda che produce nel ''paese di origine'' usa comunque al 99 %
componenti che provengono da paesi dove la manodopera costa meno".
Quindi mi stai dicendo che il cabinet in legno (cioè ben più dell'1% di
un diffusore) della 800 Series di B&W è fatto in Cina? Peccato che il
collega che si occupa di P.R. e marketing della B&W mi abbia appena
scritto che le Nautilus e le 800 Series sono INTERAMENTE prodotte a
Worthing, nel West Sussex. Mi chiedo (e vado anch'io off-topic, ma
--
--
scritto che le Nautilus e le 800 Series sono INTERAMENTE prodotte a
Worthing, nel West Sussex. Mi chiedo (e vado anch'io off-topic, ma
sembra sia una moda in questo forum), come mai il top di gamma viene
prodotto qui e il resto in Cina? Non sarà mica che il livello di
qualità di qui sia superiore a quello cinese? Naaaaaaaaaaaaaaaa!!!
Amico mio, lavoro da 10 anni nella moda. E' pieno di aziende che
producono in Italia, come è pieno di aziende che non lo fanno. Ora i
--
--
19-02-2011, 15:56
Concordo con quanto scrive Nordata, discussione abbastanza surreale
:eek:
Il mio Sunfire è assemblato in Cina che faccio lo butto ? :D
Fai quello che vuoi, onestamente non mi interessa. Il topic fa una
domanda precisa, se ti va puoi rispondere alla domanda posta nel topic,
altrimenti puoi ignorare e passare avanti. Nessuno sta dando giudizi su
--
--
kaneda4
19-02-2011, 16:06
Mah... a me sembra di aver dato il mio contributo dicendoti che il mio
Sunfire è assemblato in Cina, vai per esclusione ed otterrai comunque
il risultato da te chiesto, pertanto non mi sembra di essere OFF TOPIC
:D
Continuo a ritenere sterile la discussione per quanto detto da molti e
--
--
Akassios
19-02-2011, 16:17
Mah... a me sembra di aver dato il mio contributo dicendoti che il mio
Sunfire è assemblato in Cina, vai per esclusione ed otterrai comunque
il risultato da te chiesto, pertanto non mi sembra di essere OFF TOPIC
:D
Continuo a ritenere sterile la discussione per quanto detto da molti e
--
--
diranno tutto sui loro prodotti, come ho già fatto con molti. Ti
rispondono entro 12 ore e sono sincerissimi.
Un consiglio: magari potresti aprire un topic del tipo: "Perché
chiedersi se le casse sono prodotte in Cina? Tanto è uguale.". Giuro
che se lo farai, non verrò ad ammorbarti con le mie noiose, sterili,
surreali, minoritarie, irrilevanti opinioni contrarie. ;)
__________________________________________________________________
--
--
tsq1to
19-02-2011, 18:42
...
Ripeto: è fatto in Cina? Bene, l'ìmportante è che sia fatto bene...
Non è che se un prodotto è costruito in Inghilterra, Italia, Francia è
sicuramente fatto meglio,....
Verissimo, purtroppo per la nostra forza-lavoro.
--
--
Non è che se un prodotto è costruito in Inghilterra, Italia, Francia è
sicuramente fatto meglio,....
Verissimo, purtroppo per la nostra forza-lavoro.
Cina e poi India, Brasile e chissà quanti altri: Decathlon, Ikea, tutte
le multinazionali commerciali prosperano nel Mercato Globale.
Noi stessi cerchiamo sempre il prodotto con il miglior rapporto
qualità/prezzo, o no?
--
--
far rispettare le regole, non stabilire cosa io debba pensare. Senza
poi dimenticare la regola 2f della Netiquette che sicuramente
conoscerai molto meglio di me. Parlare di geopolitica applicata alla
Cina in un topic in cui si chiede solamente il nome di qualche casa che
produce diffusori in Europa o Usa è secondo me "divagare", anche se lo
fa un moderatore. Non credo che esso sia sopra le regole, o sbaglio?
Parlando di flame, come mai non sei intervenuto quando un utente mi ha
--
--
21-02-2011, 09:25
l'assemblaggio di un determinato componente avviene con mani cinesi o
irlandesi che ti cambia il suono ?
Anche se l'assemblaggio in cina non pregiudica la qualità del suono,
credo sia comunque importante capire dove vanno i nostri soldi per le
ragioni già elencate.
__________________________________________________________________
--
--
kaneda4
21-02-2011, 11:05
Si ma come detto prima, come fai a fare un elenco dei componenti
assemblati in Cina e non, potremmo parlare del solo ap made in Cina pur
avendo un diffusore completamente assemblato in Italia, il xover idem,
i componenti stessi dei xover...insomma è pura utopia...una fissazione
e basta. La stessa peerless adesso ha manodopera Cinese e chi conosce i
#alternate alternate
Abiti da sposa made in china - Forum Moda nozze Area Aziende
Matrimonio
* Le mie nozze
--
--
Topic
Abiti da sposa made in china
____________________
--
--
F
Sposa Novella Aprile 2017 Roma
Abiti da sposa made in china
FrancyAnto, il 26 Ottobre 2016 alle 13:03 Pubblicato in Moda nozze
11 Rispondi
--
--
Salve, volevo segnalare una cosa molto triste che avevo notato girando
per negozi che lavorano su grandi marchi importati. Ho notato che
parecchi modelli come Luna Novias o Just for you per citarne alcuni
sono Made in China. Considerando che la cifra da spendere è comunque
notevole, credo sia il caso di guardare con attenzione le etichette
degli abiti, anche se in alcuni negozi le commesse cercando di
ostacolare questa osservazione.
--
--
Sposa Master Agosto 2017 Cagliari
Veronica · Il 26 Ottobre 2016 alle 14:13
+ Segnala
Ormai quasi tutta l'industria tessile,come altre, è made in China
:/ purtroppo bisogna indagare sulla qualità effettiva del prodotto
:qualità delle stoffe,fattura dell'abito,ecc. Non sempre made in
Italy è sinonimo di qualità, ma sicuramente qui abbiamo molti più
--
--
lievi differenze personalmente opterei per quello che viene
realizzato qui, con la possibilità di poter scegliere tessuti e
quant'altro, piuttosto che prendersi un capo così come viene dalla
cina (e per il quale in alcuni negozi ti danno anche il tempo
massimo per ordinare perchè poi bisogna aspettare 3 mesi che il
capo arrivi in italia). Poi è questione di gusti. Suggerivo
soltanto di farci caso alle etichette e rapportare quello che si
--
--
Alessia · Il 26 Ottobre 2016 alle 13:28
+ Segnala
Infatti bisognerebbe andare a fondo per vedere la stoffa da dove
arriva.. ormai è tutto made in China. . [smiley_winking.png] io ci
ho fatto caso un giorno coj i vestiti di mia figlia... chicco
--
ho fatto caso un giorno coj i vestiti di mia figlia... chicco
prenatal oviesse. . Tutto made in China l Thailandia o via
dicendo.. il discorso deve essere più approfondito. . Poi se
preferisci andare da una sarta hai tutto il diritto di farlo
[smiley_shame.png]