con ogni probabilità i miei telefonini sono fatti in Cina, scopro ora che le mie scarpe vans authentic sono made in China, e chissà quanti altri prodotti di largo consumo... La mia sacca Nike, stavo guardando ora, Indonesia, va bene, non c'è la dittatura ma probabilmente si sfrutta la manodopera, sembra che il primo mondo non produca più nulla, -- -- __________________________________________________________________ è una parola... anch'io ero abbastanza orientato a evitare il made in china, ma diventa sempre più arduo perfino Alcatel, che consideravo una delle marche più affidabili, alla fine è diventata mezza cinese -- -- Citazione: Messaggio inviato da gijoe con ogni probabilità i miei telefonini sono fatti in Cina, scopro ora che le mie scarpe vans authentic sono made in China, e chissà quanti altri prodotti di largo consumo... La mia sacca Nike, stavo guardando ora, Indonesia, va bene, non c'è la dittatura ma probabilmente si sfrutta la manodopera, sembra che il primo mondo non produca più nulla, -- -- __________________________________________________________________ Il Made in Italy vero e puro non esiste più... ormai è tutta roba che fanno in Cina..... come si dice, la Cina è vicina.... __________________ Ogni giorno un esponente del PD si alza e sa di dover correre più -- -- Citazione: Messaggio inviato da xreader Il Made in Italy vero e puro non esiste più... ormai è tutta roba che fanno in Cina..... come si dice, la Cina è vicina.... veramente non è così. ci sono aziende che sono veramente made in italy, e non sono quei grandi marchi che troviamo sempre pubblicati in prima pagina. * Interviste Sostieni Difesa Online Contattaci Home Geopolitica Analisi “Made in China 2025” e Intelligenza Artifi... -- “Made in China 2025” e Intelligenza Artificiale: la Cina prepara la nuova rivoluzione industriale (di Antonio Vecchio) -- -- (di Antonio Vecchio) 23/08/18 È l’intelligenza artificiale (AI) il campo in cui la Cina sta preparando il suo futuro primato globale e nel quale sta maggiormente investendo risorse, umane e finanziarie. Il campo che, per dirla con le parole di Andrew Ng^1, professore a Standford, “cambierà il mondo della -- -- decisioni proprie basate esclusivamente sui dati disponibili e non sulla programmazione ricevuta. Sono ormai diversi anni che, in questo campo, la gara della Cina con il resto del modo procede serrata; non solo con gli USA, cui spetta il primato globale nella ricerca e sviluppo (R&S) e quello della produzione di hardware, ma anche con UK, Canada e con l’Unione Europea. -- -- di 75 miliardi di USD per il periodo 2006 - 2020 e il lancio, a livello nazionale, di 16 mega progetti. Nel 2015, la dirigenza del Dragone lancia il piano “Made in China 2025” (in mandarino Zhōngguó zhìzào 2025, 中国制造2025), che si propone di trasformare l’industria cinese in una industria 4.0, assicurandole in un decennio la leadership in campo tecnologico. -- -- Si dovrà però aspettare il XIX Congresso del Partito Comunista Cinese del 2017 per la sua consacrazione definitiva, con la dichiarazione del leader Xi Jinping di fare della futura Cina “una superpotenza scientifica e tecnologica”, in cui la AI rivestirà una parte decisiva. Un impegno formale, quello della dirigenza cinese, in linea con lo -- -- firme estere. La costituzione di centri di ricerca in città europee o USA avanzate in campo scientifico permette di “respirare l’aria adatta” e agevola il trasferimento di saperi. Grazie a questa strategia, la Cina ha potuto realizzare ben 167 centri di calcolo avanzato (tre in più di quanti gli USA ne possiedono oggi). -- più di quanti gli USA ne possiedono oggi). Ciò nonostante, la Cina appare ancora indietro rispetto al competitor americano: basti pensare che tutt’oggi produce solo il 13% del proprio fabbisogno di circuiti integrati. -- -- al web da piattaforme mobili). Consapevole dell’importanza di questo primato per il futuro della AI, la Cina favorisce una politica di continuo scambio tra soggetti pubblici e privati, che permette il trasferimento di dati personali degli utenti dagli uffici governativi alle società fornitrici di servizi e viceversa. Basti pensare che secondo il presidente -- -- pubblici e privati, che permette il trasferimento di dati personali degli utenti dagli uffici governativi alle società fornitrici di servizi e viceversa. Basti pensare che secondo il presidente dell'Accademia delle Scienze di Pechino, entro il 2020 la Cina gestirà il 20% dei dati a livello globale: circa 44 trilioni di gigabyte. Anche nel campo della ricerca i cinesi stanno dimostrando una -- -- Anche nel campo della ricerca i cinesi stanno dimostrando una particolare abilità, evidente soprattutto nella elaborazione di algoritmi già sviluppati da altri. In questo settore, la Cina ha già 39.000 ricercatori a fronte degli oltre 72.000 americani; e sono circa 200.000 i lavoratori qualificati che hanno lavorato nel campo della intelligenza artificiale nel corso del 2017, con un aumento tendenziale -- -- scientifica di settore: aspetto questo che denota, se non altro, un perdurante deficit qualitativo dei lavori di ricerca. Ciò nonostante, la Cina può vantare (dati riferiti a giugno 2017) il 23% delle 2.542 compagnie impegnate nel mondo nel campo della intelligenza artificiale, contro il 42% americane. * MEDITERRANEO * AFRICA * EUROPA * CINA * EURO E FINANZA * RUSSIA * NORD-AMERICA -- -- * NORD-AMERICA * ASIA [print.png] World Affairs / La roadmap "Made in China 2025" e la guerra commerciale di Trump -- commerciale di Trump La roadmap "Made in China 2025" e la guerra commerciale di Trump -- La roadmap Made in China 2025 e la guerra commerciale di Trump Tweet -- -- di Pepe Escobar - "Asia Times" Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it Pensato per placare i timori di una minacciosa guerra commerciale USA-Cina, il discorso del Presidente Xi Jinping al Boao Forum, pieno di metafore cinesi, è stata la logica estensione dell'importante discorso -- metafore cinesi, è stata la logica estensione dell'importante discorso tenuto a Davos all'inizio dello scorso anno - quando ha messo la Cina all'avanguardia della globalizzazione 2.0. Al Forum di Boao Xi ha sottolineato una "nuova fase di apertura" dell'economia cinese, ha deplorato la "guerra fredda e la mentalità a -- -- Al Forum di Boao Xi ha sottolineato una "nuova fase di apertura" dell'economia cinese, ha deplorato la "guerra fredda e la mentalità a somma zero" ed ha elogiato la lunga marcia di sviluppo economico della Cina - dall'adesione al WTO al più importante progetto di integrazione eurasiatica del 21 ° secolo su commercio/connettività, la Belt and Road Initiative (BRI). Per il prossimo futuro l'economia cinese dovrebbe seguire uno dei due -- -- scena un'altra svolta, solidificandosi come una Mecca dell'high-tech. Questo è il piano A. Il piano A è totalmente integrato con la connettività della BRI - dalla Cina orientale all'Europa occidentale attraverso l'Asia centrale, il Sud-est asiatico, il Sud-ovest asiatico e persino il Caucaso. La Cina, attraverso la BRI, ha l'obiettivo di esportare non solo il capitale e le conoscenze aziendali ma anche i prodotti tecnologici ad alto valore aggiunto. -- -- aggiunto. E questo ci porta allo scontro tra due roadmap - che dovrebbero essere lette in dettaglio - che sono al centro di una guerra commerciale molto dibattuta, possibile e certamente feroce: China 2030 e Made in China 2025. 2030 o 2025? -- 2025. 2030 o 2025? Cina 2030 fu pubblicato, in modo significativo, già nel 2013, dalla Banca mondiale in collaborazione con il Ministero delle Finanze cinese e del Consiglio di Stato. È ancora un prodotto dell'era Hu Jintao, che chiede le necessarie "riforme di mercato", con particolare attenzione -- -- Banca mondiale in collaborazione con il Ministero delle Finanze cinese e del Consiglio di Stato. È ancora un prodotto dell'era Hu Jintao, che chiede le necessarie "riforme di mercato", con particolare attenzione alla "necessità" per la strategia della Cina "di essere governata da alcuni principi chiave: mercati aperti, giustizia ed equità, cooperazione reciprocamente vantaggiosa, inclusione globale e sviluppo sostenibile". -- -- fatto che l'OBOR era nientemeno che un progetto, completo, per l'integrazione pan-euroasiatica. Poi, nel 2015, Pechino ha presentato quella che è di fatto la strategia economica nazionale: Made in China 2025. Si tratta - ancora una volta - per la Cina di spingere sull'acceleratore, questa volta per ridurre la dipendenza dalla tecnologia straniera ed il ruolo nella filiera delle aziende straniere, aumentando gli investimenti in ricerca e sviluppo, migliorando -- -- l'automazione nelle fabbriche cinesi e sviluppando settori strategici come la robotica. C'è già un obiettivo per il 2020: arrivare al 70% della produzione con componenti fatti in Cina. Il fatto che il successo di Huawei abbia messo i brividi negli Stati Uniti - la patria della Apple - è solo una piccola illustrazione di ciò che potrebbe accadere. -- messo i brividi negli Stati Uniti - la patria della Apple - è solo una piccola illustrazione di ciò che potrebbe accadere. Eppure Made in China 2025 è molto più ambizioso, mirando a portare il Regno di Mezzo ai primi tre posti tra i leader mondiali dell'industria high-tech prima del 2049, quando la Repubblica Popolare compierà 100 -- Regno di Mezzo ai primi tre posti tra i leader mondiali dell'industria high-tech prima del 2049, quando la Repubblica Popolare compierà 100 anni. È così che la Cina intende battere la trappola del reddito medio. Così Pechino ha disegnato la propria roadmap indigena per diventare uno -- Così Pechino ha disegnato la propria roadmap indigena per diventare uno stato high-tech "superpotenza di produzione" esportando Made in China, alta velocità ferroviaria, aerea, veicoli elettrici, robotica, tecnologie AI e gli standard 5G che alimenteranno l'Internet of thing. Tra i precedenti modelli economici figura sicuramente la Corea del Sud, -- -- essenzialmente una politica industriale concertata e guidata dallo stato. Come sottolineato in un editoriale del Global Times una guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti non risolverà nulla, tanto meno lo scontro tra China 2030 e Made in China 2025. Gli industriali statunitensi sono in una posizione molto delicata poiché hanno -- statunitensi sono in una posizione molto delicata poiché hanno investito massicciamente in Cina, trasferito la tecnologia e persino usato la tecnologia cinese, poiché le linee di rifornimento sono globali. Se mai venisse eretto un muro tecnologico tra le imprese americane e cinesi, gli europei sostituirebbero volentieri gli -- -- del disavanzo. Ma questo ha un costo pesante in termini di crescita più debole. In parole povere l'unico modo sicuro per ridurre drasticamente il deficit per rappresaglia è una recessione ". Guerra commerciale o recessione solo una cosa è chiara, la Cina farà tutto il necessario per implementare il Made in China 2025 - la sua roadmap verso la preminenza nell'alta tecnologia. -- -- perch_gli_stati_uniti_potrebbero_essere_sconfitti_dalla_cina_nella_batt aglia_per_lafrica Perché gli Stati Uniti potrebbero essere sconfitti dalla Cina nella "battaglia" per l'Africa? Il consigliere per la sicurezza nazionale... * Listino * Portafoglio Dazi Usa, dal 23 agosto scattano su altri 16 miliardi di made in China. Borse deboli -- deboli Dazi Usa, dal 23 agosto scattano su altri 16 miliardi di made in China. Borse deboli Dazi Usa, dal 23 agosto scattano su altri 16 miliardi di -- Borse deboli Dazi Usa, dal 23 agosto scattano su altri 16 miliardi di made in China. Borse deboli (ansa) Nuovo capitolo della guerra commerciale, Pechino risponde con misure di pari importo. Tokyo chiude debole a -0,1% e anche Wall Street si muove -- -- rappresentare l'ago della bilancia che sposta l'umore degli investitori, con i mercati che procedono deboli dopo che gli Stati Uniti hanno ufficializzato che applicheranno dal 23 agosto prossimo dazi del 25% su prodotti importati dalla Cina per un valore pari a 16 miliardi di dollari. Si tratta di 279 prodotti che spaziano dalle due ruote alle carrozze ferroviarie. Le imposizioni si vanno a sommare a quelle del 6 luglio, sempre del 25%, per un valore di 34 miliardi di -- -- Non si fa aspettare molto la risposta di Pechino, che aveva detto di voler ribattere dollaro su dollaro a queste nuove imposizioni, e infatti annuncia mosse di pari importo. In realtà, se Trump dovesse far scattare la minaccia totale la Cina non potrebbe ribattere perché non ha tanto import dagli Usa. Come nota Tim Drayson, capo economista di Legal & General Investment Management, la rappresaglia cinese potrà passare dal colpire "le società a stelle e -- -- rappresaglia cinese potrà passare dal colpire "le società a stelle e strisce che operano al suo interno. Ritardi, controlli fiscali e maggiori controlli normativi sono possibili con 'bersagli facili' come Hollywood e le società farmaceutiche americane. La Cina si è inoltre dimostrata molto efficace in passato nel creare una macchina della propaganda per incoraggiare il boicottaggio delle importazioni di merci americane o anche i viaggi verso gli Usa". -- -- propaganda per incoraggiare il boicottaggio delle importazioni di merci americane o anche i viaggi verso gli Usa". Il grosso degli interessi economici degli Usa in Cina sono legati alla presenza delle proprie aziende. Queste, come già minacciato verso Apple, dovranno esser colpite da Pechino in caso di escalation della guerra commerciale -- -- Apple, dovranno esser colpite da Pechino in caso di escalation della guerra commerciale Il grosso degli interessi economici degli Usa in Cina sono legati alla presenza delle proprie aziende. Queste, come già minacciato verso Apple, dovranno esser colpite da Pechino in caso di escalation della guerra commerciale -- -- presenza delle proprie aziende. Queste, come già minacciato verso Apple, dovranno esser colpite da Pechino in caso di escalation della guerra commerciale La Cina ha mostrato una resilienza a questa fase di guerra commerciale con buoni dati sui flussi. E' ripiegato leggermente (del 2,8%) il surplus con gli Stati Uniti a luglio, dopo aver registrato un record a giugno. L'avanzo è stato di 28,09 miliardi di dollari verso gli Usa, -- -- con l'esito di peggiorare il saldo commerciale complessivo. Resta la preoccupazione a lungo termine per una guerra commerciale: secondo Oxford Economics ridurrà la produzione globale dello 0.7% entro il 2020, con i Pil di Cina e Usa impattati rispettivamente dell'1,3 e dell'1%. La notizia era tutto sommato attesa sui mercati, dove comunque domina l'incertezza: gli scambi in Asia sono stati poco mossi e sui listini -- -- Tokyo ha terminato in ribasso dello 0,08% e Shanghai ha perso l'1,27% preoccupata per i dazi. L'euro risale sopra 1,16 dollari, mentre sui intensificano le tensioni tra Usa e Cina. la sterlina invece arretra per i timori della Brexit. La moneta europea passa di mano a 1,1608 dollari e 128,80 yen. La sterlina affonda a 1,2886 dollari, il minimo dall'agosto 2017 e scende sotto 90 pence sull'euro, il minimo dal novembre 2015. Dollaro/yen cala -- -- Articoli correlati Le Borse Ue chiudono deboli. Ripartono le trattative Usa-Cina sul commercio di RAFFAELE RICCIARDI #Radio Lombardia » Feed Radio Lombardia » Feed dei commenti Radio Lombardia » Brescia, sequestrati tre milioni di prodotti Made in China Feed dei commenti alternate alternate [tr?id=1207342559371529&ev=PageView&noscript=1] -- -- ____________________ Cerca [guardia-di-finanza.jpg] Home News Brescia, sequestrati tre milioni di prodotti Made in China * News -- -- * News Brescia, sequestrati tre milioni di prodotti Made in China Da Redazione Radio Lombardia -- -- Print Telegram Più di 3 milioni di prodotti marchiati Made in China sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Brescia perché privi delle caratteristiche di sicurezza previste dal Codice del Consumo. In particolare, i militari di Desenzano del Garda hanno ispezionato un -- -- la cura della persona. Il titolare della società è stato denunciato per il reato di frode nell’esercizio del commercio. Brescia, sequestrati tre milioni di prodotti Made in China https://www.radiolombardia.it/2018/09/06/brescia-sequestr…ti-made-in -china/ -- -- * TAG * brescia * Calcinato * Cina * desenzano del garda * guardia di finanza * Lombardia -- -- * desenzano del garda * guardia di finanza * Lombardia * made in china IFRAME: https://www.facebook.com/plugins/like.php?href=https://www.radiolombard * SCATTI DAL MONDO * CONTATTI MADE IN CHINA, ORRORI DIETRO UN' ETICHETTA Immagine Spesso quando cerchiamo di spiegare e di spiegarci il basso costo di -- -- Immagine Spesso quando cerchiamo di spiegare e di spiegarci il basso costo di tutta la merce proveniente dalla Cina come scarpe, occhiali, vestiti, giocattoli, ci accontentiamo delle semplici risposte date dai media: ore di lavoro raddoppiate rispetto agli operai Italiani, sfruttamento del lavoro minorile, salari minimi; purtroppo però non è tutto qui, -- -- giocattoli, ci accontentiamo delle semplici risposte date dai media: ore di lavoro raddoppiate rispetto agli operai Italiani, sfruttamento del lavoro minorile, salari minimi; purtroppo però non è tutto qui, dietro i costi abbattuti del “Made in China” ci sono storie di torture, omicidi, espianti e traffici d’organi illegali ed abusi contro la dignità umana che riguardano milioni di persone, dietro tutto questo c’è la storia dei Laogai. -- -- I Laogai sono dei veri e propri campi di concentramento sui cui si basa il sistema carcerario cinese, il campo al suo interno racchiude diverse sezioni, ma non è solo una semplice galera. In Cina infatti per reati “minori” si può essere rinchiusi per 3 anni senza nessun tipo di processo, è la polizia a decidere la gravità di questo tipo di reati: violazioni come parlare a favore della democrazia, mostrare idee politiche in conflitto con il regime o -- -- materiale da lavorare, assemblare o finire, soltanto che tutto questo lavoro viene svolto servendosi degli operai rinchiusi nei campi, a nessun costo, se non quello delle eventuali materie prime. In Cina per legge non si può rimanere rinchiusi per più di 3 anni senza un processo; ma molto spesso, per non diminuire la forza lavoro, alcuni detenuti che hanno già scontato la pena vengono considerati “non completamente riabilitati e non idonei alla società” , quindi la -- -- completamente riabilitati e non idonei alla società” , quindi la detenzione nei campi viene prorogata. Ma tutto questo non basta, le atrocità più cruente vengono commesse contro i condannati a morte, in Cina ci sono 60 reati per cui si può essere giustiziati ( le esecuzioni capitali avvengono con una frequenza impressionante), una volta giustiziati si procede all’espianto degli organi: reni, cornee, cuore, tutto destinato alla vendita negli -- -- essere giustiziati ( le esecuzioni capitali avvengono con una frequenza impressionante), una volta giustiziati si procede all’espianto degli organi: reni, cornee, cuore, tutto destinato alla vendita negli ospedali militari, per legge in Cina chi riceve un organo non può chiederne la provenienza, né tanto meno i parenti del condannato possono vedere il cadavere, perché sempre per legge i corpi vengono cremati, cancellando così ogni traccia di misfatto. -- -- cremati, cancellando così ogni traccia di misfatto. La copertura usata fino ad ora dal governo è che: “ogni espianto è autorizzato dai condannati a morte”, cosa difficile da credere visto che in Cina il corpo è considerato sacro, quindi intoccabile anche dopo la morte. Per ogni giustiziato a cui vengono “presi” gli organi un soldato riceve 40 dollari di premio. -- -- simpatie per la democrazia. Harry Wu, ora è cittadino americano ed ha fondato la Laogai Research Foundation, un’organizzazione no-profit che divulga e fa conoscere al mondo questa orribile realtà. Per anni Harry Wu ha viaggiato tra Cina e Stati Uniti con la copertura di diplomatico o imprenditore per indagare e provare quale fosse l’effettiva provenienza delle merci cinesi. Tra le varie campagne in atto dalla Laogai Research Foundation c’è Tutti i Forum Sciamo! Materiali VOLKL made in cina Nuova Discussione Nuovo Sondaggio Nuovo Sondaggio Rispondi Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro -- -- __________________________________________________________________ OP il tuo discorso non fa una grinza, semplicemente io mi rifiuto di comprare sci made in China, se posso evito il made in China per qualsiasi articolo oltre agli sci. Torna all'inizio della Pagina -- -- Quotando __________________________________________________________________ io non ho nulla contro il made in china, però se è finalizzato ad un risparmio di prezzo. Prendiamo gli allround top level: i Volkl costano in media 100 euro più degli Atomic/Rossignol anche se sono fatti in -- risparmio di prezzo. Prendiamo gli allround top level: i Volkl costano in media 100 euro più degli Atomic/Rossignol anche se sono fatti in Cina. Vorrei veramente conoscere i margini delle ditte in questione! Cmq la discriminazione di prezzo su bae geografica è normale. Basta vedere i prezzi dei libri su Amazon, o il prezzo dell'Ipod che l'Apple -- -- a questo punto metto solo Volkl e K2 sulla mia lista nera! _______________________________________________________________ Scusate tanto, ma Made in China non vuol mica dire che automaticamente si tratta di schifezze ..... perché, scusate, un Salomon o un Elan prodotti in Slovenia, un Atomic prodotto in Bulgaria, o cose del genere, sono migliori per il solo fatto di non -- -- automaticamente si tratta di schifezze ..... perché, scusate, un Salomon o un Elan prodotti in Slovenia, un Atomic prodotto in Bulgaria, o cose del genere, sono migliori per il solo fatto di non essere fatti in Cina? Prima di giudicare, perché non provate? Io ho un K2 GS sandwich che, -- Prima di giudicare, perché non provate? Io ho un K2 GS sandwich che, anche se fosse fabbricato in Cina (non so dove sia stato assemblato, se in Cina o in USA), è e rimane un ottimo sci. Chiunque io conosca è contento dei suoi K2, specie coloro che si indirizzano a modelli freeride. Lo stesso dicasi per Völkl. Provate un top di gamma da negozio e poi -- -- _______________________________________________________________ BRAVO CASF!!! stavo per scriverlo io!!! non credo che gli sci da negozio differiscano tanto se sono fatti sotto casa o in cina... uno sci può nascere male anche se fatto in germania... quante punte di p50 anche da gs ho visto piegate o addirittura spezzate e non erano di -- sci può nascere male anche se fatto in germania... quante punte di p50 anche da gs ho visto piegate o addirittura spezzate e non erano di certo fatte in cina!!! __________________________________________________________________ [mondialiscilocandina3bv7.jpg] [davidevdfroosso6.jpg] -- -- __________________________________________________________________ ragazzi, partendo dal presupposto che quasi tutto quello che tocchiamo per 80% è fabbricato in Cina, mi chiedo perchè mai lo sci debba sottrarsi a questa logica di globalizzazione. Però, c'è un però : provate a guardare qual'e la tipologia di chi scrive su questa rubrica. Vi accorgerete che la maggioranza sono -- -- Messaggio inserito da stucci79 OP il tuo discorso non fa una grinza, semplicemente io mi rifiuto di comprare sci made in China, se posso evito il made in China per qualsiasi articolo oltre agli sci. _______________________________________________________________ -- -- amici Rispondi Quotando __________________________________________________________________ io non sono contro il MADE IN CHINA, solo mi sembra giusto sapere dove viene costruito quello che compro... Nessuno dubita sulla qualità, che se prodotti con gli stessi standard europei non ce differenza... -- -- Nessuno dubita sulla qualità, che se prodotti con gli stessi standard europei non ce differenza... Il mio dubbio è il prezzo di quasti sci, se prodotti li, DEVONO costare meno...e secondo me non ci mettono il made in china x non sporcarsi il nome, visto che gran parte della produzione VOLKL vive esclusivamente di quello... Sarebbe normale che l utente che va in negozio e vede gli sci made in -- -- nome, visto che gran parte della produzione VOLKL vive esclusivamente di quello... Sarebbe normale che l utente che va in negozio e vede gli sci made in austria a 500euro, poi vede i made in china a 700 gli vengano dei dubbi...o no?? Allora ben venga la produzione in china, ma di conseguenza un bel abbattimento dei prezzi (almeno un 20%) che sono assurdi per sci fatti -- -- adesso mi viene un dubbio a vedere stampato sulla coda dei miei Doberman un bel made in italy con tanto di bandiera tricolore! La nordica produce in italia? sarebbe scioccante sapere che uno sci da 1000 di listino lo producono in cina! __________________________________________________________________ [image-a-6D2D_5494412A.jpg] -- -- ( sempre secondo me ) uno o due grossi produttori che produrranno sci e attacchi per tutti. E ritorno al problema principale: se paragoniamo il costo di produzione di uno sci made in China a quello di uno costruito in Europa del medesimo tipo c'è da rabbrividire e di conseguenza come chi ha scritto prima di me ha ribadito, il costo dello sci dovrebbe essere nettamente inferiore, altrimenti sarebbe troppo facile prendere gli appassionati -- -- Messaggio inserito da blossom ... quante punte di p50 anche da gs ho visto piegate o addirittura spezzate e non erano di certo fatte in cina!!! _______________________________________________________________ Questo vale per tutti gli sci da gara, anche per quelli piu' belli e -- -- tua lista di amici Rispondi Quotando __________________________________________________________________ La mia critica non era sviluppata sul fatto che in cina costruiscano bene o male, anzi su certe cose sono piu avanti di altri ma come qualcuno di voi a scritto volkl è una azienda che vende scia prezzi -- bene o male, anzi su certe cose sono piu avanti di altri ma come qualcuno di voi a scritto volkl è una azienda che vende scia prezzi alti e il fatto che vadano in cina a fare sci dovrebbe diminuire i costi degli sci stessi, invece no, i margini restano quelli e i guadagni finiscono nelle tasche dei propietari della volkl stessa. A parte questo, siamo sicuri che i cinesi abbiano le qualità e i mezzi e RUBRICA - Scienza e beni culturali Made in China di Alessia Colaianni * Dimensione Font riduci dimensione font aumenta la dimensione del -- -- * * E-mail Made in China -- Made in China. Lo troviamo scritto su moltissimi degli oggetti che utilizziamo tutti i giorni, è un’etichetta che ci informa della provenienza di quei prodotti. Lo stesso tipo di indicazione, riferita però a un altro luogo, è stata ritrovata su un manufatto orientale che, -- -- commercio. Per molto tempo gli archeologi si sono dedicati allo studio di questo tesoro, per capire provenienza e destinazione dell’imbarcazione. Come primo indizio una specie di etichetta, simile all’attuale “Made in China”, una iscrizione che conteneva l'indicazione "Jianning Fu" su un pezzo di ceramica, per cominciare a capire in quale periodo della storia cinese si posizionasse il naufragio. -- -- divenendo più legati a quest’ultime rispetto a quelle continentali della Via della Seta. L’affondamento della nave risale, quindi, a un’importante fase di transizione. In questo caso un’etichetta, simile all’attuale - spesso disprezzata - dicitura ”Made in China”, ci ha aiutato a scoprire parte dell’affascinante storia della civiltà orientale. blitz in Abruzzo, Campania, Lazio e Puglia Sequestrati un milione di giochi pericolosi "made in China" L'operazione è partita nel maggio scorso quando i finanzieri fecero un controllo in un negozio di un cinese nel pescarese -- -- di Redazione - 20 Luglio 2018 alle 20:43 Sequestrati un milione di giochi pericolosi "made in China" Foto ANSA * EVENTI 2017-2018 + Cucire il Mondo + Micromega + Made in China + Vite di Cartone + Campo Minato * 2016-2014 -- -- * Home * EVENTI 2017 * Made in China 8 gennaio 2019 -- -- 8 gennaio 2019 Made in China -- Made in China A essere esposti nei corridoi dell’Ospedale di Sassuolo, in un mese tradizionalmente legato ai doni e ai bambini come Dicembre, saranno i -- -- A essere esposti nei corridoi dell’Ospedale di Sassuolo, in un mese tradizionalmente legato ai doni e ai bambini come Dicembre, saranno i giocattoli ‘Made in China’ raccolti dal poliedrico artista Marco Bertin. Una mostra davvero sui generis, spettacolare e colorata, che porta i visitatori a riflettere sulla necessità di sviluppare una maggior consapevolezza critica verso i consumi, e la forza e persuasiva -- -- 5 anni e il suo impegno è ancora in pieno svolgimento; raccoglie e acquista infatti tutti gli oggetti che rappresentano le più importanti simbologie occidentali (religiose, sociali, ludiche e commerciali), ma che sono costruiti in Cina: proprio da qui nasce il titolo della mostra, “Made in China”. L’utilizzo dei giocattoli, mette in evidenza come le strategie del marketing siano sempre più aggressive anche con bambini e ragazzi, -- -- L’utilizzo dei giocattoli, mette in evidenza come le strategie del marketing siano sempre più aggressive anche con bambini e ragazzi, abituandoli a desiderare sempre nuovi oggetti in modo acritico. La scelta di oggetti ‘Made in China’ stigmatizza inoltre un modello di sviluppo che, anche quando si propone di dare felicità e spensieratezza (attraverso i giocattoli ai bambini) nasconde un meccanismo che produce infelicità. Infatti gli operai cinesi, protagonisti passivi della -- -- valore estetico aggiunto. Come dichiara l’artista stesso: “Le mie immagini non sono documentazione di un’azione, ma opere in se stesse.” Espone nel 2012 in mostra personale al Museo Lissone, e viene scelto per tutte le 4 edizioni della Biennale Italia – Cina, a Monza nel 2012, a Pechino nel 2014 e nel 2016 e a Torino/Vercelli nel 2015. Nel 2013 -- a Pechino nel 2014 e nel 2016 e a Torino/Vercelli nel 2015. Nel 2013 espone alla collettiva “Pianeta Cina” a Palazzo Te a Mantova. [Luigi-Dellatorre-280-x-131.jpg] -- -- [280x131.jpg] Made in China [in-evidenza.jpg] Made in China - page 36 MADE IN CHINA -- -- | 2012 36 D a decenni “Cina” e “lavoro” sono un bi- nomio inscindibile agli occhi dell’opinio- ne pubblica occidentale. Storie cinesi di salari da fame o addirittura non pagati, incidenti -- -- quella che è stata definita la “fabbrica del mon- do”. Eppure, ciò che colpisce maggiormente l’os- servatore non è tanto la diffusione dei fenomeni di sfruttamento in Cina, quanto piuttosto il fatto che essi accadano a dispetto della retorica dello Stato cinese sulla necessità di tutelare i diritti dei lavo- ratori. Di fatto, sono ormai quasi vent’anni che le -- -- diritti al fine di attrarre investimenti? Per azzarda- re una risposta a queste domande è necessaria una riflessione su quello che è stato il processo che ha portato alla nascita del diritto del lavoro in Cina, nonché sulla questione della percezione del diritto da parte dei lavoratori cinesi. Solamente in questo -- nonché sulla questione della percezione del diritto da parte dei lavoratori cinesi. Solamente in questo modo si capirà come il diritto del lavoro in Cina più che un’arma al servizio dei lavoratori si riveli uno strumento nelle mani dello Stato, il quale se ne serve ai fini del rafforzamento della legittimazione -- -- serve ai fini del rafforzamento della legittimazione politica e del mantenimento della stabilità sociale. Un discorso ufficiale sui diritti dei lavoratori ha iniziato ad emergere in Cina nella prima metà degli anni Ottanta, sull’onda del boom del setto- re privato e dell’introduzione del sistema dei con- tratti di lavoro. Fino ad allora i lavoratori cinesi, -- -- Ivan Franceschini La legge come un’arma per i lavoratori? Il diritto del lavoro in Cina, fra attivismo e propaganda FOCUS | DIRITTI SEO Version #la Cina Sognando la Cina Cerca su la Repubblica.it Homepage - La Repubblica.it * Repubblica.it -- -- Studente Reporter MADE IN CHINA di deviddedja (Medie Superiori) scritto il 05.03.18 -- -- di deviddedja (Medie Superiori) scritto il 05.03.18 Se pensiamo alla Cina ci potrebbe venire in mente il classico "made in china". Da sempre la Cina occupa un ruolo importante nell'economia mondiale, ma oggi più che mai si sta affermando in vari tipi di mercato. Durante il regime comunista, infatti, l'economia cinese non era rose e fiori, ma in breve tempo è riuscita a risollevarsi per poi -- -- mondiale, ma oggi più che mai si sta affermando in vari tipi di mercato. Durante il regime comunista, infatti, l'economia cinese non era rose e fiori, ma in breve tempo è riuscita a risollevarsi per poi diventare una potenza mondiale. La Cina sta cercando di innovarsi anche da un punto di vista ecologico, poichè 1,379 miliardi di persone producono molto inquinamento. La storia di questo Paese è ricca di contenuti e di tradizioni che noi Italiani comprendiamo e conosciamo -- -- producono molto inquinamento. La storia di questo Paese è ricca di contenuti e di tradizioni che noi Italiani comprendiamo e conosciamo solo in piccola parte. Infatti se chiedi all'Italiano medio cosa conosce della Cina, probabilmente ti risponderà che ha molti abitanti, si fanno gli involtini primavera e che in Italia la comunità cinese possiede molti bar e ristoranti. La cultura e le tradizioni cinesi mi hanno sempre affascinato, un po' meno il modo in cui è organizzata la -- -- politica. In un Paese dove internet e tutti i social network sono controllati dallo Stato è difficile comunicare con il mondo esterno. Il governo cinese in questo modo può filtrare tutte le informazioni, mostrandoci solo ciò che vuole. Inoltre la Cina è stata anche protagonista di uno sterminio di massa di bambine femmine, causato da una legge che prevedeva che ogni coppia cinese potesse avere solo un figlio. Per una coppia cinese avere una figlia è considerata quasi un -- -- Questo componimento è stato scritto sul tema: La tua idea della Cina scrivi una storia Ultimi giorni per partecipare. Entro il 5 marzo 2018 gli studenti NEWS LE AZIENDE GIAPPONESI??? ORAMAI MADE IN CHINA. Sempre piu’ di frequente le aziende giapponesi riempiono la lista della spesa delle societa’ cinesi. Se la tendenza sara’ confermata, alla fine -- -- 2007, due nel 2004. Si tratta dunque di una scalata impressionante, anche se la base di partenza era molto ridotta. Le transazioni hanno trasferito alle ex proprieta’ nipponiche 2 miliardi di Yen nel 2004 e 17 nel 2009. Attualmente la Cina e’ responsabile del 27% di tutte le M&A in Giappone. Sebbene non ancora ratificata, l’ultima operazione e’ probabilmente la piu’ eclatante. La Ruyi, il gigante tessile dello Shangdong, ha raggiunto un accordo per l’acquisto del 41% della Renown, -- -- diventandone di conseguenza il maggior azionista. L’azienda giapponese, che l’anno scorso ha venduto la storica azienda inglese Aquascutum, ha bisogno di capitali, di ridurre i costi, di crescere, possibilmente in nuovi mercati. La Cina appare la soluzione a portata di mano, seppure a costo della cessione di una quota di proprieta’ significativa. L’investimento e’ il primo nell’industria tessile-abbigliamento in Giappone. Se ne erano tuttavia verificati altri in settori differenti. -- -- elettrodomestici, ha acquistato la maggioranza della Laox, un ex concorrente giapponese. L’obiettivo e’ stato duplice: riorganizzare i negozi nelle metropoli nipponiche ed aprire nuovi punti vendita in Cina, sotto il nome prestigioso di Laox. Al di la’ dei nomi piu’ famosi, le maggior parte delle acquisizioni coinvolgono piccole a aziende con importi finora limitati. Gli imprenditori cinesi non -- -- tra i due paesi. Le ferite dell’occupazione giapponese e della seconda guerra mondiale non sono rimarginate e l’animosita’ politica ne amplifica gli effetti. Il mondo degli affari sperimenta altre direzioni e trova la sua autonomia per affermarsi. Gia’ dal 2007 la Cina e’ il principale partner commerciale del Giappone. Quest’ultimo e’ il primo -- principale partner commerciale del Giappone. Quest’ultimo e’ il primo fornitore ed il terzo cliente per la Cina. Ora la tradizionale ritrosia del Sol Levante ad aprire la proprieta’ delle sue aziende sembra messa -- del Sol Levante ad aprire la proprieta’ delle sue aziende sembra messa alla dura prova dalla crisi e la Cina appare un partner credibile perche’, al di la’ delle differenze, presenta contemporaneamente capacita’ di acquisto e margini di crescita. * FASHION DIARY * SPORT & STREET Home / SPOSA / News / SIUF, la lingerie Made in China * Share * * -- -- * * SIUF, la lingerie Made in China Folla di entusiasti visitatori professionali all’ultima edizione del salone SIUF di Shenzhen, dedicato a tutta la filiera produttiva -- -- produttore tessile tedesco Taubert Textile, questa volta è rimasto letteralmente elettrizzato sia nel vedere l’enorme folla di visitatori sia l’impressionante numero di marchi che vogliono essere presenti a quella che è la più grande fiera di lingerie della Cina. “Ho incontrato un sacco di buyer di primo piano al nostro stand, persino il responsabile acquisti di Aimer, il secondo brand di intimo -- -- “Ho incontrato un sacco di buyer di primo piano al nostro stand, persino il responsabile acquisti di Aimer, il secondo brand di intimo cinese”. In Cina il settore intimo è in pieno boom, con un fatturato che entro il 2017 raggiungerà i 25 miliardi di dollari. Organizzato da “Shenzhen Shengshi Jiuzhou Exhibition” e per gli aspetti operativi dal Tarsus Group il salone congiunto “China (Shenzhen) International Brand La Meglio Gioventù [search-icon.svg] ____________________ Cerca Inter, progetto made in China. Raiola, non è finita. Ranocchia assediato, ma... -- ma... Inter, progetto made in China. Raiola, non è finita. Ranocchia assediato, ma... Mi Piace 60K -- -- Chievo Verona -3 [INS: :INS] Un'Inter made in China. Suona strano, ma si può. Ormai sono mesi che spulciamo tutti i dettagli del canale diretto con l'Oriente, la nuova via di casa Inter. Una via battuta già anni fa e diventata bollente negli ultimi mesi. Il viaggio di Massimo Moratti a Pechino per il -- -- società con quote dedicate (naturalmente in minima parte) di azionisti e investitori cinesi. Il progetto esiste, è realistico. Ma naturalmente futuribile. Moratti non ha mai chiuso la porta a questa prospettiva, anzi. Si va sempre più verso un'apertura, perché in Cina hanno fame di investimenti nel calcio (Drogba e Lippi, due costosi esempi recenti) e il progetto stadio potrebbe concretamente allargarsi anche a un ingresso in società. -- -- azionisti esteri che possano aiutare. Massimo Moratti vuole consegnare al figlio Angelomario una società a posto. Il progetto del futuro è questo, l'Inter dei Moratti, più avanti di Mao (guarda caso, con la Cina qualcosa ha a che vedere...), senza problemi di natura economica. Per il bene dell'FC Internazionale. A proposito di Paris Saint-Germain, di conti in tasca e di vivaio. #CineTeatro "La Provvidenza" » Feed CineTeatro "La Provvidenza" » Feed dei commenti CineTeatro "La Provvidenza" » Made in China Napoletano Feed dei commenti Ammore e malavita Emoji * +39 0974 717089 -- -- * * Made in China Napoletano dal 21 -- -- capo né coda, e un parassita che non pensa ad altro che a mangiare. Ed è da questo spunto, ovvero la paura e la rabbia che la crescita della presenza cinese nel nostro Paese genera in molti concittadini, che prende le mosse la sceneggiatura di Made in China napoletano, ideata, scritta, diretta e interpretata dal comico Simone Schettino, membro del cast della trasmissione televisiva Made in Sud. Questa concentrazione di tutti i ruoli nelle mani di una sola persona, per di * Meteo * Chi siamo Nazionalismo Made in China Plusvalore -- -- Plusvalore Nazionalismo Made in China di Loretta Napoleoni -- -- A poche settimane dall’insediamento della nuova élite politica, esplode il nazionalismo cinese. Il casus belli è stato l’acquisto da parte del governo giapponese delle isole Senkaku, che in Cina vanno sotto il nome Diaoyu, un gruppo di isolette oggetto di lunghe dispute territoriali -- Diaoyu, un gruppo di isolette oggetto di lunghe dispute territoriali tra Cina, Giappone e Taiwan. Nonostante molti siano convinti che nelle loro viscere ci sia il petrolio, le isole non sono preziose. Nell’immaginario collettivo cinese, però, queste sono il simbolo della dominazione giapponese. Non -- -- proprio in concomitanza con l’anniversario dell’incidente della Manciuria, che cadeva proprio ieri. 131 anni fa le truppe imperiali giapponesi fecero saltare in aria una ferrovia cinese ed usarono questo attentato come pretesto per invadere il nord della Cina. Da allora di tempo ne è passato, ma a giudicare dalla reazione delle masse cinesi e dalla decisione del governo giapponese di acquistare le isole dai proprietari, le relazioni sino-giapponesi sono cambiate poco. -- -- dalla decisione del governo giapponese di acquistare le isole dai proprietari, le relazioni sino-giapponesi sono cambiate poco. I primi a soffrire le conseguenze di questo ennesimo scontro nazionalistico tra Cina e Giappone sono i produttori giapponesi in Cina. Molti hanno chiuso le fabbriche per paura che venissero attaccate. La Canon, ad esempio, ha sospeso la produzione in ben tre impianti fino ad oggi per proteggere gli operai. La Seven & I Holding, proprietaria della celeberrima catena 7-11, piccoli empori aperti -- -- protestare contro l’acquisizione giapponese. Per ora la leadership cinese non ha espresso alcuna opinione a riguardo, nè per calmare nè per infuocare gli animi, e questo in fondo è un segnale negativo. Cina e Giappone sono le due economie più grandi dell’estremo oriente ed invece di scontrarsi dovrebbero ricucire i rapporti diplomatici. Nel 2006 e 2007 ci provarono con scarsissimo successo i rispettivi leader politici proprio dopo un incidente simile a quello attuale. A seguito -- -- novembre abbia più successo di quella attuale nel calmare gli animi cinesi e nel conquistare quelli giapponesi. Tags: plusvalore, nazionalismo, cina, giappone, petrolio Gallery image Gallery image [9788804674023_0_280_0_100.jpg] SFOGLIA LE PRIME PAGINE Cuore di seta. La mia storia italiana made in China di Shi Yang Shi -- -- pochi momenti che ero sveglio sbirciavo verso il finestrino alla mia sinistra e inventavo storie coi personaggi che le forme delle nuvole di volta in volta mi suggerivano. Erano nuvole di "mian hùatàng", 'cotone caramella', lo zucchero filato che spiluccavo, in Cina, fra le bancarelle dei mercatini serali. Era il marzo del 1990 e, a soli undici anni, stavo volando verso Ouzhòu, l'Europa, insieme a Marna, mia madre..." Inizia così l'avventura di Shi Yang Shi in Italia, un mondo -- -- madre..." Inizia così l'avventura di Shi Yang Shi in Italia, un mondo sul quale ha spesso fantasticato ma che scoprirà fin da subito molto diverso da come lo aveva immaginato. Dopo un viaggio interminabile, infatti, il piccolo Yang, in Cina studente brillante e figlio unico adorato di genitori benestanti, si ritrova a Milano, senza il padre, costretto a dormire insieme a Marna su giacigli improvvisati nella cucina di una famiglia di conoscenti, alle prese con una lingua di cui -- -- dopo l'altro di fronte alla realtà. A mano a mano che questo accade, lo strappo che la partenza da Jinàn ha prodotto nel suo giovane cuore di seta avanza, inesorabile e silenzioso. Perché la sua anima è divisa, in bilico, tra la vecchia vita in Cina e la nuova in "Yìdàlì", tra vecchie e nuove abitudini, tra la voglia di rispettare la tradizione e la famiglia e il desiderio di affermare se stesso, realizzando i suoi sogni. Come se dentro di lui germogliasse invisibilmente un seme -- -- storia che sa essere amara, ma anche divertente e piena di speranza. Sfoglia le prime pagine Titolo Cuore di seta. La mia storia italiana made in China Autore Shi Yang Shi Collana * Referenze * Contatti 18.05.2018 "Italia 4.0 - Made in China 2025" -- Un vero e proprio ITALIA 4.0 – MADE IN CHINA 2025 DAY organizzato e promosso da MB Consulting e dall’Associazione Italy-China Link, grazie ad un convegno altamente specializzato ed incontri B2B con le aziende espositrici. -- -- espositrici. La nuova rivoluzione industriale 4.0 accomuna Italia (con Impresa 4.0) e Cina (con China 2025) in una nuova era di opportunità di cooperazione e business “io vinco tu vinci “(win-win), che possono e devono essere colte dalla Provincia di Brescia, che con le sue eccellenze industriali è la 1° Provincia in Europa specializzata -- -- Verso la COOPERAZIONE WIN -WIN Il rapporto tra imprese manifatturiere lombarde e la Cina, grazie a China 2025, sta vivendo una nuova fase di espansione, trainata anche da investimenti diretti cinesi nelle imprese italiane e da una migliore cooperazione industriale e commerciale tra italiani e cinesi. -- -- Brochure * Programma convegno “Italia 4.0 Made in China 2025” * Promozione incentivi Ricerca & Sviluppo e Formazione 4.0 * Promozione incentivi Impresa 4.0 -- -- * GdB 17.05.2018 “Il convegno Italy 4.0-China 2025. Opportunità a 360°” * BresciaOggi 17.05.2018 “L’internazionalizzazione si concentra su Italia-Cina” * BresciaOggi 17.05.2018 “La rassegna senza confini apre le porte del mondo” * Mtm On line “La China sceglie BIE 2018” -- -- * BresciaOggi 17.05.2018 “La rassegna senza confini apre le porte del mondo” * Mtm On line “La China sceglie BIE 2018” * Provincia di Brescia “Italia 4.0 – Made in China 2025” Presentazioni Nella stessa rubrica Relazioni tra Cina ed America Latina. Lo stato dell’arte EDUARDO REGALADO, ELDA MOLINA -- EDUARDO REGALADO, ELDA MOLINA L’attualità della Cina tra riforme economiche e nuova composizione di classe BIAGIO BORRETTI -- -- classe BIAGIO BORRETTI Made in China e dintorni. Un gioco d’azzardo in un Mercato troppo libero... COLLETTIVO POLITICO MILITANZ -- -- libero... COLLETTIVO POLITICO MILITANZ In difesa della Cina contro l’eurocentrismo HOSEA JAFFE __________________________________________________________________ -- -- Made in China e dintorni. Un gioco d’azzardo in un Mercato troppo libero... COLLETTIVO POLITICO MILITANZ -- -- particolare che “pesano” sul quadro economico: l’audizione della Federal Riserve americana (Fed) sullo stato dell’economia interna ed internazionale, l’abbandono del regime di cambi fissi da parte della Cina; la paura, in Occidente, per altri attentati terroristici, che condiziona il quadro politico internazionale anche alla luce di imprese militari di occupazione imperialistica di aree geostrategiche del mondo (Iraq, Afghanistan, etc.) che non trovano soluzione a breve termine e -- -- vengono investiti nei titoli di Stato, i governi riescono a finanziarsi a tassi relativamente bassi. L’economia, dunque, andrebbe benissimo se non fosse che i risparmi eccessivi sono quelli asiatici e con essi la Cina - ad esempio! - continua a comprare senza posa titoli di stato americani ed europei. Allora l’economia occidentale non va più tanto bene e i relativi governi devono finanziarsi a credito, indebitandosi ulteriormente al punto da (ri)fondare le loro stesse linee di tendenza -- -- entra quindi in crisi (e a questo punto Marx prevedeva la rivoluzione). Non sembra una descrizione accurata del modello di sviluppo attuale nei paesi del terzo mondo? E poi, come si fa a lamentarsi che paesi del terzo mondo come la Cina ed, in generale, il Sud-Est asiatico risparmiano troppo?” (L. B. Ingles) Come non pensare, inoltre, alle condizioni economiche di regioni come quelle del Mezzogiorno d’Italia, sacche di sottosviluppo economico-sociale funzionale al mantenimento di -- -- non necessariamente “amici”, la Russia su tutti. Il sospetto ormai ce l’hanno in tanti, comunisti e non. 3. La Cina s’avvicina -- Intanto la Cina abbandona il regime di cambi fissi. La valuta cinese non è più ancorata al DollaroUS ma ad un paniere di riferimento non rivelato. La Banca Popolare Cinese fissa, dunque, le chiusure ufficiali bilaterali alla fine di ogni giornata e il giorno dopo quelle -- -- rappresenteranno la nuova parità centrale della banda d’oscillazione monetaria. Tecnicamente si tratta di un sistema di parità striscianti. Questo implica: il DollaroUS svalutato con conseguente crescita dell’inflazione negli Usa; che la bilancia tra Usa e Cina si riequilibrerà un po’, cioè i cinesi riceveranno un po’ meno dollari e quindi compreranno un po’ meno titoli di stato americani; che tutti corrono a vendere DollariUS che crolla e relativi titoli di stato per -- -- quindi compreranno un po’ meno titoli di stato americani; che tutti corrono a vendere DollariUS che crolla e relativi titoli di stato per comprare borse. Ma oltre la macroeconomia c’è la politica. Le considerazioni da farsi sarebbero molte e diverse. La Cina sembra cedere alle pressioni politiche dell’Occidente nel frattempo in grave difficoltà a causa della competizione delle merci cinesi sui mercati mondiali tanto da siglare, l’anno scorso, un accordo (a perdere!) -- -- mondiali tanto da siglare, l’anno scorso, un accordo (a perdere!) “d’intesa commerciale” pur di preservare varchi di mercato dalla lunga marcia neocapitalistica cinese. D’altro canto e così facendo, la stessa Cina ottiene anche uno strumento in più per “frenare” la propria crescita impetuosa, allo stato insostenibile per i mercati internazionali; a livello di sistema, il suo adeguamento ai meccanismi economico-finanziari del mondo capitalistico fa un salto avanti -- -- presente. E mentre il sistema anti-missile americano (il cosiddetto scudo spaziale BMT) viene istallato in Europa Orientale tanto da provare a “circondare” e “contenere” eventuali - ma improbabili! - azioni aggressive di Russia e Cina, riecheggiano i sonori proclami contro l’Occidente imperialista da parte dell’Iran dei khomeynisti di governo che riattivano programmi di espansione e proliferazione nucleare con l’appoggio strutturale e logistico del colosso petrolifero -- -- governo che riattivano programmi di espansione e proliferazione nucleare con l’appoggio strutturale e logistico del colosso petrolifero russo Gazprom. Intanto, di ritorno, per la prima volta nella Storia, proprio Russia e Cina hanno condotto, al confine dei rispettivi paesi, manovre di esercitazione militare congiunte - con forze terrestri, corazzate ed aviotrasportate - proprio nel momento in cui si determina, palesemente, la dipendenza reale delle economie occidentali dalle -- -- palesemente, la dipendenza reale delle economie occidentali dalle forniture energetiche di quei Paesi. E allora: tutti a rivendere le borse appena comprate e a ricomprarsi i titoli di Stato occidentali appena venduti. I mercati si rimangiano tutto l’effetto Cina. E giungono, dai governi, manovre correttive e inviti alla prudenza ed al “risparmio” secondo Finanziarie già, di per sé stesse, “lacrime e sangue” per lavoratori, operai e piccoli commercianti mentre il -- -- mentre, in Medioriente, in Palestina, si radicalizzano e radicano nel Popolo, le posizioni panarabe ed anti-occidentali, fuori e contro le “strategie compatibiliste” imposte, per anni, dalle diplomazie internazionali marcate Nord America... Il gioco riparte! La Cina s’avvicina, mentre i suoi tedofori ne esportano l’immagine e il portato. Qualche contestazione isolata e sparsa, la timida ostilità di un Occidente sull’orlo d’una crisi recessiva. La questione è, come * Iraq e Siria * Terrorismo Escalation. L'Africa invasa da armi «Made in China» __________________________________________________________________ Francesco Palmas domenica 22 aprile 2018 -- -- Francesco Palmas domenica 22 aprile 2018 Due terzi degli Stati fanno affari con Pechino, che sta scalzando Mosca. Malgrado i problemi di qualità, la Cina propone dispositivi “low cost” che fanno gola ai governi locali * * -- -- * * L'Africa invasa da armi «Made in China» È un gigante economico africano, con 180 miliardi di dollari di -- È un gigante economico africano, con 180 miliardi di dollari di profitti e oltre 10mila aziende attive. Parliamo della Cina, che sta proiettando sul continente nero tutta l’esuberanza della sua crescita globale, fra business, affari e diplomazia semi-armata. Pechino si appresta a diventare infatti una sorta di braccio militare del -- -- bilanci contenuti dei governi africani e al formato tradizionale dei loro eserciti. I cacciabombardieri leggeri JF-17 stanno andando a gonfie vele. Costano la metà di un omologo occidentale. Anche i droni «Made in China» stanno fagocitando intere fette di mercato, a dispetto delle critiche della Nigeria per gli scarsi risultati ottenuti nelle -- delle critiche della Nigeria per gli scarsi risultati ottenuti nelle battaglie contro Boko Haram. La Cina di Xi Jinping sta crescendo nei servizi post vendita. Ha rivisto parzialmente la politica di non-ingerenza negli affari interni degli altri regimi. Lo si vede benissimo nei conflitti attuali. Le armi leggere sono vendute senza -- -- Nell’ultimo Paese ha giocato un ruolo oscuro durante il golpe contro Robert Mugabe. I suoi blindati erano presenti negli scontri, anche perché la Cina esercita da anni una forte influenza sul paese. Guarda caso, il primo contratto dell’era post-Mugabe non ha tardato ad arrivare, siglato istantaneamente a fine 2017. Accorda un prestito di 153 milioni di dollari ad Harare, per modernizzare l’aeroporto -- -- adottata su scala continentale, almeno dal 2015, quando Xi ha promesso un piano di investimenti da 60 miliardi dollari, che potrebbero salire a 100. I beneficiari non si fanno troppe illusioni. Sanno benissimo che la Cina opera per tornaconto, non per filantropia. Ma sono pragmatici e apprezzano il fatto che abbia i mezzi finanziari delle sue ambizioni politiche, contrariamente a partner storici come la Francia. I prestiti e i doni sono strettamente vincolati al rientro delle risorse -- -- apprezzano il fatto che abbia i mezzi finanziari delle sue ambizioni politiche, contrariamente a partner storici come la Francia. I prestiti e i doni sono strettamente vincolati al rientro delle risorse investite, a tutto profitto delle aziende coinvolte. La Cina toglie con un mano e con l’altra mitiga. Se l’impronta militare si espande pericolosamente, si accompagna a un impegno maggiore nelle operazioni delle Nazioni Unite, da sempre vettore e vetrina di proiezione -- -- dello Zambia, del ferro mauritano e del famigerato cobalto del Congo e dell’Africa del Sud. Gibuti segna per la Cina la fine dell’era neutralista di Bandung. La issa al rango di potenza militare globale, con capacità di proiezione oltremare, in una vetrina in cui dominano, forse ancora per poco, i francesi, gli americani e i giapponesi. Mette Pechino in condizione di -- -- influenzare i traffici del canale di Suez, in una sorta di controllo indiretto, già suggellato dalla relazione privilegiata con l’Egitto, unico partner africano, insieme al Sudafrica, a godere dello status aureo nei rapporti con la Cina. Non paga, Pechino punta a nuove infrastrutture militari. Si parla della Namibia e della Costa d’Avorio, ultimi arruolati alla «pax sinica». -- -- infrastrutture militari. Si parla della Namibia e della Costa d’Avorio, ultimi arruolati alla «pax sinica». Perché la Cina punta ad espandersi. Ha già appoggi portuali in Tanzania e lungo il litorale est-africano. Gibuti è solo una tappa intermedia verso altri lidi, lungo l’asse per l’Africa del-l’Est, l’Africa australe e il Maghreb, aree di gravitazione principale dei commerci #alternate diid » Feed diid » Feed dei commenti diid » Made in China Feed dei commenti InteractivEAST Digital Patagonia alternate alternate * Italiano -- -- * SUBMISSIONS * CONTATTI Made in China -- Made in China Wu Xuesong -- -- Pechino Made in China -- Nella Cina continentale la professione di moderno designer industriale prende piede a partire dai primi anni ’80, quando il paese ha da poco avviato le riforme e cominciato ad aprirsi. È anche l’epoca in cui lo sviluppo aziendale cinese muove i suoi primi passi. Rispetto ai -- -- avviato le riforme e cominciato ad aprirsi. È anche l’epoca in cui lo sviluppo aziendale cinese muove i suoi primi passi. Rispetto ai prodotti esteri simili, non esiste competitività per quelli nazionali, per cui in Cina è stata introdotta e si è sviluppata la Concept Creation nel Design Industriale. Nel corso degli ultimi venti o -- Creation nel Design Industriale. Nel corso degli ultimi venti o trent’anni la Cina ha condotto una serie di politiche di apertura che hanno creato un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo delle aziende cinesi. Questo ha comportato ripercussioni positive anche sul design industriale che, come professione, si può dire abbia di recente -- -- contribuito finanziariamente inviando la prima generazione di designer a specializzarsi all’estero. Al loro ritorno in patria tutti hanno insegnato nei college e, di fatto, sono loro ad aver sistematicamente introdotto l’Idea di Industrial Design in Cina. La prima vera generazione di designer locali si è formata negli anni ’90 e questi giovani sono oggi attivamente impegnati tanto sul fronte aziendale quanto su quello sociale. Il numero di college cinesi in cui i giovani -- -- talenti del design possono formarsi è passato da 5 negli anni ’90 (Università di Hunan, di Tsinghua, di Tongji, di Jiangnan, Università di Tecnologia di Wuhan, Accademia di Belle Arti di Guangzhou) a 300. Oggi in Cina si laureano annualmente oltre 3000 studenti di Industrial Design che ne vanno ad ingrossare le fila. I designer industriali in -- Design che ne vanno ad ingrossare le fila. I designer industriali in Cina forniscono servizi alle imprese e alla società attraverso tre modalità principali. Sono designer interni, consulenti indipendenti e ricercatori che si occupano di insegnare design nelle scuole. -- -- I loro clienti vanno dai produttori di elettrodomestici alle ditte informatiche, passando per quelle elettroniche e per quelle di apparecchiature mediche. I designer di questi gruppi indipendenti provengono soprattutto dalle aree economiche più sviluppate della Cina, quella settentrionale, quella orientale e quella meridionale. In Cina, agli inizi degli anni ’90 si sono create società specializzate in design industriale nel delta del fiume Pearl. Questo è dovuto allo sviluppo economico urbano cinese. Guangzhou e Shenzhen, ad esempio, tra -- -- forza internazionale delle grandi metropoli, queste società hanno creato il proprio marchio di design in modo ancor più rapido e incisivo. In questo momento l’area di Pechino è il cuore della ricerca e dello sviluppo dell’alta tecnologia in Cina. Molte famose multinazionali hanno aperto filiali nella capitale e vi hanno opportunamente trasferito i centri R&D per l’Asia. Le società di consulenza in design industriale di Pechino, quali ad esempio -- -- limitano a formare i giovani designer ma forniscono anche un supporto teorico alle società e agli studi indipendenti. In Cina l’industrial design esiste da soli 30 anni. Molti settori vanno ancora esplorati. I continui cambiamenti delle aziende richiedono le nuove competenze di nuove generazioni di designer. Quelle precedenti, che consistevano nel visualizzare l’idea astratta, oggi non sono più -- -- Dati questi tre tipi di formazione, le capacità professionali dei giovani designer variano a seconda della carriera intrapresa. Il design è il minimo comun denominatore di tutte e tre le tipologie. Vista la particolarità della professione, la Cina sta puntando sulla creazione di un gruppo di designer preparati di alto livello, anziché focalizzarsi sul singolo designer indipendente. Con una popolazione come quella cinese e un mercato ampio e in rapido sviluppo, i giovani Hardware Upgrade Forum > Off Topic > Discussioni Off Topic > La Piazzetta (forum chiuso) > Souvenirs made in China __________________________________________________________________ PDA -- -- PDA View Full Version : Souvenirs made in China __________________________________________________________________ luposelva -- -- 24-12-2009, 14:28 L'altra settimana un amica di mia moglie è stata a New York ed ha portato un paio di souvenirs in regalo. Quando poi li ho spulciati mi accorgo della scritta made in China :doh: non è possibile ma non si poteva fare più attenzione e comprare qualcosa di veramente americano, praticamente mi ha portato delle cose che troverei anche in un negozio vicino a casa mia :asd: -- -- 24-12-2009, 15:02 L'altra settimana un amica di mia moglie è stata a New York ed ha portato un paio di souvenirs in regalo. Quando poi li ho spulciati mi accorgo della scritta made in China :doh: non è possibile ma non si poteva fare più attenzione e comprare qualcosa di veramente americano, praticamente mi ha portato delle cose che troverei anche in un negozio vicino a casa mia :asd: -- -- matti157 24-12-2009, 15:19 io ho una gondola veneziana presa a Venezia fatta in Cina __________________________________________________________________ sauro82 -- -- sauro82 24-12-2009, 15:39 io ho una gondola veneziana presa a Venezia fatta in Cina La maggior parte dei souvenirs di Venezia sono fatti in Cina. Anche a Murano in alcuni negozi trovi oggetti in vetro prodotti in -- Anche a Murano in alcuni negozi trovi oggetti in vetro prodotti in Cina. Ieri sera con alcuni amici mi sono fermato a bere qualcosa in un bar gestito da cinesi. A tutti hanno regalato un angioletto di vetro (credo) con una luce blu -- -- gestito da cinesi. A tutti hanno regalato un angioletto di vetro (credo) con una luce blu all'interno. Ovviamente sulla scatola non c'era il marchio CE, solo Made in China e basta. :rolleyes: __________________________________________________________________ -- -- CYRANO 24-12-2009, 16:15 a me hanno pure regalato una riproduzione di un vaso ming made in china ! non c'e' piu' religione ! c'.a'.z'.a'.za -- -- luposelva 24-12-2009, 16:24 a me hanno pure regalato una riproduzione di un vaso ming made in china ! non c'e' piu' religione ! c'.a'.z'.a'.za -- -- non c'e' piu' religione ! c'.a'.z'.a'.za Se mi avesse ragalato un mac book 13" mi andava bene anche se fatto in cina. :sofico: __________________________________________________________________ fendermexico -- -- fendermexico 26-12-2009, 10:29 Se mi avesse ragalato un mac book 13" mi andava bene anche se fatto in cina. :sofico: infatti i macbook li fanno proprio in cina... e non scherzo. Non so se tutti i modelli, ma alcuni sì. -- Non so se tutti i modelli, ma alcuni sì. Anche mia nonna è stata fatta in Cina :sofico: __________________________________________________________________ -- -- balint 26-12-2009, 11:09 infatti i macbook li fanno proprio in cina... e non scherzo. Non so se tutti i modelli, ma alcuni sì. -- Non so se tutti i modelli, ma alcuni sì. Anche mia nonna è stata fatta in Cina :sofico: Anche gli iPod... c'è scritto "designed in California" e "Made in China" :asd: -- -- porradeiro 26-12-2009, 11:42 è ovvio che sono fabbricati in Cina, costa di meno assemblare li, ma non è detto che chi assembla sia Cinese. Se gli ipod fossero assemblati in USA costerebbero di più e avrebbero la stessa qualità. Non converrebbe -- -- CYRANO 26-12-2009, 11:44 e chi li assembla in cina ? operai americani pagati 1 euro al giorno ? :D c;a;.z;a;z;a __________________________________________________________________ -- -- Aku 26-12-2009, 11:49 Poco male, ormai in USA non hanno quasi più industrie il 50% della loro produzione è in Cina. Almeno per quano riguarda alcuni settori. Quello militare per esempio non lo fanno in cina :D __________________________________________________________________ fendermexico -- -- fendermexico 26-12-2009, 12:24 e chi li assembla in cina ? operai americani pagati 1 euro al giorno ? :D le marmotte che incartano la cioccolata, che quando non incartano la cioccolata producono i notebook. -- -- Gli stipendi degli operai non sono l'unica spesa di un'azienda, le tasse non le conta nessuno? Bisognerebbe informarsi un pò prima di sparare a zero. Ovvio che una sciarpa comprata da un cinese è quella che é, ma un ipod assemblato in Cina è fatto in una determinata maniera __________________________________________________________________ CYRANO -- -- 26-12-2009, 13:05 guarda che sono assemblati sempre dai cinesi. l'unica cosa che cambia , ma non sempre , tra un prodotto di marca prodotto in cina e un prodotto cinese economico e' , oltre alla qualita' dei materiali , un controllo di qualita' serio... il costo della manodopera e' quello che pesa di piu' eh.... ma mica lo si scopre oggi. -- -- tehblizz 26-12-2009, 13:50 Poco male, ormai in USA non hanno quasi più industrie il 50% della loro produzione è in Cina. Almeno per quano riguarda alcuni settori. Quello militare per esempio non lo fanno in cina :D dèh perchè qui in Italia è diverso :rolleyes: __________________________________________________________________ -- -- Johnn 26-12-2009, 14:59 http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/esteri/cina/fabbrica-natale/fa bbrica-natale.html -- bbrica-natale.html In Cina la fabbrica di Babbo Natale E' il mercato più grande del mondo Migliaia di operai lavorano a pieno ritmo in 100 mila industrie e a vendere ci pensano 200 mila commercianti in 62 mila stand -- -- Migliaia di operai lavorano a pieno ritmo in 100 mila industrie e a vendere ci pensano 200 mila commercianti in 62 mila stand dal nostro inviato GIAMPAOLO VISETTI In Cina la fabbrica di Babbo Natale E' il mercato più grande del mondo YIWU (Cina) - Sulle mappe cinesi, o nelle guide, non è segnata. Yiwu però non è solo la città più ricca della Cina. Per gli economisti della Banca Mondiale è ormai la più importante del pianeta. Fino a vent'anni fa era un villaggio tra le risaie e i campi di grano, nel delta dal fiume Yangzi: centomila contadini poveri dello Zhejiang, seminati a sud -- -- venditore di certe nuove treccine elettriche colorate da sera - e offrire di più. Avere ciò che nessun altro ha e fare in modo che tutti ne abbiamo bisogno". Altrove suonerebbe come una formuletta scontata. A Yiwu, "per contribuire al successo della Cina", l'hanno trasformata nel miracolo economico del nuovo millennio. Una città per le pentole, una per le parrucche, una per le bilance, una per le conchiglie, una per i palloni, una per i cellulari, una per le -- -- ricchi a prezzi da poveri. Spiegare come, porterebbe lontano. Ma è una metamorfosi invisibile, che sta ridisegnando la geografia della ricchezza. "America ed Europa - dice il sindaco Lu Xuhang - comprano meno. Sono state rimpiazzate da Cina, India e Medio Oriente. Prodotti diversi: ma il saldo, per noi, è in attivo. Una sola preoccupazione: Vietnam e Cambogia, se non spicchiamo un altro balzo, potrebbero costare ancora meno di noi". -- -- più", e per un glorioso protagonista dell'apocalittico show dello scambio, è una sentenza di morte. Attorno a tale inafferrabile ma decisiva entità superiore, che a Yiwu chiamano "la corrente perpetua", in quest'angolo di Cina che salva e terrorizza, crescono parchi, campi da Golf, ville di lusso. Era un esperimento economico comunista, è diventato il più invidiato modello di vita capitalista: ciò che vedremo dopo esserci accorti che il mondo -- -- terrorizza, crescono parchi, campi da Golf, ville di lusso. Era un esperimento economico comunista, è diventato il più invidiato modello di vita capitalista: ciò che vedremo dopo esserci accorti che il mondo è già oltre il superato "made in China". Nel padiglione degli ombrelli, che occupa la superficie di quattro stadi, due imprenditori sedicenni di Guangzhou stanno lanciando quelli riciclabili. Appena smette di piovere, si buttano via: sette centesimi l'uno. -- -- 17-02-2010, 16:45 A tutti hanno regalato un angioletto di vetro (credo) con una luce blu all'interno. Ovviamente sulla scatola non c'era il marchio CE, solo Made in China e basta. :rolleyes: OH MIO DIO :eek: e sono ancora vivi????????? :rolleyes: * Autori * Fonti Repubblica Ceca: Made in China, iva esclusa Una confezione a Prato. Una confezione a Prato. -- -- Hospodářské noviny Ogni giorni quasi 50 containers pieni di 800 tonnellate di prodotti tessili e di scarpe importate illegalmente dalla Cina e dal Vietnam arrivano in Repubblica ceca. Una parte rimane nel paese, l'altra continua la sua rotta verso gli altri paesi europei. -- -- Rubriche * Cina * Vietnam * Repubblica Ceca * Criminalità * Events * Contact Made in China Matteo Attruia, Nicola Genovese, Antonio Guiotto Asolo (I), Galleria Browning -- -- cinesi ci hanno sorpassato, sverniciandoci come fa un centauro a due ruote con uno scooter truccato di un adolescente che smarmitta per la statale. Negli ultimi vent’anni la Cina, infatti, si è trasformata nella nazione che produce fisicamente la maggior parte delle cose che ci circondano. Questa lenta ma inesorabile conquista è avvenuta però senza strepiti, in forma silenziosa, declinando inconsapevolmente nella logica delle -- -- merci il precetto epicureo del vivi nascosto: tutto il lavoro svolto è avvenuto senza clamore, mentre qui si chiudevano molte aziende manifatturiere, e qualsiasi cosa comprassimo aveva sulla scatola la scritta “made in china”. Dai vestiti alle scarpe, dai prodotti tecnologici ai libri, la capacità cinese di produrre merci a prezzi abbordabili ha portato quel paese lontano nei nostri uffici e dentro alle nostre case fino agli anfratti quotidiani della nostra vita, e – -- -- per quella legge vera, ma mai dimostrata, per cui la realtà si può cogliere solo in forma paradossale), è presente davvero ovunque con merci di ogni tipo per i viziati consumisti globalizzati. E con la stessa modalità sottotraccia la Cina ha inoltre iniziato parallelamente a produrre varianti low cost e low quality di molti manufatti: copiare, imitare e falsificare sono diventate così alcune delle strategie, mai dichiarate apertamente, grazie a cui molte delle #Giornale L'Ora » Feed Giornale L'Ora » Feed dei commenti Giornale L'Ora » L’Africa e le armi Made in China Feed dei commenti alternate alternate Skip to content -- -- * Mondo * Politica L’Africa e le armi Made in China Published 7 mesi ago - Simone Pasquini - 7mesi ago [bookmark-meta-mobile.svg] [bookmark-meta.svg] 11 -- -- [bookmark-meta-mobile.svg] [bookmark-meta.svg] 11 __________________________________________________________________ La lontana Cina ha ben piantati i piedi in Africa. La scorsa settimana avevamo avuto modo di discutere delle massicce politiche di investimento portate avanti dalla Repubblica popolare cinese nei Paesi dell’Africa subsahariana, alla perenne ricerca di materie prime e -- -- stiamo parlando delle armi. Non importa quale sia il calibro o il munizionamento, se siano armi convenzionali, anticarro o antiaeree. […] La lontana Cina ha ben piantati i piedi in Africa. La scorsa settimana avevamo avuto modo di discutere delle massicce politiche di investimento portate avanti dalla Repubblica popolare cinese nei Paesi dell’Africa subsahariana, alla perenne ricerca di materie prime e -- -- stiamo parlando delle armi. Non importa quale sia il calibro o il munizionamento, se siano armi convenzionali, anticarro o antiaeree. La Cina copre ormai da sola il 25% del traffico di armi nel continente, e dal 2010 è divenuta il principale concorrente della Russia nella fornitura di sistemi d’arma complessi. -- -- principale concorrente della Russia nella fornitura di sistemi d’arma complessi. L’economicità del made in china -- Made in China sono perfino nuovi modelli di droni, meno sofisticati ma di gran lunga più economici degli equivalenti forniti dagli Stati Uniti. Per primi Egitto e Nigeria stanno testando i nuovi modelli cinesi. Quelli acquistati dalla Nigeria, in particolare, sono già -- -- I Paesi africani che oggi utilizzano, in tutto o in parte, armamenti cinesi sono 16. Fra questi, anche Sierra Leone, Congo e Ruanda, ai quali la Cina negli ultimi anni ha fornito armi leggere e anticarro in violazione dell’embargo deciso dall’ONU nel tentativo di smorzare la perenne guerra civile. -- -- violazione dell’embargo deciso dall’ONU nel tentativo di smorzare la perenne guerra civile. vIA L’URSS, DENTRO LA CINA -- Uno dei fattori che hanno favorito la posizione della Cina in questo remunerativo mercato riguarda l’ex Unione sovietica. Durante la guerra fredda, Mosca era la principale fornitrice di armi ai Paesi africani che stavano faticosamente cercando l’indipendenza dalle nazioni -- -- Un altro elemento che a suo tempo accattivò il favore di questi Stati era la vecchia politica di Pechino della “non interferenza”: in base a questo principio, la Cina non avrebbe in alcun modo condizionato politicamente i Paesi con cui operava e faceva affari. Tuttavia, questo principio è diventato, col tempo, per così dire “flessibile”. Oggi, -- politicamente i Paesi con cui operava e faceva affari. Tuttavia, questo principio è diventato, col tempo, per così dire “flessibile”. Oggi, dopo la costruzione dell’imponente base navale di Gibuti, la Cina ha una base logistica straordinaria nella zona. A cui si aggiungono le migliaia di soldati che negli ultimi anni ha inviato nelle missioni peacekeeping. -- -- nell’ultimo articolo. Tanto per fare un esempio, durante la guerra civile che ha insanguinato il Sudan e il Darfur, la Cina aveva installato un intero stabilimento di armi leggere e munizioni a Khartoum, così da meglio rifornire i combattenti. E tanto per fare un altro esempio, magari più recente, moti osservatori hanno segnalato la presenza di blindati cinesi in -- -- Mappa della presenza cinese in Africa Fonte: “La Stampa” la cina e la politica di potenza Il problema maggiore, come abbiamo detto, non riguarda tanto il fatto -- Il problema maggiore, come abbiamo detto, non riguarda tanto il fatto che la Cina venda delle armi, ma piuttosto che ne venda in una quantità sempre maggiore, a prezzi sempre più concorrenziali. Ed ormai non ci si limita solo a comuni fucili d’assalto, ma a carri armati ed aerei (come il nuovo cacciabombardiere JF-17, già in uso dalla Nigeria e dallo -- -- stato segnalato l’anno scorso, in un’intervista rilasciata a “La Stampa”, dall’analista dell’ European Council on Foreign Relations Mathieu Duchatel. Forse dovremmo incominciare a considerare queste iniziative di Pechino come il segnale che la Cina non rimarrà ancora per molti anni una potenza “dormiente”. Simone Pasquini -- -- Simone Pasquini More » #Africa, armi, cina, Gibuti, guerra, onu, peacekeeping Related posts * Sarno * Ultime Notizie Sarno: merce made in China sequestrata. Ma i lavoratori chi li tutela? Di Antonio Russo * La Redazione * Contatti Lauria (PZ) – Sequestrati 5.200 articoli di prodotti “Made in China” redazione -- -- Potenza – Nell’ambito del dispositivo di controllo economico del territorio promosso dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Potenza, le Fiamme Gialle della Compagnia di Lauria hanno sottoposto a sequestro circa 5.200 articoli di prodotti “Made in China” privi delle indicazioni previste dal Codice del Consumo (in violazione agli artt. 6, 7, 9 e 11 del Decreto Legislativo n. 206/2005). Nel corso di un servizio finalizzato al controllo del rispetto della normativa #ZonaK » Feed ZonaK » Feed dei commenti ZonaK » MADE IN CHINA liberamente ispirato alla storia vera di due contadini cinesi – teatro – Feed dei commenti Il GOLEM, COME VENNE AL MONDO – musica – CON TUTTO L’AMORE DEL MONDO– teatro – in una CASA PRIVATA DEL QUARTIERE ISOLA -- -- 20, 21 e 22 febbraio - ore 21.00 23 febbraio - ore 16.00 MADE IN CHINA liberamente ispirato alla storia vera di due contadini cinesi – teatro – -- -- diverso e incomprensibile tanto da avere bisogno di sottotitoli. Il suo corpo è adagiato sulle spalle di Chang Showei, amico di sempre, che cammina a lungo, per chilometri, per giorni. Attraversa lo sterminato Impero Economico della Cina del XXI secolo per dare a quel corpo l’onore della sepoltura nel luogo natale. Andando contro le regole del mondo “civile”, Chang compie involontariamente un atto eroico, guidato solo dal proprio istinto e dalle proprie “scarpe”. Un intreccio di -- -- solo dal proprio istinto e dalle proprie “scarpe”. Un intreccio di storie vere che, passando dalla rivoluzione culturale di Mao alle condizioni dei lavoratori asiatici, arriva fino a noi, per i quali il Made in China è solo la targhetta sui prodotti che acquistiamo. Maschere, pupazzi, volti del Teatro d’Opera di Pechino, ventagli del Tai Chi, ritmi adrenalinici di pubblicità pluripremiate, il libretto rosso, ombre, luci, proiezioni, disegni animati, una TV rotta e una -- -- ambito di progetti sociali e presso l’Idrafactory – Fabbrica del Teatro di Brescia. MADE IN CHINA liberamente ispirato dalla storia vera di due contadini cinesi trailer ZONA K - Via Spalato 11, 20124 Milano +39 02 97378443 - P.IVA ARTantide nel Mondo * Italia * Spagna * Cina it | en -- -- * News * Eventi Home>Eventi>Made in China -- Made in China Archivio Eventi 14 dicembre 2017 - 16 febbraio 2018 -- -- Marco Bertìn espone opere coloratissime realizzate con migliaia di giocattoli ed un enorme polittico work in progress da 32 metri quadri. Da 5 anni l'artista raccoglie e compra tutti i giocattoli di foggia occidentale, solo se rigorosamente “Made in China”, per realizzare opere dal cuore etico. Agire con Responsabilità Sociale e attenzione ai temi scottanti della società civile è la caratteristica indispensabile che ogni artista -- -- Marco Bertìn sta lavorando a questo progetto da 5 anni e il suo impegno è ancora in pieno svolgimento; egli raccoglie e acquista tutti gli oggetti che rappresentano le simbologie occidentali (religiose, sociali, ludiche e commerciali), ma che siano tutti costruiti in Cina: da qui nasce il titolo della mostra, “Made in China”. Il suo obiettivo educativo è quello di attirare l'attenzione del visitatore sui limiti del Consumismo, analizzando in modo critico le conseguenze che il marketing (motore di questo modello economico) -- -- messaggi pubblicitari durante i loro programmi preferiti e attraverso i social più utilizzati) per poter crescere nuove generazioni di consumisti acritici. Ma perchè proprio “Made in China” (sarebbero bastati giocattoli di qualunque provenienza)? Il motivo sottolinea la genialità di Marco Bertìn, capace di approfondire i temi analizzandoli da tutti i punti di vista, che, con -- -- rappresentano in nessuna maniera la loro cultura e che non consentono, in regime di sfruttamento economico, di conseguire nessuna soddisfazione nel proprio lavoro. La mostra “Made in China”, spettacolare e colorata, spinge i visitatori a riflettere sullo sviluppo di una maggiore consapevolezza critica verso i mercati, acquisendo conoscenza sui meccanismi di produzione e sulla forza propulsiva e persuasiva della propaganda del marketing -- -- Responsabilità, Copyright, Informazioni Generali - Privacy Policy ARTantide nel Mondo: Italia - Spagna - Cina © Copyright 2000-2019 EbLand srl - Via Messedaglia 7, 37135 - Verona - ITALY - P. Iva: 03056570231 Torna indietro Forum Macchine > Macchine Edili / Industriali > Macchine per il Sollevamento > Carrelli Elevatori Ricarica questa pagina Linde made in china? Username Username__ [ ] Ricordami? Password __________ Entra -- -- Data registrazione: 23-11-2010 Messaggi: 888 Predefinito Linde made in china? __________________________________________________________________ c'è chi mi dice che gli è stato proposto un Linde di importazione -- -- Si è vero, è molto strana questa cosa....Comunque credo che Linde Italia, non permetta di commercializzare prodotti Linde, anche se provenienti dalla Cina, a qualcuno che non faccia parte della sua rete di vendita. Boh...... Rispondi citando -- -- Bisogna vedere se questi carrelli siano immessi sul mercato da Linde (o da un concessionario) o da un terzo. Nel secondo caso non sarà difficile per Linde di rendere la cosa al quanto difficile in futuro via avvocati. Oltre al fatto che è semplice risalire alla fonte in Cina via un controllo del numero di serie.. Inoltre al momento dell'immissione delle macchine sul mercato, queste devono rispettare tutte le normative CE in tema di emissioni (per -- -- Discussioni simili Discussione Autore discussione Forum Risposte Ultimo messaggio Attrezzature per carrelli elevatori "made in China" Andrew T. Carrelli Elevatori 1 19-11-2013 20.25.41 [NEWS] Bauma 2012 (China) Paula Fiere, Open House e Raduni MMT 1 04-12-2012 16.49.18 #Liceo Linguistico Internazionale Grazia Deledda » Feed Liceo Linguistico Internazionale Grazia Deledda » Feed dei commenti Liceo Linguistico Internazionale Grazia Deledda » Moda Made in China Feed dei commenti Nove incontri sulla contemporaneità Graduatoria di ammissione classi prime a.s. 2018/19 alternate alternate -- -- + Orario per Classi – Scarica il PDF * Contatti Moda Made in China Posted on 12 gennaio 2018 in Foto-gallery -- -- Posted on 12 gennaio 2018 in Foto-gallery Moda Made in China Autrice: Serena Ponta IFRAME: https://www.googletagmanager.com/ns.html?id=GTM-M4WGV6R Taranto - Primitivo made in China: in cantiere il ricorso dei produtto... Aumenta la dimensione del testo -- -- seguici su [facebook40x40.png] [twitter40x40.png] [rss40x40.png] Primitivo made in China: in cantiere il ricorso dei produttori -- Primitivo made in China: in cantiere il ricorso dei produttori di Nazareno DINOI Tweet Tra le tante contraffazioni in giro, non poteva mancare quella sul -- -- di Nazareno DINOI Tweet Tra le tante contraffazioni in giro, non poteva mancare quella sul «Primitivo di Manduria doc» made in China. Al momento la sua esistenza non è stata dimostrata materialmente, nel senso che non è stata ancora scoperta una bottiglia con l’etichetta del famoso vitigno Messapico. C’è però la certezza, questa volta -- -- le procedure per individuare e bloccare la frode cinese. La prima è stata quella di fare una ricerca di mercato interno per vedere chi e quanto Primitivo di Manduria originale viene esportato in Cina. Su proposta del direttore Pasculli De Angelis, dagli uffici del Consorzio sono partire circa trecento lettere indirizzate ai produttori di Primitivo, non solo quelli consorziati ma a tutte le cantine e imprese del territorio del disciplinare. -- -- Nel testo che fa esplicito riferimento al sospetto Primitivo taroccato cinese, il Consorzio di tutela fa sapere di avere ricevuto dagli addetti alla sorveglianza una segnalazione di utilizzo improprio, in Cina, della denominazione protetta. «Chiediamo quindi – si legge nella nota – se abbiate esportato in Cina negli ultimi due anni e, in tal caso, se possiate inviarci le fatture relative a suddette esportazioni, al fine di presentarle per intentare opposizione». «Il sistema cinese della registrazione dei marchi – afferma Pasculli De Il Mattino > Tecnologia > Internet La guerra delle App «made in China» di Rosita Rijtano __________________________________________________________________ 18 app MADE IN CHINA Postcards from Van Gogh 1 Ott 2015 - 4 Ott 2015 [Made-in-China_foto-Nico-Bruchi_-880x495.jpg] -- -- Foto di scena Nico Bruchi Produzione Fondazione Teatro della Toscana Debutto dall'1 al 4 ottobre 2015, Pontedera, Teatro Era MADE IN CHINA
Postcards from Van Gogh PRIMA NAZIONALE -- -- garanzie, ma anche i cliché, del rapporto uomo-donna sulla scena. Lo stile del tutto sarà suggerito dal titolo dello spettacolo. Richiamerà quell’universo kitsch ed effimero proprio dell’oggetto cinese a basso costo. E se è vero che tutto ciò che è Made in China ha una vita breve, anche lo spettacolo dovrà portare in sé il germe della deteriorabilità, andando ad esaurirsi come una luce al LED quando le batterie si scaricano. La vita all’interno della scena ricorderà quella vissuta -- -- * condividi * condividi MADE IN CHINA
Postcards from Van Gogh IFRAME: https://www.youtube.com/embed/eZpjp0yA0YQ?feature=oembed Spettacoli mercoledì 14 dicembre 2016 ore 13:55 Made in China al Teatro Era Tweet Foto di: Nico Bruchi (fonte ufficio stampa Teatro Era) -- -- Dal 16 al 18 dicembre lo spettacolo che racconta la passione cinese del pittore Vincent Van Gogh. L'attrice Marsicano candidata al Premio Ubu PONTEDERA — Made in China – postcards from Van Gogh è un lavoro che trova ispirazione nel grandissimo pittore olandese, non solo dalla produzione pittorica, ma anche da quella letteraria: le lettere a Theo, ma soprattutto quelle a Émile Bernard e alla sorella Wilhelmina. -- -- la spontaneità, quella che vive quotidianamente il giovane artigiano della riproduzione seriale cinese. Made in China è uno spettacolo su Van Gogh, ma soprattutto per Van Gogh. Il lavoro nasce da un’attenzione meticolosa ai dettagli degli ultimi -- -- costo. “Pensando all’ opera d’arte e al suo significato di eternità - ha detto Perinelli - non potevamo non cadere nel suo contrario e cioè nell’opera Made in China, effimera, a basso costo e destinata alla deteriorabilità. Un contrasto che dà vita ad un luogo geografico e -- deteriorabilità. Un contrasto che dà vita ad un luogo geografico e mentale: la Cina. Un luogo lontano ma che ci dà la misura di fin dove sia arrivata (a sua insaputa) la fama del pittore; fabbriche a cielo aperto dove quotidianamente “artisti” riproducono Van Gogh su richiesta e su misura". -- -- e su misura". L’attrice Claudia Marsicano, 24 anni, protagonista insieme a Simone Perinelli di Made in China, è in finale al prestigioso Premio Ubu, maggior riconoscimento per il teatro italiano, come migliore nuova attrice Under 35. * Le lettere di Van Gogh al Teatro Era -- -- Tag * pontedera * cina * vincent van gogh * premio ubu * paesi bassi #Formiche.net » Feed Formiche.net » Feed dei commenti Formiche.net » L’eurozona made in China Feed dei commenti ____________________ (BUTTON) -- -- * Trump * Mobilità L’eurozona made in China Maurizio Sgroi Blog -- -- frattempo, i salari cinesi non avevano ancora raggiunto il livello del ’94. Perché mai la Cina fece una cosa del genere? All’interno la manovra servì ad abbattere notevolmente l’inflazione (che evidentemente dipende molto dal costo del lavoro). All’esterno, la -- -- All’interno la manovra servì ad abbattere notevolmente l’inflazione (che evidentemente dipende molto dal costo del lavoro). All’esterno, la Cina si preparò a entrare nel WTO (accadde nel dicembre del 2001), l’organizzazione mondiale del commercio. Il taglio dei salari fece schizzare verso l’alto la produttività dell’industria, più che -- l’organizzazione mondiale del commercio. Il taglio dei salari fece schizzare verso l’alto la produttività dell’industria, più che triplicata. La conseguenza fu che la Cina iniziò a crescere del 10% l’anno grazie alle esportazioni. Un caso classico di mercantilismo spinto. -- -- Si dice spesso che i tedeschi siano i cinesi d’Europa. Ma forse ormai tutta l’Eurozona è sempre più Made in China. More from my site #publisher Amico Antennista » Feed Amico Antennista » Feed dei commenti Amico Antennista » Materiali Made in China VS Made in Germany Feed dei commenti alternate alternate logo_lettering_payoff_220_98 favicon-32x32 logo_lettering_payoff_220_98 -- -- ____________________ Submit 0 Materiali Made in China VS Made in Germany * Home * Antenna Digitale Terrestre -- -- * Home * Antenna Digitale Terrestre * Materiali Made in China VS Made in Germany Ciao Caro 2016 -- -- 0 Materiali Made in China VS Made in Germany [INS: :INS] -- -- un’impresa italiana ad esempio. Il paese che ha avuto e sta avendo maggiore influenza su questa globalizzazione è la Cina, famosa per saper duplicare se non copiare i progetti e i prodotti che vengono creati da altri. -- progetti e i prodotti che vengono creati da altri. La Cina è anche il grande assemblatore del mondo, molti infatti mantengono la progettazione nel quartier generale per delegare alla manodopera cinese la fase di assemblaggio e talvolta la distribuzione. -- -- Se ci pensiamo ci sono pochissimi settori della tecnologia che non sono entrati a contatto con questo fenomeno, la maggior parte riporta l’etichetta Made in China, anche se questo non è necessariamente un simbolo di minor qualità perché anche la Apple (considerata un’eccellenza nel campo tecnologico) si avvale di manodopera cinese, ritengo sia comunque giusto realizzare il fatto che il prodotto -- -- wi-fi, quindi altamente tecnologico, abbiamo assistito a questo fenomeno in modo eclatante. Molte delle aziende che producevano in Italia hanno esportato in Cina almeno la parte di assemblaggio, altri sono andati completamente a produrre là e infine le case cinesi hanno comprato o copiato i progetti e oggi molti prodotti vengono progettati costruiti e assemblati Auto Ottimo, la Fiat made in China Affianca la sorella Viaggio Presentata la seconda vettura del Lingotto destinata al mercato cinese. -- -- La Fiat ha presentato oggi al salone dell'automobile di Guangzhou, ex Canton, la Ottimo, nuova e seconda vettura ad essere prodotta dalla società torinese in Cina. Sulla scia del successo della Viaggio (la berlina prima auto nata dalla joint venture tra la Fiat e la cinese Gac), la Ottimo farà il suo debutto sul mercato cinese nella prima metà dell'anno prossimo, probabilmente a marzo. -- -- fabbrica di Changsha, inaugurata nel giugno del 2012 grazie alla joint venture del 2010 tra la Fiat e la Gac, va ad unirsi oltre che alla sorella maggiore Viaggio (della quale oggi è stata presentata una nuova versione), alle auto che Fiat esporta in Cina: la Freemont e la 500. raddoppio -- Le vendite di Viaggio sono state, lo scorso anno, pari a 11.228 unità, secondo i calcoli della società di consulenza e di business intelligence Ihs Global Insight, mentre per il 2013, si REFRESH(720 sec): https://www.motorionline.com/2017/08/28/chery-il-nuovo-suv-made-in-chin a-prende-forma-rendering/ #Motorionline.com » Chery: il nuovo SUV Made in China prende forma [RENDERING] Feed dei commenti GMC valuta il lancio di un nuovo SUV compatto Ecorally 2017: si corre green tra San Marino, Sansepolcro e Arezzo alternate alternate NextGEN Gallery RSS Feed -- -- Anticipazioni Chery: il nuovo SUV Made in China prende forma [RENDERING] La vettura sarà presentata al prossimo Salone dell'auto di Francoforte -- -- * Chery SUV * Chery SUV Chery – Il Made in China è un fattore sempre più determinate nell’economia mondiale e il comparto auto non fa differenza. Negli ultimi anni stanno aumentando in maniera esponenziale i veicoli provenienti dal sol levante. Torna indietro Telefonino.net Forum > Altre Discussioni > Non solo telefonini Ricarica questa pagina come evitare il made in china Username Username__ [ ] Ricordami? Password __________ Entra -- -- Cellulari: 2 Messaggi archiviati: 249 Predefinito come evitare il made in china __________________________________________________________________ [INS: :INS] -- -- __________________________________________________________________ [INS: :INS] con ogni probabilità i miei telefonini sono fatti in Cina, scopro ora che le mie scarpe vans authentic sono made in China, e chissà quanti altri prodotti di largo consumo... La mia sacca Nike, stavo guardando ora, Indonesia, va bene, non c'è la dittatura ma probabilmente si sfrutta la manodopera, sembra che il primo mondo non produca più nulla, -- -- __________________________________________________________________ è una parola... anch'io ero abbastanza orientato a evitare il made in china, ma diventa sempre più arduo perfino Alcatel, che consideravo una delle marche più affidabili, alla fine è diventata mezza cinese -- -- Citazione: Messaggio inviato da gijoe con ogni probabilità i miei telefonini sono fatti in Cina, scopro ora che le mie scarpe vans authentic sono made in China, e chissà quanti altri prodotti di largo consumo... La mia sacca Nike, stavo guardando ora, Indonesia, va bene, non c'è la dittatura ma probabilmente si sfrutta la manodopera, sembra che il primo mondo non produca più nulla, -- -- __________________________________________________________________ Il Made in Italy vero e puro non esiste più... ormai è tutta roba che fanno in Cina..... come si dice, la Cina è vicina.... __________________ Ogni giorno un esponente del PD si alza e sa di dover correre più -- -- Citazione: Messaggio inviato da xreader Il Made in Italy vero e puro non esiste più... ormai è tutta roba che fanno in Cina..... come si dice, la Cina è vicina.... veramente non è così. ci sono aziende che sono veramente made in italy, e non sono quei grandi marchi che troviamo sempre pubblicati in prima pagina. Ultimi articoli Dopo Dolce&Gabbana tocca a Burberry, bufera sui social in Cina -- Dopo Dolce&Gabbana tocca a Burberry, bufera sui social in Cina IKEA, Mc Donald’s e Nike: i migliori annunci stampa del 2018 -- -- * Ninja Academy * Twitter Linkedin Facebook Google Plus YouTube Il "Made in China" diventa "Innovated in China" Share -- -- Pubblicato il 03/09/2014 Il made in China è sempre stato sinonimo di innovazione. Le invenzioni dei cinesi hanno influenzato la storia dell'umanità: dalla carta alla stampa a caratteri mobili, dalla bussola alla polvere da sparo. -- dei cinesi hanno influenzato la storia dell'umanità: dalla carta alla stampa a caratteri mobili, dalla bussola alla polvere da sparo. Nell'attuale epoca della produzione globale la Cina si è contraddistinta per la capacità di produrre rapidamente e a basso costo, spesso a discapito della qualità dei prodotti. -- -- contraddistinta per la capacità di produrre rapidamente e a basso costo, spesso a discapito della qualità dei prodotti. Se da una parte la Cina è il luogo di assemblaggio di prodotti d'eccellenza Package and Product Designed in Occidente, dall'altra lo è anche per quei prodotti low-cost che vengono realizzati localmente sfruttando un basso costo del lavoro, che hanno pian piano portato a -- -- d'eccellenza Package and Product Designed in Occidente, dall'altra lo è anche per quei prodotti low-cost che vengono realizzati localmente sfruttando un basso costo del lavoro, che hanno pian piano portato a screditare il "Made in China" agli occhi di consumatori sempre più informati. -- informati. La sfida dal Made in China all'Innovated in China -- La Cina è uno dei mercati più importanti al mondo, ma questo non le basta, e così si è posta un obiettivo preciso: diventare Innovation Nation entro il 2020. Come raggiungere tale risultato? Abbandonando il -- basta, e così si è posta un obiettivo preciso: diventare Innovation Nation entro il 2020. Come raggiungere tale risultato? Abbandonando il concetto di "Made in China" per sostituirlo con "Innovated in China". Il paese dispone di una massiccia forza lavoro ed il governo offre forti finanziamenti per l'innovazione. Tuttavia le grandi scoperte -- -- Le case histories dell'eccellenza "Innovated in China" Nella lista The World's Most Innovatives Companies stilata da Forbes troviamo ben sei società con Head Quartet in Cina: Henan Shuanghui Investment (al 24° posto in classifica), Tingyi Holding (25°), Hengan International Group (26°), Baidu (31°), Tencent Holdings (37°) ed Inner Mongolia Yili (80°). -- -- La rivoluzione digitale alla base del processo di "Innovated in China" La Cina vanta 632 milioni di utenti online, attivi su 700 milioni di smart devices. Nel 2013 le vendite e-tailing hanno raggiunto quota 300 miliardi di dollari. Ogni giorno l'e-commerce Taobao effettua transazioni per un valore superiore ai 36 milioni di RMB (circa 6 -- -- La conseguenza diretta di questa rivoluzione digitale è la creazione di nuovi mercati cui destinare sia prodotti che servizi, ampliando l'offerta di lavoro per chi possiede le competenze digitali. L'aumento della produzione digitale guiderà la Cina attraverso una rapida crescita economica. Un'economia che si genera online -- -- Un'economia che si genera online L'economia generata online nel 2013 ha costituito il 4,4% del PIL della Cina (un valore percentuale superiore a quello di Stati Uniti e Germania) e gli esperti prevedono che entro il 2025 la produttività derivata da internet possa raggiungere il 25% del PIL. -- -- Leggi anche La Cina, il lusso e 10 trend della moda per il prossimo anno (secondo The State of Fashion 2019) La Cina, il lusso e 10 trend della moda per il prossimo anno (secondo The State of Fashion 2019) -- il prossimo anno (secondo The State of Fashion 2019) Abbiamo passato una notte al Robot Hotel a Chengdu, in Cina Abbiamo passato una notte al Robot Hotel a Chengdu, in Cina Internet of Things: le 6 rivoluzioni che ti aspettano Internet of Things: le 6 rivoluzioni che ti aspettano * Ricerca + ____________________ E-commerce made in China 5 giugno 2017 |In News Nativa -- -- |In News Nativa |By noname JD.com, la maggior compagnia di e-commerce in Cina per fatturato, offre ai consumatori cinesi un’esperienza di shopping on line che spazia dall’elettronica di consumo e beni di lusso a cibi freschi, prodotti per la casa e abbigliamento. In questa intervista, Lijun Xin, -- -- La risposta del consumatore cinese è ottima se consideriamo che abbiamo 226 milioni di utenti attivi e siamo in corsa per diventare entro il 2021 la maggior piattaforma di e-commerce B2C in Cina. Questo anche grazie alla più grande rete logistica cinese nel settore che permette di fornire un elevato livello di servizi: durante lo scorso anno, fino al 92% degli ordini di vendita diretta sono stati consegnati in -- -- JD.com offre ai brand internazionali la possibilità di accedere alla domanda di arredi per la casa da parte del mercato cinese: può diventare un ponte capace di collegare Italia e Cina nel segmento del design? Restando nel settore dell’eccellenza, la piattaforma ha in programma di ampliare le competenze anche nel food e nella moda, altri due capisaldi del Made in Italy nel mondo? -- -- La tolleranza è zero: o le aziende presenti sulla piattafoma garantiscono elevata qualità del prodotto e rispetto del diritto d’autore oppure vengono espulse. Anche per questo motivo vogliamo portare aziende del made in Italy in Cina attraverso JD.com: i prodotti italiani infatti non garantiscono solo qualità, originalità, creatività, ma sono portatori di una filosofia, di una esperienza culturale da diffondere. #AGC COMMUNICATION NEWS » Feed AGC COMMUNICATION NEWS » Feed dei commenti AGC COMMUNICATION NEWS » CINA. Creato un fondo per lo sviluppo di aeromobili made in China Feed dei commenti COREA DEL NORD. Basta guerra! Pyongyang apre a Seul e USA SHAM. Controffensiva sciita contro ISIS e Raqqa tiene alternate alternate -- -- ____________________ Cerca Home Economia Reale CINA. Creato un fondo per lo sviluppo di aeromobili made in China * Economia Reale -- -- * Economia Reale CINA. Creato un fondo per lo sviluppo di aeromobili made in China maggio 14, 2017 101 -- -- dimostrato la capacità di Comac di realizzare aerei moderni, riporta il giornale e il passo successivo è quello di nutrire le aziende cinesi per rendere le strutture e i componenti dell’aereo un’altra gamma di prodotti fatti in Cina. Nella fase iniziale, il fondo si concentrerà sullo sviluppo e la ricerca di componenti di aeromobili quali motori, controlli e -- -- * TAGS * #C919 * #COMAC * Cina CONDIVIDI Facebook -- -- IFRAME: https://www.facebook.com/plugins/like.php?href=https://www.agcnews. eu/cina-creato-un-fondo-lo-sviluppo-di-aeromobili-made-in-china/&la yout=button_count&show_faces=false&width=105&action=like&colorschem e=light&height=21 -- -- Economia Reale CINA. I nuovi alchimisti creano oro dal rame Economia Reale -- -- Economia Reale CINA. Solo dati economici ufficiali per l’hub export, bloccati tutti gli altri Economia Reale -- -- SCELTO DALLA REDAZIONE CINA. Il 2018 ha esaltato il controllo di Xi sul Celeste... dicembre 31, 2018 -- -- ULTIMORA: CINA. Il 2018 ha esaltato il controllo di Xi sul Celeste... dicembre 31, 2018 * Home * Articoli * Articoli * Made in Italy e made in China, made insieme * 008 -- -- Scritto da (A cura di) FRANCESCO RUTELLI il 07 Marzo 2017. Articoli Made in Italy e made in China, made insieme -- Francesco Rutelli, presidente del Forum Culturale Italia-Cina -- L’apertura del Forum culturale tra Cina e Italia, fortemente voluto dai due Governi, richiede da parte nostra un forte e sincero ringraziamento al Governo cinese, e in particolare a S. E. il vice-ministro Ding Wei, per l’eccellente organizzazione ed accoglienza. Il Forum, istituito nel -- -- Chi scrive ha avuto l’onore di firmare l’Accordo di cooperazione tra le città capitali, Roma e Pechino. Non si può guardare a quell’esperienza di venti anni fa, senza vedere il nostro mondo così profondamente cambiato. Eppure, se la Cina ha compiuto straordinari progressi sulla scena internazionale, e l’Italia ha consolidato il suo ruolo come nazione tra le più vitali al mondo, una cosa non è cambiata: è la nostra profonda, e autentica, amicizia.  -- -- internazionale debbono contrastare con unità e fermezza - non pochi puntano su paure, barriere, divisioni.  Noi vogliamo puntare su responsabilità e soluzioni condivise. Vediamo un’ispirazione comune tra Italia e Cina basata sulla capacità di apprezzare gli insegnamenti di chi ci ha preceduto. «Un testo classico–ha scritto Machiavelli–è un testo da cui si possono estrarre idee nuove». Era vero nel Rinascimento; è vero ancora oggi. -- -- un’Italia che è meravigliosa nelle sue città, nei suoi paesaggi, nel suo patrimonio materiale ed immateriale, e nelle sue produzioni contemporanee: è aperta agli investimenti e alle collaborazioni con la Cina. Vorremmo mettere in comune le generazioni propense ad una globalizzazione non ingiusta, ma governata da quei valori che vogliono ridurre le diseguaglianze e far crescere, in Oriente come in Occidente, le rispettive classi medie, e quelle in sofferenza. -- -- globalizzazione non ingiusta, ma governata da quei valori che vogliono ridurre le diseguaglianze e far crescere, in Oriente come in Occidente, le rispettive classi medie, e quelle in sofferenza. In Cina, vorremmo veder crescere le partnership nei settori culturali e creativi con l’Italia. Della nuova Via della Seta noi siamo pronti a far parte, come di quella storica. Nel mondo che cambia, le grandi dinamiche di dimensione, popolazione e crescita economica inducono la -- -- creativi con l’Italia. Della nuova Via della Seta noi siamo pronti a far parte, come di quella storica. Nel mondo che cambia, le grandi dinamiche di dimensione, popolazione e crescita economica inducono la Cina a sviluppare una nuova diplomazia pubblica, una nuova diplomazia culturale. L’Italia può esserne un partner strategico.  Sappiamo, come scrisse lo storico romano Cassio Dione, che «i radicali rinnovamenti richiedono sempre molto tempo e una grande Ermanno Durantini | 17.03.2017 Derby made in China? [facebook.svg] [twitter.svg] Per la prima volta il derby di Milano si disputerà all'ora di pranzo -- -- supposizioni fatte in merito alle ragioni di questa scelta, è inevitabile pensare a una decisione dettata dall’intenzione di venire incontro al mercato asiatico e al fuso orario di sette ore che intercorre tra Milano e Pechino: alle 12.30 italiane in Cina saranno le 19.30, e ciò consentirà alle svariate migliaia di tifosi dell’Inter e del Milan recentemente emersi in quei lidi di riversarsi sui teleschermi per seguire una partita che, diversamente, si sarebbe -- -- Immagine 3 Immagine 3 Un recente studio Nielsen ha calcolato in 106 milioni per squadra i tifosi interisti e milanisti in Cina. Le due milanesi sono seconde in questa classifica solo al Real Madrid, con 127 milioni di tifosi Inoltre, se fosse così importante anticipare le partite di cartello per * Home * Appuntamenti * Tricase * Tricase made in China -- Tricase made in China 228 Commenta 22 dicembre 2016 * » * Roma Capitale Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro I locali di proprietà del Campidoglio finiti in mano agli orientali. In molti -- -- casi li subaffittano da italiani 13 Febbraio 2016 * Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro 1401N_A_WEB -- negozi regalati a pochi euro 1401N_A_WEB * Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro D_A_WEB -- negozi regalati a pochi euro D_A_WEB * Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro ROM_WEB -- negozi regalati a pochi euro ROM_WEB * Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro F_A_WEB -- negozi regalati a pochi euro F_A_WEB * Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro A_A_WEB -- -- negozi regalati a pochi euro A_A_WEB Ecco a voi l’Affittopoli made in China. Ci mancava solo questa. Decine di insegne composte da ideogrammi a far da cornice ai palazzi umbertini dell’Esquilino. Che il Dragone abbia invaso ormai da tempo quel pezzo di città che va da Porta Maggiore fino a Termini non è una novità. -- -- La luce è fioca e molta della merce esposta, nonostante sia in vendita, è ancora imballata nel cellophane. Sugli scaffali c’è di tutto: dalle cartine di Roma agli orologi a parete, passando per articoli da cucina e bigiotteria varia. Tutto rigorosamente «made in China». Cerchiamo di parlare con l’uomo che si trova all’interno, ma a ogni nostra domanda si infrange sistematicamente contro un «non capisco, non capisco». #publisher TVOGGI Salerno » Feed TVOGGI Salerno » Feed dei commenti TVOGGI Salerno » PRODOTTI MADE IN CHINA. SEQUESTRO DELLA GUARDIA DI FINANZA Feed dei commenti alternate alternate * Home -- -- http://www.italpress.com/rss-ticker/index.pdo.php?noLink&height=20&widt h=600 PRODOTTI MADE IN CHINA. SEQUESTRO DELLA GUARDIA DI FINANZA Di Redazione 29 Lug 2016 | Nessun commento Nella categoria: Cronaca, News 2 -- -- irrogare sanzioni amministrative sino ad euro 205.000,00 circa, a testimonianza del costante presidio esercitato sul territorio dalla Guardia di Finanza. Guardia di Finanza pagani prodotti Made in China Entra a far parte della CHAT di TV Oggi Salerno NOTE SUI COMMENTI L'area dei commenti vuole fornire agli utenti di questo sito la * » * Roma Capitale Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro I locali di proprietà del Campidoglio finiti in mano agli orientali. In molti -- -- casi li subaffittano da italiani 13 Febbraio 2016 * Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro 1401N_A_WEB -- negozi regalati a pochi euro 1401N_A_WEB * Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro D_A_WEB -- negozi regalati a pochi euro D_A_WEB * Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro ROM_WEB -- negozi regalati a pochi euro ROM_WEB * Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro F_A_WEB -- negozi regalati a pochi euro F_A_WEB * Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro Ecco a voi l’Affittopoli "made in China" Decine di negozi regalati a pochi euro A_A_WEB -- -- negozi regalati a pochi euro A_A_WEB Ecco a voi l’Affittopoli made in China. Ci mancava solo questa. Decine di insegne composte da ideogrammi a far da cornice ai palazzi umbertini dell’Esquilino. Che il Dragone abbia invaso ormai da tempo quel pezzo di città che va da Porta Maggiore fino a Termini non è una novità. -- -- La luce è fioca e molta della merce esposta, nonostante sia in vendita, è ancora imballata nel cellophane. Sugli scaffali c’è di tutto: dalle cartine di Roma agli orologi a parete, passando per articoli da cucina e bigiotteria varia. Tutto rigorosamente «made in China». Cerchiamo di parlare con l’uomo che si trova all’interno, ma a ogni nostra domanda si infrange sistematicamente contro un «non capisco, non capisco». Kenya China Student E1440541462893 1900X700 C Lo scenario Africa made in China: attenta ai più poveri, non ai dittatori di * Donata Columbro -- -- QR Code Tutto quello che abbiamo sempre saputo sulla politica degli aiuti della Cina in Africa è falso: lo dice un nuovo report di AidData, che rivela aspetti poco conosciuti dei progetti di cooperazione finanziati da Pechino -- -- in Africa è falso: lo dice un nuovo report di AidData, che rivela aspetti poco conosciuti dei progetti di cooperazione finanziati da Pechino Gli aiuti allo sviluppo della Cina all’Africa non favoriscono i regimi autoritari o corrotti, come i governi d’Occidente hanno sempre sostenuto. Lo rivela uno studio pubblicato da AidData dal titolo Apples and Dragon Fruits: The Determinants of Aid and Other Forms of State -- -- di 94 miliardi di dollari di fondi cinesi a cinquanta paesi africani tra il 2000 e il 2013. Secondo i ricercatori del College of William & Mary, della Heidelberg University e di Harvard, quindi, tutto quello che abbiamo sempre saputo sulla politica degli aiuti della Cina in Africa è falso. Anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, durante il suo -- -- Africa è falso. Anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, durante il suo ultimo viaggio in Africa, ha parlato della Cina contestandone la pratica di versare flussi di denaro verso quei paesi da cui può ottenere risorse minerarie. “Le relazioni economiche tra due paesi non riguardano solo la costruzione di infrastrutture o l’accaparramento di -- -- Ma i dati raccolti dai ricercatori di AidData raccontano un scenario differente. Per esempio, in Liberia la Cina ha finanziato l’installazione di semafori a energia solare nella capitale Monrovia e anche la costruzione di un centro per la prevenzione della malaria. In Mozambico, tra i progetti cinesi c’è una scuola per le arti visuali a -- -- costruzione di un centro per la prevenzione della malaria. In Mozambico, tra i progetti cinesi c’è una scuola per le arti visuali a Maputo. In Algeria ha finanziato la realizzazione di un teatro dell’opera da 1400 posti. Durante la crisi del virus ebola la Cina ha anche mandato centinaia di operatori sanitari nei paesi più colpiti dell’Africa occidentale e organizzato corsi di formazione per 1600 infermieri e medici locali. -- -- all’energia. La maggioranza dei finanziamenti è andata a progetti per migliorare la vita della popolazione in termini di assistenza sanitaria: Categorie Progetti Finanziati CINA La prima causa di confusione nell’identificare obiettivi e scopi dei finanziamenti sta nella difficoltà nel differenziare tra aiuti nel -- -- poco afffidabili: questo ad alimentare le speculazioni sulle sue intenzioni in Africa rendendo difficile la verifica delle informazioni. La Cina infatti non pubblica i dati secondo le classiche categorie dell’Ocse, nè rilascia sistematicamente informazioni sui progetti o sui suoi finanziamenti bilaterali. Per il rapporto quindi i ricercatori si sono affidati al database di Aid Data, che include 2647 progetti in 50 -- -- stati diversi nel periodo dal 2000 al 2012. Nel report si sfatano altri miti. Per esempio, che diversamente a quanto si è sempre creduto, la Cina non privilegia regimi autoritari o “stati canaglia” nella sua allocazione degli aiuti. Un’analisi degli -- “stati canaglia” nella sua allocazione degli aiuti. Un’analisi degli Oda (aiuti allo sviluppo ufficiali) rivela che la Cina non ha interessi commerciali diretti nei paesi in cui realizza più progetti di cooperazione, anzi i flussi di aiuti sono orientati verso i paesi più poveri, e le decisioni di Pechino si rifanno a reali bisogni umanitari -- -- (nella mappa, navigabile qui, il colore rosso indica la percentuale di popolazione che vive con meno di 2$ al giorno, i pallini indicano i progetti): Povertà E Progetti Cina Rispetto alla percezione che gli aiuti cinesi siano incanalati verso paesi corrotti e ricchi di risorse, i dati indicano il contrario. -- -- Piuttosto, nei confronti di questi governi, sono più orientati a creare partnership commerciali e concessioni di prestiti. In sostanza, il modo in cui la Cina fornisce aiuti ai paesi in via di sviluppo, assomiglia a quello dei donatori dell’Occidente. Un aspetto “divergente” segnalato dai ricercatori riguarda la politica -- -- Un aspetto “divergente” segnalato dai ricercatori riguarda la politica di allineamento nel voto all’assemblea generale dell’Onu: quando i paesi africani votano allo stesso modo della Cina, o si allineano alle posizioni della Cina nel lungo periodo, tendono a ricevere più aiuti allo sviluppo da Pechino. Il discorso del presidente cinese Xi Jinping all’Onu -- -- Nel suo discorso Xiha sottolineato come la comunità internazionale debba considerare l'agenda di sviluppo post 2015 come un nuovo punto di partenza per "cercare uno sviluppo congiunto e creare partenariati di mutuo vantaggio". La Cina continuerà ad aumentare gli investimenti nei Paesi più arretrati per raggiungere una cifra di 12 miliardi di dollari nel 2030. -- -- Anche in questo ambito, le motivazioni dell’aiuto allo sviluppo cinese assomigliano molto a quelle dell’occidente. In totale, la Cina ha impegnato 31,5 miliardi di aiuti pubblici all’Africa tra il 2000 e il 2013, circa 2,25 miliardi all’anno. Gli Stati Uniti però hanno inviato tre volte di più: 92,7 miliardi dal 2000 al 2013, quasi 6,62 miliardi per anno. -- -- E secondo un sondaggio di Gallup sull’opinione degli africani nei confronti delle leadership statunitensi e cinese, l’impegno americano è particolarmente apprezzato: Apprezzamento Leadership Paesi Africani Cina Usa Vita Bookazine #Tuttoggi » Feed Tuttoggi » Feed dei commenti Tuttoggi » Ceramiche “Made in China” al Padiglione Italia di Expo, Presciutti chiede spiegazioni Feed dei commenti alternate alternate [tr?id=221376761828318&ev=PageView&noscript=1] -- -- * Pubblica Città di Castello Cronaca Gallery Ceramiche “Made in China” al Padiglione Italia di Expo, Presciutti chiede spiegazioni -- chiede spiegazioni Ceramiche “Made in China” al Padiglione Italia di Expo, Presciutti chiede spiegazioni Il primo cittadino di Gualdo Tadino scrive a istituzioni regionali, “Da -- -- alle Associazioni di Categoria, alla Giunta regionale, ai Consiglieri regionali e ai Parlamentari umbri, il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti ha chiesto dei chiarimenti su alcuni prodotti in ceramica prodotti in Cina presenti al Padiglione Italia di Expo 2015, dopo una segnalazione fatta da alcuni cittadini gualdesi. Quest’ultimi, la scorsa settimana, si sarebbero infatti recati all’esposizione mondiale meneghina, concentrando la loro -- -- imbattuti in alcuni prodotti di questo “familiare” materiale, che sul retro riportavano un’etichetta con su scritta la provenienza dei singoli manufatti. Su molti di essi, con grande sorpresa dei gualdesi, era riportata la dicitura “Made in China” e “Made in Europe”. Fatto molto strano considerato che alcuni dei prodotti presenti in quella zona di merchandising riportavano anche il claim “Orgoglio Italia”. [INS: :INS] -- -- china prodotti expo 2015 padiglione Italia TOPICS ceramicheexpogualdo tadinoletteramade in chinapadiglione italiapresciutti Precedente: Non si fermano all’alt dei CC. di Norcia e scappano con 2 auto rubate #Gualdo News » Feed Gualdo News » Feed dei commenti Gualdo News » Ceramica made in China a Expo, Presciutti protesta Feed dei commenti alternate alternate * -- -- * * Economia * * Ceramica made in China a ... * * -- -- * * Economia * Ceramica made in China a Expo, Presciutti protesta * Economia -- -- * Economia Ceramica made in China a Expo, Presciutti protesta * * di Redazione Gualdo News 29 ottobre 2015 -- -- + Email * 0 Condivisioni Prodotti made in China al Padiglione Italia di Expo 2015. In seguito a una segnalazione ricevuta da un cittadino, il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, ha denunciato questa presenza con una lettera indirizzata all’Associazione Italiana Città della Ceramica, alle -- -- Tadino hanno trovato nel Padiglione Italia dei prodotti in ceramica con sul retro un’etichetta riportante la provenienza dei manufatti. E sorpresa alquanto negativa è stata prendere visione delle stesse, che in modo inequivocabile riportano la dicitura “Made in China” e “Made in Europe”. Una svista forse o un errore non voluto, poiché alcuni dei prodotti presenti in quella zona di merchandising riportavano anche il claim “Orgoglio Italia”. Da sindaco di Gualdo Tadino “Città della -- -- Tags: * ceramica * cina * expo 2015 * gualdo * gualdo tadino -- -- * expo 2015 * gualdo * gualdo tadino * made in china * massimiliano presciutti * Commenti (0) * Skiforum - il forum degli sciatori italiani * Chiedo consiglio, discussioni attrezzatura, sci, scarponi, bastoncini, preparazione e manutenzione * K2 MADE IN CHINA __________________________________________________________________ Pagina 1 di 4 1234 Successivo Ultimo Ultimo -- -- Mostra risultati da 1 a 15 di 50 Discussione: K2 MADE IN CHINA * Strumenti discussione + Mostra versione stampabile -- -- Senior Member Skifoso ______________________________________________________________ Predefinito K2 MADE IN CHINA [INS: :INS] -- [INS: :INS] ho notato che i k2 nn riportano la scritta made in china. visto che dal 2001 hanno spostato li tutta la loro produzione, perchè nn lo scrivono? mi sembra che la legge 204 del 2004(?) parli chiaro. -- -- forse perchè il gruppo che comprende Tacnica Woelkl Marker a altri marchi NON produce tutto in Cina ma solo una parte , probabilmente le linee meno pregiate Rispondi citando Rispondi citando ______________________________________________________________ -- -- occidente eil basso di gamma lo producono nell"est europeo (tranne l"abbigliamento che ormai viene tutto da la ). quello che voglio dire é che nn lo fanno x contenere iprezzi xché a noi costano uguali agli altri , ma costruire 1 paio di sci alto di gamma in cina gli costera" 10 euro... ho preo 1 salomon medio x mio papa" (75 anniauguri) e made in romania é scritto chiaro e il prezzo é buono (quelli di bassa gamma ereano made in austria ! ) -- -- Predefinito Secondo me la provenienza vuol dire poco, sia in cina che in italia si possono fare cose bellissime o bruttissime, dipende dallo sviluppo, dai materiali che si vogliono usare.. da tante cose.. -- -- Predefinito Citazione Originariamente scritto da crazy-skier Secondo me la provenienza vuol dire poco, sia in cina che in italia si possono fare cose bellissime o bruttissime, dipende dallo sviluppo, dai materiali che si vogliono usare.. da tante cose.. -- -- Predefinito secondo me bisognerebbe boicottare un pò le cose fatte in cina, specie l'abbigliamento, perchè è una vera presa per il culo, 1000 euro di goldwind che all'origine costerà forse 70........e premiare quelli che con -- -- Predefinito pensare di boicottare le cose Made in China è per me impossibile ormai.. finiresti per boicottare le stesse aziende europee che producono ormai almeno una parte dei prodotti in China... -- -- Predefinito Citazione Originariamente scritto da fausto1961 secondo me bisognerebbe boicottare un pò le cose fatte in cina, specie l'abbigliamento, perchè è una vera presa per il culo, 1000 euro di goldwind che all'origine costerà forse 70........e premiare quelli che con -- -- coraggio producono ancora qui in europa, almeno......... a proposito Colmar dove sforna i suoi capi? Che si tenda a spostare la produzione in Cina, questo è un fatto negativo anche per me, ma non credere che produrre un completo goldwin costi 70 .... così fai credere a molti che le tute spyder su ebay che propongono a meno di 100 siano originali, invece sono dei -- -- originali, perchè la goldwing ne fa tante, ne farà milioni, non ne compra 10 come farà chi le vende su ebay..e la quantità si sa che cambia radicalmente il prezzo. Poi sul boicottare il made in china io sono in disaccordo, vi spiego perchè io la penso così: NIntanto non ci vedo proprio nulla di male se i cinesi che si fanno un culo così guadagnino anche qualcosa. -- -- NIntanto non ci vedo proprio nulla di male se i cinesi che si fanno un culo così guadagnino anche qualcosa. Allo stato attuale in occidente c'e' più tecnologia , ricerca e sviluppo, dobbiamo proprio lavorare insieme con la cina in modo che ognuno faccia quel che sa fare, ci vuole un lavoro di team in cui qui si sviluppa e la si produce. L'idea di produrre qui a tutti i costi francamente non mi sembra -- -- Predefinito k2 produce in cina tutta la sua linea di sci da almeno 5 anni. La progettazione è rimasta a s.franciso (mi pare), comunque negli states. -- La progettazione è rimasta a s.franciso (mi pare), comunque negli states. Dopo un paio d'anni di produzione in cina dei suoi attrezzi (venduti al prezzo di quelli prodotti da altre marche in altri Paesi che hanno costi di mano d'opera diversi ), hanno potuto comprare voelkl. Quest'ultima (almeno fino ad un paio di anni fa) produceva anch'essa -- -- al prezzo di quelli prodotti da altre marche in altri Paesi che hanno costi di mano d'opera diversi ), hanno potuto comprare voelkl. Quest'ultima (almeno fino ad un paio di anni fa) produceva anch'essa in cina tutti gli sci eccetto l'alto di gamma, credo i gara in sw e gli altri sempre in sw. Il fatto è che per l'utente finale non c'è stato nessun risparmio, sono solo aumentati i profitti della k2. Globalizzazione vuol dire -- -- dicevano la stessa cosa dei giapponesi ma,almeno all"inizio i loro prodotti costavano meno ela concorrenza ha fatto bene ai prezzi il fatto e" che tra poco tutte le marche produrranno gli sci in cina manoi li pagheremo ugualmente cari per quanto riguarda la voelkl nn -- manoi li pagheremo ugualmente cari per quanto riguarda la voelkl nn credo abbia mai prodotto in cina boicottare l"abbigliamento è impossibile ,ormai viene tutto da la Rispondi citando Rispondi citando REFRESH(180 sec): https://zon.it/made-in-china-lallarme-dal-rapex/?refresh_ce #ZON » Feed ZON » Feed dei commenti ZON » Made in China: l’allarme dal Rapex Feed dei commenti alternate alternate [tr?id=2128751967188969&ev=PageView&noscript=1] -- -- + Health ZON ____________________ Cerca Home Attualità Made in China: l’allarme dal Rapex -- Made in China: l’allarme dal Rapex Di Rossella Della Vecchia -- -- Pinterest WhatsApp Made in China: è allerta su un lotto di scarpe tossiche, con un contenuto di Dimetilfumarato, ben oltre i limiti consentiti dalla legge. Questo l’allarme dal RAPEX -- -- Dimetilfumarato, ben oltre i limiti consentiti dalla legge. Questo l’allarme dal RAPEX Il Made in China, nell’era di una crisi inconsapevolmente ignorata, allarga il suo target di consumo per i prezzi iper-concorrenziali con cui si propone sul mercato, tanto che ormai ha invaso quelli italiani ed europei. I prodotti delle importazioni cinesi, prevalentemente -- -- sfruttamento del lavoro e non ultimo l’uso di materiali e sostanze nocive. Made in China : l'allarme dal Rapex Un prodotto pericoloso su due è Made in China, l’altro di provenienza europea. Sono questi i risultati di attente analisi condotte con il sistema d’informazione rapida RAPEX (European Rapid Alert System for non-food consumer products) , che oggi lancia l’allerta su un lotto di scarpe, individuato e rimosso -- -- individuato come rischioso in uno Stato viene bloccato in tempo reale in tutti gli altri. Nelle scarpe Made in China in questione sono state trovate tracce, ben al di sopra dei limiti di legge, di una sostanza chimica, il Dimetilfumarato, che provoca irritazione della pelle ed è un sensibilizzante della cute quando questa ne viene a contatto. Il -- -- Il Rapex ha inoltre segnalato che queste scarpe hanno causato un caso denunciato di dermatite da contatto. Le scarpe interessate dall’allerta sono da donna, di colore nero, vendute in una scatola da scarpe bianca e dorata ed hanno l’etichetta Made in China. E sono proprio i cittadini, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ad avere un ulteriore ed importante ruolo Hai dimenticato password o nome utente? Clicca qui per recuperare i dati! Nikon obbiettivi made in china -- Forum » Obiettivi » Nikon obbiettivi made in china PAGINA: TUTTE LE PAGINE | PAGINA SUCCESSIVA » VAI A : 1 2 3  -- -- avatar senior inviato il 29 Luglio 2017 ore 8:58 Ho avuto modo di provare obbiettivi Niki 50 1.9 g, e altri ancora con tutti la scritta made in China, io ho Canon e sono tutti made in Japan, I Nikon costano di più ma alla fine é cineseria, ma!!! Questa cosa proprio non la capisco  -- -- marineria delle mie parti! In verità anche Canon si fa costruire degli obiettivi in Tailandia, ma si tratta di ottiche di basso pregio, Nikon invece mi risulta che si faccia assemblare in Cina finanche ottiche come il 105/1.4 ... parliamoci chiaro: non so voi, ma io un 85/1.2 costruito in Cina non lo comprerei MAI ... sic et simpliciter.  Carlopi -- -- Carlopi avatar junior inviato il 29 Luglio 2017 ore 11:07 Credo ci sia molto pregiudizio sul made in China. Fondato fino a qualche anno fa, ora decisamente meno. -- qualche anno fa, ora decisamente meno. La qualità di un prodotto (non espressamente made in China) la decide, nei casi di delocalizzazione della produzione, il committente. Se ordino 1000 pezzi e chiedo (quindi pago) per una qualità al 100% so che ogni pezzo verrà controllato e in caso non rispondesse ai requisiti -- -- I guasti negli iPhone sono assai rari (considerate che ne sono stati venduti/prodotti oltre UN MILIARDO di pezzi), perchè è Apple che ha deciso di tenere alto lo standard di qualità. Il made in China può essere di altissima qualità, ovviamente tutto ha un prezzo... ciao C. -- -- Ilgattonenero avatar senior inviato il 29 Luglio 2017 ore 11:23 Oggi la Cina ha delle fabbriche e delle capacità produttive che colgono impreparati i più grandi paesi, al di là del costo della manodopera in -- impreparati i più grandi paesi, al di là del costo della manodopera in sè. Basti vedere che prodotti come gli iPhone sono prodotti in Cina nonostante da anni stiano facendo passi per organizzarsi e portare parte delle produzione negli Stati Uniti.  -- -- avatar senior inviato il 29 Luglio 2017 ore 12:06 Allora molto meglio Canon che li fanno in Giappone e costano meno di Nikon che nonostante costruisca in Cina  Paolo Iacopini avatar senior [INS: :INS] Fender made in China: perché no? -- Fender made in China: perché no? di toposodo [user #36871] - pubblicato il 23 marzo 2013 ore 11:00 Fender, una delle bandiere del made in USA, da qualche tempo ha portato -- -- di toposodo [user #36871] - pubblicato il 23 marzo 2013 ore 11:00 Fender, una delle bandiere del made in USA, da qualche tempo ha portato la produzione del brand anche in Cina con la serie Modern Player. Negli anni della globalizzazione e dell'imposizione sul mercato del colosso asiatico, ha ancora senso parlare delle produzioni orientali come alternative economiche a bassa qualità? -- -- alternative economiche a bassa qualità? "Ciò che deve accadere accade", cantava Lindo Ferretti all'epoca dei Csi. E così è capitato: Fender s'è messa a produrre in Cina chitarre brandizzate Fender. Novità relativa: perché è da fine 2011 che Strat e company escono fuori dalle fabbriche di Pechino con il marchio simbolo per eccellenza delle -- -- Stratocaster giapponesi degli anni '80: delle vere perle, secondo molti specialisti migliori di gran parte delle coeve fatte negli States (e la cosa non stupisce, vista l'alta qualità dei manufatti giapponesi). Ma la Cina, si dice, è un'altra storia: da almeno vent'anni, è il Paese in cui si realizza massivamente a basso costo. Come poter mettere sul mercato sei-corde brandizzate Fender all'altezza delle aspettative, costruite con materiali di prima scelta e come Dio comanda, con queste -- -- non produce scintillanti iPad e derivati in questo Oriente? Quale grande marchio americano non ha fabbriche qui? Anche per oggetti di ottima qualità? Perché la verità è che in Cina le cose si sanno fare bene: basta spendere il giusto in produzione. -- spendere il giusto in produzione. Fender made in China: perché no? Ecco quindi le Fender Modern Player, sempre più diffuse: una serie di sei-corde costruite bene a prezzi molto, molto accessibili. Modelli tradizionali ma al contempo innovativi, un po' hipster, che fanno Comprimi Ancora nessun annuncio. Il topic del "Made in China" Comprimi X -- -- #1 Il topic del "Made in China" 17-09-2015, 07:11 AM NOTA DELLO STAFF: LEGGERE CON ATTENZIONE PRIMA DI PROSEGUIRE! -- -- 17-09-2015, 07:11 AM NOTA DELLO STAFF: LEGGERE CON ATTENZIONE PRIMA DI PROSEGUIRE! Rimane pur sempre un epiphone Made in china è normale abbia difetti! sempre la solita cineseria con 2 pickup gibson ma come costruzione rimane sempre la solita classica epiphone standard da 200 euro Le chitarre per un musicista sono come le scarpe per una donna...Non -- -- #2 17-09-2015, 07:45 AM Re: Il topic del "Made in China" Non sono affatto daccordo, questa è una conclusione che di potrebbe dare solo dopo che qualunque tentativo di setup sia andato male. Alla fine dei conti è un prodotto fatto al 99% con delle macchine -- -- #3 17-09-2015, 09:06 AM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da aleter Non sono affatto daccordo, questa è una conclusione che di potrebbe dare solo dopo che qualunque tentativo di setup sia andato male. Alla -- -- Tutto è prodotto nel 99% da macchine utensili ormai tranne l'artigianato! Allora è tutto uguale??? Fiat Ferrari Mercedes sono tutte prodotte da macchine quindi sono tutte uguali??? Come fai a dire che le macchine lavorano nello stesso modo in Cina e in America!!! Ma secondo te le macchine sono le stesse e solo le macchine fanno la chitarra??? E i materiali, l'hardware, le rifiniture, l'assemblaggio, gli studi che ci stanno dietro che parte hanno secondo -- -- #4 17-09-2015, 09:50 AM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da shopper Tutto è prodotto nel 99% da macchine utensili ormai tranne l'artigianato! Allora è tutto uguale??? Fiat Ferrari Mercedes sono -- -- Tutto è prodotto nel 99% da macchine utensili ormai tranne l'artigianato! Allora è tutto uguale??? Fiat Ferrari Mercedes sono tutte prodotte da macchine quindi sono tutte uguali??? Come fai a dire che le macchine lavorano nello stesso modo in Cina e in America!!! Ma secondo te le macchine sono le stesse e solo le macchine fanno la chitarra??? E i materiali, l'hardware, le rifiniture, l'assemblaggio, gli studi che ci stanno dietro che parte hanno secondo -- -- chitarre senza nemmeno darne dei motivi tecnici, e invece ti assicuro che non fa tutto così schifo. Se leggi la storia della Fender scoprirai che capolavori uscivano da Corona negli Anni 70 mentre in Giappone (la Cina odierna come paragone con la produzione) sfornava chitarre di ottima qualità ancora oggi con quotazioni di tutto rispetto. Il tutto naturalmente con lo spirito di un confronto sano e costruttivo -- -- #5 17-09-2015, 10:05 AM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da [email protected] Ringrazio tutti per le risposte. Non voglio entrare nelle solite polemiche Gibson-Epiphone: anche fosse -- -- #6 17-09-2015, 10:08 AM Re: Il topic del "Made in China" Vorrei però capire le tue motivazioni, magari i mod potrebbero spostare la discussione ma mi piacerebbe capire dal punto di vista tecnico per quale motivo ritieni scadente tutta la produzione orientale, quando -- -- #7 17-09-2015, 10:48 AM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da aleter Vorrei però capire le tue motivazioni, magari i mod potrebbero spostare la discussione ma mi piacerebbe capire dal punto di vista tecnico per -- -- #8 17-09-2015, 12:23 PM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da shopper -- Citazione da shopper Rimane pur sempre un epiphone Made in china è normale abbia difetti! sempre la solita cineseria con 2 pickup gibson ma come costruzione rimane sempre la solita classica epiphone standard da 200 euro Citazione da shopper -- -- tutte le chitarre abbiano bisogno di un setup, vale anche per una Gibson da 5.000 euro, quindi perché tiri fuori il prezzo?? Perché la definisci "cineseria" in modo dispregiativo? Se è fatta in Cina non è detto che sia M...a Citazione da shopper No non generalizziamo! Io non ritengo scandente tutta la roba orientale! Io ritengo scadenti tutte le chitarre cinesi!!! -- -- #9 17-09-2015, 02:14 PM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da shopper Ho scritto che la tua è una chitarra da 200 euro perché nuova costa poco più che 500. I pick-up gibson costano sui 200-250 euro la coppia. -- -- #10 17-09-2015, 02:42 PM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da aleter i pickup sono prodotti dalla Gibson stessa e che probabilmente il loro costo di produzione non supera i 30-40 dollari -- -- #11 17-09-2015, 02:43 PM Re: Il topic del "Made in China" L'assemblaggio è un conto ma la produzione interamente in Cina è un altro. Comunque che motivazioni tecniche vuoi??? Ma non ti accorgi che i cinesi copiano qualsiasi cosa la fanno a casa loro risparmiando il più possibile sui materiali e tutto il resto per rivenderla alla metà -- -- più possibile sui materiali e tutto il resto per rivenderla alla metà della concorrenza! Non ti accorgi di come stanno distruggendo medie piccole e grandi imprese??? Perché pensi che aziende come la eko producono in Cina??? Dove pensi che nasca il risparmio??? Solo dalla manodopera? Le chitarre per un musicista sono come le scarpe per una donna...Non sono mai abbastanza! Mai la scelta + sensata riuscirà ad avere la -- -- #12 17-09-2015, 03:50 PM Re: Il topic del "Made in China" comunque, giusto per dire: Gibson Factory Tour Chapman Guitars (made in Korea) -- -- Chapman Guitars (made in Korea) Che c'entrano la chapman e la korea scusa??? Allora anche Indonesia India Malesia Siberia Giappone Thailandia Birmania.... Ogni volta che si parla della Cina c'è qualcuno che tira fuori la Korea... Le chitarre per un musicista sono come le scarpe per una donna...Non sono mai abbastanza! Mai la scelta + sensata riuscirà ad avere la -- -- #14 17-09-2015, 05:07 PM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da shopper -- Citazione da shopper L'assemblaggio è un conto ma la produzione interamente in Cina è un altro. Comunque che motivazioni tecniche vuoi??? Ma non ti accorgi che i cinesi copiano qualsiasi cosa la fanno a casa loro risparmiando il più possibile sui materiali e tutto il resto per rivenderla alla metà -- -- più possibile sui materiali e tutto il resto per rivenderla alla metà della concorrenza! Non ti accorgi di come stanno distruggendo medie piccole e grandi imprese??? Perché pensi che aziende come la eko producono in Cina??? Dove pensi che nasca il risparmio??? Solo dalla manodopera? -- manodopera? Se non compri in Cina per motivi di scelta personale è un conto, in realtà è una scelta assolutamente condivisibile e che condivido appieno e quando posso anche io cerco di evitare il made in PRC. Rimane però il fatto che non per forza debbano essere prodotti -- -- può generalizzare e se fai una affermazione così assoluta mi sembra il minimo argomentarla e spiegare tecnicamente in cosa le reputi inferiori e perché, ne hai prove ? Non puoi dire che fanno schifo a priori solo perché sono fatte in Cina. Perché altrimenti 10 anni fa avresti dovuto denigrare le coreane e 30 anni fa le giapponesi per gli stessi motivi che stai utilizzando ora. __________________________________________________________________ -- -- #15 17-09-2015, 06:04 PM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da shopper Che c'entrano la chapman e la korea scusa??? Allora anche Indonesia India Malesia Siberia Giappone Thailandia Birmania.... -- -- Citazione da shopper Che c'entrano la chapman e la korea scusa??? Allora anche Indonesia India Malesia Siberia Giappone Thailandia Birmania.... Ogni volta che si parla della Cina c'è qualcuno che tira fuori la Korea... cercherò di risponderti con calma. Volevo pubblicare solo il video della Gibson, per farti vedere come -- -- cercherò di risponderti con calma. Volevo pubblicare solo il video della Gibson, per farti vedere come quasi tutto è fatto a macchina (esattamente come quasi tutto è fatto a macchina in Cina), ma ho detto "ehi, tiriamo dentro anche una produzione molto meno costosa orientale, per fare vedere le differenze". Ho cercato in fretta e postato il primo che ho trovato. hai ragione non è cinese, ti chiedo UMILMENTE perdono. -- -- produzione molto meno costosa orientale, per fare vedere le differenze". Ho cercato in fretta e postato il primo che ho trovato. hai ragione non è cinese, ti chiedo UMILMENTE perdono. In ogni caso, dalla Cina (come ovunque) non escono cattive chitarre, o oggetti. ciò accade solo quando il produttore OCCIDENTALE decide che vuole qualcosa a basso prezzo. -- oggetti. ciò accade solo quando il produttore OCCIDENTALE decide che vuole qualcosa a basso prezzo. Se sei disposto a pagare di più la produzione, anche dalla Cina escono ottimi strumenti. E te lo dico dopo aver provato varie Tokai cinesi, a Londra. 450/500€ ed erano superiori a buona parte delle epiphone che ho provato. * Associna Forum » * Approfondimenti » * Attualità » * Made in Italy e Made in China « precedente successivo » * Stampa -- -- Pagine: [1] 2 3 Autore Topic: Made in Italy e Made in China (Letto 6464 volte) 0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic. -- -- * + Mostra profilo Made in Italy e Made in China « il: 06 Luglio, 2005, 17:19:52 pm » Grande dilemma...il made in italy sottintende anche che sia made by -- -- scarpe etc. come Gucci e Prada nei dintorni di Firenze e Fratelli Rossetti a Vigevano. quindi sarebbe un Made in Italy but made by Chinese. e quale sarebbe la differenza allora di un prodotto made in China e made by Chinese da uno sopra citato? Ovviamente con design italiano, sto parlando di produzione in licenza. Ragazzi, cerco degli esempi e delle conferme...se qualcuno di voi sa -- -- avere informazioni!!! (digli che sei laureato, penso che forse ti darà una mano; però non garantisco niente digli che devi fare la tesi sull'argomento!!!) Penso che la Cina sia una cosa molto diversa dai cinesi in Italia; la prima è che in cina loro rispettano le leggi vigenti; mentre in Italia i cinesi non rispettano le leggi vigenti!!! P.S: ma voi che studiate, tesi sui cinesi sulla produttività cinese ecc...... (te, viola e l'altra che non ricordo il nome); io sono -- -- prestigiosi. Questi però, vengono selezionati per la loro qualità. E' mada in italy by high quality chinese manifactor (spero di non aver sbagliato). Attualmente, la maggioranza dei prodotti made in china, sono qualitativamente inferiori rispetto a quelle europee. Questo, presto, anzi prestissimo, non sarà più così. Ritornando al MIIBHQCM (mada in italy by high quality chinese -- -- anzi prestissimo, non sarà più così. Ritornando al MIIBHQCM (mada in italy by high quality chinese manifactor :lol: ), i cinesi in italia, oltre ad lavorare diversamente rispetto ai nostri compaesani in cina, hanno anche mezzi e strumenti diversi. Chiamarlo Made in Italy ci sta!! Anche se pu? stonare un po'. « Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra » -- -- tutti i componenti stranieri che siano cinesi ,indiani o afghani... non fa' differenza,inoltre il prodotto puo' essere anche semi lavorato, cioe' ancora non completto e non ancora confezionato. Per dire un capo di abbigliamento se lo producci in cina lasci una parte finale da complettare in italia e la stiri e imballi in italia, e' un prodotto per tutti effetti MADE IN ITALY. « Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da alfa » -- -- nn so prada o altre marche prestigiose, ma la maggior parte delle amrche giovanili (miss sixty, gas ecc) hanno subito una lavorazione tramite i cinesi in italia... caro cugy, nnc redo proprio che in cina rispettino le leggi viggenti, anzi, io penso e credo che la differenza i 2 tipi di prodotti è dovuto al basso costo. in italia il prezzo della lavorazione è + alto e quando si dovrà una buona ditta x cui lavorare, si cerca sempre di tenerselo + -- -- al basso costo. in italia il prezzo della lavorazione è + alto e quando si dovrà una buona ditta x cui lavorare, si cerca sempre di tenerselo + caro possibile, lavorando bene e rispettando i tempi di consegna... in cina, avendo costi di manodopera così bassi e il costo del prodotto sempre sul basso-economico, nn credo che i laboratori pensino a quanto possa durare il prodotto o se è ben fatto... magari esteticamente sembra persino + bello , ma dopo 5 minuti che indossi una 1 indumento, -- -- Il Made in Italy by high quality Chinese manufaturer di Bai lascia molto su cui riflettere ^__^ Il problema principale su cui volevo soffermarmi è questo: pu? l'Italia discriminare i prodotti fatti in Cina solamente perchè fatti in Cina mentre in Italia produce lo stesso prodotto tramite laboratori cinesi? -- mentre in Italia produce lo stesso prodotto tramite laboratori cinesi? non è assolutamente vero poi che in Cina producano moda di basso livello, come sa bene chi ha un laboratorio, un capo finito di altà qualità differisce da quello di bassa qualità solamente nel tepmo dedicato al capo ed alla bravura del lavoratore ed ovviamentei -- -- qualità differisce da quello di bassa qualità solamente nel tepmo dedicato al capo ed alla bravura del lavoratore ed ovviamentei materiali utilizzati.Cose che si possono imparare nel giro di 2-3 mesi. Il vero problema è che i prodotti di altà qualità fatti in cina non verrebbero acquistati solo perchè aventi il label made in China. Quindi se non c'è la domanda..inutile produrli. Patrizia pepe la conosco, ha avuto uno sviluppo eccezionale negli ultimi 3-5 anni. non sapevo che si affidasse a laboratori cinesi. -- -- a quella cinese . La benetton,oltre a servirsi dei cinesi nelle loro fabbriche e nei indotti che lavoravano per loro, di recente hanno aperto dei stabilimenti in Cina e hanno quasi cessato di produre in italia. Di conseguenza in mancanza di lavoro ,i cinesi del triveneto hanno rilevato le confezioni contoterzisti italiani.E i cinesi che lavoravano nelle loro fabbriche si sono ritrovati a lavorare di nuovo per i cinesi -- -- (Nessun oggetto) « Risposta #11 il: 08 Luglio, 2005, 09:02:34 am » nn dico che il made in china sia solo economico e di bassa qualità, ma quello cn cui abbiamo contatto noi è così, xkè come hanno già detto, il -- quello cn cui abbiamo contatto noi è così, xkè come hanno già detto, il made in china di buona qualità ed a prezzo medio-alto, nn potrebbe durare molto qui in italia... 1 mio amico c'ha provato ad aprire 1 -- durare molto qui in italia... 1 mio amico c'ha provato ad aprire 1 negozio del made in china medio-alto, ma dopo 3 mesi ha dovuto chiudere... -- chiudere... tra il made in italy e made in china, c'è la differenza della provenienza... differenza del costo e differenza del pensiero dei clienti. « Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da VampireMiyu » -- -- * Associna Forum » * Approfondimenti » * Attualità » * Made in Italy e Made in China * SMF 2.0.5 | SMF © 2013, Simple Machines Comprimi Ancora nessun annuncio. Il topic del "Made in China" Comprimi X -- -- #16 17-09-2015, 09:26 PM Re: Il topic del "Made in China" Questa discussione, derivante da un OT su un thread specifico, è relativa allo scambio di opinioni sulla qualità delle produzioni Made in China (e per estensione sulle produzioni asiatiche in generale) 8) -- -- #17 18-09-2015, 08:09 AM Re: Il topic del "Made in China" Shopper, l'impressione che stai dando è che il tuo disprezzo per le cinesi vada ben oltre l'argomento della discussione. Non so se hai una faccenda personale che ti fa odiare i prodotti -- -- Non so se hai una faccenda personale che ti fa odiare i prodotti cinesi, ma qui siamo tutti concordi che la produzione cinese non è necessariamente scadente. Si produce in cina soprattutto per abbassare i costi di manodopera e questo lo saprai, ma la qualità la fa il controllo, non il cinese. Nel senso che se un prodotto cinese non rispecchia la qualità che il produttore si aspetta la rimanda indietro. E' il controllo qualità che -- -- cinese ha rovinato il mercato europeo e sarà causa di un nuovo conflitto mondiale, ma non è questo il luogo adatto. Parliamo di chitarre cinesi. Ne ho viste tante di chitarre prodotte in Cina e sono tutte di molto superiori rispetto a chitarre europee di trent'anni fa. il 99% dei problemi di una chitarra si trovano tra la chitarra e la tracolla. -- -- #18 18-09-2015, 08:57 AM Re: Il topic del "Made in China" Esatto è questo il fulcro, se parliamo di etica del lavoro, di rispetto dell'ambiente e di argomenti simili sono il primo che quando può evita -- Esatto è questo il fulcro, se parliamo di etica del lavoro, di rispetto dell'ambiente e di argomenti simili sono il primo che quando può evita il made in China. Ma se parliamo di prodotti (in questo caso di chitarre) in modo assoluto un simile disprezzo dovrebbe come minimo avere motivazioni tecniche concrete ben fondate, perchè di fatto a meno di non scendere in disgustosi discorsi razzisti una fabbrica cinese può -- -- di non scendere in disgustosi discorsi razzisti una fabbrica cinese può tranquillamente produrre una chitarra con gli standard qualitativi richiesti senza il minimo problema. Basti vedere che in Cina vengono prodotti sia gli Ihpone originali che i cloni osceni che si trovano in rete, tutto sta agli standard di produzione ma non c'è un vero limite dettato dal fatto che lo -- i cloni osceni che si trovano in rete, tutto sta agli standard di produzione ma non c'è un vero limite dettato dal fatto che lo stabilimento sia in Cina piuttosto che a Palo Alto, forse un telefono prodotto in California avrebbe più Mojo (un po come coi componenti inutilmente esotici montati su chitarre e pedali ) ma non per forza dovrebbe essere superiore. -- -- dovrebbe essere superiore. Che una Music Man sia uno strumento di altissima qualità è indiscutibile, ma se cerchi opinioni sulle Stirling troverai moltissimi pareri positivi, la Shur aveva prodotto le Rasmus in Cina, un flop proprio per pregiudizi legati allo stabilimento di produzione, quando in realtà il livello delle rifiniture e delle chitarre era probabilmente superiore a quello di alcune produzioni americane di -- -- #19 18-09-2015, 12:18 PM Re: Il topic del "Made in China" condivido pienamente quanto detto da aleter e GuitarImho __________________________________________________________________ -- -- #20 18-09-2015, 07:06 PM Re: Il topic del "Made in China" A mio avviso l'unica differenza dei prodotti cinesi, ma anche di tutti quelli dei paesi emergenti, è la mancanza dei diritti fondamentali dei lavoratori che li producono, quindi è solo un problema etico. Dirò di -- -- quelli dei paesi emergenti, è la mancanza dei diritti fondamentali dei lavoratori che li producono, quindi è solo un problema etico. Dirò di più, alla fine la colpa è dei nostri imprenditori che pensano solo ed esclusivamente al profitto. In Cina oramai c'è tutto compreso il Know how, e sta esclusivamente all'imprenditore decidere la qualità del proprio prodotto. Ora affermare che le chitarre sono pessime perché -- how, e sta esclusivamente all'imprenditore decidere la qualità del proprio prodotto. Ora affermare che le chitarre sono pessime perché fatte in Cina non è corretto, è più corretto dire che la ditta che ha deciso di fare le chitarre in Cina ha voluto le più economiche, per poi avere un ricavo migliore, tutto li. Do qualche esempio per essere più -- avere un ricavo migliore, tutto li. Do qualche esempio per essere più chiaro. Tutta la produzione Apple è in Cina, Più dell'ottanta per cento della produzione di Canon, Nikon, Casio, ecc.. è in Cina nell'isola di Taiwan, che è sempre Cina, si producono tutti i telai in Carbonio delle migliori Mountain bike del mondo, e così via. Ciao "Perché non danno a Iannone una Factoty? Per non penalizzarlo -- -- #21 18-09-2015, 10:33 PM Re: Il topic del "Made in China" Ragazzi esiste il made in cina del cacchio come esiste quello fatto in ogni altro stato, Italia compresa. Ci sono molti marchi tecnologici e -- ogni altro stato, Italia compresa. Ci sono molti marchi tecnologici e hobbystici dove il made in cina regna sovrano non solo come produzione ma anche come qualità, faccio modellismo statico e i migliori kit ora come ora vengono dall'oriente. -- ma anche come qualità, faccio modellismo statico e i migliori kit ora come ora vengono dall'oriente. Così come per gli strumenti, leggere il made in cina sulla paletta della chitarra è solo una indicazione di provenienza, e diciamoci la verità, leggere made in USA a volte (non spesso, non sempre) è solo sinonimo di "aumentiamo il prezzo che tanto la gente è polla e sta -- -- #22 18-09-2015, 11:36 PM Re: Il topic del "Made in China" Si ma mi piacerebbe che esponesse le sue idee per capire il suo punto di vista. Invece non ha più risposto magari ha avuto da fare.... __________________________________________________________________ -- -- #23 18-09-2015, 11:42 PM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da aleter Si ma mi piacerebbe che esponesse le sue idee per capire il suo punto di vista. Invece non ha più risposto magari ha avuto da fare.... -- -- Citazione da aleter Si ma mi piacerebbe che esponesse le sue idee per capire il suo punto di vista. Invece non ha più risposto magari ha avuto da fare.... Le ha esposte diverse volte qua sul forum, per lui il made in cina nelle chitarre è strettamente collegato allo stereotipo in parte vero delle fabbriche che producono "cineserie" Krank Rev+1, ENGL 4X12 V 12-60;
Bugera 333 Head;
1X12 DIY -- -- #24 19-09-2015, 09:18 AM Re: Il topic del "Made in China" Capisco...però ecco sconsigliare o parlare male di un certo prodotto solo per un discorso di stereotipi senza reali motivazioni mi sembra quantomeno leggermente discutibile, specie quando si danno consigli su -- -- #25 19-09-2015, 09:26 AM Re: Il topic del "Made in China" Ho letto a grandi linee tutta la discussione. E' fuor di dubbio che una chitarra da 200€ non è allo stesso livello di una da 2000€, ma questo non significa che le moderne chitarre made in -- -- E' fuor di dubbio che una chitarra da 200€ non è allo stesso livello di una da 2000€, ma questo non significa che le moderne chitarre made in China siano dei ciocchi di legno come accadeva una volta. Tra l'altro, parlare di made in China è limitativo, perchè molti marchi low costo non producono in Cina, come ad esempio Samick o Cort. Da possessore di una moderna Samick (Greg Bennett UM4) non posso che confermare quanto precedentemente detto: con le moderna macchine a controllo numerico, c'è una maggiore standardizzazione del processo, -- -- Lo scorso inverno ho acquistato una OLP MM1, copia cinese della MusicMan Axis di Van Halen, e ho beccato una chitarrina mica male, con un ponte molto utilizzabile e un suono molto piacevole. Insomma, il delta che separava la produzione Made in China dalla produzione Made in USA è diminuito notevolemente. Certo, i pickup sono quelli che sono, e i ponti mobili pure, ma se si vogliono pickup di alta qualità e ponti mobili stabili, bisogna -- -- #26 19-09-2015, 11:42 AM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da VSmolsky Ho letto a grandi linee tutta la discussione. E' fuor di dubbio che una chitarra da 200€ non è allo stesso livello di -- -- E' fuor di dubbio che una chitarra da 200€ non è allo stesso livello di una da 2000€, ma questo non significa che le moderne chitarre made in China siano dei ciocchi di legno come accadeva una volta. Tra l'altro, parlare di made in China è limitativo, perchè molti marchi low costo non producono in Cina, come ad esempio Samick o Cort. Da possessore di una moderna Samick (Greg Bennett UM4) non posso che confermare quanto precedentemente detto: con le moderna macchine a controllo numerico, c'è una maggiore standardizzazione del processo, -- -- Lo scorso inverno ho acquistato una OLP MM1, copia cinese della MusicMan Axis di Van Halen, e ho beccato una chitarrina mica male, con un ponte molto utilizzabile e un suono molto piacevole. Insomma, il delta che separava la produzione Made in China dalla produzione Made in USA è diminuito notevolemente. Certo, i pickup sono quelli che sono, e i ponti mobili pure, ma se si vogliono pickup di alta qualità e ponti mobili stabili, bisogna -- -- una coppia di HB DiMarzo, non puoi aspettarti miracoli. ma in una chitarra da 3000 euro non mi pare che il ponte e i pickup costano 2800 euro... semmai il contrario... quindi, nulla vieta, una volta comprata una onestissima chitarra made in china, che gli cambi ponte e pickup, il che ti permette di avere quello che più si adatta alle tue esigenze, e quindi avere, alla fine, una chitarra ottima, non avrà il blasone e il valore commerciale di una gibson o di una fender o -- -- #27 19-09-2015, 12:15 PM Re: Il topic del "Made in China" Non parlavo di chitarre da 3000€ (MusicMan, ad esempio), ma di chitarre a 3 zeri, quindi dai 1000€ in su, come Fender o PRS SE. Comunque, discorso affrontato N-mila volte da quando sono iscritto su -- -- #28 19-09-2015, 04:55 PM Re: Il topic del "Made in China" Io ho ì'impressione che si faccia un po' di confusione fra vari discorsi: non pretendo di insegnare niente a nessuno, ma, piuttosto di fare un po' di ordine. -- -- immodificabili. Chiariamo subito un secondo punto: costo minore della manodopera non significa necessariamente una lavorazione qualitativamente inferiore. In Cina, Taiwan e Korea ci sono produttori in grado di fornire una lavorazione assolutamente in linea con qualunque standard qualitativo, anche il più alto e non mi stupirei se da qui a non molto inizino a uscire modelli e marchi locali di alto profilo, visto che mi risulta -- -- uscire modelli e marchi locali di alto profilo, visto che mi risulta che produttori cinesi stiano, da qualche tempo, accaparrandosi grandi scorte di legname pregiato per liuteria!!! Il vero problema è che, spesso, si producono in Cina chitarre progettate per essere di basso profilo dal punto di vista qualitativo. In altre parole, è una scelta commerciale il fatto di produrre chitarre -- progettate per essere di basso profilo dal punto di vista qualitativo. In altre parole, è una scelta commerciale il fatto di produrre chitarre mediocri in Cina, per avere prezzi da assalto nella fascia entry level, diciamo fra i 150 e i 250 euro euro. -- diciamo fra i 150 e i 250 euro euro. Il problema quindi non è la Cina in sé, ma il fatto che le case costruttrici, per scelta commerciale, facciano costruire lì le chitarre meno curate!!! -- costruttrici, per scelta commerciale, facciano costruire lì le chitarre meno curate!!! In ogni caso ci sono chitarre prodotte in Cina/Taiwan/Korea che, in una fascia di prezzo dai 600 euro in su offrono una qualità costruttiva eccellente. Se prendi una PRS SE made in Korea, e gli metti due PAF Di Marzio, hai -- -- paragoni fra modelli economici, non certo per fare pubblicità) per avere uno scatto qualitativo oggettivo, bisognerebbe prendersi una Pacifica 611, che è chitarra di TUTT’altro livello… anche se costruita in cina Ma costa più del doppio: 600 euro, almeno, quindi rientra più o meno nella fascia delle Epiphone e PRS SE, citata prima... E non tutti i principianti hanno da spendere sull’unghia 600 euro, -- -- si deve, fanno comunque la loro porca figura (ragione in più per dubitare dei "sound samples che si trovano nei siti di pickup... Attaccato a un Mesa pure un tostapane, suona bene) Per concludere: buone chitarre costruite in Cina, Korea, Taiwan, ce ne sono eccome. -- sono eccome. Il fatto che siano poco diffuse chitarre d'eccellenza made in china, non significa che non siano in grado di costruirle, ma è semplicemente una scelta di mercato da parte delle case: diverse Guild attuali sono -- non significa che non siano in grado di costruirle, ma è semplicemente una scelta di mercato da parte delle case: diverse Guild attuali sono made in Cina e costano oltre 1000 dollari!!!! Io non le ho mai provate, ma non penso che la Fender voglia s*******re un marchio storico con prodotti al di sotto di un certo standard qualitativo... -- -- #29 19-09-2015, 06:09 PM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da David_Platt -- Citazione da David_Platt In ogni caso ci sono chitarre prodotte in Cina/Taiwan/Korea che, in una fascia di prezzo dai 600 euro in su offrono una qualità costruttiva eccellente. Se prendi una PRS SE made in Korea, e gli metti due PAF Di Marzio, hai -- -- paragoni fra modelli economici, non certo per fare pubblicità) per avere uno scatto qualitativo oggettivo, bisognerebbe prendersi una Pacifica 611, che è chitarra di TUTT’altro livello… anche se costruita in cina Ma costa più del doppio: 600 euro, almeno, quindi rientra più o meno nella fascia delle Epiphone e PRS SE, citata prima... E non tutti i principianti hanno da spendere sull’unghia 600 euro, -- -- #30 19-09-2015, 07:09 PM Re: Il topic del "Made in China" Citazione da VSmolsky Beh, le PRS SE sono l'equivalente delle Strato Messicane, strumenti che a molti fanno storcere il naso, ma comunque suonabilissimi e in grado * All Activity * Home * Made in China? Sign in to follow this Followers 0 -- -- Followers 0 giannisegala Made in China? By giannisegala, September 25, 2011 in Riproduzione Audio * -- -- Posted September 25, 2011 Mi piacerebbe sapere se ai nostri giorni esistono elettroniche e diffusori che non abbiano al loro interno qualcosa di prodotto in Cina. Se esistono, mi fate qualche esempio per favore ? Grazie -- -- Mi piacerebbe sapere se ai nostri giorni esistono elettroniche e diffusori che non abbiano al loro interno qualcosa di prodotto in Cina. Se esistono, mi fate qualche esempio per favore ? Grazie segala gianni -- -- Mi piacerebbe sapere se ai nostri giorni esistono elettroniche e diffusori che non abbiano al loro interno qualcosa di prodotto in Cina. Se esistono, mi fate qualche esempio per favore ? Grazie segala gianni -- -- id=quote>id=quote> Caro Gianni,come si fa a saperlo? Forse,scrivo forse,nei diffusori e piu' facile non trovare componenti made in China ! Sicuramente non nelle gomme delle mie racchette da ping-pong icon_smile_big.gif -- nelle gomme delle mie racchette da ping-pong icon_smile_big.gif icon_smile_big.gif icon_smile_big.gif che se sono made in China e'in genere sinonimo di alta qualita'come pure l'abbigliamento sportivo da tennis tavolo della LI-NING !Ciao e grazie per la risposta nel mio post...Mauro -- -- Posted September 25, 2011 Triste realta',io sono rimasto un po' male quando ho scoperto che le CM9 che mi avevano prestato erano made in China. 10ynjb9.jpg -- -- Posted September 25, 2011 Gente,non vi siete accorti? Ormai la Cina ha nelle sue mani l'economia di tutto il mondo,USA compresi. Semo tutti cinesi... icon_smile_dissapprove.gif icon_smile_dissapprove.gif 0 -- -- quote: Gente,non vi siete accorti? Ormai la Cina ha nelle sue mani l'economia di tutto il mondo,USA compresi. Semo tutti cinesi... icon_smile_dissapprove.gif icon_smile_dissapprove.gif _______________________________________________________________ -- -- Tutti i nostri diffusori sono realmente prodotti in italia, le componenti delle serie maggiori completamente realizzate con componenti che nulla hanno a che vedere con la Cina. Nelle serie minori i drivers sono realizzati su nostre specifiche a Taiwan. -- -- Nelle serie minori i drivers sono realizzati su nostre specifiche a Taiwan. Nelle serie maggiori anche le viti non sono made in china. Sinceri saluti -- -- Tutti i nostri diffusori sono realmente prodotti in italia, le componenti delle serie maggiori completamente realizzate con componenti che nulla hanno a che vedere con la Cina. Nelle serie minori i drivers sono realizzati su nostre specifiche a Taiwan. -- -- Nelle serie minori i drivers sono realizzati su nostre specifiche a Taiwan. Nelle serie maggiori anche le viti non sono made in china. Sinceri saluti -- -- Posted September 26, 2011 Accuphase, Luxman, technical Brain, Lfd, Sonus Faber,ci sono ancora marchi che lascuano la Cina agli altri Trico -- -- ormai il mondo è così ... finchè dura tutti a costruire in cina e vendere di qua finchè dura ... -- -- Posted September 26, 2011 E' un disonore produrre in Cina ? ... e se invece della Cina fosse Corea o Vietnam ? -- -- Posted September 26, 2011 Cristian, certo che non è un disonore produrre in Cina , ci mancherebbe . Sai cosa mi rompe? Il fatto che ci fanno pagare delle cose fatte in oriente con dei prezzi che puoi immaginare , ai prezzi occidentali. Cazzo !! Questa è la vera fregatura ! -- -- quote: Cristian, certo che non è un disonore produrre in Cina , ci mancherebbe . Sai cosa mi rompe? Il fatto che ci fanno pagare delle cose fatte in oriente con dei prezzi che puoi immaginare , ai prezzi occidentali. Cazzo !! Questa è la vera fregatura ! -- -- ingegnerizzazione, marketing, logistica etc. etc. Inoltre quasi nessuna aziende cinese, per ovvi e comprensibili motivi e' disponibile a produrre piccoli lotti; i trasporti dalla Cina costano assai e cosi' via. -- -- quote: Accuphase, Luxman, technical Brain, Lfd, Sonus Faber,ci sono ancora marchi che lascuano la Cina agli altri Trico -- -- riferisco ad assemblaggi fatti per conto terzi.Io comunque mi sarei accontentato a fronte di un abbattimento dei costi della manodopera, che perlomeno si fosse mantenuta una certa omogeneita' con i listini precedenti al made in China.Invece si sono abbattuti i costi per i produttori ed in molti casi aumentati a dismisura i listini.In questi casi le cose sono due,o ti vogliono fregare o realmente le aziende produttrici vendono molto poco oggi,per cui il budget di fatturato è -- -- spalmato su pochissimi pezzi venduti.In uno degli ultimi TAV un operatore del settore mi confesso' che un diffusore,da loro distribuito,dal costo a listino di circa 8000 euro era come mobile interamente costruito in Cina ciao -- -- quote: Accuphase, Luxman, technical Brain, Lfd, Sonus Faber,ci sono ancora marchi che lascuano la Cina agli altri Trico -- -- il problema serio è che noi italiani ed europei stiamo insegnando hai cinesi come si lavora bene,quando passerà questa sfuriata di correre tutti a costruire in cina perchè la manodopera e tutto il resto si paga prezzi da schiavismo,le ditte per forza di cose ritorneranno al paese di origine quando non converrà più lavorare la,allora dopo si che viene il bello,perchè anno imparato tutto quello che c'era da imparare dagli -- -- mercato mondiale a prezzi molto vantaggiosi quello che vogliono,è questo il guaio più grande che può ritorcersi contro secondo me...esempio...b&w costruisce la serie 800 in inghilterra (almeno spero) le restanti serie in cina...ora piace come suonano o non piace,questo non conta,però sulla tecnologia,sullo sviluppo.sulla ricerca di materiali,etc etc,c'è poco o nulla da eccepire di questo marchio straconosciuto in tutto il mondo...il punto per chiudere il -- -- Posted September 26, 2011 anche la mia ditta di merda che produce motori per piccoli elettrodomestici ha inviato un paio di anni fa alcuni operai in cina ad insegnare le nostre metodologie di lavoro. risultato? -- -- quote: Accuphase, Luxman, technical Brain, Lfd, Sonus Faber,ci sono ancora marchi che lascuano la Cina agli altri Trico -- -- quote: Accuphase, Luxman, technical Brain, Lfd, Sonus Faber,ci sono ancora marchi che lascuano la Cina agli altri Trico -- -- quote: ...In uno degli ultimi TAV un operatore del settore mi confesso' che un diffusore,da loro distribuito,dal costo a listino di circa 8000 euro era come mobile interamente costruito in Cina ciao -- -- * All Activity * Home * Made in China? Il Club * Videohifi.com [icon_users.png] 2 [photo-thumb-1945873.jpg?_r=0] made in china o made in GB ?!?!?!?!?!?!?!? Started by mc20, Jan 17 2013 10:13 AM * This topic is locked This topic is locked * MTB Hardtail (Moderatori: Dream Bikes, -Guru Oiro-, alegen, ventiseidieci, X-trasgrilli, Matte X.0, Ueuezaza, franzanco, danibiker) » * Made in china 650b........ VERNICIATO :-P « precedente successivo » * Stampa -- -- Pagine: [1] 2 3 4 5 6 ... 9 Vai giù Autore Topic: Made in china 650b........ VERNICIATO :-P (Letto 21795 volte) 0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic. -- -- * MTB: In arrivo........... * Road Bike: NoBrain Made in china 650b........ VERNICIATO :-P « il: Febbraio 28, 2014, 07:08:00 pm » Passo passo comincio ad assemblarmi la bici per la nuova stagione, che -- -- « il: Febbraio 28, 2014, 07:08:00 pm » Passo passo comincio ad assemblarmi la bici per la nuova stagione, che per me comincerà ad aprile purtroppo.. Telaio arrivato direttamente dalla cina, peso 1250 gr, pesantuccio, ma almeno speriamo sia bello resistente :D come fattura mi sembra molto bello! Sembrerebbe essere anche abbastanza rigido... I componenti trapianterò quelli che avevo sulla flash ad eccezzione -- -- * MTB: SG Compositi Waraxe 2.0, Cannondale Scalpel SI Hi-Mod * Road Bike: SG Compositi Eris Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #1 il: Febbraio 28, 2014, 07:10:35 pm » Bella la "linea" :biggrin2: -- -- * Eta': 32 * Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #2 il: Febbraio 28, 2014, 07:39:41 pm » Bella Simone......no sembra male anche se non è leggerissimo!!! -- -- * MTB: In arrivo........... * Road Bike: NoBrain Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #3 il: Febbraio 28, 2014, 07:47:35 pm » Che simone, mi chiamo Nicolò io! :P -- -- * Visitatore Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #4 il: Febbraio 28, 2014, 09:36:42 pm » Ciao felix ben tornato alla carica. -- -- * MTB: Flash Di2 * Road Bike: LTK 027 Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #5 il: Febbraio 28, 2014, 10:13:33 pm » vai Simone :laughing1: -- -- * MTB: Chinnondale 29er fm036 * Road Bike: Chinalized FM098 Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #6 il: Febbraio 28, 2014, 10:37:51 pm » "Eccezione" con una zeta... si vede che non vai piu a studiare -- -- * MTB: Cdale Scalpel 650b e/o 29er * Road Bike: w il bitume! Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #7 il: Febbraio 28, 2014, 10:40:08 pm » Citazione da: eliflap - Febbraio 28, 2014, 10:13:33 pm -- -- * MTB: S-WORKS HT * Road Bike: SL3 Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #8 il: Febbraio 28, 2014, 10:43:00 pm » Vernice fluo??? :naughty: -- -- * Eta': 32 * Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #9 il: Marzo 01, 2014, 12:12:41 am » Citazione da: felix93 - Febbraio 28, 2014, 07:47:35 pm -- -- * MTB: Flash Di2 * Road Bike: LTK 027 Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #10 il: Marzo 01, 2014, 09:08:10 pm » asse 142 ... -- -- * MTB: Epic FSR - Intense Recluse 650b * Road Bike: Pinarello GAN S Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #11 il: Marzo 01, 2014, 09:18:07 pm » Perché non lo lasci così come mamma l'ha fatto? È bellissimo! -- -- * MTB: In arrivo........... * Road Bike: NoBrain Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #12 il: Marzo 02, 2014, 07:32:58 am » Citazione da: eliflap - Marzo 01, 2014, 09:08:10 pm -- -- * MTB: EPIC TEAM SPACEBIKES * Road Bike: KLEIN QUANTUM PRO XX Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #13 il: Marzo 02, 2014, 07:53:01 am » Citazione da: felix93 - Marzo 02, 2014, 07:32:58 am -- -- * MTB: In arrivo........... * Road Bike: NoBrain Re:Made in china 650b........work in progress « Risposta #14 il: Marzo 02, 2014, 08:36:01 am » Ahaha, ho capito :D quindi meglio i crest o altro? Mi era anche -- -- balenata l'idea di fare il posteriore a 36 raggi, ma non esistono cerchi da 27.5 con 36 raggi :-( Il carbonio non me lo posso permettere, al limite potrei fare un acquisto in cina, ma non so quanto mi convenga!! PS, Nicolò con una C !! Ce l'avete tutti col mio nome?? :P :P Inviato dal mio GT-I9505 con Tapatalk 2 Connesso -- -- * MTB Hardtail (Moderatori: Dream Bikes, -Guru Oiro-, alegen, ventiseidieci, X-trasgrilli, Matte X.0, Ueuezaza, franzanco, danibiker) » * Made in china 650b........ VERNICIATO :-P * SMF 2.0.13 | SMF © 2011, Simple Machines Questo sito utilizza cookies. Chiudendo questa finestra acconsenti all'utilizzo dei cookies e approvi la nostra informativa sulla privacy. Made in CHINA Discussione in '29 pollici' iniziata da Skrag72, 28/8/11. Tags: -- -- Discussione in '29 pollici' iniziata da Skrag72, 28/8/11. Tags: * carbonio * cina * ditta miracle * mtb * telaio 29 -- -- Clicca per allargare... Dirò di più: una polizza RC Prodotto costa X = 100 per prodotti fatti in Italia e Unione Europea e X = 800 circa per prodotti fatti in Cina... Una Certificazione UNI-EN fatta seriamente comporterebbe visite in -- Una Certificazione UNI-EN fatta seriamente comporterebbe visite in stabilimento (in Cina...) con prelievo dei pezzi da testare direttamente dalla linea di produzione..... -- -- 3.484 non cerchiamo di travisare sempre il discorso la sostanza che fa incaxxare è perchè il prodotto palesemente made in china viene venduto come per ITALIANO? scusate ma a me qst fa incaxxare verso quei produttori seri come gas29 che produce effettivamente in italia e qnd non lo fa lo dichiara(va)....i telai pesano meno???chi mi dice -- -- gas29 ha scritto: ↑ Una Certificazione UNI-EN fatta seriamente comporterebbe visite in stabilimento (in Cina...) con prelievo dei pezzi da testare direttamente dalla linea di produzione..... Clicca per allargare... -- -- Dirò di più: una polizza RC Prodotto costa X = 100 per prodotti fatti in Italia e Unione Europea e X = 800 circa per prodotti fatti in Cina... Una Certificazione UNI-EN fatta seriamente comporterebbe visite in -- Una Certificazione UNI-EN fatta seriamente comporterebbe visite in stabilimento (in Cina...) con prelievo dei pezzi da testare direttamente dalla linea di produzione..... Clicca per allargare... -- -- Clicca per allargare... Tutto vero, ma parliamo di conti veri e non ipotetici: costo telaio made in China 260€ circa costo polizza RC 80€ circa ( salvo convenzioni particolari che farebbero diminuire sensibilmente il prezzo) costo trasporto 20€ circa ( un importatore compra almeno 10 telai -- -- 1. mity93 Manubrio, pipetta e reggisella in carbonio, come distinguere made in china da cinesate? mity93, 11/6/17, nel forum: Altre parti -- -- 2. citrusgs gravel made in china..? citrusgs, 10/4/16, nel forum: Gravel Risposte: -- -- 3. Cerbo Telaio Cube made in China Cerbo, 30/4/14, nel forum: Principianti MTB Risposte: -- -- 4. DoctorFabio titanio made in china DoctorFabio, 24/10/13, nel forum: 29 pollici Risposte: -- -- 5. Amuro_Rey 27,5' in carbonio ... solo made in China ?? Amuro_Rey, 31/8/13, nel forum: Cross Country Risposte: Questo sito utilizza cookies. Chiudendo questa finestra acconsenti all'utilizzo dei cookies e approvi la nostra informativa sulla privacy. [Made in China] Visita a Create Carbon Leader, produttori di telai in carbonio Discussione in 'Visite' iniziata da marco, 12 Gennaio 2012. -- -- possiBile : fare profitti delocalizzando le produzioni mantenedo inalterato il prezzo al consumatore. Questo giochino va avanti da decenni: prima è stata la Romania, poi la Polonia, etc etc..poi la Cina.. La cosa antipatica è che hanno sempre presentato il prodotto come Made in italy e ciò ovviamente per giustificare i prezzi elevati. Moda, auto, ceramica, meccanica, farmaceutica, cosmesi, legno, -- -- possiBile : fare profitti delocalizzando le produzioni mantenedo inalterato il prezzo al consumatore. Questo giochino va avanti da decenni: prima è stata la Romania, poi la Polonia, etc etc..poi la Cina.. La cosa antipatica è che hanno sempre presentato il prodotto come Made in italy e ciò ovviamente per giustificare i prezzi elevati. Moda, auto, ceramica, meccanica, farmaceutica, cosmesi, legno, -- -- loro prezzi dovrebbero comprargli direttamente i marchi (come hanno fatto gli indiani con la ditta dove lavoro) e vendere sempre coi soliti marchi e non con la nomenclatura cinese,altrimenti col cacchio che vendono un De Rosa o un Pinarello "full made in China" a 4000 euro... -- -- loro prezzi dovrebbero comprargli direttamente i marchi (come hanno fatto gli indiani con la ditta dove lavoro) e vendere sempre coi soliti marchi e non con la nomenclatura cinese,altrimenti col cacchio che vendono un De Rosa o un Pinarello "full made in China" a 4000 euro... Clicca per allargare... -- -- sviluppo e marketing), ma in questo caso bisognerà aggiungere al mero costo di produzione anche quello relativo agli altri ulteriori fattori sopra enunciati, facendo lievitare il costo di vendita. Oggi se vuoi il bene standardizzato compri in cina se vuoi altro devi spendere qualcosina in più e guardarti in giro. Indice Lab Tecniche e materiali Camalot Black Diamond made in china Consigli, tecniche, materiali e varie utilità. Rispondi al messaggio -- -- 57 messaggi • Pagina 3 di 3 • 1, 2, 3 Re: Camalot Black Diamond made in china Messaggio da Sbob » gio giu 11, 2009 11:41 am -- -- Top __________________________________________________________________ Re: Camalot Black Diamond made in china Messaggio da Vigorone » gio giu 11, 2009 11:44 am -- -- Top __________________________________________________________________ Re: Camalot Black Diamond made in china Messaggio da al-bi » gio giu 11, 2009 15:24 pm -- -- nuvolarossa ha scritto:Taiwan millemila volte meglio di China. Quoto. Sempre una Repubblica di Cina. Anni luce da Repubblica Popolare di Cina. E Avatar utente -- -- ITALY e non capisco perche quelle da alpinismo no :roll: Made in Italy potrebbe non voler dire niente (puoi produrre tutti i componenti in Cina e poi assemblarli in Italia). Puo' darsi poi che in Cina non ci siano aziende che hanno le tecnologie necessarie per produrre attrezzature da sub, o che non sia -- necessarie per produrre attrezzature da sub, o che non sia economicamente conveniente produrle in Cina. Avatar utente Sbob -- -- Messaggio da ste_car » mer ago 05, 2009 12:49 pm a mio avviso sono discorsi che oramai non si possono più fare a meno che non ci siamo motivazioni etiche tipo cina-tibet o lavori sottopagati etc etc. -- sottopagati etc etc. ci sono tecnologie che solo in cina fanno. e non perchè siano più bravi o meno bravi, ma perchè la sono nate e la continuano a crescere. ad oggi sarebbe un disastro per un'azienda un problema di immagine legata alla scarsa qualità del prodotto made in... o un'immagine legata -- -- ad oggi sarebbe un disastro per un'azienda un problema di immagine legata alla scarsa qualità del prodotto made in... o un'immagine legata al lavoro minorile o roba simile. per cui -le aziende serie- fanno le cose bene qui come in cina (o simili). solo costa meno. punto. ricordiamoci poi... che il mercato alpinistico è piiiiiiiiiiiiiicccccccccolissssssimo. non si vendono camelot come si vendono crocs.... se non vogliamo pagare ancor di più i camelot ad -- -- ricordiamoci poi... che il mercato alpinistico è piiiiiiiiiiiiiicccccccccolissssssimo. non si vendono camelot come si vendono crocs.... se non vogliamo pagare ancor di più i camelot ad esempio, ben venga una produzione in cina (controllata). io sarei più incazzato per un crocs a 40EUR che per un camelot a 100EUR. mi sembra strano che Kinobi non abbia fatto questo discorso essendo -- -- ste_car ha scritto:ricordiamoci poi... che il mercato alpinistico è piiiiiiiiiiiiiicccccccccolissssssimo. non si vendono camelot come si vendono crocs.... se non vogliamo pagare ancor di più i camelot ad esempio, ben venga una produzione in cina (controllata). io sarei più incazzato per un crocs a 40EUR che per un camelot a 100EUR. mi sembra strano che Kinobi non abbia fatto questo discorso essendo -- -- Appunto, non mi sembra il caso di dargli ancora più potere. Comunque, per tornare a prima, me la sono messa da parte, vendo meno moschettoni "Made in Austria 100% incluso alluminio" e lascio l'onore, ed il guadagno, a chi li fa fare in Cina (o Taiwan). Au revoir. E -- -- __________________________________________________________________ Messaggio da ste_car » mer ago 05, 2009 16:14 pm con il mio discorso non voglio dire "facciamo tutto in cina e dintorni e qui chissenefrega..." pero', e tu Kinobi lo sai meglio di me forse, per gli acquirentii dell'attrezzatura alpinistica, almeno qui da noi in Italia, è sempre e -- -- si voglia la botte piena (prezzi stracciati sempre) e la moglie ubriaca (solo roba made in Italy da italiani). non è purtroppo possibile. Da me vengono e mi fanno gli esempi di Report (la famosa trasmissione di rai3) che fa vedere La tal marca di moda che fa le borse in cina a 3dollari e le rivende qui a 300EUR. quindi chiedono sconti su sconti sempre perchè pensano che noi paghiamo la roba un c***o e la rivendiamo col 300% di ricarico minimo..... -- -- GENTE.... NON E' COSI' nell'outdoor purtroppo. e dico purtroppo per tutti.... poi è vero anche, che alcuni mantengono gli stessi prezzi sia col made in cina che col made in canada (ad esempio), magari stesso identico articolo. ma NON generalizziamo. -- articolo. ma NON generalizziamo. sono io il primo che non vorrebbe il made in china, ma sono anche il primo che se lo tiene, se lo compra e in un certo senso se lo accetta. abbiamo (primo mondo) fatto i fighi anni fa.... ottimo. ora raccogliamo quello che abbiamo seminato. skibridge1 May 3 2012, 12:19 AM Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari, a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia) -- -- a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia) provenienti dalla Cina, rispettino gli standar di qualit e di accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made in China" lascia molto a desiderare? Skibridge1 -- -- May 3 2012, 12:23 AM QUOTE(skibridge1 @ May 3 2012, 01:19 AM) * Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari, a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia) -- -- a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia) provenienti dalla Cina, rispettino gli standar di qualit e di accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made in China" lascia molto a desiderare? Skibridge1 -- -- accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made in China" lascia molto a desiderare? Skibridge1 che i prodotti top provenienti dalla cina siano scadenti tutto da dimostrare .... un' azienda seria ( come ritengo nikon ) controlla la sua linea produttiva rispettando certi standard dovunque avvenga la produzione -- -- May 3 2012, 01:02 AM QUOTE(skibridge1 @ May 3 2012, 01:19 AM) * Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari, a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia) -- -- a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia) provenienti dalla Cina, rispettino gli standar di qualit e di accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made in China" lascia molto a desiderare? Skibridge1 -- -- in China" lascia molto a desiderare? Skibridge1 I prodotti top di gamma arrivano dal Giappone. E comunque le linee produttive in Cina rispettano ampiamente gli standard qualitativi della Nikon. -- standard qualitativi della Nikon. Che il Made in China sia scadente oramai una leggenda metropolitana. Almeno per le linee ufficiali di aziende serie.... gianfranco357 May 3 2012, 03:39 AM -- -- May 3 2012, 03:39 AM QUOTE(FZFZ @ May 3 2012, 02:02 AM) * I prodotti top di gamma arrivano dal Giappone. E comunque le linee produttive in Cina rispettano ampiamente gli standard qualitativi della Nikon. -- standard qualitativi della Nikon. Che il Made in China sia scadente oramai una leggenda metropolitana. Almeno per le linee ufficiali di aziende serie.... vivo in Usa e gran parte di tutti i prodotti tecnologici venduti in -- Almeno per le linee ufficiali di aziende serie.... vivo in Usa e gran parte di tutti i prodotti tecnologici venduti in questo paese sono prodotti in Cina con specifiche produttive che vengono fornite dalle case madre ovunque siano, dagli obiettivi ai corpi macchina dagli amplificatori ai videoproiettori . l'importante e' che il fornitore abbia seri controlli di qualita in -- -- Gianfranvo Cesare44 May 3 2012, 07:57 AM la Cina, quando vuole, ha le competenze per produrre tecnologia ad alto contenuto qualitativo, e sicuramente Nikon controlla tutta la filiera produttiva prima di mettere un commercio un qualsiasi prodotto con il suo marchio. -- -- May 3 2012, 08:00 AM QUOTE(skibridge1 @ May 3 2012, 01:19 AM) * Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari, a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi Fattelo dire da un ingegnere che con i cinesi ci lavora, ahilui, -- -- Antonio Canetti May 3 2012, 08:24 AM della qualit cinese non la metto indubbio soprattutto per i prodotti progettati da marchi esteni dalla Cina, sono solo degli esecutori la qualit dipende dal committente e non dal costruttore finale, quello che mi preoccupa invece il problema Politco/Economico, ormai in occidente -- qualit dipende dal committente e non dal costruttore finale, quello che mi preoccupa invece il problema Politco/Economico, ormai in occidente tutto quello che compriamo costruito in Cina, ne deriva che i nostri euro, i nostri dollari se ne vanno in Cina, ne consegue un lento imporivemento del denaro circolante nei paesi occidentali. Antonio Manuel_MKII -- -- E con che logica allora la fascia pro delle ammiraglie e delle ottiche top hanno scritto sotto made in japan? Se fosse davvero tutto uguale, anche in giappone potrebbero produrre D700 o D3100 e magari in cina anche le D3s. Non e' quantomeno strano che le linee produttive siano molto ben differenziate su questi tipi di prodotto con target differente? francesco spighi -- -- May 3 2012, 08:49 AM QUOTE(Manuel_MKII @ May 3 2012, 09:28 AM) * Se fosse davvero tutto uguale, anche in giappone potrebbero produrre D700 o D3100 e magari in cina anche le D3s. Non e' quantomeno strano che le linee produttive siano molto ben differenziate su questi tipi di prodotto con target differente? Beh, certo che qualche differenza c'. Come c' differenza fra le -- -- a mano. Diciamo che ci sono comunque anche differenze non legate strettamente alla qualit: - prestigio (se su una "pro" ci scrivi made in china sei finito. Risparmi in produzione ma ti dai una zappata sui piedi a livello commerciale) - Nuove tecnologie: i cinesi copiano. Gli si fa produrre solo prodotti -- -- "assodate". Specie quando in gioco c' la meccanica o l'letromeccanica, e non solo il SW. Per, ti ripeto, il mio 16-35 made in japan ed ha una resa molto pi schifosa del 50one 1,4 made in china! wink.gif Manuel_MKII May 3 2012, 08:53 AM QUOTE(cexco @ May 3 2012, 09:49 AM) * -- -- May 3 2012, 08:53 AM QUOTE(cexco @ May 3 2012, 09:49 AM) * Per, ti ripeto, il mio 16-35 made in japan ed ha una resa molto pi schifosa del 50one 1,4 made in china! wink.gif Beh dai....la perfezione non e' di questo mondo....nemmeno dio e' nato in Giappone ehehhehe Scherzi a parte, puo' essere frutto di un progetto sbagliato o un -- -- May 3 2012, 08:59 AM QUOTE(cexco @ May 3 2012, 09:49 AM) * ...il mio 16-35 made in japan ed ha una resa molto pi schifosa del 50one 1,4 made in china! wink.gif E' un falso, lo han fatto in Cina in una fabbrica di bicchieri e ci han scritto made in japan messicano.gif A parte gli scherzi, le lenti pro le fanno in giappone e ci possiamo fidare (ne ho tre, tra l'altro tutte import, e sono -- -- Se si delocalizza per contenere i costi va da se che anche la qualita' della manodopera sara' differente. Qualcuno prima ha scritto che c'e la BMW che fa costruire i motori di alcune moto in cina....pero' poi perche' le moto le assembla in germania? Un conto e' da dove arriva un pezzo, l'altro e' dove lo assembli perche' e' in quest'ultimo stabilimento che puoi decidere se montare o -- -- fabbricati in Giappone anche allora. ANTERIORECHIUSO May 3 2012, 10:43 AM Made in China, made in Japan, che problema c'e', tanto il prezzo e' sempre alla made in Japan, quello non lo delocalizzano!!!!!! dry.gif Antonio Canetti May 3 2012, 10:49 AM -- -- diferenze tra personale di differenti nazionalit. Antonio QUOTE(ANTERIORECHIUSO @ May 3 2012, 11:43 AM) * Made in China, made in Japan, che problema c'e', tanto il prezzo e' sempre alla made in Japan, quello non lo delocalizzano!!!!!! dry.gif parzialmente!! Antonio -- -- Antonio robermaga May 3 2012, 02:29 PM Il problema non solo il produrre in Cina Thailandia o Giappone, un problema pure la qualit complessiva dell'oggetto e in particolare la sua costruzione: prendete un AIS 50 f1,2, ma pure un 50 1,4 o addirittura il vecchio AI 50 f2 e confrontatelo con un qualsiasi -- -- Antonio Canetti May 3 2012, 02:55 PM QUOTE(robermaga @ May 3 2012, 03:29 PM) * Il problema non solo il produrre in Cina Thailandia o Giappone,... ....costruzione impeccabile, resa impeccabile e forma da vera opera d'arte. Quelli di oggi se li sognano.... se il progetto dice plastica...il costruttore finale non mette -- -- E con che logica allora la fascia pro delle ammiraglie e delle ottiche top hanno scritto sotto made in japan? Se fosse davvero tutto uguale, anche in giappone potrebbero produrre D700 o D3100 e magari in cina anche le D3s. Non e' quantomeno strano che le linee produttive siano molto ben differenziate su questi tipi di prodotto con target differente? forse volevi dire D7000, la D700 Jap wink.gif -- -- cranb25 May 3 2012, 05:05 PM QUOTE(robermaga @ May 3 2012, 03:29 PM) * Il problema non solo il produrre in Cina Thailandia o Giappone, un problema pure la qualit complessiva dell'oggetto e in particolare la sua costruzione: prendete un AIS 50 f1,2, ma pure un 50 1,4 o addirittura il vecchio AI 50 f2 e confrontatelo con un qualsiasi -- -- marce956 May 3 2012, 07:49 PM QUOTE(FZFZ @ May 3 2012, 02:02 AM) * ...E comunque le linee produttive in Cina rispettano ampiamente gli standard qualitativi della Nikon. -- standard qualitativi della Nikon. Che il Made in China sia scadente oramai una leggenda metropolitana. Almeno per le linee ufficiali di aziende serie.... Quoto al 100% Pollice.gif ... Gian Carlo F -- -- May 3 2012, 09:11 PM QUOTE(skibridge1 @ May 3 2012, 01:19 AM) * Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari, a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia) -- -- a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia) provenienti dalla Cina, rispettino gli standar di qualit e di accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made in China" lascia molto a desiderare? Skibridge1 -- -- Mdzone May 6 2012, 10:58 AM Concordo con Gian Carlo... nel mio piccolo ho acquistato un treppiedi Benro in carbonio recentemente. Quindi marca cinese, made in China, su ebay da rivenditore cinese... ebbene qualit ottima (chiaramente non a prezzi stracciati ma cmq concorrenziali), velocit allucinante di spedizione e cortesia al top del venditore con tanto di biglietto di -- -- davvero lo pensi veramente. Della qualit dei prodotti Nikon ne possiamo parlare, ovviamente da Nikonista trovo pi pregi che difetti. Il punto non se il prodotto viene costruito in Cina, Thailand o Japan, certo, se c' un problema specifico come in questo esatto momento stato riscontrato in alcune batterie per D7000-D800 e Nikon 1 una cosa che pu accadere in qualsiasi stabilimento a cui fanno tempestivamente rimedio. -- -- May 8 2012, 09:31 AM QUOTE(Mdzone @ May 6 2012, 11:58 AM) * Concordo con Gian Carlo... nel mio piccolo ho acquistato un treppiedi Benro in carbonio recentemente. Quindi marca cinese, made in China, su ebay da rivenditore cinese... ebbene qualit ottima (chiaramente non a prezzi stracciati ma cmq concorrenziali), velocit allucinante di spedizione e cortesia al top del venditore con tanto di biglietto di -- -- emergenti" sono ormai emersi da un bel p e piuttosto preoccupiamoci che Nikon mantenga ai livelli a cui siamo abituati la qualit dei suoi prodotti. Ciao a tutti anch'io acquisto periodicamente in cina da produttori cinesi e con marchi loro.... sulla qualita' non mi sento proprio di discutere.... tutta ottima merce affidabile e di ottima costruzione -- -- May 8 2012, 10:27 AM QUOTE(skibridge1 @ May 3 2012, 01:19 AM) * Siamo passati da un confortante "made in Japan" a un preoccupante "made in Thailand", fino a un deprimente "made in China". Per ora ci che proviene dalla Cina (dalle auto, ai cellulari, a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia) -- -- a varie tecnologie) qualitativamente scadente rispetto a ci che proviene da altri paesi ( per non parlare dei prodotti taroccati). Come possiamo fidarci che i prodotti Nikon (anche di alta fascia) provenienti dalla Cina, rispettino gli standar di qualit e di accuratezza d'assemblaggio, quando la stragrande maggioranza del "made in China" lascia molto a desiderare? Skibridge1 -- -- 'distinguo'.. .....possono esserci anche prodotti made in Japan' non all'altezza del prezzo e delle caratteristiche.. come anche prodotti 'made in China' ottimi.... ...cito due esempi di oggetti, Made in China, da me posseduti: il 50mm Af Nikkor D ( una 'spada'..al punto tale che bisogna stare attenti a 'non tagliarsi'!! laugh.gif )e un cellulare HTC HD2 che di una qualit inimmaginabile, e confrontato, sempre al mio i-phone, non certo -- -- Nickfuji May 8 2012, 01:40 PM Certo che htc e iPhone hanno la stessa qualita' anche Apple produce in Cina....... VOGLIO_IL_TREDICI May 8 2012, 07:57 PM Concordo pienamente con chi ha sottolineato che NOI paghiamo il made In -- -- VOGLIO_IL_TREDICI May 8 2012, 07:57 PM Concordo pienamente con chi ha sottolineato che NOI paghiamo il made In China, e per made in China (non nascondiamoci dietro un dito) vogliamo intendere costruito in maniera approssimativa e con materiali scadenti, e lo paghiamo per un Made In Japan...ma potrebbe essere anche made in Germany o made in Italy. -- -- acquisto, di ottiche cadute da 50 cm che si sfracellano irrimediabilmente, eserciti di baionette di plastica che si sbriciolano. La Cina f quello che gli chiediamo. Stiamo assistendo ad una involuzione industriale, passivamente, come se fosse un assunto...oramai cos A me non piace, mi aggiungo al coro di chi si "lagna" -- -- May 8 2012, 08:31 PM QUOTE(Nickfuji @ May 8 2012, 02:40 PM) * Certo che htc e iPhone hanno la stessa qualita' anche Apple produce in Cina....... Sicuramente!!..ma non per questo sono scadenti!.. per non parlare poi, e l'avevo gi scritto, del 50mm Nikkor D f1,8 rapporto -- Sicuramente!!..ma non per questo sono scadenti!.. per non parlare poi, e l'avevo gi scritto, del 50mm Nikkor D f1,8 rapporto qualit(eccezionale)/prezzo imbattibile, prodotto anch'esso in Cina? Patrizio Salta a inizio pagina | Per vedere la versione completa del forum Clicca qui. Feb 8 2017, 09:14 AM Ottica dalle prestazioni stellari, 2500 euro, tanti ma non cos tanti se rapportati alle prestazioni. Per ... per ... made in China ... Cosa ne pensate? 1Ale82 Feb 8 2017, 11:44 AM -- -- QUOTE(a_deias @ Feb 8 2017, 09:14 AM) * Ottica dalle prestazioni stellari, 2500 euro, tanti ma non cos tanti se rapportati alle prestazioni. Per ... per ... made in China ... Cosa ne pensate? -- Cosa ne pensate? Il made in China, non dovrebbe pi fare testo. Fanno tutto loro, e non sempre detto che lo facciano male. L'incidente alla centrale nucleare che, ancora oggi sta dando grossi problemi, potrebbe essere uno dei validi motivi. -- -- rapportati alle prestazioni. Esatto, anche per me 2500 sono pochi e io alzerei ancora di un 50%, ragazzi non possiamo pretendere che il nebbione allo zolfo ce lo facciano a gratis per cui io direi comperare tutto made in China in modo da incentivare ulteriormente "il trattamento", qualche anno fa girava la voce di grossissimi investimenti cinesi nel mondo delle energie rinnovabili e lotta all'inquinamento che poi per -- -- .............^@�*[#+]........ ph34r.gif giulysabry Feb 8 2017, 03:13 PM Che le norme anti-inquinamento ecc.... in Cina boh? Poi ci sono prodotti e prodotti,se compri ,iPhone o Win o Android li fanno tutti la,oppure Benro che fa ottimi tripod al giusto prezzo. Giuliano -- -- QUOTE(a_deias @ Feb 8 2017, 09:14 AM) * Ottica dalle prestazioni stellari, 2500 euro, tanti ma non cos tanti se rapportati alle prestazioni. Per ... per ... made in China ... Cosa ne pensate? provato una mezzora ad un Nikon day, sicuramente un'ottima realizzazione sotto l'aspetto ottico, ma 2500 � sono veramente tanti. -- -- elettrodomenstico e non solo e noi compriamo di tutto da loro, am gli obiettivi no quelli sono sacri e devono essere rigorosamente made in japan, anche i tedeschi; al massimo made in canada per i leitz. Anche a me danno fastidio le ottiche made in china poi mi ricordo del periodo in cui in Cina ci ho vissuto e lavorato( Nanchino), in officina con gli operai cinesi tutti con la medesima tuta verde, vi assicuro, per quello che valgono le mie parole, che gente molto collaborativa e disponibile l'importante farsi apprezzare, personalmente lavoravo con -- -- mi fanno apprezzare le mie ottiche "gialle". Ho avuto modo di rimpinagere i cinesi quando ho dovuto lavorare negli Usa, sempre nelle stesse condizioni, in officina. Comunque concordo che il made in cina dovrebbe portare dei vantaggi anche al consumatore finale visti i costi realmente minori della manodopera cinese ma cos non , forse i costi lievitano nel viaggio messicano.gif -- -- produttiva era del 10% per gruppo. I due semi-Gauss erano fatti separatamente (e smontabili dall'utente) per ridurre gli scarti e manutenere diaframma e otturatore centrale. Se hai macchine automatiche e scarti, lo fai un USA, Germania, Cina, Vietnam..., circa allo stesso prezzo. Questi obiettivi a volte hanno costi elevati per i vetri (un caso di grandi vetri con guadagni risicati l'85/1.4 AFD, al contrario del moderno AFS) e non puoi buttarli a cuor leggero e un robot non lo -- -- livello prestazionale qui), ha certamente buoni vetri, ma anche un disegno che ammette tolleranze elevate di montaggio (progetto robusto) e ha lenti non particolarmente difficili da lavorare, poco curvate. In Cina va bene cos, ma un 55/2.8 o un 105/2.5 o uno ZF 50/1.4 o uno ZM 25/2.8 o un Ultron 40/2 o un Leica M o un Heliar 15 o anche un Sigma ART non lo puoi fare cos. Resta da dire che 2500 cocuzze sono tante, ma lo ZF 100/2 (Milvus) sta l vicino a f/2 e 62 mm di attacco filtri! -- -- sarogriso Feb 8 2017, 08:33 PM QUOTE(Mauro Villa @ Feb 8 2017, 06:27 PM) * Anche a me danno fastidio le ottiche made in china poi mi ricordo del periodo in cui in Cina ci ho vissuto e lavorato( Nanchino), in officina con gli operai cinesi tutti con la medesima tuta verde, vi assicuro, per quello che valgono le mie parole, che gente molto collaborativa e disponibile l'importante farsi apprezzare, personalmente lavoravo con -- -- sul controllo ambientale stanno diventando molto pi severe ed osservano molto cosa fanno gli altri paesi sul controllo ambientale. Inoltre sono molto ospitali e rispettano le regole del gioco. Molti produttori famosi producono in Cina, compreso questo iphone7 da 900 euro e pi fatto in Cina ma pensato in California. Li vale 900 euro? Certo che no, per acceso 24H, lo uso per qualsiasi cosa e non si pianta mai, come non si piantava il vecchio 5. -- Li vale 900 euro? Certo che no, per acceso 24H, lo uso per qualsiasi cosa e non si pianta mai, come non si piantava il vecchio 5. Nikon concepisce in Giappone e poi realizza in Cina. Stesso discorso di prima. Macchine ed operatori sono stati impiantati e formati da Nikon. Le sapiente manine piccole di qualche cinesina sa accomodare con pi dolcezza i delicati vetri, meglio di un panzone tedesco intriso di -- -- passeggiare con i fendinebbia attaccati alle orecchie, c' una nebbia di smog che la met basta, tre settimane da quelle parti possono essere letali per un occidentale. A prescindere, le major come apple e nikon producono in Cina perch in manodopera spendono un quarto di quello che spenderebbero in patria, risparmio feroce allo stato puro, punto. Se ne strafottono degli operai ridotti in semi schiavit (chi segue la cronaca sa che i suicidi sono all'ordine del giorno) nella provincia di Shenzen -- -- molto ospitali e rispettano le regole del gioco. Punti di vista: Uno dei tanti : http://www.slowfood.it/scandali-pesticidi-...velena-la-cina/ fullerenium2 Feb 9 2017, 09:28 AM QUOTE(sarogriso @ Feb 9 2017, 09:16 AM) * -- -- QUOTE(sarogriso @ Feb 9 2017, 09:16 AM) * Punti di vista: Uno dei tanti : http://www.slowfood.it/scandali-pesticidi-...velena-la-cina/ Cosa facevamo noi negli anni 70? Cosa facciamo oggi? Uguale a loro e siamo uno stato pi piccolo e con meno abitanti. In CAMPANIA, in ABRUZZO ed altrove, quanti scandali ci sono su falde acquifere inquinate da -- -- La normativa ambientale sta cambiando. Ci sono norme che diventano sempre pi severe e stringenti. Acquistano dall'Europa analizzatori per controllare gli inquinanti. Fino a 2 anni fa non era cos. Oggi le cose sono gi cambiate. Non vado in Cina per turismo ma per lavoro ed osservo e parlo con gente del posto per capire. Riguardo il 105 anche a me non va gi il prezzo visto il costo della manodopera specie se poi un Sigma altrettanto valido costa meno della -- -- a_deias Feb 9 2017, 10:21 AM Leggo diversi interventi piuttosto pragmatici.Certo una fabbrica in Cina dovrebbe garantire gli stessi standard rispetto al Giappone, magari con personale Made in Japan a controllare il processo. Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in -- -- con personale Made in Japan a controllare il processo. Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in China sul fondello della agognata D5 o su un 24-70 .... Se non erro il 105mm l'unico f1.4 Made in China insieme al 50mm ..... Perch? Potrei forse accettarlo,e sottolineo forse, se il prezzo fosse stato d'attacco per un obiettivo come questo, tipo 1200 euro .... -- -- solo le ultra economiche quando Nikon ha spostato la produzione in Thailandia pure della D810 .... Evidentemente se vendono di pi sono pi bravi, fanno grandi numeri e non hanno bisogno di andare in Cina per recuperare profitti. Canon ha la sua ottica base che eccellente, il 24-70, senza profusione inutile di metallo e dal giusto ingombro e peso .... Nikon cosa fa? Rinnova il 24-70 rendendolo pi pesante e -- -- Feb 9 2017, 10:33 AM QUOTE(a_deias @ Feb 9 2017, 10:21 AM) * Leggo diversi interventi piuttosto pragmatici.Certo una fabbrica in Cina dovrebbe garantire gli stessi standard rispetto al Giappone, magari con personale Made in Japan a controllare il processo. Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in -- -- con personale Made in Japan a controllare il processo. Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in China sul fondello della agognata D5 o su un 24-70 .... Se non erro il 105mm l'unico f1.4 Made in China insieme al 50mm ..... Perch? Potrei forse accettarlo,e sottolineo forse, se il prezzo fosse stato d'attacco per un obiettivo come questo, tipo 1200 euro .... -- -- solo le ultra economiche quando Nikon ha spostato la produzione in Thailandia pure della D810 .... Evidentemente se vendono di pi sono pi bravi, fanno grandi numeri e non hanno bisogno di andare in Cina per recuperare profitti. Canon ha la sua ottica base che eccellente, il 24-70, senza profusione inutile di metallo e dal giusto ingombro e peso .... Nikon cosa fa? Rinnova il 24-70 rendendolo pi pesante e -- -- Feb 10 2017, 10:00 AM QUOTE(a_deias @ Feb 9 2017, 10:21 AM) * Leggo diversi interventi piuttosto pragmatici.Certo una fabbrica in Cina dovrebbe garantire gli stessi standard rispetto al Giappone, magari con personale Made in Japan a controllare il processo. Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in -- -- con personale Made in Japan a controllare il processo. Mi domando per se i pragmatici si ritrovassero la targhetta Made in China sul fondello della agognata D5 o su un 24-70 .... Non questo il punto. Fabbricare in Cina non implica automaticamente che sia una ciofeca. Come mi aveva detto una volta un ragazzo uiguro, in -- sia una ciofeca. Come mi aveva detto una volta un ragazzo uiguro, in Cina le cose di qualit alta se le prende il governo, quelle di qualit medio alta ve le prendete voi laowei (=occidentali), quelle di qualit medio bassa se le prendono i cinesi e quelle di qualit bassa se le prendono uiguri, tibetani, mongoli e minoranze varie. -- -- medio alta ve le prendete voi laowei (=occidentali), quelle di qualit medio bassa se le prendono i cinesi e quelle di qualit bassa se le prendono uiguri, tibetani, mongoli e minoranze varie. Ci sono un sacco di cose fatte in Cina che vanno benissimo e altre che sono delle schifezze (cosa molto pi probabile se la produzione stata -- sono delle schifezze (cosa molto pi probabile se la produzione stata spostata in Cina di punto e in bianco solo allo scopo di abbassare i costi di produzione). Il fatto che se hai una lente, il 105 DC, fabbricato in Giappone e con una meccanica pi complessa venduto a tot e -- costi di produzione). Il fatto che se hai una lente, il 105 DC, fabbricato in Giappone e con una meccanica pi complessa venduto a tot e poi hai un altro obiettivo, fatto in Cina a costi minori con una meccanica meno complessa e venduto a 2x tot, allora qualche dubbio viene. Cobaltatore -- -- viene. Cobaltatore Feb 10 2017, 11:40 AM All'atto pratico made in China o Japan non dovrebbe fare differenza. Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare -- -- Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare la costruzione in Cina), viene da pensare che la riduzione costi possa essere anche sui materiali. Del resto una Ferrari o una Lamborghini costruita in Polonia o in Brasile, suonerebbe sinistramente male, ecco quella la sensazione. -- -- t_raffaele Feb 10 2017, 12:58 PM QUOTE(Cobaltatore @ Feb 10 2017, 11:40 AM) * All'atto pratico made in China o Japan non dovrebbe fare differenza. Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare -- -- Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare la costruzione in Cina), viene da pensare che la riduzione costi possa essere anche sui materiali. Del resto una Ferrari o una Lamborghini costruita in Polonia o in Brasile, suonerebbe sinistramente male, ecco quella la sensazione. -- -- robermaga Feb 10 2017, 01:33 PM QUOTE(Cobaltatore @ Feb 10 2017, 11:40 AM) * All'atto pratico made in China o Japan non dovrebbe fare differenza. Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare -- -- Un dubbio per sovviene poich,se un'azienda che propone un prodotto come d'elite al top del prezzo e prestazioni, lo fa produrre con un occhio attento alla riduzione costi di manodopera (motivo certo per spostare la costruzione in Cina), viene da pensare che la riduzione costi possa essere anche sui materiali. Del resto una Ferrari o una Lamborghini costruita in Polonia o in Brasile, suonerebbe sinistramente male, ecco quella la sensazione. -- -- campionato. Il problema che l'ottica in questione costa veramente troppo, anche se da quello che si legge e si vede, sembra straordinaria. Sicuramente la produzione in Cina risponde all'esigenza di risparmio sulla mano d'opera, esigenza dovuta al fatto che Nikon , ed inutile negarlo, un'azienda in crisi. Ma non penso a un risparmio sui materiali anzi, una maggior leggerezza rispetto ad esempio ai Sigma Art, che hanno dei -- -- questi. In fondo non si vedono differenze nei materiali fra la D800 (Giappone) e la 810 (Thailandia) cosi come fra i 105 micro dei quali esistono 2 versioni, una Made in China e una Made in Japan. Roberto lupaccio58 Feb 10 2017, 02:33 PM -- -- indipendentemente dal luogo di produzione per una esigenza di risparmio pure sui materiali. Se cos questo esula dal paese di produzione poich credo che se polimero di qualit X viene scelto, che sia prodotto in Cina o Giappone questo non faccia differenza. Ne testimonia il fatto che la Apple produca in Cina tablet e smart. Probabilmente il brand che abbiamo scelto e che amiamo o comunque che consideriamo migliore, versa e non da ora in un periodo che non si pu definire aureo. Lo pu dire bene chi come me ha cominciato a scattare * Forum * Albums Home / Forum / Società / In tema "natale" il made in china è ormai in tutti i settori...polemica -- tutti i settori...polemica In tema "natale" il made in china è ormai in tutti i settori...polemica Augusta23474121 28 dicembre 2005 alle 14:20 -- -- 28 dicembre 2005 alle 14:20 prendo spunto da un post, di un altro forum, che parla dei giochi prodotti in cina, che hanno invaso i negozi e i supermercati italiani, e che sono poco sicuri, per polemizzare sul fenomeno made in China, ma quando si deciderà il governo italiano a mettere un limite alle -- quando si deciderà il governo italiano a mettere un limite alle impoertazioni, per i vari settori, dei prodotti made in China?, ormai è risaputo che la disoccupazione è aumentata, anche a causa di questo fenomeno, ormai anche benetton, sisley, e altre marche del settore abbigliamento, e chicco per il settore giochi, e tutti gli altri -- -- risaputo che la disoccupazione è aumentata, anche a causa di questo fenomeno, ormai anche benetton, sisley, e altre marche del settore abbigliamento, e chicco per il settore giochi, e tutti gli altri settori, vendono prodotti "made in cina", e l'industria Italiana andrà pian pianino a scomparire, per non parlare del fatto che, nonostante le -- pian pianino a scomparire, per non parlare del fatto che, nonostante le marche conosciute fabrichino i prodotti in cina, (e quindi manodopera a bassissimo prezzo, venda poi i prodotti in Italia a prezzi alti, facendoci pagare solo ed esclusivamente la marca, andando in giro per i negozi ho notato inoltre che i negozi cinesi, vendono capi "made in -- -- Non sei per niente daccordo con me! In Economia sono completamente zero ti ringrazio quindi per avermi fatto una bella lezione su dazi, e protezionismo, mi rendo conto inoltre che litalia, come produttore, ormai non è in grado di competere con la grande Cina, e questo sempre per colpa nostra, ma dal basso della mia ignoranza permettimi di preoccuparmi un pochino, siamo completamente dipendenti da lei, mi dici -- per colpa nostra, ma dal basso della mia ignoranza permettimi di preoccuparmi un pochino, siamo completamente dipendenti da lei, mi dici come andrebbe a finire se la Cina si dovesse rifiutare di produrre per noi? Potrebbe un giorno o laltro approfittare del fatto che, noi ormai pendiamo dalle loro.mani, o meglio dalle mani dei milioni di Cinesi, stacanovisti che lavorano per una miseria? , il mio ragionamento è -- -- più per cuore che per altro ahaha Comunque, la questione è molto più complessa Tu mi parli di economia in crisi e poi mi dici di aziende che vanno a produrre in cina. Ebbene...i redditi di queste aziende che hanno SEDE IN ITALIA..in quale conteggio del PIL vanno inserite? eheh Oltre a questa piccola precisazione..mi spiace, ma l'economia funziona così...efficienza ed efficacia. -- -- profitti? Evidentemente, se non siamo in grado di puntare sui costi bassissimi..dobbiamo puntare su altro. P.S. tutti parlano dell'incubo CINA per l'economia...ma io vedo un altro incubo mooooltooo più vicino per le aziende produttrici in italia...ossia...la distribuzione commerciale...ehehehe -- -- più per cuore che per altro ahaha Comunque, la questione è molto più complessa Tu mi parli di economia in crisi e poi mi dici di aziende che vanno a produrre in cina. Ebbene...i redditi di queste aziende che hanno SEDE IN ITALIA..in quale conteggio del PIL vanno inserite? eheh Oltre a questa piccola precisazione..mi spiace, ma l'economia funziona così...efficienza ed efficacia. -- -- profitti? Evidentemente, se non siamo in grado di puntare sui costi bassissimi..dobbiamo puntare su altro. P.S. tutti parlano dell'incubo CINA per l'economia...ma io vedo un altro incubo mooooltooo più vicino per le aziende produttrici in italia...ossia...la distribuzione commerciale...ehehehe -- -- Denis60525512 29 dicembre 2005 alle 2:41 La cina è vicina, anzi vicinissima Il governo italiano è parte della comunità europea e pochi giorni fa -- Il governo italiano è parte della comunità europea e pochi giorni fa Silvio Berlusconi ha buttato sul lavoro europeo l'idea che la cina possa esportare in europa in ragione di quanto l'europa esporta in -- possa esportare in europa in ragione di quanto l'europa esporta in cina. Io acquisto in cina e i prodotti cinesi son sempre più sofisticati e chi pensa siano solo di bassa tecnologia prende lucciole per lanterne. Se l'europa non fa qualcosa (come italia sarebbe un suicidio... i cinesi ci bloccherebbero le già poche esportazioni e buonanotte al -- -- secchio) entro breve tempo noi italiani potremo contare forse sul turismo e sui servizi. Le aziende manifatturiere spariranno. Ma se chiedi a Prodi e non solo a Prodi ti dice che la cina è una grandissima opportunità e quando Tremonti dice che Prodi fa il rappresentante cinese in italia, viene deriso. E di Prodi in europa, purtroppo, ce n'è più d'uno, tutta gente che non -- -- 29 dicembre 2005 alle 14:16 In risposta a Denis60525512 La cina è vicina, anzi vicinissima Il governo italiano è parte della comunità europea e pochi giorni fa -- Il governo italiano è parte della comunità europea e pochi giorni fa Silvio Berlusconi ha buttato sul lavoro europeo l'idea che la cina possa esportare in europa in ragione di quanto l'europa esporta in -- possa esportare in europa in ragione di quanto l'europa esporta in cina. Io acquisto in cina e i prodotti cinesi son sempre più sofisticati e chi pensa siano solo di bassa tecnologia prende lucciole per lanterne. Se l'europa non fa qualcosa (come italia sarebbe un suicidio... i cinesi ci bloccherebbero le già poche esportazioni e buonanotte al -- -- secchio) entro breve tempo noi italiani potremo contare forse sul turismo e sui servizi. Le aziende manifatturiere spariranno. Ma se chiedi a Prodi e non solo a Prodi ti dice che la cina è una grandissima opportunità e quando Tremonti dice che Prodi fa il rappresentante cinese in italia, viene deriso. E di Prodi in europa, purtroppo, ce n'è più d'uno, tutta gente che non REGISTRAZIONE Dal Sito 1 Dal Sito 2 Dal Sito 3 Dal Sito 4 Dal Sito 5 aiuto ps3 made in china Discussione in 'Ps3 Hardware Generale' iniziata da thailand83, 9 Novembre 2008. -- -- ps3da 40 o 60 giga che sono made in jap quindi assemblate in giappone ma quelle da 80 che dovrebbero anche montare il nuovo lettore esente dalle vecchie problematiche sono tutte versione jap ma made in china quindi fabbricate in cina....ora ho sentito dire che in tutti i modi al giorno doggi tutto ormai viene fabbricato in -- che in tutti i modi al giorno doggi tutto ormai viene fabbricato in cina per ridurre i costi... ma vorrei sapere da qualcuno di voi che sicuramente ha piu esperienza di me se conviene comprarla anche se -- sicuramente ha piu esperienza di me se conviene comprarla anche se made in china o e meglio perdere tanto tempo per trovarne una made in jap.... potrebbe sembrare un problema stupido ma ce anche gente che sostiene -- in jap.... potrebbe sembrare un problema stupido ma ce anche gente che sostiene che il processo di assemblamenteo che si fa in cina e molto meno affidable di quello giaponese... ma poi vai a sapere queale e la verta.... con l occasione vorrrei chiedere a voi che siete in italia di controllare se vi e possile da dove vengono le vostre ps3... -- -- Località: Venezia .....la mia PS3 40Gb .. sul retro sta scritto ''made in cina'' ...ha quasi un anno di vita e finno adesso non ho avuto nessun problema :) Dreamworx, 9 Novembre 2008 #2 -- -- Dreamworx ha scritto: ↑ .....la mia PS3 40Gb .. sul retro sta scritto ''made in cina'' ...ha quasi un anno di vita e finno adesso non ho avuto nessun problema :) Clicca per allargare... -- -- ciao e grazie mille per la tua risposta :) buono a sapersi!!! io 2 anni fa comprai una ps2 slim sempre in tailandia in quel caso il negoziante aveva 2 modelli 1 made in jab 130 euro e laltro made in china 100 euro.. lui mi disse che con la cansole cinese avrei potuto incontrare qualche problema a leggere alcune copie mentre con la giaponese non avrei avuto nessun problema... ma la cosa piu strana e che -- -- Punteggio: 36 pure la mia nuova ps3 rigenerata è made in china ( così come quella vecchia che dopo 10 mesi gli si è rotto il lettore blu-ray). -- vecchia che dopo 10 mesi gli si è rotto il lettore blu-ray). Comunque made in china o made in japan è la stessa cosa fidati, non farti inutili seghe mentali. I lettori bluray nuovi li dovrebbero montare pure sulle ultime 40gb oltre che sulle 80. Il problema più comune è infatti il guasto del vecchio modello di lettore bluray, -- -- Clicca per allargare... Fra 40gb e 80gb non vedo nessuna differenza in favore della 40gb. l'unica differenza è la nand che a noi poco interessa. P.S. La mia 60gb è stata costruita in cina rewrew, 9 Novembre 2008 #6 7. Evil_Sephiroth -- -- Punteggio: 16 guardate che non sempre made in china vuol dire fatto male eh, non tutte le azinede lavorano allo stesso livello, non è che la fabbrica che pruduce i giochini che si vedono al mercato per 1 euro sia la stessa a cui si affida la sony, quindi tranquillo che vai comunque -- -- kennuz Io ho una 60gb che il 20 dicembre fa 1 anno...a parte 2o3 freeze nessun tipo di porblema...a dietro sta scritto MADE IN CHINA.... :asd: :asd: . Mi dvevo ritenere fortunato che non è usccesso niente per mo??? :O kennuz, 9 Novembre 2008 -- -- Località: A casa mia. non sapevo che ci fossero ps3 made in china. La mia 60 è made in japan. -- La mia 60 è made in japan. non sò (mia sensazione) ma le cose fatte in Cina mi sembrano meno affidabili. giuseppe.distefano2, 10 Novembre 2008 #14 -- -- Località: Nino...per sempre nel mio cuore..addio amico! la mia PS3 60Gb e' MADE IN CHINA.....nn mi pronuncio sull' affidabilita' perke' sono molto scaramantico :D ramone901, 10 Novembre 2008 #15 -- -- La mia prima PS3 (che si è rotta dopo una settimana esatta) era made in china. La mia seconda PS3 (che funziona perfettamente da un anno circa) è sempre made in china :p hummerstyle, 10 Novembre 2008 #16 17. TRIP3 Precedente Argomenti Recenti Attiva versione KB Download Discussione Versione Stampabile Segnala via email Successivo Chitarre Made In China Nuova Discussione Rispondi alla Discussione Pagina 1 di 1 -- -- Nuova Discussione Rispondi alla Discussione Pagina 1 di 1 Cerca in questo argo Cerca Chitarre Made In China Autore Messaggio Offline Chaos Uomo Membri Attivi -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Chitarre Made In China Premetto non ho mai voluto prendere in mano una chitarra, suono da sempre il basso.... -- -- in un negozio ho trovato una SG della epiphone a 150 euro, nera, molto bella... la provo e mi dico "vabbe per 150 ero vomitare proprio non fa, vorrei un suono di questo tipo in fondo, magari con un pedale migliora..."... la rigiro e noto un "made in china" che mi fa rabbrividire.... che fareste??? per me si scassa subito.... -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China pregiudizio insensato. -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China -- Ho visto vari strumenti made in China e direi che non sono fatti male anzi,abbiamo molti pregiudizzi che con il tempo passeranno come per altre nazioni che ora vanno per la maggiore,vedi Japan,Corea,Mexico ecc. -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China beh si sa che gli standard qualitativi non sono sempre eccezionali... si riflette anche a livello strumenti musicali questo discorso???? -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China Si sa da parte di chi? Varr? quello che costa. L'hai provata? Ti piace? -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China Chaos, Guarda che gli standard non li fa mica il paese di produzione, ma la -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China In base a questo tuo discorso tutte le aziende dovrebbero chiudere. A parte il fatto che per 200 euro ? ormai ovvio che la produzione -- -- dev'essere per forza orientale, e poi in rapporto qualit?/prezzo paghi quello che hai (rispetto alle fascie pi? alte), anche se ci sono strumenti fatti in oriente che sono di ottimo livello. Ci dovremo abituare a leggere un p? ovunque Made in China, se consideri che anche marche gloriose come per esempio Vox, Ampeg, Ashdown e compagnia bella producono l? c'? da aspettarsi di tutto. Ci? non vuol dire che tutto si rompe subito, ci sono testate cinesi che -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China -- dei miei 6 bassi almeno 3 sono stati costruiti in Cina e Indonesia, uno dei quali ? il celeberrimo Squier Jazz Fretless Vintage etc etc.... suonano tutti e per quello che li ho pagati vanno pi? che bene... del resto i Rockbass da dove arrivano? -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China Lascia perdere da dove arriva. Valuta -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China Darsti ha scritto: -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China Il mio vecchio Peavey made in Korea dopo 14 anni ? ancora in ottime condizioni. Penso che vista la qualit? (ora non ? che suoni come il mio -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China a me ? piaciuta confrontando altre chitarre dello stesso prezzo (a parte le ibanez che non mi piacciono esteticamente, e conta people, -- -- a me ? piaciuta confrontando altre chitarre dello stesso prezzo (a parte le ibanez che non mi piacciono esteticamente, e conta people, voglio uno sguardo soddisfatto sul mio strumento) ma, qualcuno ce l'ha una epiphone made in china????? Ma premetto che non sono abituato ne pratico di chitarre magari prendo una cagata senza saperlo voglio fare chitarra epiphone sg + ampli fender che me la renda -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China Chaos, peraltro il CS-2 ? un pedale per chitarra... -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China Tutto vero. Oltretutto vorrei farvi notare una cosa... -- -- Tutto vero. Oltretutto vorrei farvi notare una cosa... Gran parte del cosiddetto "Made in Japan" o "Made in Korea", ? in realt? merce realizzata in Cina da societ? dei rispettivi paesi. Lo so per esperienza diretta per quello che riguarda il mio settore (abbigliamento) ma anche per altri prodotti (ho visto personalmente in -- Lo so per esperienza diretta per quello che riguarda il mio settore (abbigliamento) ma anche per altri prodotti (ho visto personalmente in Cina la fabbrica di condizionatori di un noto marchio Coreano). La merce viene completamente realizzata in Cina, poi se ne va in Corea o in Giappone dove subisce minimi interventi (controllo qualit?, packaging, etc..). Il processo produttivo viene comunque realizzato con la supervisione di -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China Comprai circa tre anni e mezzo fa una chitarra acustica Ibanez per meno -- Comprai circa tre anni e mezzo fa una chitarra acustica Ibanez per meno di ?200 made in Cina, ? una chitarra favolosa per quello che l'ho pagata, esiste tutt'ora e spero che possa suonare ancora per tanto -- pagata, esiste tutt'ora e spero che possa suonare ancora per tanto tempo. Fidati, il made in Cina sar? una realt? sempre pi? presente nelle nostre vite, basta guardarsi intorno. Se la chitarra che hai preso suona bene e ti piace il resto conta poco -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China LucaG ha scritto: -- -- LucaG ha scritto: La merce viene completamente realizzata in Cina, poi se ne va in Corea o in Giappone dove subisce minimi interventi (controllo qualit?, packaging, etc..). -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China Claudio Cardia ha scritto: -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China x la cronaca alla fine ho preso una estwood made in USA ad un ottimo prezzo e mi piace anche molto in generale, era in ballottaggio con una -- -- x la cronaca alla fine ho preso una estwood made in USA ad un ottimo prezzo e mi piace anche molto in generale, era in ballottaggio con una telecaster blade (dicono che sono favolose) ma costava un p? di +... la diavoletto epiphone made in cina la comprerei lo stesso 150 ? davvero un gran prezzo, ma vabbe so bassista! Io uso: solo il plettro -- -- Rispondi Citando Download Messaggio Messaggio Re: Chitarre Made In China OMR, Ti garantisco che l'abbigliamento "Made in Korea" e al 100% -- OMR, Ti garantisco che l'abbigliamento "Made in Korea" e al 100% realizzato in Cina. I container arrivano in Korea e ripartono da li. Se poi su altri articoli ? diverso me ne sto zitto. Io uso: plettro e dita Forum di AV Magazine > Home Theater & Audio multicanale > Diffusori ed altoparlanti MCH > Chi non è "made in China"? __________________________________________________________________ PDA -- -- PDA Visualizza Versione Completa : Chi non è "made in China"? __________________________________________________________________ Akassios -- -- andrea.illegal 17-02-2011, 21:13 ciao! anche le b&w dm 600 sono made in china! :( uffi __________________________________________________________________ antonio leone -- -- zaragos 17-02-2011, 22:17 Le mie Mordaunt Short serie Mezzo sono made in England ....molte aziende producono in cina,poi magari mettono anche solo l'ultima vite in europa ,e ci mettono la scritta made in .....diversamente dalla realtà, -- l'ultima vite in europa ,e ci mettono la scritta made in .....diversamente dalla realtà, ormai tutto è fatto in cina.... purtroppo __________________________________________________________________ -- -- markko8 18-02-2011, 08:52 B&W CM i cabinet sono fatti in Cina, mentre i driver dovrebbero essere fatti in Inghilterra, ma non sono sicuro. -- fatti in Inghilterra, ma non sono sicuro. Cabasse cabinet in Cina, driver in Francia. __________________________________________________________________ greco -- -- Akassios 18-02-2011, 10:10 E' assolutamente falso che tutti producono in Cina. Ripeto: Canton, System Audio, Cambridge e Mordaunt Short hanno la fabbrica e la sede dell'azienda nel paese di origine e non hanno alcuno stabilimento in estremo oriente. Boston Acoustics ha la progettazione in Usa, ma tutta -- -- chiedo perché è pazzesco pagare prezzi al top sapendo che loro hanno ridotto di tre quarti le spese. Tra l'altro ho avuto una pessima esperienza personale: per lavoro ho dovuto acquistare un partita di 20 cuffie microfoniche AKG HSC 171 (ormai AKG è made in China) e - al di là dei mostruosi tempi di attesa - alcune ci sono arrivate senza cavi! -- là dei mostruosi tempi di attesa - alcune ci sono arrivate senza cavi! Non vi dico cosa abbiamo dovuto fare per farli arrivare dalla Cina... Altre case che producono in Europa o negli Usa? Grazieeeeeeeeeeeee!! __________________________________________________________________ -- -- antonio leone 18-02-2011, 11:19 in Cina, le grandi aziende, quelle vere, ci vanno con le proprie strutture in primis per penetrare nei mercati emergenti dove ci sono 2,5 miliardi di potenziali consumatori contro 500 milioni di potenziali esauriti negli acquisti visto che hanno un pò tutti tutto -- -- dedicato agli speaker e che nella mia domanda parlavo di diffusori? A volte basta leggere con attenzione prima di essere scortese con gli altri utenti del forum. I diffusori Cambridge (S-Series per capirci) non sono prodotti in oriente. Non è vero che tutti producono in Cina. __________________________________________________________________ Akassios -- -- E' possibile tornare alla domanda iniziale ed evitare off-topic? Sapete oltre ai marchi che ho segnalato chi produce diffusori in Europa? B&W produce interamente in UK sia la serie Nautilus che la serie 800. Tutte le altre sono progettate in UK, ma prodotte in Cina. Il fatto che le serie più prestigiose vengano prodotte in Europa dovrebbe far riflettere... __________________________________________________________________ -- -- grezzo72 18-02-2011, 12:35 quoto Antonio Leone! produrre in cina non è necessariamente sinonimo di cattiva qualità.....sui costi potremmo stare qui a parlare all'infinito ma senza vedere i bilanci di queste società non si può capire il perchè di questa scelta!;) -- -- antonio leone 18-02-2011, 12:54 questo . I diffusori Cambridge (S-Series per capirci) non sono prodotti in oriente. Non è vero che tutti producono in Cina. il sub....per esempio....è made in China....tanto per citarne un altro a volo Comunque dietro ai diffusori c'è scritto Designed in England e non manufactured il chè la dice già ababstanza lunga.......poi non è -- -- Akassios 18-02-2011, 14:10 il sub....per esempio....è made in China....tanto per citarne un altro a volo Comunque dietro ai diffusori c'è scritto Designed in England e non manufactured il chè la dice già ababstanza lunga.......poi non è -- -- Ancora? Sto parlando di diffusori! Il sub non mi interessa. Ripeto, la S-series non è prodotta in oriente. E che vuol dire che non è un'azienda di diffusori? Nel mio topic chiedo se c'è qualcuno che conosce aziende che producono diffusori NON made in China semplicemente perché non mi va di pagare prezzi europei a chi produce a basso costo e a bassa qualità (altrimenti non si spiega perché i prodotti di alta qualità continuano a produrli in Europa come fa B&W). Senza poi -- -- a bassa qualità (altrimenti non si spiega perché i prodotti di alta qualità continuano a produrli in Europa come fa B&W). Senza poi ragionare delle garanzie sociali che ha chi produce in Uk rispetto a chi produce in Cina, ma questo è off-topic. Possiamo ritornare all'argomento? Grazie. __________________________________________________________________ -- -- Ancora? Sto parlando di diffusori! Il sub non mi interessa. Ripeto, la S-series non è prodotta in oriente. E che vuol dire che non è un'azienda di diffusori? Nel mio topic chiedo se c'è qualcuno che conosce aziende che producono diffusori NON made in China sub = diffusore. comunque se esiste ancora un'azienda che produce nel ''paese di origine'' usa comunque al 99 % componenti che provengono da paesi dove -- -- nano70 19-02-2011, 11:04 E' assolutamente falso che tutti producono in Cina. Ripeto: Cambridge hanno la fabbrica e la sede dell'azienda nel paese di origine e non hanno alcuno stabilimento in estremo oriente. -- hanno la fabbrica e la sede dell'azienda nel paese di origine e non hanno alcuno stabilimento in estremo oriente. Mi spiace ma Cambridge produce in Cina. Così come Arcam, Nad, Rotel, Kef, B&W. Exposure è 100% inglese, Dali, Dynaudio e System Audio sono 100% danesi, Focal è 100% francese, Linn 100% scozzese, Totem 100% canadese. Anche i marchi nostrani sono 100% italiani come Sonus Faber o -- -- 100% danesi, Focal è 100% francese, Linn 100% scozzese, Totem 100% canadese. Anche i marchi nostrani sono 100% italiani come Sonus Faber o Chario per fare un paio di nomi. Quello che mi ha fatto scendere un pò la catena è Krell che ha iniziato a fare qualcosa in Cina (roba da matti!!!). :( __________________________________________________________________ -- -- Sub=basso, non diffusore. In questo topic vorrei che si parlasse di casse, grazie. Quindi zaragos mi stai dicendo che il cabinet in legno della 800 Series Bowers & Wilkins viene dalla Cina? Accidenti... __________________________________________________________________ zaragos -- -- zaragos 19-02-2011, 13:26 Quindi zaragos mi stai dicendo che il cabinet in legno della 800 Series Bowers & Wilkins viene dalla Cina? Accidenti... :what: io ti ho detto questo? :confused: io ho solo detto che funziona così ...magari arriva tutto dalla -- :what: io ti ho detto questo? :confused: io ho solo detto che funziona così ...magari arriva tutto dalla cina,poi le assemblano li..chi lo può sapere? nell'abbigliamento funziona così..i marchi più prestigiosi , quelli che si fanno pagare una camicia + di 1000 con la scritta made in italy,di italiano hanno solo l'ultimo bottone,e questo telo posso garantire !visto che ci sono -- -- dell'origine dei singoli componenti (dite che vi rispondono? E se vi rispondono saranno forse non bugie, ma verità con riserve mentali? :D). Detto tutto questo, vengo al nocciolo della questione: il diffusore è "costruito" in Cina, bene, è allora? Non è che quando lo collego tutti i brani escono automaticamente cantati in cinese, no, rimangono gli stessi incisi sul CD/DVD/Vinile, non cambia nulla. -- -- pieni di paccottaglia che ormai si trovano sempre più frequentemente nelle città (e dove compro regolarmente le lampadine per la mia auto, durano esattamente come le "originali" e costano un terzo). Il fatto che sia costruito in Cina non significa che un oggetto sia automaticamente scadente, privo di qualità, di durata limitata e, magari, anche pericoloso. Ci sono anche questi prodotti, ci sono gli orologi da 2 EUR pila di -- -- Ci sono anche questi prodotti, ci sono gli orologi da 2 EUR pila di ricambio compresa, ma ci sono ampli di classe elevata, così come altri prodotti. Se una ditta di gran nome fa realizzare, su proprio progetto, in Cina lo fa solo per risparmiare, ma non sulla qualità, ne va del suo buon nome. Per non parlare del fatto che ci sono ditte, grosse ditte, cinesi -- -- anche Apple faccia costruire qua e là (una CPU prodotta in Malesia, ma scherziamo? La voglio fatta in USA). Per non parlare della Corea (che orrore, un TV coreano! :D). Ripeto: è fatto in Cina? Bene, l'ìmportante è che sia fatto bene. Non è che se un prodotto è costruito in Inghilterra, Italia, Francia è sicuramente fatto meglio, ci sono tanti prodotti italiani, anche nel nostro settore, che non comprerei neanche a prezzo scontatissimo. -- -- Ultima cosa, ma forse la più importante: io, se devo scegliere un diffusore (o un qualsiasi altro componente A/V) lo ascolto, non vado a leggere la targhetta, non metto come primo parametro nella scelta che sia fatto "non in Cina", poichè la cosa non ha alcuna influenza sul risultato finale. Ciao __________________________________________________________________ -- -- orientale ma l'assemblaggio e la costruzione del diffusore è in mano alla "coral electronic di Rivoli" ma si parla pur sempre di made in Italy guarda che anche le IL sono al 100% Made in China. un paio di anni fa vi fu anche un bella recensione su AF Digitale della linea completa serie TESI, sub woofer compreso dove fu messo in evidenza anche questo particolare. -- -- 19-02-2011, 15:43 Concordo con quanto scrive Nordata, discussione abbastanza surreale :eek: Il mio Sunfire è assemblato in Cina che faccio lo butto ? :D __________________________________________________________________ Akassios -- -- 19-02-2011, 15:54 :what: io ti ho detto questo? :confused: io ho solo detto che funziona così ...magari arriva tutto dalla cina,poi le assemblano li..chi lo può sapere? nell'abbigliamento funziona così..i marchi più prestigiosi , quelli che si fanno pagare una camicia + di 1000 con la scritta made in italy,di italiano hanno solo l'ultimo bottone,e questo telo posso garantire !visto che ci sono -- -- un'azienda che produce nel ''paese di origine'' usa comunque al 99 % componenti che provengono da paesi dove la manodopera costa meno". Quindi mi stai dicendo che il cabinet in legno (cioè ben più dell'1% di un diffusore) della 800 Series di B&W è fatto in Cina? Peccato che il collega che si occupa di P.R. e marketing della B&W mi abbia appena scritto che le Nautilus e le 800 Series sono INTERAMENTE prodotte a Worthing, nel West Sussex. Mi chiedo (e vado anch'io off-topic, ma -- -- scritto che le Nautilus e le 800 Series sono INTERAMENTE prodotte a Worthing, nel West Sussex. Mi chiedo (e vado anch'io off-topic, ma sembra sia una moda in questo forum), come mai il top di gamma viene prodotto qui e il resto in Cina? Non sarà mica che il livello di qualità di qui sia superiore a quello cinese? Naaaaaaaaaaaaaaaa!!! Amico mio, lavoro da 10 anni nella moda. E' pieno di aziende che producono in Italia, come è pieno di aziende che non lo fanno. Ora i -- -- 19-02-2011, 15:56 Concordo con quanto scrive Nordata, discussione abbastanza surreale :eek: Il mio Sunfire è assemblato in Cina che faccio lo butto ? :D Fai quello che vuoi, onestamente non mi interessa. Il topic fa una domanda precisa, se ti va puoi rispondere alla domanda posta nel topic, altrimenti puoi ignorare e passare avanti. Nessuno sta dando giudizi su -- -- kaneda4 19-02-2011, 16:06 Mah... a me sembra di aver dato il mio contributo dicendoti che il mio Sunfire è assemblato in Cina, vai per esclusione ed otterrai comunque il risultato da te chiesto, pertanto non mi sembra di essere OFF TOPIC :D Continuo a ritenere sterile la discussione per quanto detto da molti e -- -- Akassios 19-02-2011, 16:17 Mah... a me sembra di aver dato il mio contributo dicendoti che il mio Sunfire è assemblato in Cina, vai per esclusione ed otterrai comunque il risultato da te chiesto, pertanto non mi sembra di essere OFF TOPIC :D Continuo a ritenere sterile la discussione per quanto detto da molti e -- -- diranno tutto sui loro prodotti, come ho già fatto con molti. Ti rispondono entro 12 ore e sono sincerissimi. Un consiglio: magari potresti aprire un topic del tipo: "Perché chiedersi se le casse sono prodotte in Cina? Tanto è uguale.". Giuro che se lo farai, non verrò ad ammorbarti con le mie noiose, sterili, surreali, minoritarie, irrilevanti opinioni contrarie. ;) __________________________________________________________________ -- -- tsq1to 19-02-2011, 18:42 ... Ripeto: è fatto in Cina? Bene, l'ìmportante è che sia fatto bene... Non è che se un prodotto è costruito in Inghilterra, Italia, Francia è sicuramente fatto meglio,.... Verissimo, purtroppo per la nostra forza-lavoro. -- -- Non è che se un prodotto è costruito in Inghilterra, Italia, Francia è sicuramente fatto meglio,.... Verissimo, purtroppo per la nostra forza-lavoro. Cina e poi India, Brasile e chissà quanti altri: Decathlon, Ikea, tutte le multinazionali commerciali prosperano nel Mercato Globale. Noi stessi cerchiamo sempre il prodotto con il miglior rapporto qualità/prezzo, o no? -- -- far rispettare le regole, non stabilire cosa io debba pensare. Senza poi dimenticare la regola 2f della Netiquette che sicuramente conoscerai molto meglio di me. Parlare di geopolitica applicata alla Cina in un topic in cui si chiede solamente il nome di qualche casa che produce diffusori in Europa o Usa è secondo me "divagare", anche se lo fa un moderatore. Non credo che esso sia sopra le regole, o sbaglio? Parlando di flame, come mai non sei intervenuto quando un utente mi ha -- -- 21-02-2011, 09:25 l'assemblaggio di un determinato componente avviene con mani cinesi o irlandesi che ti cambia il suono ? Anche se l'assemblaggio in cina non pregiudica la qualità del suono, credo sia comunque importante capire dove vanno i nostri soldi per le ragioni già elencate. __________________________________________________________________ -- -- kaneda4 21-02-2011, 11:05 Si ma come detto prima, come fai a fare un elenco dei componenti assemblati in Cina e non, potremmo parlare del solo ap made in Cina pur avendo un diffusore completamente assemblato in Italia, il xover idem, i componenti stessi dei xover...insomma è pura utopia...una fissazione e basta. La stessa peerless adesso ha manodopera Cinese e chi conosce i #alternate alternate Abiti da sposa made in china - Forum Moda nozze Area Aziende Matrimonio * Le mie nozze -- -- Topic Abiti da sposa made in china ____________________ -- -- F Sposa Novella Aprile 2017 Roma Abiti da sposa made in china FrancyAnto, il 26 Ottobre 2016 alle 13:03 Pubblicato in Moda nozze 11 Rispondi -- -- Salve, volevo segnalare una cosa molto triste che avevo notato girando per negozi che lavorano su grandi marchi importati. Ho notato che parecchi modelli come Luna Novias o Just for you per citarne alcuni sono Made in China. Considerando che la cifra da spendere è comunque notevole, credo sia il caso di guardare con attenzione le etichette degli abiti, anche se in alcuni negozi le commesse cercando di ostacolare questa osservazione. -- -- Sposa Master Agosto 2017 Cagliari Veronica · Il 26 Ottobre 2016 alle 14:13 + Segnala Ormai quasi tutta l'industria tessile,come altre, è made in China :/ purtroppo bisogna indagare sulla qualità effettiva del prodotto :qualità delle stoffe,fattura dell'abito,ecc. Non sempre made in Italy è sinonimo di qualità, ma sicuramente qui abbiamo molti più -- -- lievi differenze personalmente opterei per quello che viene realizzato qui, con la possibilità di poter scegliere tessuti e quant'altro, piuttosto che prendersi un capo così come viene dalla cina (e per il quale in alcuni negozi ti danno anche il tempo massimo per ordinare perchè poi bisogna aspettare 3 mesi che il capo arrivi in italia). Poi è questione di gusti. Suggerivo soltanto di farci caso alle etichette e rapportare quello che si -- -- Alessia · Il 26 Ottobre 2016 alle 13:28 + Segnala Infatti bisognerebbe andare a fondo per vedere la stoffa da dove arriva.. ormai è tutto made in China. . [smiley_winking.png] io ci ho fatto caso un giorno coj i vestiti di mia figlia... chicco -- ho fatto caso un giorno coj i vestiti di mia figlia... chicco prenatal oviesse. . Tutto made in China l Thailandia o via dicendo.. il discorso deve essere più approfondito. . Poi se preferisci andare da una sarta hai tutto il diritto di farlo [smiley_shame.png]