E-commerce made in China

JD.com, la maggior compagnia di e-commerce in Cina per fatturato, offre ai consumatori cinesi un’esperienza di shopping on line che spazia dall’elettronica di consumo e beni di lusso a cibi freschi, prodotti per la casa e abbigliamento. In questa intervista, Lijun Xin, presidente della divisione Home&Life, racconta l’esperienza all’ultima Design Week milanese e i rapporti con il made in Italy nel settore dell’arredo.

JD.com ha deciso di essere presente alla Design Week milanese e alla mostra di Interni, uno degli eventi più importanti del FuoriSalone 2017che per il ventesimo anno mette in passerella il meglio del design e del progetto a livello internazionale. Quali gli obiettivi che JD.com si è prefissa con questa partecipazione?

Il Salone del Mobile di Milano è la fiera di riferimento a livello internazionale per il settore dell’arredo e per il design. La nostra partecipazione al Salone e al FuoriSalone, attraverso l’installazione Matrix (curata da  Yang Dongjiang e realizzata in collaborazione con Interni China) all’Università degli Studi di Milano nell’ambito della mostra-evento Interni Material Immaterial (vedi servizio sul numero 672 di Interni di giugno 2017) ha un duplice obiettivo: farci conoscere maggiormente dalle imprese italiane e poter trasmettere al consumatore cinese i nuovi trend dell’arredo di design.

JD.com, oggi la maggiore compagnia cinese di e-commerce in termini di fatturato, si pone come esperienza di shopping on line. Può raccontarci quali sono le categorie merceologiche gestite dalla divisione Home &Life e come l’utente cinese risponde a questa esperienza nei confronti del settore arredamento e design?

I settori della divisione Home&Life sono quelli dell’arredamento per la casa, una delle categorie in espansione più veloce su JD.com con un tasso medio di crescita di oltre il 100% negli ultimi anni. Una divisione one-stop-shop di qualità con sotto-categorie quali arredi, articoli per la casa, tessuti per la casa, stoviglie, home decor.

La risposta del consumatore cinese è ottima se consideriamo che abbiamo 226 milioni di utenti attivi e siamo in corsa per diventare entro il 2021 la maggior piattaforma di e-commerce B2C in Cina. Questo anche grazie alla più grande rete logistica cinese nel settore che permette di fornire un elevato livello di servizi: durante lo scorso anno, fino al 92% degli ordini di vendita diretta sono stati consegnati in giornata o il giorno successivo con un alto tasso di soddisfazione per la clientela.

JD.com offre ai brand internazionali la possibilità di accedere alla domanda di arredi per la casa da parte del mercato cinese: può diventare un ponte capace di collegare Italia e Cina nel segmento del design? Restando nel settore dell’eccellenza, la piattaforma ha in programma di ampliare le competenze anche nel food e nella moda, altri due capisaldi del Made in Italy nel mondo?

Nessun dubbio che l’offerta giusta per la clientela cinese sia il made in Italy. Abbiamo già relazioni di partnership con alcune dei maggiori brand italiani del lusso come Trussardi, Tod’s, Luxottica. Nel 2015 abbiamo partecipato alla Milano Fashion Week e nel 2016, in occasione dellla Design Week, abbiamo incontrato aziende rappresentanti dell’eccellenza italiana per iniziare un percorso di inserimento nella piattaforma. Quest’anno, possiamo annunciare la vendita dei prodotti di tre brand dell’arredamento made in Italy come Savio Firmino,  Bordignon e Contractin.

Può spiegarci quali sono le principali differenze tra JD.com e il principale competitor cinese Alibaba.com? Può anche fornirci gli ultimi dati circa il volume di affari e il fatturato di JD.com?

In comune abbiamo soltanto la caratteristica di essere entrambi piattaforme di e-commerce. A differenza di Alibaba.com (che è una piattaforma B2B) che si limita a mettere in contatto fornitore e cliente, noi gestiamo una serie di servizi tra cui marketing, individuazione del target dei consumatori, deposito e consegna, oltre a una varietà di opzioni di finanziamento e pagamento. JD.com, quotata in borsa, al Nasdaq, sotto il simbolo teleborsa “JD”, con un un volume di affari di 135,3 miliardi di dollari si è affermata nel 2016 come la più grande società internet cinese per fatturato e come terza a livello mondiale, con un fatturato netto di 37,5 miliardi dollari.

Qual è la politica e la posizione di JD.com nei confronti della tutela dei brand, della proprietà intelletuale e della lotta alla contraffazione?

La tolleranza è zero: o le aziende presenti sulla piattafoma garantiscono elevata qualità del prodotto e rispetto del diritto d’autore oppure vengono espulse. Anche per questo motivo vogliamo portare aziende del made in Italy in Cina attraverso JD.com: i prodotti italiani infatti non garantiscono solo qualità, originalità, creatività, ma sono portatori di una filosofia, di una esperienza culturale da diffondere.

Intervista a cura di Danilo Signorello